Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un'affresco di pizza a Pompei Un archaeologo dilettante ha decifrato un codice d'arte rupestre: In Francia, un archaeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predirebbe agli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l'Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia. (link) Ciondolo del XVI secolo collegato a Re Enrico VIII: Nel Regno Unito, un ricercatore con un rilevatore di metallo ha scoperto un ciondolo d'oro del 1521, collegato a Enrico VIII e Caterina d'Aragona. (link) Strumenti musicali vecchi di 2.000 anni in Vietnam: Ricercatori hanno identificato due corne di cervo in un museo vietnamita come antichi cordofoni, strumenti chiave nella musica tradizionale.
Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un'affresco di pizza a Pompei Un archaeologo dilettante ha decifrato un codice d'arte rupestre: In Francia, un archaeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predirebbe agli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l'Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia. (link) Ciondolo del XVI secolo collegato a Re Enrico VIII: Nel Regno Unito, un ricercatore con un rilevatore di metallo ha scoperto un ciondolo d'oro del 1521, collegato a Enrico VIII e Caterina d'Aragona. (link) Strumenti musicali vecchi di 2.000 anni in Vietnam: Ricercatori hanno identificato due corne di cervo in un museo vietnamita come antichi cordofoni, strumenti chiave nella musica tradizionale.

Le 12 scoperte archeologiche del 2023

2 Gennaio, 2024
Categorie:  Curiosità Egizi Epoca Romana Estero Generale Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi

Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un archeologo dilettante decifra un codice di arte rupestre: In Francia, un archeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predaterebbe gli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l’Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia.

Il mosaico, che appartiene a una grande Domus aristocratica, ha catturato l'interesse del mondo dell'arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) e anche la testata France24 (in Inglese). Per chi aveva perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una notevole scoperta è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un straordinario mosaico. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell'arte antica romana, è composto da conchiglie, marmo e prezioso vetro. Raffigura vividamente tre grandi navi che navigano attraverso le onde, avanzando verso una città costiera, che potrebbe simboleggiare le vittorie navale. Il sito di questa scoperta è una lussuosa casa romana antica, nota come casa, che è stata rivelata nel Parco Archeologico del Colosseo. Questa casa, risalente al periodo repubblicano di Roma, è notevole non solo per la sua età, ma anche per l'eccezionale conservazione del suo mosaico, che ora testimonia l'opulenza e la sofisticazione artistica del suo tempo.
Il mosaico, che appartiene a una grande Domus aristocratica, ha catturato l'interesse del mondo dell'arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) e anche la testata France24 (in Inglese). Per chi aveva perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una notevole scoperta è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un straordinario mosaico. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell'arte antica romana, è composto da conchiglie, marmo e prezioso vetro. Raffigura vividamente tre grandi navi che navigano attraverso le onde, avanzando verso una città costiera, che potrebbe simboleggiare le vittorie navale. Il sito di questa scoperta è una lussuosa casa romana antica, nota come casa, che è stata rivelata nel Parco Archeologico del Colosseo. Questa casa, risalente al periodo repubblicano di Roma, è notevole non solo per la sua età, ma anche per l'eccezionale conservazione del suo mosaico, che ora testimonia l'opulenza e la sofisticazione artistica del suo tempo.

La scoperta del nuovo mosaico nei pressi del Colosseo sta facendo il giro del mondo

22 Dicembre, 2023
Categorie:  Epoca Romana Generale Scavi

Il mosaico, appartenente ad una grande Domus aristocratica, ha catturato l’interesse del mondo dell’arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) ed anche la testata francese France24 (in Inglese). Per chi si fosse perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una scoperta notevole è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un mosaico straordinario. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell’arte romana antica, è composto da conchiglie, marmo e vetro prezioso.

Basandosi su nuove scoperte di DNA fossile, ricercatori ipotizzano che un'ondata migratoria di Early Sapiens, o una specie molto vicina alla nostra, sia arrivata dall'Africa all'Europa. In Europa, si sarebbero incrociati con il Neanderthal, per poi scomparire completamente. Ma parte del loro patrimonio genetico continuò a sopravvivere tutto l'interno del DNA neandertaliano. Leggetevi l'articolo completo del New York Times per un affascinante resoconto sugli studi genetici, sul rapporto Neandertal, Denisovan e Sapiens, e sulle recenti scoperte ed anticipazioni per il futuro.
Basandosi su nuove scoperte di DNA fossile, ricercatori ipotizzano che un'ondata migratoria di Early Sapiens, o una specie molto vicina alla nostra, sia arrivata dall'Africa all'Europa. In Europa, si sarebbero incrociati con il Neanderthal, per poi scomparire completamente. Ma parte del loro patrimonio genetico continuò a sopravvivere tutto l'interno del DNA neandertaliano. Leggetevi l'articolo completo del New York Times per un affascinante resoconto sugli studi genetici, sul rapporto Neandertal, Denisovan e Sapiens, e sulle recenti scoperte ed anticipazioni per il futuro.

DNA Neandertaliano per ricostruire sconosciute migrazioni Sapiens

6 Luglio, 2017
Categorie:  Evoluzione Genetica Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Preistoria

Basandosi su nuove scoperte di DNA fossile, ricercatori ipotizzano che un’ondata migratoria di Early Sapiens, o una specie molto vicina alla nostra, sia arrivata dall’Africa all’Europa. In Europa, si sarebbero incrociati con Neandertal, per poi scomparire completamente. Ma parte del loro patrimonio genetico continuò a sopravvivere all’interno del DNA neandertaliano. Leggetevi l’articolo completo del New York Times per un affascinante recap sugli studi genetici, sul rapporto Neandertal, Denisovan e Sapiens, e sulle recenti scoperte ed anticipazioni per il futuro.

Gli ominini responsabili del passo avanti tecnologico 1.75 milioni di anni fa potrebbero essere stati musicisti in erba. Secondo recenti studi, i circuiti del cervello che hanno portato strumenti e armi bifacciali sono gli stessi circuiti quelli attivati "‹"‹quando si suona un pianoforte. Il passaggio dalla tecnologia a schegge e chopper, nota come "Olduvaiano", ad un sofisticato know-how degli strumenti "Acheuleani" è considerato un passo importante nell'evoluzione umana. Per indagare sulle cause di questo cambiamento tecnologico, gli scienziati inglesi e statunitensi hanno condotto scansioni cerebrali di volontari come hanno imparato a scheggiare strumenti Olduvaiani e Acheuleani. La produzione di utensili Acheuleani ha richiesto una combinazione di memoria visiva, udito, consapevolezza di movimento e pianificazione d'azione – tutti gli ingredienti essenziali per un musicista.
Gli ominini responsabili del passo avanti tecnologico 1.75 milioni di anni fa potrebbero essere stati musicisti in erba. Secondo recenti studi, i circuiti del cervello che hanno portato strumenti e armi bifacciali sono gli stessi circuiti quelli attivati "‹"‹quando si suona un pianoforte. Il passaggio dalla tecnologia a schegge e chopper, nota come "Olduvaiano", ad un sofisticato know-how degli strumenti "Acheuleani" è considerato un passo importante nell'evoluzione umana. Per indagare sulle cause di questo cambiamento tecnologico, gli scienziati inglesi e statunitensi hanno condotto scansioni cerebrali di volontari come hanno imparato a scheggiare strumenti Olduvaiani e Acheuleani. La produzione di utensili Acheuleani ha richiesto una combinazione di memoria visiva, udito, consapevolezza di movimento e pianificazione d'azione – tutti gli ingredienti essenziali per un musicista.

Scheggiatori paleolitici, potenziali suonatori di pianoforte

8 Maggio, 2017
Categorie:  Curiosità Evoluzione Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Preistoria

Gli ominini responsabili del passo avanti tecnologico 1.75 milioni di anni fa potrebbero essere stati musicisti in erba. Secondo recenti studi, i circuiti del cervello che hanno portato a strumenti e armi bifacciali sono gli stessi circuiti quelli attivati “‹"‹quando si suona un pianoforte. Il passaggio dalla tecnologia a schegge e chopper, nota come “Olduvaiano”, ad un sofisticato know-how degli strumenti “Acheuleani” è considerato un passo importante nell’evoluzione umana. Per indagare sulle cause di questo cambiamento tecnologico, gli scienziati inglesi e statunitensi hanno condotto scansioni cerebrali di volontari come hanno imparato a scheggiare strumenti Olduvaiani e Acheuleani.

Piccole figurine in legno sono state rinvenute ai piedi di telai altrettanto piccoli in una tomba cinese di 2100 anni fa contenente i resti di una donna di mezza età. La scoperta della scena in miniatura ha stupito gli archeologi che stavano esplorando un'area destinata alla costruzione di metropolitana a Chengdu, una città della provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina. I telai sono molto piccoli – il più grande è grande circa quanto un pianoforte giocattolo per bambini – ma sono le prime testimonianze di telai usate per tessere modelli complessi.
Piccole figurine in legno sono state rinvenute ai piedi di telai altrettanto piccoli in una tomba cinese di 2100 anni fa contenente i resti di una donna di mezza età. La scoperta della scena in miniatura ha stupito gli archeologi che stavano esplorando un'area destinata alla costruzione di metropolitana a Chengdu, una città della provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina. I telai sono molto piccoli – il più grande è grande circa quanto un pianoforte giocattolo per bambini – ma sono le prime testimonianze di telai usate per tessere modelli complessi.

Modelli di telaio scoperti in Cina in una tomba di 2100 anni

21 Aprile, 2017
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Estero Nuovi Ritrovamenti

Piccole figurine in legno sono state rinvenute ai piedi di altrettanto piccoli telai in una tomba cinese di 2100 anni fa contenente i resti di una donna di mezza età. La scoperta della scena in miniatura ha stupito gli archeologi che stavano esplorando un’area destinata alla costruzione di metropolitana a Chengdu, una città della provincia di Sichuan, nel sud-ovest della Cina. I telai sono molto piccoli – il maggiore è grande circa quanto un pianoforte giocattolo per bambini – ma sono le prime testimonianze di telai utilizzati per tessere modelli complessi.

L'otturazione più antica risale a 13 mila anni fa e una farla fu un dentista nato in quella che poi sarebbe diventata Italia. Il più antico dente 'riparato' con un composto a base di bitume è stato, infatti, rinvenuto nel sito Riparo Fredian, vicino a Lucca. I denti, due incisivi centrali superiori appartenenti a una sola persona di non giovane età vissuta nel Paleolitico Superiore, presentano entrambi un foro centrale. Il team di Stefano Benazzi, professore associato del Dipartimento di Beni Culturali presso l'Università di Bologna, ha usato diverse tecniche microscopiche per osservare l'interno dei fori e ha pubblicato i risultati della ricerca sull'American Journal of Physical Anthropology. "Sulla parete dei denti abbiamo trovato una serie di minuscoli segni orizzontali: suggeriscono che per ampliare il foro sono state usate intercapedini realizzate con piccole pietre utensili". I due incisivi ritrovati, "presentano un'innovativa procedura. I fori – spiega – contengono tracce di bitume, incorporate con fibre vegetali e peli, pensiamo che sia la prova di preistoriche otturazioni dentali".
L'otturazione più antica risale a 13 mila anni fa e una farla fu un dentista nato in quella che poi sarebbe diventata Italia. Il più antico dente 'riparato' con un composto a base di bitume è stato, infatti, rinvenuto nel sito Riparo Fredian, vicino a Lucca. I denti, due incisivi centrali superiori appartenenti a una sola persona di non giovane età vissuta nel Paleolitico Superiore, presentano entrambi un foro centrale. Il team di Stefano Benazzi, professore associato del Dipartimento di Beni Culturali presso l'Università di Bologna, ha usato diverse tecniche microscopiche per osservare l'interno dei fori e ha pubblicato i risultati della ricerca sull'American Journal of Physical Anthropology. "Sulla parete dei denti abbiamo trovato una serie di minuscoli segni orizzontali: suggeriscono che per ampliare il foro sono state usate intercapedini realizzate con piccole pietre utensili". I due incisivi ritrovati, "presentano un'innovativa procedura. I fori – spiega – contengono tracce di bitume, incorporate con fibre vegetali e peli, pensiamo che sia la prova di preistoriche otturazioni dentali".

Bitume e peli nell’otturazione piú antica del mondo

18 Aprile, 2017
Categorie:  Curiosità Nuovi Ritrovamenti Preistoria Pubblicazioni

L’otturazione più antica risale a 13 mila anni fa e a farla fu un dentista nato in quella che poi sarebbe diventata l’Italia. Il più antico dente ‘riparato’ con un composto a base di bitume è stato, infatti, rinvenuto nel sito Riparo Fredian, vicino Lucca. I denti, due incisivi centrali superiori appartenenti a una sola persona di non giovane età vissuta nel Paleolitico Superiore, presentano entrambi un foro centrale. Il team di Stefano Benazzi, professore associato Dipartimento di Beni Culturali presso l’Università di Bologna, ha usato diverse tecniche microscopiche per osservare l’interno dei fori e ha pubblicato i risultati della ricerca sull’American Journal of Physical Anthropology.

Circa 1.800 anni fa, le truppe romaniche usavano proiettili di fionda “fischianti” come “arma di terrore” contro i loro nemici barbari, secondo gli archeologi che hanno trovato i proiettili di piombo fuso in un sito in Scozia. Pesanti circa 1 oncia (30 grammi), in ciascuno dei proiettili era stato ricavato un foro passante di 0,2 pollici (5 mm) che i ricercatori pensano sia stato progettato per dare ai proiettili un ronzio o sibilo tagliente in volo. I proiettili sono stati trovati recentemente al Burnswark Hill nel sud-ovest della Scozia, dove nel secondo secolo dC ha avuto luogo un massaccio attacco romano contro i nativi.
Circa 1.800 anni fa, le truppe romaniche usavano proiettili di fionda “fischianti” come “arma di terrore” contro i loro nemici barbari, secondo gli archeologi che hanno trovato i proiettili di piombo fuso in un sito in Scozia. Pesanti circa 1 oncia (30 grammi), in ciascuno dei proiettili era stato ricavato un foro passante di 0,2 pollici (5 mm) che i ricercatori pensano sia stato progettato per dare ai proiettili un ronzio o sibilo tagliente in volo. I proiettili sono stati trovati recentemente al Burnswark Hill nel sud-ovest della Scozia, dove nel secondo secolo dC ha avuto luogo un massaccio attacco romano contro i nativi.

Proiettili di fionda “fischianti”, le armi di terrore romane

10 Aprile, 2017
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti

Circa 1.800 anni fa, le truppe romane usavano proiettili di fionda “fischianti” come “arma di terrore” contro i loro nemici barbari, secondo gli archeologi che hanno trovato i proiettili di piombo fuso in un sito in Scozia. Pesanti circa 1 oncia (30 grammi), in ciascuno dei proiettili era stato ricavato un foro passante di 0,2 pollici (5 mm) che i ricercatori pensano sia stato progettato per dare ai proiettili un ronzio o sibilo tagliente in volo.

Ricostruito il volto di una donna vissuta 13.600 anni fa. I resti sono stati rinvenuti nel riparo Tham Lod rock, nel nord ovest della Tailandia. Il team di ricerca dell'Università di Wollongong che ha realizzato la ricostruzione facciale è stato guidato da Susan Hayes. NEW SOUTH WALES, AUSTRALIA""Il International Business Times riporta che i ricercatori guidati da Susan Hayes dell'Università di Wollongong hanno ricostruito il volto di una donna i cui resti di 13.600 anni sono stati trovati nel rifugio in roccia Tham Lod nel nord-ovest della Thailandia. Fonte: http://ift.
Ricostruito il volto di una donna vissuta 13.600 anni fa. I resti sono stati rinvenuti nel riparo Tham Lod rock, nel nord ovest della Tailandia. Il team di ricerca dell'Università di Wollongong che ha realizzato la ricostruzione facciale è stato guidato da Susan Hayes. NEW SOUTH WALES, AUSTRALIA""Il International Business Times riporta che i ricercatori guidati da Susan Hayes dell'Università di Wollongong hanno ricostruito il volto di una donna i cui resti di 13.600 anni sono stati trovati nel rifugio in roccia Tham Lod nel nord-ovest della Thailandia. Fonte: http://ift.

Ricostruito volto umano risalente a 13,000 anni fa

6 Aprile, 2017
Categorie:  Paleontologia Preistoria

Ricostruito il volto di una donna vissuta 13.600 anni fa. I resti sono stati rinvenuti nel riparo Tham Lod rock, nel nord ovest della Tailandia. Il team di ricerca dell’Università di Wollongong che ha realizzato la ricostruzione facciale è stato guidato da Susan Hayes. NEW SOUTH WALES, AUSTRALIA"”The International Business Times reports that researchers led by Susan Hayes of the University of Wollongong have reconstructed the face of a woman whose 13,600-year-old remains were found in the Tham Lod rock shelter in northwest Thailand.

Un giacimento preistorico da record quello situato a pochi km di distanza dall'Ol Doinyo Lengai, il vulcano conosciuto, dai Masai, come la Montagna di Dio. Si tratta di ben quattrocento impronte di Homo Sapiens dalle dimensioni e caratteristiche differenti lasciate in un lungo arco temporale compreso tra i 5mila e i 19mila anni fa. Le impronte sono localizzate in un'area ristretta, poco più grande di un campo da tennis e devono la loro formazione al fango grigio solidificato. Fonte: http://scienzenotizie.
Un giacimento preistorico da record quello situato a pochi km di distanza dall'Ol Doinyo Lengai, il vulcano conosciuto, dai Masai, come la Montagna di Dio. Si tratta di ben quattrocento impronte di Homo Sapiens dalle dimensioni e caratteristiche differenti lasciate in un lungo arco temporale compreso tra i 5mila e i 19mila anni fa. Le impronte sono localizzate in un'area ristretta, poco più grande di un campo da tennis e devono la loro formazione al fango grigio solidificato. Fonte: http://scienzenotizie.

Preistoria: 400 nuove impronte scoperte in Tanzania

15 Ottobre, 2016
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Preistoria

Un giacimento preistorico da record quello situato a pochi chilometri di distanza dall’Ol Doinyo Lengai, il vulcano conosciuto, dai Masai, come la Montagna di Dio. Si tratta di ben quattrocento impronte di Homo Sapiens dalle dimensioni e caratteristiche differenti lasciate in un lungo arco temporale compreso tra i 5mila ed i 19mila anni fa. Le impronte sono localizzate in un’area ristretta, poco più grande di un campo da tennis e devono la loro formazione al fango grigio solidificato.

Un paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull'isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teoria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie.
Un paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull'isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teoria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie.

Resti umani scoperti nella grotta degli “hobbit”

6 Ottobre, 2016
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  florienensis   hobbit   paleoantropologia   Preistoria  

Una paio di denti umani di 46.000 anni è stato scoperto nel Liang Bua, una grotta sull’isola indonesiana di Flores un tempo rifugio della specie Homo floresiensis. I denti sono leggermente più recenti dei resti di floreniensis, il che rafforza la teroria secondo cui gli esseri umani sarebbero responsabili della scomparsa di questa specie. Da Nature


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