Preistoria

Un paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull'isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teoria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie.
Un paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull'isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teoria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie.

Resti umani scoperti nella grotta degli “hobbit”

6 Ottobre, 2016
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  florienensis   hobbit   paleoantropologia   Preistoria  

Una paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull’isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teroria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie. Da Nature

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.
Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.

BMTA2015: Programma del Weekend, tra viaggi, ricerca, preistoria e nuove start-up

30 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Curiosità Epoca Romana Eventi Lavoro Musei Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi Visite
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico   Lavoro   Preistoria   start-up  

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergie tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 10.30 PRESENTAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L’ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.

Rivelò il vero colore dei grandi rettili della preistoria. Analizzando i residui fossili della pelle dei rettili, un gruppo di ricerca svedese del SP Technical Research Institute of Sweden e del MAX IV Laboratory, Lund University, sono stati in grado di risalire al colore che dovevano avere nel tempo in cui popolavano la Terra, centinaia di milioni di anni fa. Il nuovo studio, guidato da Johan Lindgren, è stato pubblicato sulla rivista Nature. Qui l'articolo originale: http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12899.html In molte rocce che hanno trattenuto in sé l'impronta degli animali preistorici è visibile un deposito di colore scuro che mette in risalto l'impronta fossile. Finora si erano fatte molte supposizioni su cosa fosse quel materiale e da dove provenisse. Gli scienziati in questo studio sostengono che le tracce scure siano in realtà i pigmenti rimasti dopo la decomposizione della pelle dell'animale. Analizzando il materiale scuro delle impronte fossili al microscopio, si è notato che contiene piccole strutture ovoidali che sembravano melanosomi, gli organelli prodotti dai melanociti, quegli elementi delle cellule che secerno i pigmenti nella pelle di un animale.
Rivelò il vero colore dei grandi rettili della preistoria. Analizzando i residui fossili della pelle dei rettili, un gruppo di ricerca svedese del SP Technical Research Institute of Sweden e del MAX IV Laboratory, Lund University, sono stati in grado di risalire al colore che dovevano avere nel tempo in cui popolavano la Terra, centinaia di milioni di anni fa. Il nuovo studio, guidato da Johan Lindgren, è stato pubblicato sulla rivista Nature. Qui l'articolo originale: http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12899.html In molte rocce che hanno trattenuto in sé l'impronta degli animali preistorici è visibile un deposito di colore scuro che mette in risalto l'impronta fossile. Finora si erano fatte molte supposizioni su cosa fosse quel materiale e da dove provenisse. Gli scienziati in questo studio sostengono che le tracce scure siano in realtà i pigmenti rimasti dopo la decomposizione della pelle dell'animale. Analizzando il materiale scuro delle impronte fossili al microscopio, si è notato che contiene piccole strutture ovoidali che sembravano melanosomi, gli organelli prodotti dai melanociti, quegli elementi delle cellule che secerno i pigmenti nella pelle di un animale.

Pubblicato su Nature il vero colore dei rettili preistorici

19 Gennaio, 2014
Categorie:  Curiosità Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  nature   paleontologia   pigmenti   Preistoria   rettili  

Rivelato il vero colore dei grandi rettili della preistoria. Analizzando i residui fossili della pelle dei rettili, un gruppo di ricerca svedese del SP Technical Research Institute of Sweden and MAX IV Laboratory, Lund University, hanno potuto risalire al colore che essi dovevano avere nei tempi lontani in cui popolavano la Terra, centinaia di milioni di anni fa. Il nuovo studio, guidato da Johan Lindgren,è stato pubblicato sulla rivista Nature.

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).
Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).

“Non solo pane”, a Siena la preistoria diventa accessibile e multisensoriale

8 Settembre, 2013
Categorie:  Mostre Preistoria Visite
Tags:  accessibilità   Musei   Preistoria   sensi   siena  

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell’Università di Siena, con l’inaugurazione alle ore 18, la mostra multisensoriale “Non solo pane”. Uno speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l’olfatto, ad occhi bendati, condurrà i visitatori nella preistoria, illustrando come l’uomo si procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L’esposizione, pensata per un pubblico ampio, mira a far conoscere ad ogni visitatore aspetti storico-archeologici e naturalistici, stimolandolo all’uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali.

Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.
Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.

Alla scoperta del Paleolitico in Abruzzo – partiti gli scavi ad Abbateggio

22 Maggio, 2013
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  abbateggio   abruzzo   Preistoria   quaternario   Scavi  

Si sta svolgendo in questo momento la seconda campagna di scavo archeologico a Valle Giumentina nel comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dagli specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole française de Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, una squadra di ricercatori e studenti di archeologia di diverse Università europee lavoreranno insieme per ricostruire la preistoria dell’Uomo in Abruzzo, regione ricca di testimonianze del Paleolitico.

**CORSO DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMA: SABATO 9 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, dirigente scolastico Liceo "N. Palmeri" Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare DOMENICA 17 FEBBRE 2013 "" ORE 9,30 Termini Imerese: visita guidata alle grotte preistoriche SABATO 23 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 L'arte preistorica in Sicilia Giovanni Mannino, Studioso archeologia preistorica SABATO 2 MARZO 2013 "" ORE 16,30 Paleontologia umana e animale Daria Petruso, Paleontologa "" Università di Palermo, sede di Agrigento DOMENICA 3 MARZO 2013 "" ORE 9,30 Partanna: visita guidata al Museo Archeologico e alla C.
**CORSO DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMA: SABATO 9 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, dirigente scolastico Liceo "N. Palmeri" Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare DOMENICA 17 FEBBRE 2013 "" ORE 9,30 Termini Imerese: visita guidata alle grotte preistoriche SABATO 23 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 L'arte preistorica in Sicilia Giovanni Mannino, Studioso archeologia preistorica SABATO 2 MARZO 2013 "" ORE 16,30 Paleontologia umana e animale Daria Petruso, Paleontologa "" Università di Palermo, sede di Agrigento DOMENICA 3 MARZO 2013 "" ORE 9,30 Partanna: visita guidata al Museo Archeologico e alla C.

Al via il Corso di Archeologia Preistorica a Temini Imerese

8 Febbraio, 2013
Categorie:  Corsi di formazione Preistoria
Tags:  corso archeologia   Preistoria   termini imerese  

Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMMA: SABATO 9 FEBBRAIO 2013 "“ ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, Dirigente scolastico Liceo “N. Palmeri” Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRAIO 2013 "“ ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare

Trento, 1 maggio 2010: “Antichi popoli delle Alpi” convegno internazionale

15 Aprile, 2010
Categorie:  Conferenze Italici Preistoria Protostoria
Tags:  alpi   convegno   età del ferro   Preistoria   trento  

ANTICHI POPOLI DELLE ALPI Le Alpi, nonostante le notevoli altitudini raggiunte dalle vette che le caratterizzano, non hanno mai costituito una barriera per gli spostamenti dell’uomo. Lo testimoniano le numerose evidenze archeologiche che risalgono già alle epoche preistoriche più antiche. E" questo, assieme ad altri inediti aspetti, il filo conduttore della giornata internazionale di studi “Antichi popoli delle Alpi. Sviluppi culturali durante l’età del Ferro nei territori alpini centro-orientali.”, che si terrà il 1 maggio a Sanzeno (Trento), presso Casa de Gentili.

XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria "La preistoria e la protostoria della Sardegna" 23-28 novembre 2009 – Cagliari, Barumini, Sassari La Sardegna protagonista del prossimo congresso dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria Gli studi più recenti sul patrimonio delle antichità dell’isola, i dati emersi dai più recenti scavi archeologici, le riflessioni sulle conoscenze già note alla luce delle più evolute tecniche di analisi partendo dal Paleolitico fino all’età del Ferro: grande aspettativa per la prossima meeting scientifica dell’IIPP, l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che quest’anno sarà ospitata tra Cagliari, Barumini e Sassari e avrà come tema la Sardegna. La Riunione Scientifica, giunta alla 44oedizione, è promossa annualmente dall’IIPP, il più autorevole organo di studi sulla preistoria e sulla protostoria italiana con sede a Firenze. Sei giorni di studio, dal lunedì 23 al sabato 28 novembre, ospitate a Cagliari, nella Cittadella dei Musei, con una trasferita a Barumini e una a Sassari. Organizare la riunione sarà il CIPPM dell’Università di Cagliari (Centro Interdipartimentale per la Preistoria e Protostoria del Mediterraneo), diretto dal prof.
XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria "La preistoria e la protostoria della Sardegna" 23-28 novembre 2009 – Cagliari, Barumini, Sassari La Sardegna protagonista del prossimo congresso dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria Gli studi più recenti sul patrimonio delle antichità dell’isola, i dati emersi dai più recenti scavi archeologici, le riflessioni sulle conoscenze già note alla luce delle più evolute tecniche di analisi partendo dal Paleolitico fino all’età del Ferro: grande aspettativa per la prossima meeting scientifica dell’IIPP, l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che quest’anno sarà ospitata tra Cagliari, Barumini e Sassari e avrà come tema la Sardegna. La Riunione Scientifica, giunta alla 44oedizione, è promossa annualmente dall’IIPP, il più autorevole organo di studi sulla preistoria e sulla protostoria italiana con sede a Firenze. Sei giorni di studio, dal lunedì 23 al sabato 28 novembre, ospitate a Cagliari, nella Cittadella dei Musei, con una trasferita a Barumini e una a Sassari. Organizare la riunione sarà il CIPPM dell’Università di Cagliari (Centro Interdipartimentale per la Preistoria e Protostoria del Mediterraneo), diretto dal prof.

XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria dal 23 al 28 novembre 2009

30 Ottobre, 2009
Categorie:  Conferenze Eventi Preistoria Protostoria
Tags:  convegno   iipp   Preistoria   Protostoria   sardegna  

La Sardegna protagonista del prossimo convegno dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria ** ** Gli studi più recenti sul patrimonio delle antichità nell’isola, i dati emersi dagli ultimi scavi archeologici, le riflessioni sulle conoscenze già note alla luce delle più evolute tecniche di analisi partendo dal Paleolitico per arrivare fino all’età del Ferro: grande attesa per la prossima riunione scientifica dell’IIPP, l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, che quest’anno sarà ospitata tra Cagliari, Barumini e Sassari e avrà come tema la Sardegna.

I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese Bologna, Museo Geologico Giovanni Capellini 5 Settembre 2009 "" 11 Gennaio 2010 Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell'Università di Bologna, alla sua nuova esposizione sarà ospitata la mostra "I dinosauri Italiani". Una grande esposizione che ha lo scopo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l'importanza e la storia dei giacimenti Italiani e delle persone che li studiano. Realizzata in collaborazione con i musei e le università di Milano, Modena, Napoli e Trieste, l'esposizione, unita ai reperti in permanente esposizione al Museo, si estende in 15 sale, molte delle quali interamente rinnovate per l'occasione. Una collection quella del Museo Capellini che vanta oltre un milione di reperti e che con i fossili esposti offre una panoramica che rappresenta un intervallo di tempo di centinaia di milioni di anni di evoluzione e trasformazioni delle forme di vita sul nostro pianeta.
I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese Bologna, Museo Geologico Giovanni Capellini 5 Settembre 2009 "" 11 Gennaio 2010 Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell'Università di Bologna, alla sua nuova esposizione sarà ospitata la mostra "I dinosauri Italiani". Una grande esposizione che ha lo scopo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l'importanza e la storia dei giacimenti Italiani e delle persone che li studiano. Realizzata in collaborazione con i musei e le università di Milano, Modena, Napoli e Trieste, l'esposizione, unita ai reperti in permanente esposizione al Museo, si estende in 15 sale, molte delle quali interamente rinnovate per l'occasione. Una collection quella del Museo Capellini che vanta oltre un milione di reperti e che con i fossili esposti offre una panoramica che rappresenta un intervallo di tempo di centinaia di milioni di anni di evoluzione e trasformazioni delle forme di vita sul nostro pianeta.

“I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese” in mostra a Bologna

21 Settembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria
Tags:  bologna   dinosauri   fossili   Preistoria  

Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell’Università di Bologna ospiterà presso le sue rinnovate sale la mostra “I dinosauri italiani”. Una grande esposizione che si pone l’obiettivo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l’importanza e la storia dei giacimenti italiani e delle persone che li studiano.

Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.
Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.

Riprendono gli scavi all’Isolino Virginia, uno dei siti piu’ importanti della preistoria europea

16 Luglio, 2009
Categorie:  Preistoria Scavi
Tags:  isolino virginia   neolitico   palafitte   Preistoria   Scavi   varese  

Sono ripresi da pochi giorni, all"Isolino Virginia che si trova a poche decine di metri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. A condurre gli scavi, come avviene ormai da tempo, è l’equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico di Villa Mirabello a Varese. L’esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei siti più famosi della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti.


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