Riprendono gli scavi all’Isolino Virginia, uno dei siti piu’ importanti della preistoria europea


Categorie:  Preistoria Scavi
Tags:  isolino virginia   neolitico   palafitte   Preistoria   Scavi   varese  
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Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.
Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.

Sono ripresi da pochi giorni, all"Isolino Virginia che si trova a poche decine di metri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato.

A condurre gli scavi, come avviene ormai da tempo, è l’equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico di Villa Mirabello a Varese. L’esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei siti più famosi della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti.

Le ultime scoperte sono infatti sorprendenti: resti di piattaforme in legno sulle quali gli antenati palafitticoli dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, ossa di animali che raccontano di cosa si cibavano i nostri avi. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafitticoli erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.

Tanto resta ancora da scoprire di questo “giacimento” archeologico, l’unico dell’Italia settentrionale, dove vengono ritrovate monumentali strutture lignee che risalgono addirittura al periodo Neolitico, ancora ben conservate grazie alle particolari condizioni del deposito archeologico: l’umidità e la presenza dell’acqua. L’attività di scavo continuerà fino a settembre. Intanto, i reperti venuti alla luce negli anni passati hanno già fatto bella mostra di sé al convegno internazionale di Lisbona lasciando il segno tra i presenti. “I nostri oggetti ““ conclude l’esperta Daria Banchieri ““ non si trovano solo nel museo archeologico di Varese, ma anche a Torino, all’università di Pisa e in altre località oltre confine. Un patrimonio di cui esserne davvero fieri”.

Fonte:

http://www.sateliosnews.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1180:si-torna-a-scavare-nel-cuore-della-preistoria&catid=1:cronaca&Itemid=4

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