A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.
A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.

Riaprono gli scavi nel Castello di Piombinara – Colleferro (RM)

13 Settembre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  chiesa   colleferro   Piombinara   scavo  

A COLLEFERRO SI RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l’interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici nel Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Lunedì 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa “Il Betilo”, riaprirà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d’intervento oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un sostanziale lavoro nell’area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell’ambito della XIII campagna del luglio di quest’anno.

Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.
Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.

Scoperta porta monumentale, con osteria e bordello, nel “Danewerk”

10 Settembre, 2010
Categorie:  Curiosità Estero Medioevo Nuovi Ritrovamenti
Tags:  daneverk   scandinavia   Scavi   vichinghi  

Importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l**‘unica porta esistente** nel vallo di 30 chilometri costruito dai Vichinghi a protezione del loro regno. Il cosiddetto “Danewerk” era un’enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga 3 metri costruita nell’VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. “I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre”, ha spiegato l’archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata “Wiglesdor”, aveva una larghezza di 5 metri ed aveva al suo fianco un’osteria con annesso bordello.

21 soprintendenti archeologi scrivono al Ministro Bondi “cosi’ non garantiamo la tutela del patrimonio”

8 Settembre, 2010
Categorie:  Mala Archeologia
Tags:  Bondi   malarcheologia   proteste   soprintendenze   tagli  

La Uil Beni ““ culturali, con il segretario Cerasoli, convoca una manifestazione nazionale per il 22 settembre a Roma e diffonde una lettera di protesta di ben 21 soprintendenti archeologi che avvertono il ministro Bondi: così non possiamo più garantire la tutela delle opere d’arte. E se dei cantieri incontrano reperti archeologici, si bloccheranno. Ad esempio i lavori dell’Acea per l’adduttrice Torrenova-Eur, all’Appia antica, in Sardegna, Toscana e Calabria, in Abruzzo.

Aiutare i giovani archeologi neolaureati col micro-credito. Nuove proposte in Emilia-Romagna

6 Settembre, 2010
Categorie:  Lavoro
Tags:  emilia romagna   Lavoro  

Aiutare i giovani archeologi neolaureati. E’ quanto afferma il consigliere regionale dell’Emilia-Romagna Andrea Defranceschi (5 stelle), in un’interrogazione alla Giunta, ”visto che l’attuale legge finanziaria varata dal Governo nazionale ha previsto moltissimi tagli a cultura e ricerca nonche’ a un settore, come quello dell’archeologia”. In particolare, il consigliere vuole sapere ”quali siano le attivita’ e le linee guida della Regione attualmente in essere e in fase di futura realizzazione, tese alla promozione e all’aiuto del settore archeologico specialmente per i giovani neolaureati e i laureati in attesa di occupazione”.

Arte, archeologia e musica: un percorso sonoro dall'antichità ai nostri giorni Da 4 al 31 dicembre al Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme L'inaugurazione è prevista per sabato 4 settembre alle 19.00 eccezionalmente, in occasione della Notte Bianca, sarà possibile visitare l' mostra fino alle 24 La musica dell'antichità è il tema dell' mostra "Arte, archeologia e musica: un percorso sonoro dall'antichità ai nostri giorni", che aprirà al pubblico, sabato 4 settembre, al Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme. Un'esposizione raffinata e di primaria importanza – promossa dalla Fondazione e dal Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi, la Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana e l'Istituto Musicale Bonaventura Somma – che fino al 31 dicembre, espone circa cinquante opere provenienti dalla collezione del Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, della Comune di Cetona, del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, del Museo Nazioanle Archeologico di Firenze, del Museo Egizio di Firenze, dell'Accademia Etrusca di Cortona.
Arte, archeologia e musica: un percorso sonoro dall'antichità ai nostri giorni Da 4 al 31 dicembre al Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme L'inaugurazione è prevista per sabato 4 settembre alle 19.00 eccezionalmente, in occasione della Notte Bianca, sarà possibile visitare l' mostra fino alle 24 La musica dell'antichità è il tema dell' mostra "Arte, archeologia e musica: un percorso sonoro dall'antichità ai nostri giorni", che aprirà al pubblico, sabato 4 settembre, al Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme. Un'esposizione raffinata e di primaria importanza – promossa dalla Fondazione e dal Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi, la Soprintendenza per i Beni Archeologici per la Toscana e l'Istituto Musicale Bonaventura Somma – che fino al 31 dicembre, espone circa cinquante opere provenienti dalla collezione del Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme, della Comune di Cetona, del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, del Museo Nazioanle Archeologico di Firenze, del Museo Egizio di Firenze, dell'Accademia Etrusca di Cortona.

Arte, archeologia e musica fino al 31 dicembre a Chianciano Terme

4 Settembre, 2010
Categorie:  Etruschi Eventi Mostre Musei Visite
Tags:  chianciano terme   etruria   mostra   musica  

Dal 4 settembre al 31 dicembre presso il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme L’inaugurazione è prevista sabato 4 settembre alle 19.00 Eccezionalmente, in occasione della Notte Bianca, sarà possibile visitare la mostra fino alle 24 La musica nell’antichità è il tema della mostra “Arte, archeologia e musica: un percorso sonoro dall’antichità ai nostri giorni”, che aprirà al pubblico, sabato 4 settembre, presso il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme.

Il territorio di Stintino (Ss) dall'epoca preistorica alla fondazione del paese e l'importanza del ruolo della Tonnara: saranno questi alcuni dei temi che saranno trattati il sabato 4 settembre al congresso di studi "Stintino tra terra e mare", in programma nella sala consultare alle 16. Il congresso, che è organizzato dal Centro Studi sulla civiltà' del mare con il patrocinio del Comune di Stintino, si aprirà con i saluti del primo cittadino, Antonio Diana, quindi sara' compito del presidente del Centro Studi sulla civiltà' del mare, Salvatore Rubino, aprire i lavori e all'assessor alla Cultura Antonella Mariani invece introdurre i relatori. Ad aprire il ciclo di relazioni sara' Elisabetta Alba con un intervento sul territorio di Stintino in epoca preistorica e protostoria. Sara' quindi la volta di Alessandro Teatini che illustra' al pubblico la situazione del territorio di Stintino in eta' romana, attraverso una serie di appunti e suggestioni "per un'archeologia tra terra e mare". I due studiosi Alessandro Soddu e Franco G.R. Campus invece si soffermeranno sulla Nurra nel medioevo tra storia e archeologia. Anna Segreti Tilocca invece parlerà' dell'importanza degli archivi pubblici e privati per la storia di una comunità.
Il territorio di Stintino (Ss) dall'epoca preistorica alla fondazione del paese e l'importanza del ruolo della Tonnara: saranno questi alcuni dei temi che saranno trattati il sabato 4 settembre al congresso di studi "Stintino tra terra e mare", in programma nella sala consultare alle 16. Il congresso, che è organizzato dal Centro Studi sulla civiltà' del mare con il patrocinio del Comune di Stintino, si aprirà con i saluti del primo cittadino, Antonio Diana, quindi sara' compito del presidente del Centro Studi sulla civiltà' del mare, Salvatore Rubino, aprire i lavori e all'assessor alla Cultura Antonella Mariani invece introdurre i relatori. Ad aprire il ciclo di relazioni sara' Elisabetta Alba con un intervento sul territorio di Stintino in epoca preistorica e protostoria. Sara' quindi la volta di Alessandro Teatini che illustra' al pubblico la situazione del territorio di Stintino in eta' romana, attraverso una serie di appunti e suggestioni "per un'archeologia tra terra e mare". I due studiosi Alessandro Soddu e Franco G.R. Campus invece si soffermeranno sulla Nurra nel medioevo tra storia e archeologia. Anna Segreti Tilocca invece parlerà' dell'importanza degli archivi pubblici e privati per la storia di una comunità.

Convegno “Stintino tra terra e mare”, tra preistoria e tonnare

3 Settembre, 2010
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Eventi
Tags:  convegno   mare   stintino  

Il territorio di Stintino (Ss) dall’epoca preistorica alla fondazione del paese e l’importanza del ruolo della Tonnara: saranno questi alcuni dei temi che saranno trattati sabato 4 settembre al convegno di studi ”Stintino tra terra e mare”, in programma nella sala consiliare alle 16. Il convegno, che e’ organizzato dal Centro studi sulla civilta’ del mare con il patrocinio del Comune di Stintino, si aprira’ con i saluti del primo cittadino, Antonio Diana, quindi sara’ compito del presidente del Centro studi sulla civilta’ del mare, Salvatore Rubino, aprire i lavori e all’assessore alla Cultura Antonella Mariani invece introdurre i relatori.

Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI "" VII secolo d.c. sono affiorate in locali Sant'Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dal preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E' la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona. Il gruppo archeologico "La Minerva" presenterà l'importante scoperta il 2 settembre presso la biblioteca di Travo alle 21, entrata gratis. Info: http://www.archeotravo.it/index.php Fonte: http://www.piacenza24.eu/index.
Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI "" VII secolo d.c. sono affiorate in locali Sant'Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dal preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E' la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona. Il gruppo archeologico "La Minerva" presenterà l'importante scoperta il 2 settembre presso la biblioteca di Travo alle 21, entrata gratis. Info: http://www.archeotravo.it/index.php Fonte: http://www.piacenza24.eu/index.

Villaggio neolitico di Travo – scoperte 120 nuove tombe

2 Settembre, 2010
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Protostoria Scavi
Tags:  necropoli   neolitico   scavo   travo  

Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI ““ VII secolo d.c. sono affiorate in località Sant’Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dalla preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E’ la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona.

L'Archeoclub d'Italia Onlus sede Mentana-Monterotondo comunica che domenica 12 settembre dalle ore 10 alle ore 13 sarà possibile visitare gratis l'area archeologica della via Nomentum-Eretum in locali Tor Mancina, all'interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco; visite guidate gratuite alle ore 10.30 e 11.30. L'area archeologica si trova in via di Castelchiodato snc, all'interno dell'Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Monterotondo. Per chi viene da Monterotondo: 1 km circa dopo il cimitero di Monterotondo, nella direzione di Mentana. Per chi viene da Mentana: prendere via Reatina e al bivio con Castelchiodato e Monterotondo, percorrere circa 1 km circa nella direzione di Monterotondo. Per informazioni e prenotazioni visite guidate: tel. 069091245 email archeoclubmm@hotmail.
L'Archeoclub d'Italia Onlus sede Mentana-Monterotondo comunica che domenica 12 settembre dalle ore 10 alle ore 13 sarà possibile visitare gratis l'area archeologica della via Nomentum-Eretum in locali Tor Mancina, all'interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco; visite guidate gratuite alle ore 10.30 e 11.30. L'area archeologica si trova in via di Castelchiodato snc, all'interno dell'Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Monterotondo. Per chi viene da Monterotondo: 1 km circa dopo il cimitero di Monterotondo, nella direzione di Mentana. Per chi viene da Mentana: prendere via Reatina e al bivio con Castelchiodato e Monterotondo, percorrere circa 1 km circa nella direzione di Monterotondo. Per informazioni e prenotazioni visite guidate: tel. 069091245 email archeoclubmm@hotmail.

12 settembre 2010 – Visite guidate gratuite al sito di Nomentum-Eretum (Roma)

2 Settembre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Visite
Tags:  archeoclub   mentana monterotondo   visite guidate  

L’Archeoclub d’Italia Onlus sede Mentana-Monterotondo comunica che domenica 12 settembre dalle ore 10 alle ore 13 sarà possibile visitare gratuitamente l’area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina, all’interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco; visite guidate gratuite alle ore 10.30 e 11.30. L’area archeologica si trova in via di Castelchiodato snc, all’interno dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Monterotondo. Per chi viene da Monterotondo: 1 km circa dopo il cimitero di Monterotondo, in direzione Mentana.

L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.
L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.

Eccezionali rinvenimenti musivi ad Aquileia (Ud)

24 Luglio, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  Aquileia   fondazione aquileia   mosaico   rinvenimento  

L’antica Aquileia non smette di regalare emozionanti scoperte di superfici musive splendidamente conservate. È quanto ha rivelato la prosecuzione delle indagini nell’area demaniale ex-Violin, collocata all’ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Già nell’autunno scorso gli scavi, finanziati dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, ed eseguiti dalla ditta Arxe di Trieste, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato parzialmente alla luce una stupenda pavimentazione musiva, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo).

RECUPERATO IN SVIZZERA OLTRE 300 STRAORDINARI REPERTI ARCHEOLOGICI Presentati nel prestigioso e spettacolare scenario della piattaforma dell'arena del Colosseo, trecentorentantasette eccezionali reperti archeologici, provenienti da Lazio, Puglia, Sardegna e Magna Grecia, dell'epoca compresa tra VIII secolo a.C. e IV secolo a.C., che i Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Culturale hanno ripatriato da Ginevra (Svizzera), il 25 giugno 2010. Tra i beni spiccano moltissimi oggetti di grandi dimensioni e alcuni rarissimi e unici della loro genere: loutrophoros, statue in marmo raffiguranti la dea Venere, crateri a volute apuli e attici, crateri a mascherone canosini, kylix calcidiche, oggetti in bronze (tra cui padelle, hydriae, statuette e tripode), ferri chirurgici, affreschi pompeiani, una navicella e due guerrieri nuragici, il cui valore sul mercato illecito è determinato sulla base della loro grandezza in centimetri (circa diecimila euro a centimetro). Il valore patrimoniale complessivo delle opere supera 15 milioni di euro.
RECUPERATO IN SVIZZERA OLTRE 300 STRAORDINARI REPERTI ARCHEOLOGICI Presentati nel prestigioso e spettacolare scenario della piattaforma dell'arena del Colosseo, trecentorentantasette eccezionali reperti archeologici, provenienti da Lazio, Puglia, Sardegna e Magna Grecia, dell'epoca compresa tra VIII secolo a.C. e IV secolo a.C., che i Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Culturale hanno ripatriato da Ginevra (Svizzera), il 25 giugno 2010. Tra i beni spiccano moltissimi oggetti di grandi dimensioni e alcuni rarissimi e unici della loro genere: loutrophoros, statue in marmo raffiguranti la dea Venere, crateri a volute apuli e attici, crateri a mascherone canosini, kylix calcidiche, oggetti in bronze (tra cui padelle, hydriae, statuette e tripode), ferri chirurgici, affreschi pompeiani, una navicella e due guerrieri nuragici, il cui valore sul mercato illecito è determinato sulla base della loro grandezza in centimetri (circa diecimila euro a centimetro). Il valore patrimoniale complessivo delle opere supera 15 milioni di euro.

Operazione Andromeda: rimpatriati reperti archeologici da 15 milioni di euro

23 Luglio, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Mala Archeologia Nuovi Ritrovamenti
Tags:  recupero beni culturali   scavi clandestini   traffico reperti  

RECUPERATO IN SVIZZERA OLTRE 300 STRAORDINARI REPERTI ARCHEOLOGICI Presentati nel prestigioso e spettacolare scenario della piattaforma dell’arena del Colosseo, trecentotrentasette eccezionali reperti archeologici, provenienti da Lazio, Puglia, Sardegna e Magna Grecia, di epoca compresa tra VIII secolo a.C. e IV secolo d.C., che i Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale hanno rimpatriato da Ginevra (Svizzera), il 25 giugno 2010. Tra i beni spiccano moltissimi oggetti di grandi dimensioni e alcuni rarissimi ed unici nel loro genere: loutrophoros, statue in marmo raffiguranti la dea Venere, crateri a volute apuli e attici, crateri a mascherone canosini, kylix calcidiche, oggetti in bronzo (tra cui padelle, hydriae, statuette ed un tripode), ferri chirurgici, affreschi pompeiani, una navicella e due guerrieri nuragici, il cui valore sul mercato illecito è determinato sulla base della loro grandezza in centimetri (circa diecimila euro a centimetro).


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