CONVEGNO DI ARCHIOLOGIA "VASI A BOCCA QUADRATA. EVOLUzione DELLE CONOSCENZE, NUOVI APPROCCI INTERPRETATIVI" Riva del Garda (Trento) dal 13 al 15 maggio 2009 Archeologi a confronto dal 13 al 15 maggio prochain, a Riva del Garda al Palazzo dei Congressi, in occasione del congresso internazionale "Vasi a bocca quadrata. Evoluzione delle conoscenze, nuovi approcci interpretativi". L'incontro di studi, promosso dalla Soprintendenza per i beni librari e archeologici della Provincia Autonoma di Trento, prende spunto dai recenti ritrovamenti archeologici effettuati proprio a Riva del Garda, via Brione. Oltre 40 relazioni in programma cheaffronteranno il tema del congresso, la Cultura dei vasi a bocca quadrata, un particolare tipo di ricettore di ceramica diffuso in Italia centro-sentrionale nel corso del V millennio a.C.
CONVEGNO DI ARCHIOLOGIA "VASI A BOCCA QUADRATA. EVOLUzione DELLE CONOSCENZE, NUOVI APPROCCI INTERPRETATIVI" Riva del Garda (Trento) dal 13 al 15 maggio 2009 Archeologi a confronto dal 13 al 15 maggio prochain, a Riva del Garda al Palazzo dei Congressi, in occasione del congresso internazionale "Vasi a bocca quadrata. Evoluzione delle conoscenze, nuovi approcci interpretativi". L'incontro di studi, promosso dalla Soprintendenza per i beni librari e archeologici della Provincia Autonoma di Trento, prende spunto dai recenti ritrovamenti archeologici effettuati proprio a Riva del Garda, via Brione. Oltre 40 relazioni in programma cheaffronteranno il tema del congresso, la Cultura dei vasi a bocca quadrata, un particolare tipo di ricettore di ceramica diffuso in Italia centro-sentrionale nel corso del V millennio a.C.

Cultura dei vasi a bocca quadrata: convegno a Riva del Garda dal 13 al 15 maggio 2009

8 Maggio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze
Tags:  ceramica   convegno   Riva del Garda   vasi a bocca quadrata  

Archeologi a confronto dal 13 al 15 maggio prossimi, a Riva del Garda presso il Palazzo dei Congressi, in occasione del convegno internazionale “Vasi a bocca quadrata. Evoluzione delle conoscenze, nuovi approcci interpretativi”. L’incontro di studi, promosso dalla Soprintendenza per i beni librari e archeologici della Provincia autonoma di Trento, prende spunto dai recenti ritrovamenti archeologici effettuati proprio a Riva del Garda, in via Brione. Oltre 40 le relazioni in programma che affronteranno il tema del convegno, la Cultura dei vasi a bocca quadrata, un particolare tipo di recipiente in ceramica diffuso nell’Italia centro-settentrionale nel corso del V millennio a.

E' ricca e varia l'attivita' archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell'Universita' di Bologna. Numerose initiative archeologiche in Italia e all'estero. Scavi nell'area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita' che verra' illustrata in una serie di conferenze e incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione Mediterranea della ricerca storico archeologica dell'Ateneo bolognese e' testimoniata, in ambito internazionale, da numerose initiative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria e Egitto, in un arco cronologico compreso tra l'Eta' del Bronzo e le fasi bizantine e antico islamica.In Oman e Central Asia, inoltre, vari progetti studiano la successione delle fasi culturali in aree cruciali per le relazioni tra Oriente e Ovest. Scopo di questo ciclo di conferenze e', quindi, quello di comunicare i risultati raggiunti dal Dipartimento di Archeologia e, attraverso di essi, fare luce sulle vicende del passato e comprendere meglio le relazioni storiche e culturali del presente. PROGRAMMA: Lunedì 4 maggio (ore 17.
E' ricca e varia l'attivita' archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell'Universita' di Bologna. Numerose initiative archeologiche in Italia e all'estero. Scavi nell'area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita' che verra' illustrata in una serie di conferenze e incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione Mediterranea della ricerca storico archeologica dell'Ateneo bolognese e' testimoniata, in ambito internazionale, da numerose initiative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria e Egitto, in un arco cronologico compreso tra l'Eta' del Bronzo e le fasi bizantine e antico islamica.In Oman e Central Asia, inoltre, vari progetti studiano la successione delle fasi culturali in aree cruciali per le relazioni tra Oriente e Ovest. Scopo di questo ciclo di conferenze e', quindi, quello di comunicare i risultati raggiunti dal Dipartimento di Archeologia e, attraverso di essi, fare luce sulle vicende del passato e comprendere meglio le relazioni storiche e culturali del presente. PROGRAMMA: Lunedì 4 maggio (ore 17.

Bologna – Conferenze sugli scavi del Dipartimento di Archeologia

1 Maggio, 2009
Categorie:  Conferenze Eventi Nuove Tecnologie Scavi
Tags:  bologna   Conferenze   Scavi   università  

E’ ricca e varia l’attivita’ archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell’Universita’ di Bologna. Numerose iniziative archeologiche in Italia e all’estero. Scavi nell’area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita’ che verra’ illustrata in una serie di conferenze ed incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione mediterranea della ricerca storico archeologica dell’Ateneo bolognese e’ testimoniata, in ambito internazionale, da numerose iniziative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria ed Egitto, in un arco cronologico compreso tra l’Eta’ del Bronzo e le fasi bizantina e antico islamica.

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.
Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.

Firenze, Museo Archeologico: “La donna nell’antichità dal tardo impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”

29 Aprile, 2009
Categorie:  Medioevo Mostre
Tags:  donna   fiesole   firenze   Longobardi   necropoli  

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra “La donna nell’antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”, allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze dall"8 marzo all'8 giugno 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete di età imperiale, si entra nel vivo della mostra con i ritrovamenti di età longobarda effettuati nel corso degli anni in Toscana.

I Mercoledì di Palazzetto Mirto – Continua il ciclo di incontri per il Progetto Scuola Museo

28 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana Scavi
Tags:  Conferenze   Pisa   sicilia   soprintendenza del Mare   topografia   Volterra  

Segnaliamo un’interessante ciclo di incontri organizzato dalla Soprintentenza del Mare. – Martedì 28 aprile, ore 16.00 presso la sede del [Museo Diocesano di Mazara del Vallo](http://www.museodiocesanomazara.it/), “Il sistema portuale di Pisa antica e il retroterra produttivo di Portus Pisanus” a cura di Marinella Pasquinucci, docente di Topografia antica ed Archeologia subacquea dell’Università di Pisa. – Mercoledì 29 aprile sempre alle ore 16.00, nell’ambito dei [**Mercoledì di Palazzetto Mirto**](http://archeoblog.net/2008/palermo-i-mercoledi-di-palazzetto-mirto/) presso la sede della Soprintendenza del Mare a

**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.
**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.

“L’alba della città“, in mostra a Castelletto Ticino nuovi reperti dalle necropoli golasecchiane

27 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Generale Mostre Nuovi Ritrovamenti Protostoria Visite
Tags:  castelletto ticino   golasecca   mostra   necropoli  

La manifestazione “Le pietre dei signori del fiume“, tenutasi dal settembre al dicembre 2007, aveva rappresentato il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella Mostra “L’alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino“, dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell’Italia nord-occidentale. Oggetto dell’esposizione sono i reperti provenienti dagli scavi condotti dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte a Castelletto Ticino ““ località Croce Pietra (Via del Maneggio, Via Aronco, Via Repubblica), dove tra la fine del IX ed il VII secolo a.

Due giorni di visite guidate gratis nei siti di maggiore rilievo storico e storico-artistico del capoluogo sardo si sono trasformati, nel corso di oltre un decennio, in un calendario di appuntamenti che da maggio ad ottobre coinvolgono comuni grandi e piccoli sparsi sul territorio di sei province: saranno nel 54, quest’anno, ad aprire le porte di palazzi, musei, siti archeologici, itinerari naturalistici e tematici, fino ai siti di archeologia industriale. Il servizio di apertura è svolto da migliaia di volontari (6800 nel 2008) provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado, dalle università, dalle associazioni culturali e socio-assistenziali e dal bacino di semplici cittadini appassionati. Calendario delle iniziative: http://new.monumentiaperti.com/calendario.php? Per informazioni: Numero verde 800 88 11 88 info@monumentiaperti.
Due giorni di visite guidate gratis nei siti di maggiore rilievo storico e storico-artistico del capoluogo sardo si sono trasformati, nel corso di oltre un decennio, in un calendario di appuntamenti che da maggio ad ottobre coinvolgono comuni grandi e piccoli sparsi sul territorio di sei province: saranno nel 54, quest’anno, ad aprire le porte di palazzi, musei, siti archeologici, itinerari naturalistici e tematici, fino ai siti di archeologia industriale. Il servizio di apertura è svolto da migliaia di volontari (6800 nel 2008) provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado, dalle università, dalle associazioni culturali e socio-assistenziali e dal bacino di semplici cittadini appassionati. Calendario delle iniziative: http://new.monumentiaperti.com/calendario.php? Per informazioni: Numero verde 800 88 11 88 info@monumentiaperti.

Ricomincia il 2 maggio 2009 “Monumenti aperti” in Sardegna: visite guidate gratuite nei siti storici regionali

25 Aprile, 2009
Categorie:  Eventi Generale Visite
Tags:  monumenti aperti   sardegna   visite guidate  

Il 2 e il 3 maggio partirà da Cagliari e dal sito di Cuccuru Nuraxi di Settimo San Pietro, la tredicesima edizione di Monumenti Aperti, inaugurata nel 1997 come iniziativa di volontariato culturale dalle associazioni Ipogeo e Imago Mundi e diventata, dopo il successo della prima edizione, di competenza istituzionale: del Comune di Cagliari e, dal 2000, anche della Regione. Due giornate di visite guidate gratuite nei siti di maggiore rilievo storico e storico-artistico del capoluogo sardo si sono trasformate, nel corso di oltre un decennio, in un calendario di appuntamenti che da maggio ad ottobre coinvolgono comuni grandi e piccoli sparsi sul territorio di sei province: saranno in 54, quest’anno, ad aprire le porte di palazzi, musei, siti archeologici, itinerari naturalistici e tematici, fino ai siti di archeologia industriale.

Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software and Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, alla sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche del 27 e 28 April 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Culturale Heritage del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna. Il tema dell’Open Source verra’ sviluppato in tutti i suoi aspetti, tecnici e metodologici, con una specifica sessione didattica prevista per i neofiti e gli studenti, e tre sessioni dedicate agli interventi di studiosi, selezionati dal comitato scientifico su 4 tematiche generali: Open Data, Open Learning, Open Software and Open Processes. *Una delle novita’ dell’edizione 2009 sara’ l’*OpenLab. Accanto al tradizionale déroulement del workshop verra’ allestito anche un ‘laboratorio’. Si trattera’ di uno spazio dedicato all’incontro diretto con i progetti e gli strumenti open source presentati durante il congresso.
Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software and Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, alla sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche del 27 e 28 April 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Culturale Heritage del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna. Il tema dell’Open Source verra’ sviluppato in tutti i suoi aspetti, tecnici e metodologici, con una specifica sessione didattica prevista per i neofiti e gli studenti, e tre sessioni dedicate agli interventi di studiosi, selezionati dal comitato scientifico su 4 tematiche generali: Open Data, Open Learning, Open Software and Open Processes. *Una delle novita’ dell’edizione 2009 sara’ l’*OpenLab. Accanto al tradizionale déroulement del workshop verra’ allestito anche un ‘laboratorio’. Si trattera’ di uno spazio dedicato all’incontro diretto con i progetti e gli strumenti open source presentati durante il congresso.

Archeologia e Open Source: parte il 27 aprile il Quarto Workshop Italiano al CNR di Roma

24 Aprile, 2009
Categorie:  Conferenze Generale Nuove Tecnologie
Tags:  archeologia   convegno   informatica   open source   roma   tecnologie   worhshop  

Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, presso la sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche il 27 e 28 aprile 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Patrimonio Culturale del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna.

Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.
Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.

Pittura Pompeiana al MANN di Napoli: dal 29 aprile in mostra 400 affreschi pompeiani

23 Aprile, 2009
Categorie:  Epoca Romana Generale Mostre Musei Restauri Visite
Tags:  affreschi   mann   mostra   Napoli   pittura   pompei  

Riaprono il 29 aprile al pubblico – dopo alcuni anni di chiusura – due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vesuviane distrutte dall’Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 ad opera di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo.

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.
Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.

“Egitto mai visto”: anteprima mondiale e reperti inediti dal 30 maggio al Castello del Buonconsiglio di Trento

22 Aprile, 2009
Categorie:  Egizi Mostre
Tags:  Castello del Buonconsiglio   Egitto   mostra   trento  

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra “Egitto mai visto”, un"anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni inedite, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La raccolta più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale dedicata all’Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell’Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo.

Fa scalpore, l'annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell'antica Taposiris Magna, ad Abusir,vest dell'Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si dirige verso il Mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l'aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell'antichità: Marco Antonio e Cleopatra. Zahi Hawass, capo degli archeologi, dirama un immediato comunicato stampa, in cui precisa che, dopo tre anni di scavo del sito sospettato di accogliere l'eterno riposo della coppia e dopo tre mesi di indagine sistematica con il georadar, ha identificato con i colleghi una vasta necropoli con più di 27 tombe (per un totale di 20 scheletri tutti del I sec. a.C.: quindi proprio il periodo di Cleopatra, nata nel 69 a.C. e deceduta nel 30 a.C.).
Fa scalpore, l'annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell'antica Taposiris Magna, ad Abusir,vest dell'Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si dirige verso il Mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l'aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell'antichità: Marco Antonio e Cleopatra. Zahi Hawass, capo degli archeologi, dirama un immediato comunicato stampa, in cui precisa che, dopo tre anni di scavo del sito sospettato di accogliere l'eterno riposo della coppia e dopo tre mesi di indagine sistematica con il georadar, ha identificato con i colleghi una vasta necropoli con più di 27 tombe (per un totale di 20 scheletri tutti del I sec. a.C.: quindi proprio il periodo di Cleopatra, nata nel 69 a.C. e deceduta nel 30 a.C.).

Scavata necropoli del I a.C. in Egitto. Hawass annuncia: potrebbe essere la tomba di Antonio e Cleopatra

21 Aprile, 2009
Categorie:  Curiosità Egizi Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  cleopatra   Egitto   necropoli   Zahi Hawass  

Fa scalpore, l’annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell’antica Taposiris Magna, ad Abusir, ovest di Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si affaccia sul mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l’aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell’antichità: Marco Antonio e Cleopatra.


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