Scavi

Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.
Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.

Alla scoperta del Paleolitico in Abruzzo – partiti gli scavi ad Abbateggio

22 Maggio, 2013
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  abbateggio   abruzzo   Preistoria   quaternario   Scavi  

Si sta svolgendo in questo momento la seconda campagna di scavo archeologico a Valle Giumentina nel comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dagli specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole française de Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, una squadra di ricercatori e studenti di archeologia di diverse Università europee lavoreranno insieme per ricostruire la preistoria dell’Uomo in Abruzzo, regione ricca di testimonianze del Paleolitico.

Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.
Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.

Scoperta porta monumentale, con osteria e bordello, nel “Danewerk”

10 Settembre, 2010
Categorie:  Curiosità Estero Medioevo Nuovi Ritrovamenti
Tags:  daneverk   scandinavia   Scavi   vichinghi  

Importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l**‘unica porta esistente** nel vallo di 30 chilometri costruito dai Vichinghi a protezione del loro regno. Il cosiddetto “Danewerk” era un’enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga 3 metri costruita nell’VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. “I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre”, ha spiegato l’archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata “Wiglesdor”, aveva una larghezza di 5 metri ed aveva al suo fianco un’osteria con annesso bordello.

IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le Anmeldungi al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L'obiettivo della scuola è quello di fornire agli studenti, ma anche a chiunque sia interessato all'archeologia ed all'antropologia, un'esperienza pratica sul campo all'interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro. Oltre allo scavo archeologico offriamo ai partecipanti un intenso programma di attività, tra cui tour di siti storici, ma anche folcklore, ricostruzioni, rievocazioni storiche, corsi di lingua, musica, gastronomia e molto altro ancora. Offriamo inoltre un modulo di una giornata per studenti di lingua non inglese come introduzione al progetto di scavo della IAFS e alla terminologia tecnica inglese usata in archeologia. ** Dove: Il programma di ricerca per la Irish Archaeological Field School 2010 ha obiettivo lo scavo archeologico di Rath Maeve sulla Hill of Tara, dell' abbazia di Bective, di Rossnaree e di Newgrange** nella contea di Meath.
IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le Anmeldungi al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L'obiettivo della scuola è quello di fornire agli studenti, ma anche a chiunque sia interessato all'archeologia ed all'antropologia, un'esperienza pratica sul campo all'interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro. Oltre allo scavo archeologico offriamo ai partecipanti un intenso programma di attività, tra cui tour di siti storici, ma anche folcklore, ricostruzioni, rievocazioni storiche, corsi di lingua, musica, gastronomia e molto altro ancora. Offriamo inoltre un modulo di una giornata per studenti di lingua non inglese come introduzione al progetto di scavo della IAFS e alla terminologia tecnica inglese usata in archeologia. ** Dove: Il programma di ricerca per la Irish Archaeological Field School 2010 ha obiettivo lo scavo archeologico di Rath Maeve sulla Hill of Tara, dell' abbazia di Bective, di Rossnaree e di Newgrange** nella contea di Meath.

Iscrizioni aperte fino al 15 maggio per il programma 2010 dell’Irish Archaeological Field School

10 Marzo, 2010
Categorie:  Estero Metodologie archeologiche Scavi
Tags:  corso   Estero   ireland   Scavi  

IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le iscrizioni al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L’obiettivo della scuola è quello di fornire a studenti, ma anche a chiunque sia interessato all’archeologia ed all’antropologia, un’esperienza pratica sul campo all’interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro.

Un Re, un Guerriero, un Eroe | La tomba 36 della necropoli sabina di Eretum Fara in Sabina, Sala Monte Frumentario ** dal 7 novembre 2009 al 14 February 2010** Sulla scorsa del VI secolo a.C., quando la caccia dei re da Roma provocò gravi repercussioni politiche che portarono al crollo della supremazia della città, per i centri della Sabina tiberina si aprirono nuove prospettive. Ad Eretum, stretto per secoli tra la spinta espansionistica romana e la potente città sabina di Cures, salì al potere un personaggio eccezionale. La sua tomba, scoperta nel 2005, va contro tutte le tradizioni delle aristocrazie sabine: le dimensioni colossali "" quattro vani per una sola persona -, i calderoni di bronze allineati come in un santuario, l'uso di regali arcaici e disueti come il carro da guerra e il trono a ricurvo, la cremazione deiresti del defunto, sono tutti segni di un culto eroico a lui tributato al momento della morte.
Un Re, un Guerriero, un Eroe | La tomba 36 della necropoli sabina di Eretum Fara in Sabina, Sala Monte Frumentario ** dal 7 novembre 2009 al 14 February 2010** Sulla scorsa del VI secolo a.C., quando la caccia dei re da Roma provocò gravi repercussioni politiche che portarono al crollo della supremazia della città, per i centri della Sabina tiberina si aprirono nuove prospettive. Ad Eretum, stretto per secoli tra la spinta espansionistica romana e la potente città sabina di Cures, salì al potere un personaggio eccezionale. La sua tomba, scoperta nel 2005, va contro tutte le tradizioni delle aristocrazie sabine: le dimensioni colossali "" quattro vani per una sola persona -, i calderoni di bronze allineati come in un santuario, l'uso di regali arcaici e disueti come il carro da guerra e il trono a ricurvo, la cremazione deiresti del defunto, sono tutti segni di un culto eroico a lui tributato al momento della morte.

“Un Re, un Guerriero, un Eroe. La tomba 36 della necropoli sabina di Eretum” in mostra dal 7 novembre 2009

3 Novembre, 2009
Categorie:  Etruschi Mostre
Tags:  Etruschi   mostra   Scavi   tomba 36 eretum  

** dal 7 novembre 2009 al 14 febbraio 2010** Sullo scorcio del VI secolo a.C., quando la** cacciata dei re da Roma** provocò gravi sconvolgimenti politici che portarono al crollo della supremazia della città, per i centri della Sabina tiberina si aprirono nuove prospettive. Ad Eretum, stretta da secoli fra la spinta espansionistica romana e la potente città sabina di Cures, salì al potere un personaggio eccezionale. La sua tomba, scoperta nel 2005, va contro tutte le tradizioni delle aristocrazie sabine: le** dimensioni colossali** ““ quattro vani per una sola persona -, i** calderoni di bronzo** allineati come in un santuario, l’uso di simboli regali arcaici e desueti come il** carro da guerra e il trono** a schienale ricurvo, la cremazione dei resti del defunto, sono tutti segni di un culto eroico a lui tributato al momento della morte.

[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l'avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie a una politica di drastiche riduzioni di tasse per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l'età dell'oro. La cosiddetta "Tigre Celtica" era nata, le multinazionali americane di ogni settore (informatica, finanziaria, turistica, etc.) facevano la gara per acquisire uno stabile dove trasferire i propri uffici e i nuovi lavoratori stranieri facevano la fila con un curriculum in mano per poter affittare una stanza dove vivere (con prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni). Dublino ha visto in pochi anni raddoppiare il numero di condomini, uffici, businness point, agenzie di lavoro, tram, mense e bar. Nacque in quel periodo la leggenda della città dove chiunque, ma proprio chiunque, avrebbe potuto trovare lavoro in giro di poche ore, dal mattino al sera. In tutto questo sconvolgimento, anche l'archeologia - cosa più unica che rara - ha subito un esponenziale crescita, di fondi e di scavi.
[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l'avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie a una politica di drastiche riduzioni di tasse per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l'età dell'oro. La cosiddetta "Tigre Celtica" era nata, le multinazionali americane di ogni settore (informatica, finanziaria, turistica, etc.) facevano la gara per acquisire uno stabile dove trasferire i propri uffici e i nuovi lavoratori stranieri facevano la fila con un curriculum in mano per poter affittare una stanza dove vivere (con prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni). Dublino ha visto in pochi anni raddoppiare il numero di condomini, uffici, businness point, agenzie di lavoro, tram, mense e bar. Nacque in quel periodo la leggenda della città dove chiunque, ma proprio chiunque, avrebbe potuto trovare lavoro in giro di poche ore, dal mattino al sera. In tutto questo sconvolgimento, anche l'archeologia - cosa più unica che rara - ha subito un esponenziale crescita, di fondi e di scavi.

Archeologia e crisi economica. La fine dell’età dell’oro irlandese

1 Settembre, 2009
Categorie:  Estero Generale Lavoro
Tags:  archeologia   Irlanda   Lavoro   Scavi  

[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l’avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie ad una politica di drastiche riduzioni fiscali per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l’età dell’oro. La cosiddetta “Tigre Celtica” era nata, le multinazionali americane di qualsiasi settore (informatico, finanziario, turistico, etc.) facevano a gara per accapparrarsi uno stabile dove trasferire i propri uffici ed i lavoratori stranieri neo-assunti facevano la fila con curriculum in mano per riuscire ad affittare una stanza dove vivere (a prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni).

Potrebbe essere la residence di campagna dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il bicentennial della nascita, la villa romana dell'età imperiale scoperta in Alto Lazio, nella provincia di Rieti, nei territori dell'antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il fondatore che fece costruire a Roma il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui hanno preso il nome e il splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un villaggio, e come tanti province di successo voleva tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non c'era mai traccia», racconta il sindaco di Cittareale al quotidiano torinese, Pierluigi Feliciangeli.
Potrebbe essere la residence di campagna dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il bicentennial della nascita, la villa romana dell'età imperiale scoperta in Alto Lazio, nella provincia di Rieti, nei territori dell'antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il fondatore che fece costruire a Roma il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui hanno preso il nome e il splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un villaggio, e come tanti province di successo voleva tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non c'era mai traccia», racconta il sindaco di Cittareale al quotidiano torinese, Pierluigi Feliciangeli.

A due millenni dalla sua nascita, scoperta alle porte di Rieti la villa di Vespasiano

13 Agosto, 2009
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Scavi   scoperte   vespasiano   villa imperiale  

Potrebbe essere la residenza di campagna dell’imperatore Vespasiano, di cui proprio quest’anno si celebra il bimillenario della nascita, la villa romana di età imperiale scoperta nell’alto Lazio, in provincia di Rieti, nei territori dell’antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il rifondatore che a Roma fece costruire il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui presero il nome e lo splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone.

Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.
Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.

Riprendono gli scavi all’Isolino Virginia, uno dei siti piu’ importanti della preistoria europea

16 Luglio, 2009
Categorie:  Preistoria Scavi
Tags:  isolino virginia   neolitico   palafitte   Preistoria   Scavi   varese  

Sono ripresi da pochi giorni, all"Isolino Virginia che si trova a poche decine di metri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. A condurre gli scavi, come avviene ormai da tempo, è l’equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico di Villa Mirabello a Varese. L’esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei siti più famosi della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti.

E' successo anche quest'anno la campagna di scaveggio a Peltuinum, condotta dagli studenti dell'Università di Roma "La Sapienza" sotto la guida di prof.ssa Luisa Migliorati. Il scaveggio, iniziato negli anni '80, e che continua con cadenza annuale dal 2000, si svolge nei mesi di Luglio e September. E' stato fortemente voluto da prof.ssa Migliorati - professore di Urbanistica Antica all'Università di Roma ma di origin abruzzese - "per dare un concrete segnale di continuità, nonostante l' earthquake". Le difficoltà logistiche sono maggiori rispetto agli altri anni: gli studenti, iscritti a Roma e provenienti dall'intera Italia, in effetti, dovreranno dormire in tenda e vivere da "terremoti volontari", ma sono tutti motivati e consapevoli di aiutare nel loro piccolo l'economia abruzzese, sia portando denaro agli esercizi commerciali della zona, sia dando visibilità a scaveggio poco conosciuto, anche tramite l'organizzazione di visite guidate per tutto il periodo del scaveggio. L'antica città romana di Peltuinum, seduto sulla piana di Navelli, tra Prata d'Ansidonia e S.
E' successo anche quest'anno la campagna di scaveggio a Peltuinum, condotta dagli studenti dell'Università di Roma "La Sapienza" sotto la guida di prof.ssa Luisa Migliorati. Il scaveggio, iniziato negli anni '80, e che continua con cadenza annuale dal 2000, si svolge nei mesi di Luglio e September. E' stato fortemente voluto da prof.ssa Migliorati - professore di Urbanistica Antica all'Università di Roma ma di origin abruzzese - "per dare un concrete segnale di continuità, nonostante l' earthquake". Le difficoltà logistiche sono maggiori rispetto agli altri anni: gli studenti, iscritti a Roma e provenienti dall'intera Italia, in effetti, dovreranno dormire in tenda e vivere da "terremoti volontari", ma sono tutti motivati e consapevoli di aiutare nel loro piccolo l'economia abruzzese, sia portando denaro agli esercizi commerciali della zona, sia dando visibilità a scaveggio poco conosciuto, anche tramite l'organizzazione di visite guidate per tutto il periodo del scaveggio. L'antica città romana di Peltuinum, seduto sulla piana di Navelli, tra Prata d'Ansidonia e S.

Riparte la campagna di scavo a Peltuinum (AQ). Gli studenti vivranno da “terremotati volontari” per aiutare l’economia abruzzese

1 Luglio, 2009
Categorie:  Epoca Romana Scavi
Tags:  abruzzo   peltuinum   Scavi   teatro  

Riparte anche quest’anno la campagna di scavo a Peltuinum, condotta dagli studenti dell’ Università di Roma " La Sapienza" sotto la direzione della prof.ssa Luisa Migliorati. Lo scavo, iniziato negli anni “80, e che prosegue con cadenza annuale dal 2000, si svolgerà nei mesi di Luglio e Settembre. Esso stato fortemente voluto dalla prof.ssa Migliorati – docente di Urbanistica Antica all’Università di Roma ma di origini abruzzesi – “per dare un segnale concreto di continuità, nonostante il terremoto”.

Offerte di lavoro: due archeologi e un tecnico di scavi archeologici al Comune di Cagliari

13 Giugno, 2009
Categorie:  Lavoro Scavi
Tags:  archeologi   Cagliari   Lavoro   sant'elia   Scavi  

Il Comune di Cagliari deve assumere, con contratto a tempo determinato, due archeologi specialisti ed un tecnico di scavi archeologici da impiegare in un cantiere di scavi a capo Sant’Elia. Alle selezioni, avviate presso il Centro per l’Impiego dell’Amministrazione provinciale, potranno partecipare disoccupati residenti a Cagliari in possesso dei titoli e delle conoscenze tecniche richieste, che saranno sottoposti a verifica: per gli archeologi sono richiesti la laurea quadriennale, il diploma di specializzazione triennale in archeologia ed un’esperienza lavorativa triennale in scavi archeologici (con almeno sei mesi lavorativi per ogni anno); per i tecnici la qualifica professionale di “tecnico di scavi archeologici” conseguita dopo specifico corso biennale ed un’esperienza lavorativa quinquennale.

Cantiere-Evento 2009: dal 13 al 20 giugno visitabile lo scavo dell’area megalita di Aosta

6 Giugno, 2009
Categorie:  Curiosità Scavi Visite
Tags:  aosta   cantiere evento   megalitica   santuario   Scavi  

L’obiettivo è trasformarla in un parco archeologico che diventi Centro di riferimento europeo per il megalitismo. L’area megalitica di Aosta, una delle più importanti per lo studio della preistoria continentale, dal 13 al 20 giugno sarà aperta al pubblico. ****Presentato oggi agli organi di informazione, il cantiere-evento rientra nell’ambito del progetto ‘Sites ouverts’, realizzato dall’assessorato regionale alla cultura. L’area megalitica di Aosta è costituita da un santuario all’aperto le cui prime tracce risalgono al quarto millennio a.


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