libia

Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.
Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.

Libia – scoperta una città sommersa di epoca romana

11 Dicembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   libia   soprintendenza del Mare  

Un gruppo di archeologi e tecnici italiani della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno effettuato un’entusiasmante scoperta che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifesta interesse scientifico di primaria importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune scoperte eccezionali come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal.

Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.
Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.

Scoperti due porti romani in Libia – Resoconto ed immagini

19 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Bengasi   Cirenaica   libia   Porti Romani  

Palermo, 15 febbraio 2008 – Nel corso delle ricerche condotte tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2008 dalla Missione Archeologica in Libia diretta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaborazione con l"Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l"IAS di Palermo, con l’accordo con il Department of Antiquities of Libya, si è iniziata l"esplorazione di due porti romani finora sconosciuti nascosti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi.

Check up completo in Italia per le due mummie di Takarkori

2 Gennaio, 2008
Categorie:  Curiosità Estero
Tags:  libia   mummie   takarkori  

Sono molto piu’ antiche delle loro vicine egizie e persino del famoso e certamente meglio conservato Oetzi rinvenuto in Val Senales. Si tratta di due mummie provenienti dal sito di Takarkori, nella Libia sud-occidentale, che il carbonio radioattivo fa risalire a circa seimila anni fa, attualmente sono oggetto di studio da parte di un’equipe italiana multidisciplinare. L’allestimento dei preparati istologici, istochimici ed immunoistochimici e’ stato curato da Luca Ventura, paleopatologo, e da Cinzia Mercurio, Morena Sarra e Francesca Ciocca, dell’unita’ operativa di anatomia patologica della Asl dell’Aquila.


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