Una "nuova" città romana è "emersa" dal nulla nella pianura veneta. Il suo nome potrebbe essere Dripsinum, un'imsediamento che non è presente su nessuna carta geografica moderna, ma che sulle mappe dell'impero romano dovrebbe essere ben notato. Aveva dimensioni equivalenti a quelle della mezza Pompei. Ora la presenza di questo antico sediamento romano è stata confermata grazie alle ricerche archeologiche condotte da Paolo Visonà, originario di Valdagno (Vicenza), e da George Crothers, professori di storia dell'arte e antropologia della School of Art and Visual Studies al College of Fine Arts (Gran Bretagna). *La *research, non invasiva, cioè condotta via un scavi archeologico, è stata fatta l'estate scorsa con strumentazioni quali georadar, radiometri e magnetometri in terreni privati alla frazione di Tezze, in locali Valbruna, ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Visonà è stato a conoscenza della possibile presenza di un antico sediamento da un agricoltore di Valbruna. Quest'ultimo, Battista Carlotto, mentre lavorava la sua terra aveva scoperto reperti antichi quali ceramiche, mosaici e vetri attribuibili all'epoca imperiale romana.
Una "nuova" città romana è "emersa" dal nulla nella pianura veneta. Il suo nome potrebbe essere Dripsinum, un'imsediamento che non è presente su nessuna carta geografica moderna, ma che sulle mappe dell'impero romano dovrebbe essere ben notato. Aveva dimensioni equivalenti a quelle della mezza Pompei. Ora la presenza di questo antico sediamento romano è stata confermata grazie alle ricerche archeologiche condotte da Paolo Visonà, originario di Valdagno (Vicenza), e da George Crothers, professori di storia dell'arte e antropologia della School of Art and Visual Studies al College of Fine Arts (Gran Bretagna). *La *research, non invasiva, cioè condotta via un scavi archeologico, è stata fatta l'estate scorsa con strumentazioni quali georadar, radiometri e magnetometri in terreni privati alla frazione di Tezze, in locali Valbruna, ad Arzignano, in provincia di Vicenza. Visonà è stato a conoscenza della possibile presenza di un antico sediamento da un agricoltore di Valbruna. Quest'ultimo, Battista Carlotto, mentre lavorava la sua terra aveva scoperto reperti antichi quali ceramiche, mosaici e vetri attribuibili all'epoca imperiale romana.

Geotecnologie, scoperta una nuova città romana nel vicentino con metodi non invasivi

12 Gennaio, 2013
Categorie:  Epoca Romana Geotecnologie Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti
Tags:  epoca romana   georadar   geotecnologie   vicenza  

Una «nuova» città romana è «emersa» dal nulla nella pianura veneta. Il suo nome potrebbe essere Dripsinum, un insediamento che non è presente su nessuna carta geografica moderna, ma che sulle mappe dell’impero romano dovrebbe essere stato ben indicato. Aveva le dimensioni equivalenti a quelle di mezza Pompei. Ora la presenza di questo antico insediamento romano è stata confermata grazie alle ricerche archeologiche condotte da Paolo Visonà, originario di Valdagno (Vicenza), e da George Crothers, rispettivamente professori di storia dell’arte e antropologia della School of Art and Visual Studies al College of Fine Arts (Gran Bretagna).

Comune di Cividale del Friuli, Udine Archivio Storico dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti Restituiti al loro originario splendore sette volumi del periodo storico compreso tra 1288 e 1593 Un patrimonio di inestimabile valore Grazie a una delicata e complessa opera di restauro e conservazione, sono stati restituiti al loro originario splendore sette volumi dell'Archivio Storico dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti di Cividale del Friuli. "L'importante intervento è stato realizzato grazie a un finanziamento regionale - spiega il consigliere comunale delegato alla biblioteca e agli archivi storici, Simone Rossi -. Ha permesso di mettere in luce un notevole fondo membranaceo composto da ben 900 pergamenti che risalgono a un periodo storico compreso tra 1288 e 1593. Si tratta in prevalenza di lasciti e donazioni in favour dell'Ospedale di Santa Maria e degli altri enti assistenti che sono arrivati in successive momenti e agiscono sul territorio. Un patrimonio di inestimabile, che riguarda atti legati all'interesse patrimoniale degli enti ospedalieri cividali e all'attività delle confraternite che hanno fondato.
Comune di Cividale del Friuli, Udine Archivio Storico dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti Restituiti al loro originario splendore sette volumi del periodo storico compreso tra 1288 e 1593 Un patrimonio di inestimabile valore Grazie a una delicata e complessa opera di restauro e conservazione, sono stati restituiti al loro originario splendore sette volumi dell'Archivio Storico dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti di Cividale del Friuli. "L'importante intervento è stato realizzato grazie a un finanziamento regionale - spiega il consigliere comunale delegato alla biblioteca e agli archivi storici, Simone Rossi -. Ha permesso di mettere in luce un notevole fondo membranaceo composto da ben 900 pergamenti che risalgono a un periodo storico compreso tra 1288 e 1593. Si tratta in prevalenza di lasciti e donazioni in favour dell'Ospedale di Santa Maria e degli altri enti assistenti che sono arrivati in successive momenti e agiscono sul territorio. Un patrimonio di inestimabile, che riguarda atti legati all'interesse patrimoniale degli enti ospedalieri cividali e all'attività delle confraternite che hanno fondato.

Riportati al loro splendore importanti volumi medievali a Cividale del Friuli

10 Gennaio, 2013
Categorie:  Medioevo Metodologie archeologiche Restauri
Tags:  archivi storici   cividale del friuli   manoscritto   restauro  

Comune di Cividale del Friuli, Udine Archivio Storico dell’Ospedale di Santa Maria dei Battuti Del periodo storico compreso tra il 1288 e il 1593 Un patrimonio di inestimabile valore Grazie a un delicata e complessa opera di restauro e conservazione, sono stati restituiti al loro originario splendore sette volumi dell**“Archivio Storico dell’Ospedale di Santa Maria dei Battuti di Cividale del Friuli.** “L’importante intervento è stato realizzato grazie a un finanziamento regionale – spiega il consigliere comunale delegato alla biblioteca e agli archivi storici, Simone Rossi -.

Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica museumciviconorma@gmail.com per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.
Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica [email protected] per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.

Call for pictures al Museo Civico di Norba

22 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  fotografia   immagini   mostra   museo   norba  

Raccolta di ricordi digitalizzati sull’Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti etc…riguardanti l’antica città di Norba ed il suo territorio. Chiunque abbia realizzato immagini digitali sull’Antica Norba che ritenga particolarmente significative e abbia il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all’indirizzo di posta elettronica museociviconorma@gmail.

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.
Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.

Mostra Itinerari archeologici in Valle di Susa

21 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre
Tags:  archeologia   fotografia   itinerari   mostra   susa  

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa“, che racchiude le immagini dei siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le località protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio.

Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.
Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.

L’età del Rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi. Brescia, Museo Diocesano

6 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria Protostoria
Tags:  brescia   eta del rame   oetzi   similaun  

Al Diocesano di Brescia rivivrà l’età del Rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l’umanità: “nascono” l’aratro, la ruota, l’aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, lo sviluppo della metallurgia del rame, spesso in lega con l’arsenico, l’agricoltura e l’allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti ed appassionati attendevano da anni, dato che dell’Eta del rame si sa molto; ma moltissimo resta ancora da scoprire e da definire.

Visite guidate gratuite all’area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina (Monterotondo)

5 Dicembre, 2012
Categorie:  Epoca Romana Generale Visite
Tags:  monterotondo   nomentum   visita guidata  

L’Archeoclub d’Italia Onlus sede Mentana-Monterotondo comunica che domenica 9 dicembre dalle ore 10 alle ore 13 sarà possibile visitare gratuitamente l’area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina, all’interno della Riserva Naturale Macchia di Gattaceca e Macchia del Barco; visite guidate gratuite alle ore 10.30 e alle 11.30 (prenotazione obbligatoria). L’area archeologica si trova in via di Castelchiodato snc, all’interno dell’Istituto Sperimentale per la Zootecnia di Monterotondo. Per chi viene da Monterotondo: 1 km circa dopo il cimitero di Monterotondo, in direzione Mentana.

Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.
Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.

IL MUSEO DELLE PALAFITTE DI FIAVÉ SARÀ APERTO ANCHE IN DICEMBRE E PER LE FESTIVITA" NATALIZIE

4 Dicembre, 2012
Categorie:  Mostre Musei Preistoria Visite
Tags:  fiavè   museo   palafitte  

Visto l’interesse da parte del pubblico e le molte richieste di visita pervenute da appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento ha previsto l’apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in via straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività natalizie. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre.

Archeostabiae 2012

27 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana
Tags:  archeostabiae 2012   conferenza   Stabia  

“Valorizzando il passato, raccontando il presente, pensando al futuro” Evento organizzato da Fondazione Restoring Ancient Stabiae patrocinato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, dalla Regione Campania, dall’UNESCO Italia e dal Comune di Castellammare di Stabia. Anche quest’anno, dopo le scorse due edizioni del 2008 e del 2009, la Fondazione RAS ha il piacere di promuovere la III Edizione del Workshop Internazionale “ArcheoStabiae”. La volontà nasce, innanzitutto, dall’enorme successo riscosso in termini di presenze, interesse, follow-up istituzionali ed accademici del sito di Stabia antica.

Stiamo disposti a dare spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l'apertura delle Anmeldungi alla Terza edición della Scuola di Paleoantropologia dell'Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di partecipare l'anno scorso e ne consiglio caldamente l'inscription a tutti, studenti, professionisti del settore e appassionati. Speciali complimenti vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest'anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!...insomma, siamo arrivati a Perugia!! Elisa – Archeoblog Dopo il successo delle prime due edizioni, siamo lieti di presentare la terza édition della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, un' unica opportunità nel panorama nazionale di perfezionamento e approfondimento delle conoscenze sull'affascinante tematica dell'evoluzione umana.
Stiamo disposti a dare spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l'apertura delle Anmeldungi alla Terza edición della Scuola di Paleoantropologia dell'Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di partecipare l'anno scorso e ne consiglio caldamente l'inscription a tutti, studenti, professionisti del settore e appassionati. Speciali complimenti vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest'anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!...insomma, siamo arrivati a Perugia!! Elisa – Archeoblog Dopo il successo delle prime due edizioni, siamo lieti di presentare la terza édition della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, un' unica opportunità nel panorama nazionale di perfezionamento e approfondimento delle conoscenze sull'affascinante tematica dell'evoluzione umana.

Scuola di Paleoantropologia di Perugia, aperte le iscrizioni all’edizione 2013

20 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Corsi di formazione
Tags:  corso formazione   olduvai   paleoantropologia   Perugia  

Diamo volentieri spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l’apertura delle iscrizioni alla Terza edizione della Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di parteciparvi l’anno scorso e ne consiglio caldamente l’iscrizione a tutti, studenti, professionisti del settore ed appassionati. Complimenti speciali vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest’anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!

Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.
Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.

“I Rostri della Battaglia delle Egadi” in mostra al Museo Whitaker di Mozia

19 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre
Tags:  egadi soprintendenza del mare   mozia   punici   rostri  

Domani 20 novembre 2012, alle ore 11 presso il Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell’esposizione ** “I Rostri della Battaglia delle Egadi”** Da domani e fino al 20 febbraio 2013, saranno esposti 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la statunitense RPM Nautical Foundation, nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.


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