Storia Cristiana

A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.
A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.

Riaprono gli scavi nel Castello di Piombinara – Colleferro (RM)

13 Settembre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  chiesa   colleferro   Piombinara   scavo  

A COLLEFERRO SI RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l’interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici nel Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Lunedì 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa “Il Betilo”, riaprirà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d’intervento oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un sostanziale lavoro nell’area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell’ambito della XIII campagna del luglio di quest’anno.

L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.
L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.

Eccezionali rinvenimenti musivi ad Aquileia (Ud)

24 Luglio, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  Aquileia   fondazione aquileia   mosaico   rinvenimento  

L’antica Aquileia non smette di regalare emozionanti scoperte di superfici musive splendidamente conservate. È quanto ha rivelato la prosecuzione delle indagini nell’area demaniale ex-Violin, collocata all’ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Già nell’autunno scorso gli scavi, finanziati dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, ed eseguiti dalla ditta Arxe di Trieste, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato parzialmente alla luce una stupenda pavimentazione musiva, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo).

Il progetto del Museo Archeologico del Territorio'Toleriense" di Colleferro, sin dalla sua nascita, è stato indirizzato verso una sensibilizzazione e educazione dei giovani, così come della popolazione adulta, al rispetto e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico; ad una concezione del "bene culturale" come proprietà di tutti e non di persone e di classi. Questa politica culturale del Museo ha dato i suoi frutti nel tempo, permettendo all'istituzione di attingere ad un importante risorsa che le donazioni da parte di privati cittadini di oggetti che, in alcuni casi, hanno dato un notevole impulso alle ricerche sul territorio, esposti e messi a disposizione di tutti. In questa ottotica che va inserita un'altra donazione fatto al Museo dal Sig. Silvano Tummolo, noto giornalista e pubblicista locale. Si tratta di un oggetto di notevole valore storico: "un sigillo del Papa Innocenzo III", figura di spicco dell'Italiano medioevo e persona che ha un profondo legame con la nostra terra, se non altro per la sua nascita nel Castello di Gavignano e la discendenza dalla famiglia del Conti che caratterizzò in modo sensibile la storia di questo territorio dal XII al XV secolo. Il sigillo, bulla, era un elemento metallico ma anche di altro materiale che veniva applicato al documento scritto.
Il progetto del Museo Archeologico del Territorio'Toleriense" di Colleferro, sin dalla sua nascita, è stato indirizzato verso una sensibilizzazione e educazione dei giovani, così come della popolazione adulta, al rispetto e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico; ad una concezione del "bene culturale" come proprietà di tutti e non di persone e di classi. Questa politica culturale del Museo ha dato i suoi frutti nel tempo, permettendo all'istituzione di attingere ad un importante risorsa che le donazioni da parte di privati cittadini di oggetti che, in alcuni casi, hanno dato un notevole impulso alle ricerche sul territorio, esposti e messi a disposizione di tutti. In questa ottotica che va inserita un'altra donazione fatto al Museo dal Sig. Silvano Tummolo, noto giornalista e pubblicista locale. Si tratta di un oggetto di notevole valore storico: "un sigillo del Papa Innocenzo III", figura di spicco dell'Italiano medioevo e persona che ha un profondo legame con la nostra terra, se non altro per la sua nascita nel Castello di Gavignano e la discendenza dalla famiglia del Conti che caratterizzò in modo sensibile la storia di questo territorio dal XII al XV secolo. Il sigillo, bulla, era un elemento metallico ma anche di altro materiale che veniva applicato al documento scritto.

Un privato cittadino dona al Museo di Colleferro un prezioso sigillo del Papa Innocenzo III

14 Marzo, 2010
Categorie:  Curiosità Medioevo Musei Nuovi Ritrovamenti Storia Cristiana
Tags:  colleferro   donazioni   innocenzo III   sigillo  

Diamo spazio ad una notizia inviataci dal MUSEO ARCHEOLOGICO DEL TERRITORIO TOLERIENSE, Colleferro, nella speranza tali atti di onestà e senso civico siano sempre più frequenti. Il progetto del Museo Archeologico del Territorio’Toleriense" di Colleferro, sin dalla sua nascita, è stato indirizzato verso una sensibilizzazione ed educazione dei giovani, cosi come della popolazione adulta al rispetto e valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico; ad una concezione del “bene culturale” come proprietà di tutti e non di persone e di classi.

Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta' di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polachi e siriani l'hanno trovato scavando a circa 220 km dalla capitale siriana Damasco. "Il cristianesimo arrivò a Palmyra nel 312 e questa è la più grande chiesa cristiana mai ritrovata da queste parti", ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad. "La sua realizzazione dovrebbe risalire al quarto o quinto secolo dopo Cristo". L'edificio, in forma rettangolare, misura 12 metri per 24 e ha delle colonne alte sei metri. Gli archeologi hanno ritrovato a fianco alla costruzione anche due stanze che erano probabilmente state usate per celebrazioni particolari, come i battesimi. In questi giorni anche la BBC ne ha parlato con un servizio (in inglese) direttamente da Palmyra. Nel servizio ci sono anche interviste agli archeologi del team di lavoro e immagini dello scavo di una casa romana di recente scoperta. Per vedere il filmato cliccate il link seguente: http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/7849698.stm Palmyra (Foto: David W.
Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta' di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polachi e siriani l'hanno trovato scavando a circa 220 km dalla capitale siriana Damasco. "Il cristianesimo arrivò a Palmyra nel 312 e questa è la più grande chiesa cristiana mai ritrovata da queste parti", ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad. "La sua realizzazione dovrebbe risalire al quarto o quinto secolo dopo Cristo". L'edificio, in forma rettangolare, misura 12 metri per 24 e ha delle colonne alte sei metri. Gli archeologi hanno ritrovato a fianco alla costruzione anche due stanze che erano probabilmente state usate per celebrazioni particolari, come i battesimi. In questi giorni anche la BBC ne ha parlato con un servizio (in inglese) direttamente da Palmyra. Nel servizio ci sono anche interviste agli archeologi del team di lavoro e immagini dello scavo di una casa romana di recente scoperta. Per vedere il filmato cliccate il link seguente: http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/7849698.stm Palmyra (Foto: David W.

Servizio della BBC sulla chiesa di 1.500 anni fa scoperta a Palmyra (Siria)

25 Gennaio, 2009
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  BBC   chiesa   Palmyra   Siria   Video  

Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta’ di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polacchi e siriani l’hanno trovato scavando a circa 220 chilometri dalla capitale siriana Damasco. ”Il cristianesimo arrivò a Palmyra nell’anno 312 e questa è la chiesa cristiana più grande mai ritrovata da queste parti”, ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad.

Un asteroide distrusse Sodoma e Gomorra?

1 Aprile, 2008
Categorie:  Storia Cristiana
Tags:  Gomorra   Sodoma  

Dalla decifrazione di un misterioso reperto, che sarà esposto prossimamente al British Museum di Londra, forse si è capito che le città bibliche di Sodoma e Gomorra furono distrutte da un asteroide: http://notizie.alice.it:80/notizie … 832.html http://www.lastampa.it/_we … p;ID_sezione=243&sezione=News S.

VERCELLI – Tracce di affreschi risalenti all’epoca paleocristiana sono affiorate nella cantina di una casa privata di Vercelli, scoperte da due fratelli appassionati di archeologia. A comparire, su uno sfondo bianco, un vaso di fiori, una piantina e una leggenda incompleta che gli esperti hanno definito come "decorazione pittorica appartenente al terzo stile, di epoca tardo romana, con forti influenze paleocristiane". Affreschi simili sono presenti a Pompei e, a Roma, nelle catacombe di Domitilla e nella Domus aurea di Nerone. Al momento e’ la piu’ antica testimonianza pittorica di una forte presenza cristiana a Vercelli. (Agr) Fonte: http://www.corriere.it/ulti...
VERCELLI – Tracce di affreschi risalenti all’epoca paleocristiana sono affiorate nella cantina di una casa privata di Vercelli, scoperte da due fratelli appassionati di archeologia. A comparire, su uno sfondo bianco, un vaso di fiori, una piantina e una leggenda incompleta che gli esperti hanno definito come "decorazione pittorica appartenente al terzo stile, di epoca tardo romana, con forti influenze paleocristiane". Affreschi simili sono presenti a Pompei e, a Roma, nelle catacombe di Domitilla e nella Domus aurea di Nerone. Al momento e’ la piu’ antica testimonianza pittorica di una forte presenza cristiana a Vercelli. (Agr) Fonte: http://www.corriere.it/ulti...

Scoperti affreschi paleocristiani a Vercelli (VC)

18 Agosto, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Storia Cristiana

VERCELLI – Tracce di affreschi risalenti all’epoca paleocristiana sono affiorate nella cantina di un’abitazione privata di Vercelli, scoperte da due fratelli appassionati di archeologia. A comparire, su uno sfondo bianco, un vaso di fiori, una piantina e una legenda incompleta che gli esperti hanno definito come ”decorazione pittorica appartenente al terzo stile, di epoca tardo romana, con forti influenze paleocristiane”. Affreschi simili sono presenti a Pompei e, a Roma, nelle catacombe di Domitilla e nella Domus aurea di Nerone.

Centro di Antichità Altoadriatiche

19 Aprile, 2007
Categorie:  Conferenze Storia Cristiana

Ad Aquileia, dal 3 al 5 maggio 2007, si svolgerà la XXXVIII Settimana di studi aquileiesi dal titolo “La cristianizzazione dell’Adriatico” http://www.aaadaquileia.it/aaadaquileia.htm S.

Il Santo Graal

27 Marzo, 2007
Categorie:  FantArcheologia Storia Cristiana

Novità sulla ricerca del Santo Graal : http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=1.0.816849686 S. Aggiornamento: Ultimissimi aggiornamenti sull’ipotesi dello studioso Alfredo Barbagallo. Egli sostiene che la santa reliquia fu sepolta insieme alle spoglie di San Lorenzo, colui che ne fu il custode. http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=1.0.839108785

La tomba di Ge$ù

27 Febbraio, 2007
Categorie:  Curiosità Storia Cristiana

Due ore fa scrivevo un post sul caso pseudo-archeologico del momento, ovvero la “scoperta” della tomba di Gesù, dove esprimevo previsioni dal risvolto economico per tutto l’affaire. Se non ci credi leggi “Ancora sul caso Gesù“. Ebbene, non mi stancherò mai di avere ragione ma continuerò comunque a stupirmi della velocità con cui mi viene data. Ecco un’ultimissima targata ANSA: GERUSALEMME – Potrebbe diventare un’attrazione turistica la ‘Tomba di Gesu” a Talpiot, un sobborgo di Gerusalemme, che il regista del ‘Titanic’ James Cameron afferma di avere ‘scoperto’ in un documentario lanciato negli ultimi giorni con notevole sforzo pubblicitario, nonostante il forte scetticismo degli archeologi israeliani.

Anche il TG1 si occupa del documentario sulla tomba di Gesù

27 Febbraio, 2007
Categorie:  Curiosità Storia Cristiana

Qualche giorno fà abbiamo riportato una notizia, più tragica che curiosa, sul nuovo documentario sfornato dagli studi hollywoodiani sulla scoperta della tomba di Gesù. Bene, ieri sera anche il TG1 ha dedicato qualche minuto alla faccenda, facendo un pò di chiarezza, con una precisa intervista all’archeologo che ha portato alla luce la tomba. Inutile sottolineare come anche l’archeologo abbia espresso “scetticismo” sulla reale appartenenza della tomba in questione. Nel caso ci fossero ulteriori sviluppi vi terremo informati.


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