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Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.
Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.

L’età del Rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi. Brescia, Museo Diocesano

6 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria Protostoria
Tags:  brescia   eta del rame   oetzi   similaun  

Al Diocesano di Brescia rivivrà l’età del Rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l’umanità: “nascono” l’aratro, la ruota, l’aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, lo sviluppo della metallurgia del rame, spesso in lega con l’arsenico, l’agricoltura e l’allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti ed appassionati attendevano da anni, dato che dell’Eta del rame si sa molto; ma moltissimo resta ancora da scoprire e da definire.

“Mummie, sogno di vita eterna”, 60 mummie in mostra a Bolzano e ciclo di eventi sull’uomo del Similaun

23 Febbraio, 2009
Categorie:  Conferenze Mostre Musei Preistoria Visite
Tags:  bolzano   Congresso   mostra   mummie   otzi   similaun  

Bolzano diventera" il centro di un ciclo di eventi che prendera" il via il 3 marzo prossimo, dedicati alla mummia piu" famosa del mondo, scoperta il 19 settembre 1991 sul ghiacciaio del Similaun, nelle alte quote della Val Senales. Quando riemerse da un sonno glaciale di 5.300 anni, Oetzi pesava 15 chilogrammi, era alto 1,60 m. Accanto a lui si trovarono resti delle sue scarpe, del mantello, della faretra, dei suoi calzoni e di un ascia.

Cani addestrati al ritrovamento di “siti archeologici”

5 Gennaio, 2009
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Protostoria Scavi
Tags:  cani   necropoli   similaun   svizzera  

Studiosi milanesi stanno addestrando unità cinofile specializzate nell’individuazione e nel recupero di resti umani del passato e reperti archeologici. Nove gli animali coinvolti, due le razze – Labrador e Golden Retriever ““ entrambe caratterizzate da un fiuto eccezionale e da grandi capacità di apprendimento. Finora, grazie al loro aiuto, sono state fatte due importanti scoperte archeologiche: una in bergamasca, l’altra in Svizzera. In bergamasca, nei pressi di Martinengo, è venuta alla luce una necropoli romana: i cani sono stati fondamentali per l’individuazione di almeno 27 aree di scavo, da cui è stato possibile riportare in luce tombe e urne cinerarie.


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