mostra

“A l’aube des écritures”: incisioni e pitture rupestri al Musée des Merveilles di Tende (Francia)

13 Ottobre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Mostre Preistoria
Tags:  incisioni rupestri   mostra  

Il “Musée des merveilles” è un’istituzione museale che ospita, raccoglie ed espone le famose incisioni rupestri del monte Bego nella Valle delle Meraviglie, un territorio sul confine tra Francia e Italia nelle Alpi Marittime. Il museo ospita fino al 31 marzo 2010 la mostra “A l’aube des écritures“, incentrata sulle incisioni e sulle pitture rupestri dell’età del Rame e del Bronzo in Eurasia. In tutta l’Eurasia, all’alba della metallurgia, avvengono grandi cambiamenti nell’organizzazione delle società e nei loro modi di espressione.

GIORDANIA, CROCEVIA DI POPOLI E DI CULTURE

8 Ottobre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Mostre
Tags:  Giordania   mostra   quirinale  

Il 2009 è l’anno che segna in modo indelebile la cooperazione tra Italia e Giordania da un punto di vista unico: quello della ricerca storica e archeologica in funzione del restauro e di uno sviluppo sostenibile per il turismo culturale giordano. Così, mentre va concludendo la mostra di Firenze “Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera” (fino al 13 ottobre nella Limonaia di Palazzo Pitti), il 20 ottobre a Roma inaugurerà la mostra “Giordania, crocevia di popoli e di culture”.

PROVINCIA AUTONA DI TRENTO SOPRINTENDenza PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI SULLE ANTICHE SPONDE Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda Riva del Garda, Museo, 8 maggio "" 1 novembre 2009 ora: 10.00 "" 12.30 / 13.30 "" 18.00, chiuso Monday; luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni. Il lago di Garda, 6000 anni fa, era circa tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra "SULLE ANTICHE SPONDE. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda" allestito fino al 1o novembre al Museo di Riva del Garda, e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento con la collaborazione del Dipartimento Storico Archeologico del Progetto MAG. La mostra documenta il ritrovamento di un abitato neolitico risalente alla metà del quinto millennio a.C. scoperto in 2007 alle pendici del Monte Brione.
PROVINCIA AUTONA DI TRENTO SOPRINTENDenza PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI SULLE ANTICHE SPONDE Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda Riva del Garda, Museo, 8 maggio "" 1 novembre 2009 ora: 10.00 "" 12.30 / 13.30 "" 18.00, chiuso Monday; luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni. Il lago di Garda, 6000 anni fa, era circa tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra "SULLE ANTICHE SPONDE. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda" allestito fino al 1o novembre al Museo di Riva del Garda, e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento con la collaborazione del Dipartimento Storico Archeologico del Progetto MAG. La mostra documenta il ritrovamento di un abitato neolitico risalente alla metà del quinto millennio a.C. scoperto in 2007 alle pendici del Monte Brione.

Sulle Antiche Sponde. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata in via Brione a Riva del Garda

8 Luglio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Musei Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  mostra   neolitico   Riva del Garda   Trentino   vasi a bocca quadrata  

SOPRINTENDENZA PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata in via Brione a Riva del Garda orario: 10.00 ““ 12.30 / 13.30 ““ 18.00, chiuso il lunedì; Il lago di Garda, 6.000 anni fa, era all’incirca tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra “SULLE ANTICHE SPONDE.

Il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti sarà ancora per pochi giorni la mostra "Memorie dell'Antico nell'Arte del Novecento". Con questo, attraverso l'esposizione di opere significative dell'arte del secolo appena concluso, si è voluto porre l'accento sull'antico quale forma d'arte comunque riconosciuta anche dalle più innovative e astratte correnti del XX secolo. Tutta l' mostra è giocata sul continuo confronto/rimando tra opere d'arte contemporanee e opere antiche da cui potenzialmente hannotratto ispirazione. E' così che accanto a una corniola di Dioskourides, dell'età auguste, raffigurante Apollo e Marsia, viene messo il famoso "La nascita dei desideri liquidi" di Salvador Dalì, dipinto nel 1931-32, in cui viene inserito, a mo' di citazione, un piccolo cambo dell'età augustea. Al busto-ritratto dell'Imperatore Traiano, del II secolo d.C., viene avvicinato "L' antico uomo" di Adolfo Widt, marmorea scultura del 1913, in cui paleamente si legge il ricordo dell'originale antico che si ispira.
Il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti sarà ancora per pochi giorni la mostra "Memorie dell'Antico nell'Arte del Novecento". Con questo, attraverso l'esposizione di opere significative dell'arte del secolo appena concluso, si è voluto porre l'accento sull'antico quale forma d'arte comunque riconosciuta anche dalle più innovative e astratte correnti del XX secolo. Tutta l' mostra è giocata sul continuo confronto/rimando tra opere d'arte contemporanee e opere antiche da cui potenzialmente hannotratto ispirazione. E' così che accanto a una corniola di Dioskourides, dell'età auguste, raffigurante Apollo e Marsia, viene messo il famoso "La nascita dei desideri liquidi" di Salvador Dalì, dipinto nel 1931-32, in cui viene inserito, a mo' di citazione, un piccolo cambo dell'età augustea. Al busto-ritratto dell'Imperatore Traiano, del II secolo d.C., viene avvicinato "L' antico uomo" di Adolfo Widt, marmorea scultura del 1913, in cui paleamente si legge il ricordo dell'originale antico che si ispira.

“Memorie dell’antico nell’arte del Novecento” in mostra a Palazzo Pitti

2 Luglio, 2009
Categorie:  Mostre
Tags:  arte antica   arte del novecento   mostra   museo degli argenti   palazzo pitti  

Il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti ospiterà ancora per pochi giorni la mostra “Memorie dell’Antico nell’arte del Novecento“. Con essa, attraverso l’esposizione di opere significative dell’arte del secolo appena concluso, si è voluto porre l’accento sull’antico quale forma d’arte comunque riconosciuta anche dalle correnti più innovative e astratte del XX secolo. Tutta la mostra è giocata sul continuo confronto/rimando tra opere d’arte contemporanea e le opere antiche da cui potenzialmente esse hanno tratto ispirazione.

Il Ministro dell'Ambiente e delle Antichita dello Stato di Khartoum, Abu Obieda Abdelrahim, e il direttore della National Corporation for Antiquities and Museums del Sudan, Hassan Hussein Idriss, sono intervenuti alla cerimonia di apertura della mostra 'Nubai- Viaggio attraverso l'archeologia del Sudan', allestita al Castello di Torre, sede del Museo Archaeologico di Pordenone visitabile dal 27 giugno al 27 settembre 2009. Il Ministro ha ridefinito l'importanza della mostra che mette in relazione i manufatti e i reperti di due culture così lontane, ma che tuttavia appaiono simili, ha ringraziato la citta' per l'ospitalita' e l'embarco archeologico italiano per il forte impulso che da' alla ricerca nel proprio paese. Il direttore dei Musei sudanesi dello Stato di Khartoum che lo accompagnava, ricordando il contributo degli archeologi di altri paesi europei, ha annunciato che la mostra, dopo Pordenone, sara' trasferita prima in altre citta' italiana e poi sara' ospitata anche in Sudan.
Il Ministro dell'Ambiente e delle Antichita dello Stato di Khartoum, Abu Obieda Abdelrahim, e il direttore della National Corporation for Antiquities and Museums del Sudan, Hassan Hussein Idriss, sono intervenuti alla cerimonia di apertura della mostra 'Nubai- Viaggio attraverso l'archeologia del Sudan', allestita al Castello di Torre, sede del Museo Archaeologico di Pordenone visitabile dal 27 giugno al 27 settembre 2009. Il Ministro ha ridefinito l'importanza della mostra che mette in relazione i manufatti e i reperti di due culture così lontane, ma che tuttavia appaiono simili, ha ringraziato la citta' per l'ospitalita' e l'embarco archeologico italiano per il forte impulso che da' alla ricerca nel proprio paese. Il direttore dei Musei sudanesi dello Stato di Khartoum che lo accompagnava, ricordando il contributo degli archeologi di altri paesi europei, ha annunciato che la mostra, dopo Pordenone, sara' trasferita prima in altre citta' italiana e poi sara' ospitata anche in Sudan.

“Nubai- Viaggio attraverso l’archeologia del Sudan”, due culture a confronto al Castello di Torre (PN)

30 Giugno, 2009
Categorie:  Eventi Mostre Musei Visite
Tags:  castello di torre   mostra   nubai   pordenone   sudan  

Il ministro dell’Ambiente e delle Antichita’ dello Stato di Khartoum, Abu Obieda Abdelrahim, e il direttore del National Corporation for Antiquities and Museums del Sudan, Hassan Hussein Idriss, sono intervenuti alla cerimonia di apertura della mostra ‘Nubai- Viaggio attraverso l’archeologia del Sudan‘, allestita al Castello di Torre, sede del Museo Archeologico di Pordenone visitabile dal 27 giugno al 27 settembre 2009. Il ministro ha rimarcato l’importanza della mostra che mette in relazione i manufatti e i reperti di due culture cosi’ lontane, ma che tuttavia appaiono simili, ha ringraziato la citta’ per l’ospitalita’ e la spedizione archeologica italiana per il forte impulso che da’ alla ricerca nel proprio paese.

Communicare la scienza attraverso la storia. Potrebbe essere questo lo slogan della mostra **** **"Galileo. Immagini dell'Universo dall'Antichità al telescopio"** Palazzo Strozzi, Firenze, fino al 30 August 2009. Nell'anno dell'Astronomia, celebrato perché giusto 400 anni fa Galileo inventò il canocchiale, Firenze dedica ai scienziati toscano una mostra sull'astronomia, dalle origins ai giorni nostri, taking le mosse dalle culle delle civiltà, Mesopotamia e Egitto, per salire a Roma, all'Islam, al Medioevo, al Seicento della Rivoluzione Scientifica e all'eredità di Galileo fino a noi. Il percorso, storico e scientifico allo stesso tempo, è illustrato quindi da testimonianze delle concezioni astronomiche dei popoli antichi. In Mesopotamia per prima cosa si accorsero dell'importanza e della necessità di scansionare il tempo, di misurarlo, e allo stesso tempo di interrogare gli astri per organizzare il lavoro sulla terra in funzione del cielo. Si fonde e confondono scienza e religione: il sole diventa un dio che il re deve render conto (un tavoletta in calcare originato in Iraq datto al IX secolo a.C.
Communicare la scienza attraverso la storia. Potrebbe essere questo lo slogan della mostra **** **"Galileo. Immagini dell'Universo dall'Antichità al telescopio"** Palazzo Strozzi, Firenze, fino al 30 August 2009. Nell'anno dell'Astronomia, celebrato perché giusto 400 anni fa Galileo inventò il canocchiale, Firenze dedica ai scienziati toscano una mostra sull'astronomia, dalle origins ai giorni nostri, taking le mosse dalle culle delle civiltà, Mesopotamia e Egitto, per salire a Roma, all'Islam, al Medioevo, al Seicento della Rivoluzione Scientifica e all'eredità di Galileo fino a noi. Il percorso, storico e scientifico allo stesso tempo, è illustrato quindi da testimonianze delle concezioni astronomiche dei popoli antichi. In Mesopotamia per prima cosa si accorsero dell'importanza e della necessità di scansionare il tempo, di misurarlo, e allo stesso tempo di interrogare gli astri per organizzare il lavoro sulla terra in funzione del cielo. Si fonde e confondono scienza e religione: il sole diventa un dio che il re deve render conto (un tavoletta in calcare originato in Iraq datto al IX secolo a.C.

Comunicare la Scienza attraverso la Storia: “Galileo. Immagini dell’Universo dall’Antichità al telescopio

26 Giugno, 2009
Categorie:  Età Moderna Eventi Mostre Visite
Tags:  astronomia   firenze   galileo   mostra  

Comunicare la scienza attraverso la storia. Potrebbe essere questo lo slogan della mostra **** Nell’anno dell’Astronomia, celebrato perché giusto 400 anni fa Galileo inventava il canocchiale, Firenze dedica allo scienziato toscano una mostra sull’astronomia, dalle origini ai giorni nostri, prendendo le mosse dalle culle delle civiltà, Mesopotamia ed Egitto, per salire a Roma, all’Islam, al Medioevo, al Seicento della Rivoluzione Scientifica e all’eredità di Galileo fino a noi. Il percorso, storico e scientifico allo stesso tempo, è illustrato perciò da testimonianze delle concezioni astronomiche dei popoli antichi.

Si inaugura Thursday 18 June al Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu di Potenza Principi e Eroi della Basilicata Antica. Immagini e segni del potere tra il VII e il V secolo a.C. Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu via Serao, 11 – 85100 Potenza La mostra deriva da alcuni recenti archaeologici di eccezionale rilievo condotti a [**Torre di Satriano (PZ)**](http://www.aptbasilicata.it/Sito-di-Torre-di-Satriano.472.0.html) nel campo di una ricerca programmata e condotta dalla stessa Scuola di Specializzazione. L'esposizione, partendo dalla straordinaria scoperta di una** monumentale residenza del VI secolo a.C.**, rarissima nel panorama della Magna Grecia, vuole portare l'attenzione sulle** manifestazioni del potere e i rituali** che caratterizzano le elites locali in un'epoca di grandi trasformazioni nell'intera terra indigenea dell'Italia meridionale, segnata dalla fondazione di colonie greche e dal complesso sistema di relazioni, anche culturali, con le comunità indigene.
Si inaugura Thursday 18 June al Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu di Potenza Principi e Eroi della Basilicata Antica. Immagini e segni del potere tra il VII e il V secolo a.C. Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu via Serao, 11 – 85100 Potenza La mostra deriva da alcuni recenti archaeologici di eccezionale rilievo condotti a [**Torre di Satriano (PZ)**](http://www.aptbasilicata.it/Sito-di-Torre-di-Satriano.472.0.html) nel campo di una ricerca programmata e condotta dalla stessa Scuola di Specializzazione. L'esposizione, partendo dalla straordinaria scoperta di una** monumentale residenza del VI secolo a.C.**, rarissima nel panorama della Magna Grecia, vuole portare l'attenzione sulle** manifestazioni del potere e i rituali** che caratterizzano le elites locali in un'epoca di grandi trasformazioni nell'intera terra indigenea dell'Italia meridionale, segnata dalla fondazione di colonie greche e dal complesso sistema di relazioni, anche culturali, con le comunità indigene.

Principi ed Eroi della Basilicata Antica. Grande mostra sulle élite lucane al Museo Archeologico di Potenza

17 Giugno, 2009
Categorie:  Eventi Italici Mostre Periodo Greco Visite
Tags:  basilicata   guerrieri   lucani   Magna Grecia   mostra  

Si inaugura giovedì 18 giugno al Museo Archeologico Nazionale Dinu Adamesteanu di Potenza La mostra scaturisce da alcuni **recentissimi rinvenimenti archeologici** di eccezionale rilievo effettuati a [**Torre di Satriano (PZ)**](http://www.aptbasilicata.it/Sito-di-Torre-di-Satriano.472.0.html) nell'ambito di una ricerca programmata e condotta dalla stessa Scuola di Specializzazione. L'esposizione, prendendo spunto dalla straordinaria scoperta di una **residenza monumentale del VI secolo a.C.**, rarissima nel panorama della Magna Grecia, vuole portare l'attenzione sulle** manifestazioni del potere e i rituali** che caratterizzano le élites locali in un'epoca di grandi trasformazioni nell'entroterra indigeno dell'Italia meridionale, segnata dalla fondazione di colonie greche e dal complesso sistema di relazioni, anche culturali, con le comunità indigene.

**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.
**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.

“L’alba della città“, in mostra a Castelletto Ticino nuovi reperti dalle necropoli golasecchiane

27 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Generale Mostre Nuovi Ritrovamenti Protostoria Visite
Tags:  castelletto ticino   golasecca   mostra   necropoli  

La manifestazione “Le pietre dei signori del fiume“, tenutasi dal settembre al dicembre 2007, aveva rappresentato il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella Mostra “L’alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino“, dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell’Italia nord-occidentale. Oggetto dell’esposizione sono i reperti provenienti dagli scavi condotti dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte a Castelletto Ticino ““ località Croce Pietra (Via del Maneggio, Via Aronco, Via Repubblica), dove tra la fine del IX ed il VII secolo a.

Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.
Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.

Pittura Pompeiana al MANN di Napoli: dal 29 aprile in mostra 400 affreschi pompeiani

23 Aprile, 2009
Categorie:  Epoca Romana Generale Mostre Musei Restauri Visite
Tags:  affreschi   mann   mostra   Napoli   pittura   pompei  

Riaprono il 29 aprile al pubblico – dopo alcuni anni di chiusura – due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vesuviane distrutte dall’Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 ad opera di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo.

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.
Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.

“Egitto mai visto”: anteprima mondiale e reperti inediti dal 30 maggio al Castello del Buonconsiglio di Trento

22 Aprile, 2009
Categorie:  Egizi Mostre
Tags:  Castello del Buonconsiglio   Egitto   mostra   trento  

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra “Egitto mai visto”, un"anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni inedite, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La raccolta più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale dedicata all’Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell’Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo.


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