Il più antico castrum romano è stato scoperto non lontano da Trieste da un team di ricercatori italiano: secondo gli studiosi potrebbe essere quello descritto da Tito Livio in uno dei capitoli della sua raccolta Ab Urbe Condita. L'accampamento è stato individuato grazie alla rielaborazione dei dati Lidar acquisiti a bordo di un elicottero, e se future prospezioni geofisiche e scavi dovessero confermare le prime ipotesi degli studiosi, il forte triestino sarebbe con ogni probabilità più antico di almeno 100 anni dell'accampamento romano finora ritenuto il più antico: quello identificato nel 2012 a Hermeskeil, in Germania, e riferibile alle guerre galliche.
Il più antico castrum romano è stato scoperto non lontano da Trieste da un team di ricercatori italiano: secondo gli studiosi potrebbe essere quello descritto da Tito Livio in uno dei capitoli della sua raccolta Ab Urbe Condita. L'accampamento è stato individuato grazie alla rielaborazione dei dati Lidar acquisiti a bordo di un elicottero, e se future prospezioni geofisiche e scavi dovessero confermare le prime ipotesi degli studiosi, il forte triestino sarebbe con ogni probabilità più antico di almeno 100 anni dell'accampamento romano finora ritenuto il più antico: quello identificato nel 2012 a Hermeskeil, in Germania, e riferibile alle guerre galliche.

Scoperto a Trieste il più antico accampamento romano

4 Ottobre, 2016
Categorie:  Epoca Romana Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti

Il più antico castrum romano è stato scoperto non lontano da Trieste da un team di ricercatori italiani: secondo gli studiosi potrebbe essere quello descritto da Tito Livio in uno dei capitoli della sua raccolta Ab Urbe Condita. L’accampamento è stato individuato grazie alla rielaborazione dei dati Lidar acquisiti a bordo di un elicottero, e se le future prospezioni geofisiche e gli scavi dovessero confermare le prime ipotesi degli studiosi, il forte triestino sarebbe con ogni probabilità più antico di almeno 100 anni dell’accampamento romano finora ritenuto il più antico: quello identificato nel 2012 a Hermeskeil, in Germania, e riferibile alle guerre galliche.

Nuove fotografie di una coppia di cuccioli di leoni delle caverne ritrovati congelati in Siberia possono gettare nuova luce su questa specie estinta da 10000 anni. I ricercatori russi hanno svelato nuovi dettagli sui cuccioli in una recente conferenza stampa. Ritrovati da cercatori di zanne di mammut siberiani, al primo istante non era stata riconosciuta la loro importanza, per cui erano stati messi a riparo in un ghiacciaio, in attesa dell’arrivo di scienziati per l’analisi. Uyan e Dina, chiamati così per il fiume Uyandina in cui sono stati trovati, potranno fornire preziose informazioni sulle specie che abitavano Eurasia e Nord America e sull’ambiente nel tardiglaciale. I cuccioli avevano solo qualche settimana al momento della loro morte, così piccoli che i loro dentini da latte ancora non erano spuntati. Probabilmente sono morti a causa del crollo del tetto della loro tana. Fino ad oggi i leoni delle caverne, una sotto specie di Panthera leo, erano conosciuti solo da ossa e tracce. Uyan e Dina forniscono la prima possibilità di analizzare i tessuti molli, pelliccia, organi interni e il loro patrimonio genetico. Originale article: http://news.nationalgeographic.
Nuove fotografie di una coppia di cuccioli di leoni delle caverne ritrovati congelati in Siberia possono gettare nuova luce su questa specie estinta da 10000 anni. I ricercatori russi hanno svelato nuovi dettagli sui cuccioli in una recente conferenza stampa. Ritrovati da cercatori di zanne di mammut siberiani, al primo istante non era stata riconosciuta la loro importanza, per cui erano stati messi a riparo in un ghiacciaio, in attesa dell’arrivo di scienziati per l’analisi. Uyan e Dina, chiamati così per il fiume Uyandina in cui sono stati trovati, potranno fornire preziose informazioni sulle specie che abitavano Eurasia e Nord America e sull’ambiente nel tardiglaciale. I cuccioli avevano solo qualche settimana al momento della loro morte, così piccoli che i loro dentini da latte ancora non erano spuntati. Probabilmente sono morti a causa del crollo del tetto della loro tana. Fino ad oggi i leoni delle caverne, una sotto specie di Panthera leo, erano conosciuti solo da ossa e tracce. Uyan e Dina forniscono la prima possibilità di analizzare i tessuti molli, pelliccia, organi interni e il loro patrimonio genetico. Originale article: http://news.nationalgeographic.

Ecco a voi Uyan e Dina, cuccioli congelati di leoni delle caverne

20 Novembre, 2015
Categorie:  Archeozoologia Comunicati stampa Curiosità Estero Genetica Nuovi Ritrovamenti Preistoria

Nuove fotografie di una coppia di cuccioli di leoni delle caverne ritrovati congelati in Siberia possono gettare nuova luce su questa specie estinta da 10000 anni. I ricercatori russi hanno svelato nuovi dettagli sui cuccioli in una recente conferenza stampa. Ritrovati da cercatori di zanne di mammut siberiani, al primo istante non era stata riconosciuta la loro importanza, per cui erano stati messi a riparo in un ghiacciaio, in attesa dell’arrivo di scienziati per l’analisi.

Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama a Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarossi e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis. Il campo dell’archeologia spaziale sta permettendo ai ricercatori di mappare e modellare qualunque sito, da antiche città Maya alla via della seta orientale. Il supporto di queste tecniche in termini di riduzione dei costi è enorme, grazie alla possibilità di circoscrivere i territori in cui effettuare survey e ricerche di superficie. Un esempio: Parcak in Egitto è riuscita a identificare 70 siti in tre settimane... Con i metodi tradizionali questo richiederebbe qualche anno di ricerca! Per saperne di più: http://news.nationalgeographic.
Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama a Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarossi e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis. Il campo dell’archeologia spaziale sta permettendo ai ricercatori di mappare e modellare qualunque sito, da antiche città Maya alla via della seta orientale. Il supporto di queste tecniche in termini di riduzione dei costi è enorme, grazie alla possibilità di circoscrivere i territori in cui effettuare survey e ricerche di superficie. Un esempio: Parcak in Egitto è riuscita a identificare 70 siti in tre settimane... Con i metodi tradizionali questo richiederebbe qualche anno di ricerca! Per saperne di più: http://news.nationalgeographic.

Come vincere un milione di dollari con l’archeologia

13 Novembre, 2015
Categorie:  Generale

Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama at Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarosso e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis.

La Grecia stupisce ancora. Dopo l'incredibile scoperta della sepoltura di un guerriereo miceneo, un'enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino a un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull'organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all'interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena iniziate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull'area del rinvenimento nell'arcipelago di Fourni nell'Egeo orientale da pescatori locali. Le 22 navi ritrovate in un'area di 17 miglia sono eccezionali sia per la quantità sbalorditiva di reperti che per l'epoca in cui appartengono i relitti. La più antica è stata infatti data al periodo arcaico (700-480 aC) e la più recente al sedicesimo secolo. Sono presenti navi del periodo classico, ellenistico, medievale, mentre 12 navi su 22 sono tardoromane (300-600 dC). Il team ha studiato solo il 5% della costa di Fourni, ma i pescatori locali hanno altre informazioni da offrire ai ricercatori. Tutte le navi erano mercantile in rotte di connessione tra Anatolia, Samos, il Mar Nero e Ridi, Cipro e Egitto.
La Grecia stupisce ancora. Dopo l'incredibile scoperta della sepoltura di un guerriereo miceneo, un'enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino a un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull'organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all'interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena iniziate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull'area del rinvenimento nell'arcipelago di Fourni nell'Egeo orientale da pescatori locali. Le 22 navi ritrovate in un'area di 17 miglia sono eccezionali sia per la quantità sbalorditiva di reperti che per l'epoca in cui appartengono i relitti. La più antica è stata infatti data al periodo arcaico (700-480 aC) e la più recente al sedicesimo secolo. Sono presenti navi del periodo classico, ellenistico, medievale, mentre 12 navi su 22 sono tardoromane (300-600 dC). Il team ha studiato solo il 5% della costa di Fourni, ma i pescatori locali hanno altre informazioni da offrire ai ricercatori. Tutte le navi erano mercantile in rotte di connessione tra Anatolia, Samos, il Mar Nero e Ridi, Cipro e Egitto.

22 navi scoperte nei fondali greci… ed è solo l’inizio

6 Novembre, 2015
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Estero Medioevo Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi

La Grecia stupisce ancora. Dopo l’incredibile ritrovamento della sepoltura di un guerriero miceneo, un’enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino ad un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull’organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all’interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena cominciate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull’area del rinvenimento nell’arcipelago di Fourni nell’Egeo orientale da pescatori locali.

Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su "Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family." Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da Aprile-September 2016. Requisiti cerut: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata. Se interessati, inviare la propria application a Martine Robbeets (robbeets@shh.mpg.de) entro il 1 gennaio 2016. Documenti cerut: (i) una lettera di motivazione che spieghi come avete raggiunto le competenze (max. 500 parole) (ii) una breve proposta di ricerca specificando come potete contribuire a questo progetto (max. 1000 parole) (iii) un curriculum vitae che indica il background educativo, l'esperienza di ricerca precedente e l' storia delle pubblicazioni. (iv) una copia della vostra dissertazione di dottorato (v) i contatti per tre riferimenti (vi) lettere di raccomandazione da tre referei inviate direttamente dal referee a Martine Robbeets Per informazioni: http://www.shh.mpg.
Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su "Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family." Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da Aprile-September 2016. Requisiti cerut: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata. Se interessati, inviare la propria application a Martine Robbeets ([email protected]) entro il 1 gennaio 2016. Documenti cerut: (i) una lettera di motivazione che spieghi come avete raggiunto le competenze (max. 500 parole) (ii) una breve proposta di ricerca specificando come potete contribuire a questo progetto (max. 1000 parole) (iii) un curriculum vitae che indica il background educativo, l'esperienza di ricerca precedente e l' storia delle pubblicazioni. (iv) una copia della vostra dissertazione di dottorato (v) i contatti per tre riferimenti (vi) lettere di raccomandazione da tre referei inviate direttamente dal referee a Martine Robbeets Per informazioni: http://www.shh.mpg.

Max Planck Institute cerca post-doc in archeologia orientale

5 Novembre, 2015
Categorie:  Bandi e concorsi Estero Evoluzione Genetica Lavoro

Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su “Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family.” Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da aprile-settembre 2016. Requisiti richiesti: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata.

Tre incontri dedicati all'attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L'Archeologia in Albania agli inizi del "900: l'opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell'Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna), Direttore della Missione Italiana in Albania (Phoinike e Butrinto) Lunedì 9 novembre ore 17.00 Biblioteca Casa di Oriani, via Corrado Ricci 26, Ravenna Malta e le origini della civiltà Mediterranea. Archeologia preistorica e Fascismo nell'opera di Luigi Maria Ugolini Intervista/dialogo tra la Dott.ssa Monica Piancastelli, geoarcheologa, e il Dott. Andrea Pessina (Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana), curatore, con il Dott. Nicholas Vella, della ristampa della monografia di L.M. Ugolini "Malta. Le origini della civiltà Mediterranea" Giovedì 12 novembre ore 17.
Tre incontri dedicati all'attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L'Archeologia in Albania agli inizi del "900: l'opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell'Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna), Direttore della Missione Italiana in Albania (Phoinike e Butrinto) Lunedì 9 novembre ore 17.00 Biblioteca Casa di Oriani, via Corrado Ricci 26, Ravenna Malta e le origini della civiltà Mediterranea. Archeologia preistorica e Fascismo nell'opera di Luigi Maria Ugolini Intervista/dialogo tra la Dott.ssa Monica Piancastelli, geoarcheologa, e il Dott. Andrea Pessina (Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana), curatore, con il Dott. Nicholas Vella, della ristampa della monografia di L.M. Ugolini "Malta. Le origini della civiltà Mediterranea" Giovedì 12 novembre ore 17.

Albania e Malta "“ L'archeologia italiana agli inizi del Novecento

3 Novembre, 2015
Categorie:  Generale

Tre gli incontri dedicati all’attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L’Archeologia in Albania agli inizi del “900: l’opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell’Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna),

E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, inccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team di 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato l’ spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno a 1500 a.C., in cui la società micenea era agli albori, non e’ molto conosciuto. La tomba contiene, oltre allo scheletro in buono stato di conservazione di un uomo trentenne, ben più di 1400 oggetti disposti intorno al corpo, tra cui anelli d’oro, coppe d’argento e un’elaborata spada in bronzo con l’impugnatura in avorio, per non parlare dei pettini in avorio, uno specchio, e gli ancora più sorprendenti 50 sigilli con intagliate divinità femminili, tori e leoni.
E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, inccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team di 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato l’ spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno a 1500 a.C., in cui la società micenea era agli albori, non e’ molto conosciuto. La tomba contiene, oltre allo scheletro in buono stato di conservazione di un uomo trentenne, ben più di 1400 oggetti disposti intorno al corpo, tra cui anelli d’oro, coppe d’argento e un’elaborata spada in bronzo con l’impugnatura in avorio, per non parlare dei pettini in avorio, uno specchio, e gli ancora più sorprendenti 50 sigilli con intagliate divinità femminili, tori e leoni.

Scoperta la tomba inviolata di un ricchissimo guerriero miceneo

2 Novembre, 2015
Categorie:  Generale Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi

E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, intoccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato la spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno ai 1500 a.

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.
Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.

BMTA2015: Programma del Weekend, tra viaggi, ricerca, preistoria e nuove start-up

30 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Curiosità Epoca Romana Eventi Lavoro Musei Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi Visite
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico   Lavoro   Preistoria   start-up  

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergie tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 10.30 PRESENTAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L’ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.

E dopo un'affascinante prima giornata, per la seconda giornata sono prevista tematiche scottanti come la distruzione del patrimonio culturale e la risposta ai calamita' naturali, e' previsto anche un'occhiata all'estero con una sezione dedicata all'America Latina, e poi ancora formazione, valorizzazione di patrimoni e realtà locali, anniversari e premi. Ecco il programma dettagliato per venerdì 30 ottobre 2015. Basilica PaleoChristiana ore 9.30 "" 10.15 e ore 10.30 "" 11.
E dopo un'affascinante prima giornata, per la seconda giornata sono prevista tematiche scottanti come la distruzione del patrimonio culturale e la risposta ai calamita' naturali, e' previsto anche un'occhiata all'estero con una sezione dedicata all'America Latina, e poi ancora formazione, valorizzazione di patrimoni e realtà locali, anniversari e premi. Ecco il programma dettagliato per venerdì 30 ottobre 2015. Basilica PaleoChristiana ore 9.30 "" 10.15 e ore 10.30 "" 11.

BMTA2015: programma della seconda giornata

29 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana Lavoro
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico  

E dopo un’affascinante prima giornata, per la seconda giornata sono previsti temi scottanti come la distruzione del patrimonio culturale e la risposta alle calamita’ naturali, e’ previsto inoltre uno sguardo all’estero con una sezione dedicata all’America latina, e poi ancora formazione, valorizzazione di patrimoni e realtà locali, anniversari e premi. Ecco il programma dettagliato per Venerdì 30 ottobre 2015. Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 10.15 e ore 10.30 ““ 11.15

Anche quest'anno siamo arrivati al momento attesissimo del BMTA2015. Ricca prima giornata con l'intervista ai neodirettori dei Musei Archeologici, passeggiate alla scoperta del Lazio, e argomenti quali fondi di finanziamento e la coesione degli archeologi Italiani, vediamo insieme nei dettagli il programma della giornata! Basilica PaleoChristiana ore 9.30 "" 11.00 CONFERenza DI APERTURA indirizzi di saluto Italo Voza Sindaco di Capaccio Paestum Adele Campanelli Soprintendente Archeologia Campania Luca Maggi Direttore Segretariato Regionale MiBACT per la Campania Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Giuseppe Canfora Presidente della Provincia di Salerno coordina Ugo Picarelli Direttore della Borsa interviene Antonia Pasqua Recchia Direttore Generale MiBACT conclude Vincenzo De Luca Presidente della Giunta Regionale della Campania Basilica PaleoChristiana ore 11.00 "" 12.
Anche quest'anno siamo arrivati al momento attesissimo del BMTA2015. Ricca prima giornata con l'intervista ai neodirettori dei Musei Archeologici, passeggiate alla scoperta del Lazio, e argomenti quali fondi di finanziamento e la coesione degli archeologi Italiani, vediamo insieme nei dettagli il programma della giornata! Basilica PaleoChristiana ore 9.30 "" 11.00 CONFERenza DI APERTURA indirizzi di saluto Italo Voza Sindaco di Capaccio Paestum Adele Campanelli Soprintendente Archeologia Campania Luca Maggi Direttore Segretariato Regionale MiBACT per la Campania Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Giuseppe Canfora Presidente della Provincia di Salerno coordina Ugo Picarelli Direttore della Borsa interviene Antonia Pasqua Recchia Direttore Generale MiBACT conclude Vincenzo De Luca Presidente della Giunta Regionale della Campania Basilica PaleoChristiana ore 11.00 "" 12.

Borsa mediterranea del turismo archeologico: programma della prima giornata, 29 ottobre 2015

28 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Musei
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico  

Anche quest’anno siamo arrivati al momento attesissimo del BMTA2015. Ricca prima giornata con l’intervista ai neodirettori dei Musei Archeologici, passeggiate alla scoperta del Lazio, ed argomenti quali fondi di finanziamento e la coesione degli archeologi italiani, vediamo insieme nei dettagli il programma della giornata! Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 11.00 CONFERENZA DI APERTURA indirizzi di saluto Italo Voza Sindaco di Capaccio Paestum Adele Campanelli Soprintendente Archeologia Campania Luca Maggi Direttore Segretariato regionale MiBACT per la Campania Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Giuseppe Canfora Presidente della Provincia di Salerno


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