Sudafrica

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.
Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.

Homo Sapiens e il pensiero simbolico: dal Sudafrica tecnologie litiche innovative

12 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  homo sapiens   industria litica   microliti   nuovi ritrovamenti   Sudafrica  

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta – avvenuta nel sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta su “Nature” in un articolo a prima firma Kyle S. Brown – retrodata notevolmente l’emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall’inizio l’Homo sapiens era dotato di capacità ideative superiori, e non vi sarebbe stato – come ipotizzato da alcuni antropologi – un periodo in cui H.

Drimolen - Una fase dello scavo Firenze – Mercoledì 18 Febuario alle 17 ore al museo di storia naturale, il professore Jacopo Moggi Cecchi guiderà i presenti attraverso i paesaggi sudafricani per raccontare la ricerca paleoantropologica fatta in Sudafrica dai laboratori di antropologia dell'università di Firenze. In occasione della conferenza, ci sarà l' straordinaria apertura del Museo dalle 16.00 alle 19.00 nella sezione di Antropologia e Etnologia, alla Sala delle Conferenze, in Via del Proconsolo, 12 Firenze. L'ingresso è libero. Il sito archeologico e paleontologico di Drimolen in Sudafrica si trova all'interno di uno dei 'World Heritage Sites' dell'Unesco e in particolare nella zona nota anche come 'Cradle of Humankind' a circa 40 km da Johannesburg. La missione paleoantropologia italiana, finanziata dal Ministero degli Esteri, ha avviato da tempo una campagna di scavi. Fra tutti i siti paleontologici della zona, Drimolen è certamente quello potenzialmente più ricco di tutti in termini di reperti fossili di ominidi, antenati della linea evolutiva umana. Fino ad oggi sono venuti alla luce oltre un centinaio di reperti fossili di ominidi.
Drimolen - Una fase dello scavo Firenze – Mercoledì 18 Febuario alle 17 ore al museo di storia naturale, il professore Jacopo Moggi Cecchi guiderà i presenti attraverso i paesaggi sudafricani per raccontare la ricerca paleoantropologica fatta in Sudafrica dai laboratori di antropologia dell'università di Firenze. In occasione della conferenza, ci sarà l' straordinaria apertura del Museo dalle 16.00 alle 19.00 nella sezione di Antropologia e Etnologia, alla Sala delle Conferenze, in Via del Proconsolo, 12 Firenze. L'ingresso è libero. Il sito archeologico e paleontologico di Drimolen in Sudafrica si trova all'interno di uno dei 'World Heritage Sites' dell'Unesco e in particolare nella zona nota anche come 'Cradle of Humankind' a circa 40 km da Johannesburg. La missione paleoantropologia italiana, finanziata dal Ministero degli Esteri, ha avviato da tempo una campagna di scavi. Fra tutti i siti paleontologici della zona, Drimolen è certamente quello potenzialmente più ricco di tutti in termini di reperti fossili di ominidi, antenati della linea evolutiva umana. Fino ad oggi sono venuti alla luce oltre un centinaio di reperti fossili di ominidi.

Firenze – Museo di Storia Naturale – Presentazione dello scavo di Drimolen (Sudafrica)

30 Gennaio, 2009
Categorie:  Conferenze Musei Preistoria Scavi
Tags:  Drimolen   firenze   Ominidi   Sudafrica  

In occasione della conferenza, ci sarà l’apertura straordinaria del Museo dalle 16.00 alle 19.00 nella sezione di Antropologia e Etnologia, presso Sala delle Conferenze , in Via del Proconsolo, 12 Firenze. L’ingresso è libero. Il sito archeologico e paleontologico di Drimolen in Sudafrica si trova all’interno di uno dei ‘World Heritage Sites‘ dell’Unesco ed in particolare nella zona nota anche come “Cradle of Humankind‘ a circa 40 km da Johannesburg.


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