L'inaugurazione è stata data il 25 ottobre in concomitanza con "D'ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore del medievale edificio che fu la prima sede del Comune e poi accolse il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica sarà di nuovo presentata ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di reception e una nuova aula didattica attrezzata per attività con le scuole. Il riallestimento dell'Antiquarium è un progetto del Comune di Fossato di Vico, realizzato da Sistema Museo con il contributo della Regione Umbria. La collezione archeologica si sviluppa in due sale: la prima introduce la storia del territorio con l'aiuto di antiche carte geografiche, mappe e vedute (dal XVI al XIX secolo), una selezione di oggetti dall'età romana alla moderna e due frammenti di un codice dantesco risalente al XIV secolo.
L'inaugurazione è stata data il 25 ottobre in concomitanza con "D'ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore del medievale edificio che fu la prima sede del Comune e poi accolse il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica sarà di nuovo presentata ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di reception e una nuova aula didattica attrezzata per attività con le scuole. Il riallestimento dell'Antiquarium è un progetto del Comune di Fossato di Vico, realizzato da Sistema Museo con il contributo della Regione Umbria. La collezione archeologica si sviluppa in due sale: la prima introduce la storia del territorio con l'aiuto di antiche carte geografiche, mappe e vedute (dal XVI al XIX secolo), una selezione di oggetti dall'età romana alla moderna e due frammenti di un codice dantesco risalente al XIV secolo.

Riapertura dell'Antiquarium Comunale di Fossato Di Vico (Pg)

25 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre Musei Visite

L’inaugurazione si è tenuta domenica 25 ottobre in concomitanza con “D’ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦”. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore dell’edificio medievale che fu la prima sede del Comune e accolse poi il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica si offrirà di nuovo ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di accoglienza e una nuova aula didattica attrezzata per le attività con le scuole.

Famu, Famiglie al museo, quest'anno alla sua terza edizione, nasce dall'esperienza del portal internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica musuale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture musuali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia si soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta' che stanno portando avanti un programma di offre culturale per famiglie con bambini di altissimo livello; sull'esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all'avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibili alle famiglie, 'family friendly' le loro proposte. Alcuni Musei hanno dei servizi educativi leader nel settore, offrendo delle proposte invidiabili dai più importanti Musei del Mondo. Altri Musei hanno iniziato solo da pochi anni ma con un team di personale qualificato e competente che compensa spesso con l'entusiasmo la mancanza di fondi, piuttosto comune in questo momento. Nei Musei minori, spesso sono gruppi di volontari che si occupano di valorizzare i beni conservati anche con proposte dedicate a un giovane pubblico. "Genitori, dovete portare i Bambini al Museo; Musei dovete essere accoglienti con le Famiglie e farvi conoscere anche dal giovane pubblico.
Famu, Famiglie al museo, quest'anno alla sua terza edizione, nasce dall'esperienza del portal internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica musuale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture musuali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia si soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta' che stanno portando avanti un programma di offre culturale per famiglie con bambini di altissimo livello; sull'esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all'avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibili alle famiglie, 'family friendly' le loro proposte. Alcuni Musei hanno dei servizi educativi leader nel settore, offrendo delle proposte invidiabili dai più importanti Musei del Mondo. Altri Musei hanno iniziato solo da pochi anni ma con un team di personale qualificato e competente che compensa spesso con l'entusiasmo la mancanza di fondi, piuttosto comune in questo momento. Nei Musei minori, spesso sono gruppi di volontari che si occupano di valorizzare i beni conservati anche con proposte dedicate a un giovane pubblico. "Genitori, dovete portare i Bambini al Museo; Musei dovete essere accoglienti con le Famiglie e farvi conoscere anche dal giovane pubblico.

Domenica 4 ottobre ricca di eventi: Famu e musei gratis!

3 Ottobre, 2015
Categorie:  Eventi Mostre Musei Visite

Famu, Famiglie al museo, quest’anno alla sua terza edizione, nasce dall’esperienza del portale internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica museale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture museali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta’ che stanno portando avanti un programma di offerta culturale per le famiglie con bambini di altissimo livello; sull’esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all’avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibile alle famiglie, ‘family friendly’ le loro proposte.

Nell'ambito della XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto alla Fondazione Museo Civico, le Dolomiti dell'UNESCO avranno uno spazio di visibilità significativa. Infatti, la sera del 6 ottobre alle 20.45 al Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato "La nascita dell'arcipelago", primo documentario del reportage "Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie", commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e lunga: dura 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, oltre 60 provenienti dall'estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, concentrata quest'anno sul **passo e sul presente dell'antiquato Medio Oriente,** è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVIIo Concorso Premio dedicato al grande archeologico del Trento Paolo Orsi.
Nell'ambito della XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto alla Fondazione Museo Civico, le Dolomiti dell'UNESCO avranno uno spazio di visibilità significativa. Infatti, la sera del 6 ottobre alle 20.45 al Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato "La nascita dell'arcipelago", primo documentario del reportage "Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie", commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e lunga: dura 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, oltre 60 provenienti dall'estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, concentrata quest'anno sul **passo e sul presente dell'antiquato Medio Oriente,** è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVIIo Concorso Premio dedicato al grande archeologico del Trento Paolo Orsi.

LE DOLOMITI UNESCO ALLA XXVIº RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO

1 Ottobre, 2015
Categorie:  Generale

Nell’ambito della XXVIº Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto presso la Fondazione Museo Civico, le Dolomiti UNESCO avranno uno spazio di significativa visibilità. Infatti la sera di **martedì 6 ottobre **alle 20.45 presso l’Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato “La nascita dell’arcipelago”, primo documentario del reportage “Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie”, commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e longeva: dura da 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo.

La Notte dei Ricercatori è un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L'obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi includono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti. L'Italia ha aderito da subito all'iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il più numero di eventi sparsi sul territorio. Per il 2015 il progetto coinvolge in Italia 4 progetti per un totale di 22 città: per il programma completo visitate il sito internet ufficiale www.nottedeiricercatori.it.
La Notte dei Ricercatori è un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L'obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi includono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti. L'Italia ha aderito da subito all'iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il più numero di eventi sparsi sul territorio. Per il 2015 il progetto coinvolge in Italia 4 progetti per un totale di 22 città: per il programma completo visitate il sito internet ufficiale www.nottedeiricercatori.it.

Notte dei Ricercatori: 25 settembre 2015

25 Settembre, 2015
Categorie:  Conferenze Curiosità Eventi

La Notte dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L’obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi comprendono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti.

LE INDAGINI DEGLI INVESTIGATORI DELL'ARTE E DELL'ARCHEOLOGIA CONTINUANO... ** Nuovi interrogativi aspettano i nostri detective!** Un ciclo di conferenze finanziato dalla Fondazione Ricerca e Talenti e organizzato da un gruppo di cinque giovani ricercatori dell'Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Chimica) e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che si occupano di ricerca scientifica e diagnostica sui beni culturali. L'evento propone di continuare il percorso iniziato in October 2014 con il precedente ciclo di conferenze "Gli investigatori dell'arte e dell'archeologia - Un'indagine per svelare i segreti della storia e degli artisti", in cui sono stati affrontati diversi argomenti rispondendo alle domande "Com"è fatto?", "Quanti anni ha?", "Da dove proviene?", "Come si pagava?". Il ciclo di meetings di quest'anno proporrà nuove tematiche nell'ambito della scienza applicata all'arte e all'archeologia.
LE INDAGINI DEGLI INVESTIGATORI DELL'ARTE E DELL'ARCHEOLOGIA CONTINUANO... ** Nuovi interrogativi aspettano i nostri detective!** Un ciclo di conferenze finanziato dalla Fondazione Ricerca e Talenti e organizzato da un gruppo di cinque giovani ricercatori dell'Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Chimica) e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che si occupano di ricerca scientifica e diagnostica sui beni culturali. L'evento propone di continuare il percorso iniziato in October 2014 con il precedente ciclo di conferenze "Gli investigatori dell'arte e dell'archeologia - Un'indagine per svelare i segreti della storia e degli artisti", in cui sono stati affrontati diversi argomenti rispondendo alle domande "Com"è fatto?", "Quanti anni ha?", "Da dove proviene?", "Come si pagava?". Il ciclo di meetings di quest'anno proporrà nuove tematiche nell'ambito della scienza applicata all'arte e all'archeologia.

Torino. Ciclo di conferenze sulla scienza applicata all'arte e all'archeologia

23 Settembre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie

LE INDAGINI DEGLI INVESTIGATORI DELL’ARTE E DELL’ARCHEOLOGIA CONTINUANO… ** Nuovi interrogativi aspettano i nostri detective!** Un ciclo di conferenze finanziato dalla Fondazione Fondo Ricerca e Talenti e organizzato da un gruppo di cinque giovani ricercatori dell’Università degli Studi di Torino (Dipartimento di Fisica e Dipartimento di Chimica) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che si occupano di ricerca scientifica e diagnostica sui beni culturali. L’evento si propone di continuare il percorso cominciato ad ottobre 2014 con il precedente ciclo di conferenze “Gli investigatori dell’arte e dell’archeologia – Un’indagine per svelare i segreti della storia e degli artisti”, in cui sono stati affrontati diversi argomenti rispondendo alle domande “Com"è fatto?

Firenze ospita "tourismA", la "BIT" dell'archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storici-archeologiche-monumentali italieni e non solo... Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Tempi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio di inestimabile valore, capace di attirare ogni anno nel nostro paese milioni di appassionati di antichità. Parte da questo presupposto "tourismA", il primo Salone Internazionale dell'Archeologia ideato dalla trentinana rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 February 2015 nelle strutture del Palazzo dei Congressi. Una solenne inaugurazione la sera precedente (19 febbraio) nel Salone de Cinquecento dedicato ai "padroni di casa", gli Etruschi, e poi tre intense giorni di incontri, dibattiti, rassegne di cinema e mostre, dedicati alla divulgazione delle scoperte archeologiche e valorizzazione del nostro immenso patrimonio.
Firenze ospita "tourismA", la "BIT" dell'archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storici-archeologiche-monumentali italieni e non solo... Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Tempi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio di inestimabile valore, capace di attirare ogni anno nel nostro paese milioni di appassionati di antichità. Parte da questo presupposto "tourismA", il primo Salone Internazionale dell'Archeologia ideato dalla trentinana rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 February 2015 nelle strutture del Palazzo dei Congressi. Una solenne inaugurazione la sera precedente (19 febbraio) nel Salone de Cinquecento dedicato ai "padroni di casa", gli Etruschi, e poi tre intense giorni di incontri, dibattiti, rassegne di cinema e mostre, dedicati alla divulgazione delle scoperte archeologiche e valorizzazione del nostro immenso patrimonio.

“tourismA” Salone Internazionale dell'Archeologia a Firenze

19 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

Firenze ospita “tourismA”, la “BIT” dell’archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluogo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storico-archeologiche-monumentali italiane e non solo… Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Templi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio d’inestimabile valore, capace di attrarre ogni anno nel nostro Paese milioni di appassionati di antichità.

Il 10 settembre 2015 rimarrà nella storia come il giorno in cui Lee Berger, John Hawks e decine di altri esperti mondiali hanno svelato al mondo la scoperta di un nuovo tassello evolutivo del genere Homo, Homo naledi, via eLife Science: "Homo naledi, a new species of the genus Homo from the Dinaledi Chamber, South Africa" http://elifesciences.org/content/elife/4/e09560.full.pdf A parte la meravigliosa scelta di pubblicare l'articolo su un giornale open-access, aspecto notato forse solo da pochi fan dell'OA, l'impatto dei risultati ha avuto un eco mondiale, arrivando ad essere oggetto di conversazioni in piazza, bar, famiglia e facendo brillare di luce riflessa (almeno per qualche ora) anche tutti noi esperti, appassionati o manovali del settore. Tante cose sono state dette più o meno vere sulle scoperte di Dinaledi, anche da fonti considerate autorevoli dai più, per creare un effetto sensazionalistico su una notizia che già sensazionale per sé. Troppo spesso le parole sono oggetto di pericolose interpretazioni da parte dei media, anche se scritte nero su bianco su una scientifica pubblicazione accessibile a tutti (ho già parlato della meravigliosa scelta di pubblicare su un giornale open-access??).
Il 10 settembre 2015 rimarrà nella storia come il giorno in cui Lee Berger, John Hawks e decine di altri esperti mondiali hanno svelato al mondo la scoperta di un nuovo tassello evolutivo del genere Homo, Homo naledi, via eLife Science: "Homo naledi, a new species of the genus Homo from the Dinaledi Chamber, South Africa" http://elifesciences.org/content/elife/4/e09560.full.pdf A parte la meravigliosa scelta di pubblicare l'articolo su un giornale open-access, aspecto notato forse solo da pochi fan dell'OA, l'impatto dei risultati ha avuto un eco mondiale, arrivando ad essere oggetto di conversazioni in piazza, bar, famiglia e facendo brillare di luce riflessa (almeno per qualche ora) anche tutti noi esperti, appassionati o manovali del settore. Tante cose sono state dette più o meno vere sulle scoperte di Dinaledi, anche da fonti considerate autorevoli dai più, per creare un effetto sensazionalistico su una notizia che già sensazionale per sé. Troppo spesso le parole sono oggetto di pericolose interpretazioni da parte dei media, anche se scritte nero su bianco su una scientifica pubblicazione accessibile a tutti (ho già parlato della meravigliosa scelta di pubblicare su un giornale open-access??).

Homo naledi. Tra stupenda realtà e fantascienza mediatica

12 Settembre, 2015
Categorie:  Evoluzione Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  africa   evoluzione   homo   naledi  

Il 10 Settembre 2015 resterà nella storia come il giorno in cui Lee Berger, John Hawks e decine di altri esperti mondiali hanno svelato al mondo la scoperta di un nuovo tassello evolutivo del genere Homo, Homo naledi, tramite eLife Science: “Homo naledi, a new species of the genus Homo from the Dinaledi Chamber, South Africa” http://elifesciences.org/content/elife/4/e09560.full.pdf A parte la meravigliosa scelta di pubblicare l’articolo su un giornale open-access, aspetto notato forse solo da pochi fan dell’OA, l’impatto dei risultati ha avuto un eco mondiale, arrivando ad essere oggetto di conversazioni in piazza, bar, famiglia e facendo brillare di luce riflessa (almeno per qualche ora) anche tutti noi esperti, appassionati o manovali del settore.

L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la più antica farina finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più diventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "" complesso culturale del antico Gravettiano) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito in cui l'Università di Siena (Department of Physical Sciences, della Terra e dell'ambiente "" Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge più di 40 anni di ricerca in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia. Il lavoro, i cui esiti sono appena stati pubblicati sulla rivista statunitense PNAS ([http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.abstract](http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.
L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la più antica farina finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più diventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "" complesso culturale del antico Gravettiano) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito in cui l'Università di Siena (Department of Physical Sciences, della Terra e dell'ambiente "" Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge più di 40 anni di ricerca in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia. Il lavoro, i cui esiti sono appena stati pubblicati sulla rivista statunitense PNAS ([http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.abstract](http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.

La farina più antica del mondo scoperta nella Grotta Paglicci

10 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la farina più antica finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più di ventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "“ complesso culturale del Gravettiano antico) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito nel quale l'Università di Siena (Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell'ambiente "“ Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge da più di 40 anni ricerche in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia.

500resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in rarità e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale diresti di leone delle caverne è un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, che è decisamente inusuale per i leoni. Le ossa rappresentano iresti di animali feriti o ammalati che sono stati trasportati all'interno della caverna da umani. Kosinev ritiene che il trasporto di questi animali all'interno della grotta avesse un potere simbolico. Altre "grotte santuario" sono già state trovate in Austria e Repubblica Ceca, ma questa sarebbe di gran lunga la più antica. Le punte musteriane trovate sono gli unici segni di attività antropica nella caverna, all'attuale stato delle ricerche. I livelli inferiori più antichi risalgono a almeno 60.000 anni fa, se le datazioni daranno risultati ancora più antichi sarebbe "il più' antico santuario di questo tipo del mondo". Originale article: http://www.archaeology.
500resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in rarità e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale diresti di leone delle caverne è un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, che è decisamente inusuale per i leoni. Le ossa rappresentano iresti di animali feriti o ammalati che sono stati trasportati all'interno della caverna da umani. Kosinev ritiene che il trasporto di questi animali all'interno della grotta avesse un potere simbolico. Altre "grotte santuario" sono già state trovate in Austria e Repubblica Ceca, ma questa sarebbe di gran lunga la più antica. Le punte musteriane trovate sono gli unici segni di attività antropica nella caverna, all'attuale stato delle ricerche. I livelli inferiori più antichi risalgono a almeno 60.000 anni fa, se le datazioni daranno risultati ancora più antichi sarebbe "il più' antico santuario di questo tipo del mondo". Originale article: http://www.archaeology.

I leoni delle caverne potrebbero essere il primo animale sacrificale del Paleolitico

1 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

500 resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in selce e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale di resti di leone delle caverne e’ un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, il che e’ decisamente inusuale per i leoni.

E" una giornata storica quella che lunedi' è iniziata all'ombra della reggia nuragica di Barumini. Gli archeologi sono tornati al lavoro sessant'anni di distanza dal scavo che fu diretto da Giovanni Lilliu, il padre dell'archeologia preistorica sarda. Vedete il video del scavo a questo link: http://www.unionesarda.it/multimedia/articolo.aspx?id=431704 L'Università di Cagliari ha ottenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il 2015, la concessione di scavo archeologico per il sito archeologico Su Nuraxi di Barumini (Direttore degli scavi Dott. Riccardo Cicilloni, Docente e Ricercatore presso l'Università degli Studi di Cagliari). Il progetto è stato elaborato in collaborazione con il Comune di Barumini e con la Fondazione Barumini Sistema Cultura. Le attività di ricerca saranno possibili grazie a un finanziamento concesso dal stesso Comune di Barumini. L'importante complesso protostorico di Su Nuraxi di Barumini, infatti, malgrado rappresenti oggi il monumento nuragico più conosciuto al mondo, grazie anche all'inscription in 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, pone ancora, infatti, numerosi problemi di tipo scientifico che solo un moderno scavo archeologico può risolvere.
E" una giornata storica quella che lunedi' è iniziata all'ombra della reggia nuragica di Barumini. Gli archeologi sono tornati al lavoro sessant'anni di distanza dal scavo che fu diretto da Giovanni Lilliu, il padre dell'archeologia preistorica sarda. Vedete il video del scavo a questo link: http://www.unionesarda.it/multimedia/articolo.aspx?id=431704 L'Università di Cagliari ha ottenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il 2015, la concessione di scavo archeologico per il sito archeologico Su Nuraxi di Barumini (Direttore degli scavi Dott. Riccardo Cicilloni, Docente e Ricercatore presso l'Università degli Studi di Cagliari). Il progetto è stato elaborato in collaborazione con il Comune di Barumini e con la Fondazione Barumini Sistema Cultura. Le attività di ricerca saranno possibili grazie a un finanziamento concesso dal stesso Comune di Barumini. L'importante complesso protostorico di Su Nuraxi di Barumini, infatti, malgrado rappresenti oggi il monumento nuragico più conosciuto al mondo, grazie anche all'inscription in 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco, pone ancora, infatti, numerosi problemi di tipo scientifico che solo un moderno scavo archeologico può risolvere.

Ripresi dopo 60 anni gli scavi nella grandiosa Barumini

31 Agosto, 2015
Categorie:  Generale

Vedi il video dello scavo a questo link: http://www.unionesarda.it/multimedia/articolo.aspx?id=431704 L"Università di Cagliari ha ottenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il 2015, la concessione di scavo archeologico per il sito archeologico Su Nuraxi di Barumini (Direttore degli scavi Dott. Riccardo Cicilloni, Docente e Ricercatore presso l’Università degli Studi di Cagliari). Il progetto è stato elaborato in collaborazione con il Comune di Barumini e con la Fondazione Barumini Sistema Cultura.


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