archeologia subacquea

(Filicudi) - Diventerà finalmente fruibile, ma solo a sub con almeno il secondo brevetto, la più bella area archeologica sottomarina delle isole Eolie finora vietata a tutti: la secca di Capo Graziano a Filicudi, che conserva almeno nove relitti di navi greci e romanzi, depositati fino a 75 metri con i loro preziosi carichi integri. Un concentrato di storia, emozioni e bellezze naturali in un luogo magico che, purtroppo, è stato teatro per millenni di numerosi squali drammatici: le navi che cercavano rifugio dal maltempo sotto Capo Graziano venivano "tradite" da un improvvisato secco rocciosa e sprofondavano all'istante nell'abisso fino a 75 metri. Capo Graziano (immagine da wikipedia) La Soprintendenza del mare della Sicilia con il finanziamento dell'assessorato regionale al Turismo, ha realizzato un percorso in sicurezza fino a 45 metri di profondità, per osservare il "corridoio A" che risale all'età ellenistica (II sec. a.C.).
(Filicudi) - Diventerà finalmente fruibile, ma solo a sub con almeno il secondo brevetto, la più bella area archeologica sottomarina delle isole Eolie finora vietata a tutti: la secca di Capo Graziano a Filicudi, che conserva almeno nove relitti di navi greci e romanzi, depositati fino a 75 metri con i loro preziosi carichi integri. Un concentrato di storia, emozioni e bellezze naturali in un luogo magico che, purtroppo, è stato teatro per millenni di numerosi squali drammatici: le navi che cercavano rifugio dal maltempo sotto Capo Graziano venivano "tradite" da un improvvisato secco rocciosa e sprofondavano all'istante nell'abisso fino a 75 metri. Capo Graziano (immagine da wikipedia) La Soprintendenza del mare della Sicilia con il finanziamento dell'assessorato regionale al Turismo, ha realizzato un percorso in sicurezza fino a 45 metri di profondità, per osservare il "corridoio A" che risale all'età ellenistica (II sec. a.C.).

Eolie, apre il museo sottomarino: quando i reperti si trovano a 45 metri di profondità

9 Luglio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Visite
Tags:  archeologia subacquea   Eolie   filicudi   subacquea  

(Filicudi) – Diventa finalmente fruibile, ma solo a sub con almeno il secondo brevetto, la più bella area archeologica sottomarina delle isole Eolie finora vietata a tutti: la secca di Capo Graziano a Filicudi, che custodisce almeno nove relitti di navi greche e romane, posati fino a 75 metri con i loro preziosi carichi integri. Un concentrato di storia, di emozioni e di bellezze naturalistiche in un luogo magico che, purtroppo, è stato teatro per millenni di numerosi drammatici affondamenti: le navi che cercavano rifugio dal maltempo sotto Capo Graziano venivano “tradite” da un’improvvisa secca rocciosa e sprofondavano all’istante nell’abisso fino a 75 metri.

Ustica 2008 – Lezioni di archeologia e scienze subacquee

24 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Scavi
Tags:  archeologia subacquea   Ustica  

Anche quest’anno l’isola di Ustica ospiterà un corso di archeologia subacquea organizzato da archeologia Viva con la collaborazione di prestigiose istituzioni scientifiche. Il corso, che si svolgerà dal 23 agosto al 1 settembre, prevede oltre alle lezioni ed esercitazioni in mare anche uno scavo archeologico nel villaggio preistorico del Faraglione. Questo è nel dettaglio il programma dei moduli delle Lezioni: USTICA 2008 LEZIONI DI ARCHEOLOGIA E SCIENZE SUBACQUEE Punta Spalmatore 23 agosto – 1 settembre 2008

Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.
Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.

Lipari: dalle acque riemerge edificio romano, si ipotizza faccia parte dell’antico porto (oggi scomparso)

11 Giugno, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   lipari  

Un’importante scoperta archeologica è stata portata a termine dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di monitoraggio e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava presso le due insenature che si trovano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (detta anche Sottomonastero) ed a Marina Corta.

19 April 2008 la Soprintendente del Mare – Sebastiano Tusa, dirigente del Servicio Rilievo e Progettazione – Gaetano Lino e il funzionario archaeologo Nicolò Bruno, hanno fatto un'investigazione subacquea in locali Lido di Valderice (TP) following la segnalazione di un subacqueo, Battista Grillo, venuto alla Soprintendente del Mare on 14 April u.s. Nella segnalazione il subacqueo declarava che, nel corso di una battuta di pesca aveva avvertito un relitto di nave, probabilmente antico, data la presenza di frammenti ceramici nella zona. Il relitto giace a circa 250 metri dalla costa ad una profondità di circa 4 metri su un fondale di sabbia e rocce, al limite del ciglio relativo al plateau che da quel punto, con un'altezza media di 1 metro, arriva alla riva. Da una prima ricostruzione il naufragio potrebbe essere provocato da condizioni meteo-marine che hanno reso ingovernabile la nave facendola rovinare sul ciglio della platea, causando l'affondamento lungo l'orlata.
19 April 2008 la Soprintendente del Mare – Sebastiano Tusa, dirigente del Servicio Rilievo e Progettazione – Gaetano Lino e il funzionario archaeologo Nicolò Bruno, hanno fatto un'investigazione subacquea in locali Lido di Valderice (TP) following la segnalazione di un subacqueo, Battista Grillo, venuto alla Soprintendente del Mare on 14 April u.s. Nella segnalazione il subacqueo declarava che, nel corso di una battuta di pesca aveva avvertito un relitto di nave, probabilmente antico, data la presenza di frammenti ceramici nella zona. Il relitto giace a circa 250 metri dalla costa ad una profondità di circa 4 metri su un fondale di sabbia e rocce, al limite del ciglio relativo al plateau che da quel punto, con un'altezza media di 1 metro, arriva alla riva. Da una prima ricostruzione il naufragio potrebbe essere provocato da condizioni meteo-marine che hanno reso ingovernabile la nave facendola rovinare sul ciglio della platea, causando l'affondamento lungo l'orlata.

Trapani – Ritrovato relitto di nave: prime immagini

24 Aprile, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  anfore   archeologia subacquea   nave   relitto   trapani  

Il 19 aprile 2008 il Soprintendente del Mare – Sebastiano Tusa, il Dirigente del Servizio Rilievo e Progettazione – Gaetano Lino e il funzionario archeologo Nicolò Bruno, hanno effettuato una prospezione subacquea in località Lido di Valderice (TP) a seguito della segnalazione di un subacqueo, Battista Grillo, pervenuta alla Soprintendenza del Mare il 14 aprile u.s. Nella segnalazione il subacqueo dichiarava che, nel corso di una battuta di pesca aveva avvistato un relitto di nave, probabilmente antico, data la presenza di frammenti ceramici nella zona.

Dopo l'esemplare ritrovato a Grado (GO) qualche tempo fa, diamo spazio alla notizia di una nuova ancora emersa dal mare nostrum. A seguito di una segnalazione del Dott. Giuseppe Donato, subacqueo di Messina, la Soprintendenza del Mare ha allertato la Capitaneria di Porto di Milazzo "" Ufficio locale di Patti per realizzare il recupero di un'ancora in piombo. L'ancora, trovata in pericolo di trafugamento nei fondali di Capo Schinò (Gioiosa Marea), è stata recuperata il 9 aprile con la coordinamento della Soprintendenza del Mare a cura di Philippe Tisseyre archaeologo del Ministero Beni Archeologici e con la collaborazione del scopritore Giuseppe Donato. L'ancora della lunghezza di 1.96 metri e di un peso approssimativo di 270 Kg risalente al periodo romano, si trovava su un fondale di sabbia mischiata a circa 14 metri, visibilmente decontestualizzata; il reperto non presenta registrazioni o decorazioni ed è del tipo a cassa senza perno. Dopo il recupero l'ancora è stata trasportata presso i locali della Capitaneria di Porto di Milazzo a cura dei militari coordinati dal Tenente di Vascello Michele Messina e dal Capo di I cl.
Dopo l'esemplare ritrovato a Grado (GO) qualche tempo fa, diamo spazio alla notizia di una nuova ancora emersa dal mare nostrum. A seguito di una segnalazione del Dott. Giuseppe Donato, subacqueo di Messina, la Soprintendenza del Mare ha allertato la Capitaneria di Porto di Milazzo "" Ufficio locale di Patti per realizzare il recupero di un'ancora in piombo. L'ancora, trovata in pericolo di trafugamento nei fondali di Capo Schinò (Gioiosa Marea), è stata recuperata il 9 aprile con la coordinamento della Soprintendenza del Mare a cura di Philippe Tisseyre archaeologo del Ministero Beni Archeologici e con la collaborazione del scopritore Giuseppe Donato. L'ancora della lunghezza di 1.96 metri e di un peso approssimativo di 270 Kg risalente al periodo romano, si trovava su un fondale di sabbia mischiata a circa 14 metri, visibilmente decontestualizzata; il reperto non presenta registrazioni o decorazioni ed è del tipo a cassa senza perno. Dopo il recupero l'ancora è stata trasportata presso i locali della Capitaneria di Porto di Milazzo a cura dei militari coordinati dal Tenente di Vascello Michele Messina e dal Capo di I cl.

Ancora un’ancora romana. Il reperto ritrovato a Capo Schinò (ME)

17 Aprile, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  ancora   archeologia subacquea  

Dopo l’esemplare ritrovato a Grado (GO) qualche tempo fa, diamo spazio alla notizia di una nuova ancora emersa dal mare nostrum. A seguito di una segnalazione del Dott. Giuseppe Donato, subacqueo di Messina, la Soprintendenza del Mare ha allertato la Capitaneria di Porto di Milazzo ““ Ufficio locale di Patti per effettuare il recupero di un”ancora in piombo. L’ancora, trovata in pericolo di trafugamento nei fondali di Capo Schinò (Gioiosa Marea), è stata recuperata il 9 aprile con il coordinamento della Soprintendenza del Mare a cura di Philippe Tisseyre archeologo del Servizio Beni Archeologici e con la collaborazione dello scopritore Giuseppe Donato.

1 Corso di Perfezionamento in Archeologia Subacquea "Isola del Giglio"

7 Aprile, 2008
Categorie:  Comunicati stampa
Tags:  archeologia subacquea  

Dal 12 al 22 maggio, presso l‘Isola del Giglio, si svolgerà il 1º Corso di Perfezionamento in Archeologia Subacquea “Isola del Giglio”, organizzato dal Centro Sperimentale di Ricerca, Formazione e Documentazione per gli Studi Umanistici “G. M. L. Bell’ con il Patrocinio del Comune di Isola del Giglio (GR). Il Corso di Perfezionamento si rivolge a tutti i laureati interessati ai vari aspetti della ricerca e della tutela nel settore dell’archeologia subacquea, al restauro dei reperti sommersi, alla musealizzazione e alla creazione e gestione di parchi archeologici sommersi.

Archeologia Subacquea – Corsi didattici e giornate di sensibilizzazione

25 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa
Tags:  archeologia subacquea   Venezia  

Diamo spazio oggi a due interessanti segnalazioni nel campo dell’archeologia subacquea: Un saluto da Venezia, Alessandro Tagliapietra Una nuova iniziativa, promossa dalle associazioni ARGO e CLODIA, prenderà il via a Marzo. > ARCHEOSUB DAY > Tutela e salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso sensibilizzando chi si immerge. Negli ultimi anni il numero di subacquei appassionati è aumentato in modo esponenziale e con esso l’esposizione degli innumerevoli reperti archeologici sparsi lungo le coste.

I Corso di Introduzione all’Archeologia Subacquea con l’Università di Venezia

15 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa
Tags:  archeologia subacquea   Venezia  

L’Associazione Reitia Onlus in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Vicino Oriente dell’Università Cà Foscari di Venezia, organizza il _I _Corso di Introduzione all’Archeologia Subacquea, in programma a Capo Rizzuto dall’8 al 14 giugno 2008. Questa nuova iniziativa didattica è rivolta principalmente a studenti e laureati in archeologia e conservazione dei beni culturali o cultori della materia in possesso di brevetto di immersione ARA di secondo livello o superiore, interessati ad acquisire una preparazione di base sulle tecniche di prospezione e di documentazione in archeologia subacquea e navale.

III Convegno Nazionale di Archeologia subacquea

30 Settembre, 2007
Categorie:  Conferenze
Tags:  a.i.a.   archeologia subacquea   convegno   manfredonia  

Sarà Manfredonia ad ospitare dal 4 al 6 ottobre prossimi il III Convegno Nazionale di “Archeologia subacquea”: un appuntamento scientifico che vedrà a raccolta i massimi studiosi ed esperti del settore e che permetterà di fare uno straordinario tuffo nel passato, alle radici delle civiltà del Mediterraneo e alla scoperta della storia dei popoli che hanno navigato i mari, lasciando traccia e testimonianza del loro passaggio lungo le rotte intraprese, e della storia dei porti e degli insediamenti abitativi di cui oggi non restano che opere murarie sommerse, nella silenziosa attesa di poter svelare i misteri del loro passato ricco e glorioso.


© 2025 ArcheoBlog
Made with ❤️ by Software Engineering Arjuna Del Toso