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Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.
Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.

BMTA2015: Programma del Weekend, tra viaggi, ricerca, preistoria e nuove start-up

30 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Curiosità Epoca Romana Eventi Lavoro Musei Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi Visite
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico   Lavoro   Preistoria   start-up  

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergie tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 10.30 PRESENTAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L’ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.

L'inaugurazione è stata data il 25 ottobre in concomitanza con "D'ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore del medievale edificio che fu la prima sede del Comune e poi accolse il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica sarà di nuovo presentata ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di reception e una nuova aula didattica attrezzata per attività con le scuole. Il riallestimento dell'Antiquarium è un progetto del Comune di Fossato di Vico, realizzato da Sistema Museo con il contributo della Regione Umbria. La collezione archeologica si sviluppa in due sale: la prima introduce la storia del territorio con l'aiuto di antiche carte geografiche, mappe e vedute (dal XVI al XIX secolo), una selezione di oggetti dall'età romana alla moderna e due frammenti di un codice dantesco risalente al XIV secolo.
L'inaugurazione è stata data il 25 ottobre in concomitanza con "D'ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore del medievale edificio che fu la prima sede del Comune e poi accolse il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica sarà di nuovo presentata ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di reception e una nuova aula didattica attrezzata per attività con le scuole. Il riallestimento dell'Antiquarium è un progetto del Comune di Fossato di Vico, realizzato da Sistema Museo con il contributo della Regione Umbria. La collezione archeologica si sviluppa in due sale: la prima introduce la storia del territorio con l'aiuto di antiche carte geografiche, mappe e vedute (dal XVI al XIX secolo), una selezione di oggetti dall'età romana alla moderna e due frammenti di un codice dantesco risalente al XIV secolo.

Riapertura dell'Antiquarium Comunale di Fossato Di Vico (Pg)

25 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre Musei Visite

L’inaugurazione si è tenuta domenica 25 ottobre in concomitanza con “D’ANTEPRIMA"¦Sulle tracce di Dante"¦”. La raccolta civica di Fossato di Vico, allestita nel 2001, è ospitata al piano superiore dell’edificio medievale che fu la prima sede del Comune e accolse poi il teatro comunale. Dal 25 ottobre 2015 la collezione archeologica si offrirà di nuovo ai visitatori dopo un riallestimento che comprende una ridefinizione degli apparati informativi, un ampliamento e sistemazione della zona di accoglienza e una nuova aula didattica attrezzata per le attività con le scuole.

Famu, Famiglie al museo, quest'anno alla sua terza edizione, nasce dall'esperienza del portal internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica musuale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture musuali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia si soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta' che stanno portando avanti un programma di offre culturale per famiglie con bambini di altissimo livello; sull'esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all'avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibili alle famiglie, 'family friendly' le loro proposte. Alcuni Musei hanno dei servizi educativi leader nel settore, offrendo delle proposte invidiabili dai più importanti Musei del Mondo. Altri Musei hanno iniziato solo da pochi anni ma con un team di personale qualificato e competente che compensa spesso con l'entusiasmo la mancanza di fondi, piuttosto comune in questo momento. Nei Musei minori, spesso sono gruppi di volontari che si occupano di valorizzare i beni conservati anche con proposte dedicate a un giovane pubblico. "Genitori, dovete portare i Bambini al Museo; Musei dovete essere accoglienti con le Famiglie e farvi conoscere anche dal giovane pubblico.
Famu, Famiglie al museo, quest'anno alla sua terza edizione, nasce dall'esperienza del portal internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica musuale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture musuali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia si soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta' che stanno portando avanti un programma di offre culturale per famiglie con bambini di altissimo livello; sull'esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all'avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibili alle famiglie, 'family friendly' le loro proposte. Alcuni Musei hanno dei servizi educativi leader nel settore, offrendo delle proposte invidiabili dai più importanti Musei del Mondo. Altri Musei hanno iniziato solo da pochi anni ma con un team di personale qualificato e competente che compensa spesso con l'entusiasmo la mancanza di fondi, piuttosto comune in questo momento. Nei Musei minori, spesso sono gruppi di volontari che si occupano di valorizzare i beni conservati anche con proposte dedicate a un giovane pubblico. "Genitori, dovete portare i Bambini al Museo; Musei dovete essere accoglienti con le Famiglie e farvi conoscere anche dal giovane pubblico.

Domenica 4 ottobre ricca di eventi: Famu e musei gratis!

3 Ottobre, 2015
Categorie:  Eventi Mostre Musei Visite

Famu, Famiglie al museo, quest’anno alla sua terza edizione, nasce dall’esperienza del portale internet www.kidsarttourism.com, vetrina delle proposte legate alla didattica museale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture museali o associazioni private propongono alle famiglie con bambini. In un momento storico in cui la cultura in Italia soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realta’ che stanno portando avanti un programma di offerta culturale per le famiglie con bambini di altissimo livello; sull’esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all’avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibile alle famiglie, ‘family friendly’ le loro proposte.

Diffondiamo un comunicato stampa appena ricevuto: Nell'ambito del Recording Rock Art Fieldwork organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici - Dipartimento Valcamonica per il 2015, si segnalano le conferenze serali aperte al pubblico, che si terranno presso il Museo della Riserva a Nadro di Ceto: – venerdì 24 Luglio h. 18.30: "Le peculiarità tematiche nell'arte rupestre camuna" - Umberto Sansoni – Martedì 28 Luglio h. 20.30: "Art rupestre de l'Armenie: étude du cas de l'Oughtassar" - Ani Danielyan – Mercoledì 29 Luglio h. 20.30: "Pintashgamachay: quilcas andine" - Rosina Irene Chiurazzi Morales – venerdì 31 Luglio h. 20.30: "Recording Rock Art Fieldwork 2015 – Foppe di Nadro ritrovata" - Silvana Gavaldo, Paolo Medici, Cristina Gastaldi. Per informazioni: http://www.simbolisullaroccia.it/ http://www.ccsp.
Diffondiamo un comunicato stampa appena ricevuto: Nell'ambito del Recording Rock Art Fieldwork organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici - Dipartimento Valcamonica per il 2015, si segnalano le conferenze serali aperte al pubblico, che si terranno presso il Museo della Riserva a Nadro di Ceto: – venerdì 24 Luglio h. 18.30: "Le peculiarità tematiche nell'arte rupestre camuna" - Umberto Sansoni – Martedì 28 Luglio h. 20.30: "Art rupestre de l'Armenie: étude du cas de l'Oughtassar" - Ani Danielyan – Mercoledì 29 Luglio h. 20.30: "Pintashgamachay: quilcas andine" - Rosina Irene Chiurazzi Morales – venerdì 31 Luglio h. 20.30: "Recording Rock Art Fieldwork 2015 – Foppe di Nadro ritrovata" - Silvana Gavaldo, Paolo Medici, Cristina Gastaldi. Per informazioni: http://www.simbolisullaroccia.it/ http://www.ccsp.

Ciclo di conferenze sull’arte rupestre in Valcamonica

23 Luglio, 2015
Categorie:  Conferenze Eventi Preistoria Visite

Diffondiamo un comunicato stampa appena ricevuto: Nell’ambito del Recording Rock Art Fieldwork organizzato dal Centro Camuno di Studi Preistorici - Dipartimento Valcamonica per il 2015, si segnalano le conferenze serali aperte al pubblico, che si terranno presso il Museo della Riserva a Nadro di Ceto: – Venerdì 24 Luglio h. 18.30: “Le peculiarità tematiche nell’arte rupestre camuna” - Umberto Sansoni – Martedì 28 Luglio h. 20.30: “Art rupestre de l’Armenie: étude du cas de l’ Oughtassar” - Ani Danielyan

"C'erano una volta 265 pietre dipinte con l'ocra rossa. Una di queste era l'effigie di una misteriosa figura, forse umana, forse sciamanica. Tredicimila anni fa il luogo in cui le pietre svolgevano qualche funzione rituale, era un precipizio preistorico che entrava per trenta metri sottoterra, immersi nelle bosche a milledue metri di altitudine, al confine tra oggi Veneto e Trentino, sull'Altopiano della Marcesina. Ai nostri tempi il Riparo Dalmeri è diventato un sito archeologico di rilevante importanza per la storia locale, alpina e europea. Oggi alle 14 ore si inaugura la nuova stagione estiva di attività di animazione e divulgazione, grazie agli appassionati operatori del Museo di Trento. Il Riparo Dalmeri prende il suo nome dal studioso trentino che scoprì e riconobbe i significati, Giampaolo Dalmeri, che, nella primavera del 1990 individuò il sottoterra in cui fu fatto un primo sondaggio manuale. Le evidenti e entusiasmanti tracce della presenza dell'uomo diedero il via a serie di stratigrafiche investigazioni, continuate fino al 2009. Le ricerche furono condotte dalla Sezione di Preistoria dell'allora Museo di Natural Science, poi divenuta Muse.
"C'erano una volta 265 pietre dipinte con l'ocra rossa. Una di queste era l'effigie di una misteriosa figura, forse umana, forse sciamanica. Tredicimila anni fa il luogo in cui le pietre svolgevano qualche funzione rituale, era un precipizio preistorico che entrava per trenta metri sottoterra, immersi nelle bosche a milledue metri di altitudine, al confine tra oggi Veneto e Trentino, sull'Altopiano della Marcesina. Ai nostri tempi il Riparo Dalmeri è diventato un sito archeologico di rilevante importanza per la storia locale, alpina e europea. Oggi alle 14 ore si inaugura la nuova stagione estiva di attività di animazione e divulgazione, grazie agli appassionati operatori del Museo di Trento. Il Riparo Dalmeri prende il suo nome dal studioso trentino che scoprì e riconobbe i significati, Giampaolo Dalmeri, che, nella primavera del 1990 individuò il sottoterra in cui fu fatto un primo sondaggio manuale. Le evidenti e entusiasmanti tracce della presenza dell'uomo diedero il via a serie di stratigrafiche investigazioni, continuate fino al 2009. Le ricerche furono condotte dalla Sezione di Preistoria dell'allora Museo di Natural Science, poi divenuta Muse.

Cibo per la mente. Apre la stagione al riparo Dalmeri

7 Luglio, 2015
Categorie:  Eventi Evoluzione Preistoria Visite

"C'erano una volta 265 pietre dipinte con l'ocra rossa. Una di esse recava l'effigie di una misteriosa figura, forse umana, forse sciamanica. Tredicimila anni fa il luogo ove le pietre svolgevano qualche funzione rituale, era un preistorico riparo che entrava per trenta metri sottoroccia, immerso negli ombrosi boschi a milleduecento metri di altitudine, al confine fra gli odierni Veneto e Trentino, sull'Altopiano della Marcesina. Ai tempi nostri il cosiddetto Riparo Dalmeri è divenuto un sito archeologico di rilevante importanza per la storia locale, alpina ed europea.

ciclo di conferenze, nell’area del progetto “L’ultimo Neanderthal in Friuli”, dell’équipe dell’Università degli Studi di Ferrara che sta scavando, sotto la direzione del Prof. Marco Peresani e del Dottor Matteo Romandini, dal 2010 nella Grotta del Rio Secco (Altopiano di Pradis, Prealpi Carniche, Pn), uno dei rare siti del Paleolitico Medio italiano e europeo che ha restituito certe tracce dell’uccisione e del consumo dell’orso da parte dell’uomo di Neanderthal. L’altopiano di Pradis si sta rivelando sempre più ricco di sorprese e i risultati che ha dato fino ad ora sulla ultima frequentazione neanderthaliana è a livelli internazionali. E’ un sito che merita di essere promosso e ricevere la più visibilità possibile in quanto fiore all’occhiello per tutto il Friuli. – venerdì 3 luglio 2015, ore 17.30, a UDINE, Torre di Porta Villalta, via Micesio 2, conferenza del Dottor Gregorio Oxilia (Università di Firenze e Università di Ferrara), dal titolo “Evoluzione nutrizionale...il primo vero EXPO dei primati umani. Alcune prove locali nella Valle della Preistoria di Pradis”.
ciclo di conferenze, nell’area del progetto “L’ultimo Neanderthal in Friuli”, dell’équipe dell’Università degli Studi di Ferrara che sta scavando, sotto la direzione del Prof. Marco Peresani e del Dottor Matteo Romandini, dal 2010 nella Grotta del Rio Secco (Altopiano di Pradis, Prealpi Carniche, Pn), uno dei rare siti del Paleolitico Medio italiano e europeo che ha restituito certe tracce dell’uccisione e del consumo dell’orso da parte dell’uomo di Neanderthal. L’altopiano di Pradis si sta rivelando sempre più ricco di sorprese e i risultati che ha dato fino ad ora sulla ultima frequentazione neanderthaliana è a livelli internazionali. E’ un sito che merita di essere promosso e ricevere la più visibilità possibile in quanto fiore all’occhiello per tutto il Friuli. – venerdì 3 luglio 2015, ore 17.30, a UDINE, Torre di Porta Villalta, via Micesio 2, conferenza del Dottor Gregorio Oxilia (Università di Firenze e Università di Ferrara), dal titolo “Evoluzione nutrizionale...il primo vero EXPO dei primati umani. Alcune prove locali nella Valle della Preistoria di Pradis”.

L’ultimo Neanderthal in Friuli. Ciclo di conferenze

30 Giugno, 2015
Categorie:  Campi Scavo Comunicati stampa Conferenze Eventi Evoluzione Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi Visite

Ciclo di conferenze, nell’ambito del progetto “L’ultimo Neanderthal in Friuli”, dell’équipe dell’Università degli Studi di Ferrara che sta scavando, sotto la direzione del Prof. Marco Peresani e del Dott. Matteo Romandini, dal 2010 nella**Grotta del Rio Secco (Altopiano di Pradis, Prealpi Carniche, Pn),** uno dei rari siti del Paleolitico Medio italiano ed europeo ad aver restituito tracce certe dell’uccisione e del consumo dell’orso da parte dell’uomo di Neanderthal. L’altopiano di Pradis si sta rivelando sempre più ricco di sorprese e i risultati che ha dato fino a questo momento sull’ultima frequentazione neandertaliana è a livelli internazionali.

Il 21 giugno, alle 10 a.m. all'archeoParc, c'è l'inaugurazione della mostra "Ma Ötzi, che lingua parlava?". La mostra racconta la storia della lingua e delle lingue, iniziando dalle origini fino ai nostri giorni. Da quando"è che parliamo? Quale lingua usava Ötzi? E perché abbiamo iniziato a scrivere? Queste e altre domande sono alla base della mostra che sarà inaugurata il 21 giugno, alle 10 a.m. all'archeoParc della Val Senales. "Ma Ötzi, che lingua parlava?" si occupa della genesi e dell'evoluzione della lingua parlata e scritta, focalizzando soprattutto sulle lingue della regione alpina e i tempi di Ötzi. La mostra è stata realizzata da un gruppo di persone con il capo Simona Marchesini, archeologica e linguista di Verona, e Johanna Niederkofler, Direttrice dell'archeoParc. La dott.ssa Niederkofler spiega come è nata l'idea della mostra: "Spesso io e il mio team siamo chiamati dai visitatori a confrontarci sulla domanda se Ötzi parlava e quale fosse la sua lingua." La dott.
Il 21 giugno, alle 10 a.m. all'archeoParc, c'è l'inaugurazione della mostra "Ma Ötzi, che lingua parlava?". La mostra racconta la storia della lingua e delle lingue, iniziando dalle origini fino ai nostri giorni. Da quando"è che parliamo? Quale lingua usava Ötzi? E perché abbiamo iniziato a scrivere? Queste e altre domande sono alla base della mostra che sarà inaugurata il 21 giugno, alle 10 a.m. all'archeoParc della Val Senales. "Ma Ötzi, che lingua parlava?" si occupa della genesi e dell'evoluzione della lingua parlata e scritta, focalizzando soprattutto sulle lingue della regione alpina e i tempi di Ötzi. La mostra è stata realizzata da un gruppo di persone con il capo Simona Marchesini, archeologica e linguista di Verona, e Johanna Niederkofler, Direttrice dell'archeoParc. La dott.ssa Niederkofler spiega come è nata l'idea della mostra: "Spesso io e il mio team siamo chiamati dai visitatori a confrontarci sulla domanda se Ötzi parlava e quale fosse la sua lingua." La dott.

Ma Ötzi, che lingua parlava? "‹Una mostra sulla storia della lingua all'archeoParc della Val Senales

19 Giugno, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Evoluzione Mostre Musei Preistoria Visite

Domenica 21 giugno alle ore 10:00 all’archeoParc ha luogo l’inaugurazione della mostra “Ma Ötzi, che lingua parlava?”. La mostra racconta la storia del linguaggio e delle lingue, iniziando dalle origini fino ai giorni nostri. Da quand"è che parliamo? Quale lingua usava Ötzi? E perché abbiamo iniziato a scrivere? Queste e altre domande stanno alla base della mostra che verrà inaugurata domenica 21 giugno alle ore 10:00 all’archeoParc della Val Senales.

Graffiti, pitture parietali con cavalli rossi, impronte di mani e molto altro simile a differenti fasi del Paleolitico, è quello che si conserva anche nella Grotta Paglicci, a pochi km da Rignano Garganico, nel foggiano. Un riparo sotto roccia e una grotta attigua. Uno dei siti d'interesse archeologico di maggiorrilievo in Italia per la foridabile sequenza culturale oltre a i documenti che ha fornito sul culto dei morti e nel campo dell'arte. Ma non per questo tutelato e valorizzato, come accade invece Oltralpe. "Un dei tanti problemi che non si riesce a risolvere è quello dell'esproprio. Da 50 anni il sito continua a rimanere una proprietà privata. Circostanza questa che non facilita la conservazione, messa a repentaglio dall'erosione climatica e da interventi antropici. Così parte del riparo esterno e la prima parte della grotta, dove è stato scavato per più di 40 anni, è soggetta a crolli e è molto rischioso, per gli studiosi o per chi si savventura, avvicinarsi alla grotta". Parlando è Vincenzo Pazienza, Presidente del Centro Studi Paglicci, l'Associazione che cerca di promuovere il sito.
Graffiti, pitture parietali con cavalli rossi, impronte di mani e molto altro simile a differenti fasi del Paleolitico, è quello che si conserva anche nella Grotta Paglicci, a pochi km da Rignano Garganico, nel foggiano. Un riparo sotto roccia e una grotta attigua. Uno dei siti d'interesse archeologico di maggiorrilievo in Italia per la foridabile sequenza culturale oltre a i documenti che ha fornito sul culto dei morti e nel campo dell'arte. Ma non per questo tutelato e valorizzato, come accade invece Oltralpe. "Un dei tanti problemi che non si riesce a risolvere è quello dell'esproprio. Da 50 anni il sito continua a rimanere una proprietà privata. Circostanza questa che non facilita la conservazione, messa a repentaglio dall'erosione climatica e da interventi antropici. Così parte del riparo esterno e la prima parte della grotta, dove è stato scavato per più di 40 anni, è soggetta a crolli e è molto rischioso, per gli studiosi o per chi si savventura, avvicinarsi alla grotta". Parlando è Vincenzo Pazienza, Presidente del Centro Studi Paglicci, l'Associazione che cerca di promuovere il sito.

Puglia, grotta Paglicci: la grotta del Paleolitico a rischio crollo

10 Giugno, 2015
Categorie:  Evoluzione Mala Archeologia Preistoria Scavi Visite

Graffiti, pitture parietali con cavalli rossi, impronte di mani e molto altro riferibile a fasi differenti del Paleolitico, è quel che si conserva anche a Grotta Paglicci, a pochi chilometri da Rignano Garganico, nel foggiano. Un riparo sotto roccia e una grotta attigua. Uno dei siti di interesse archeologico di maggior rilievo in Italia per la formidabile sequenza culturale oltre che per i documenti che ha fornito sul culto dei morti e nel campo dell’arte.

Il volto di una piazza. Indagini archeologici per la realizzazione del parcheggio di Piazza Sant’Ambrogio a Milano Il volume curato da Anna Maria Fedeli e Carla Pagani verrà presentato mercolediÌ€ 10 giugno 2015 alle ore 12 presso la Sala delle Colonne della Soprintendenza Archeologia della Lombardia.
Il volto di una piazza. Indagini archeologici per la realizzazione del parcheggio di Piazza Sant’Ambrogio a Milano Il volume curato da Anna Maria Fedeli e Carla Pagani verrà presentato mercolediÌ€ 10 giugno 2015 alle ore 12 presso la Sala delle Colonne della Soprintendenza Archeologia della Lombardia.

Archeologia urbana: le indagini in piazza Sant’Ambrogio a Milano

10 Giugno, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre Musei Visite

Indagini archeologiche per la realizzazione del parcheggio di Piazza Sant’Ambrogio a Milano Il volume curato da Anna Maria Fedeli e Carla Pagani verrà presentato mercolediÌ€ 10 giugno 2015 alle ore 12 presso la Sala delle Colonne della Soprintendenza Archeologia della Lombardia.

**Prima il 29 Maggio, alle 20, al Visionario di Udine: **proiezione gratis del film "I predatori del tempo" di Adolfo Conti e conversazione-intervista con l'archeologo Daniele Manacorda e Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva ** IL FESTIVAL AD AQUILEIA: 29-30-31 LUGLIO** **Ad Aquileia il Festival partirà miercuri 29 luglio alle 21.00** e ancora una volta Piazza Capitolo si trasformerà per tre giorni in una sontuosa sala a cielo aperto e Aquileia diventerà il palcoscenico per i **protagonisti della ricerca e della divulgazione scientifica**. «Nella programmazione della Fondazione"“ sottolinea **Antonio Zanardi Landi**, presidente della Fondazione Aquileia – l’Aquileia Film Festival è diventato, negli anni, uno degli eventi che ha registrato il gradimento sempre crescente del pubblico, senza dubbio preferito anche dall’incomparabile scenario in cui si svolge, dominato dal magnifico complesso basilicale.
**Prima il 29 Maggio, alle 20, al Visionario di Udine: **proiezione gratis del film "I predatori del tempo" di Adolfo Conti e conversazione-intervista con l'archeologo Daniele Manacorda e Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva ** IL FESTIVAL AD AQUILEIA: 29-30-31 LUGLIO** **Ad Aquileia il Festival partirà miercuri 29 luglio alle 21.00** e ancora una volta Piazza Capitolo si trasformerà per tre giorni in una sontuosa sala a cielo aperto e Aquileia diventerà il palcoscenico per i **protagonisti della ricerca e della divulgazione scientifica**. «Nella programmazione della Fondazione"“ sottolinea **Antonio Zanardi Landi**, presidente della Fondazione Aquileia – l’Aquileia Film Festival è diventato, negli anni, uno degli eventi che ha registrato il gradimento sempre crescente del pubblico, senza dubbio preferito anche dall’incomparabile scenario in cui si svolge, dominato dal magnifico complesso basilicale.

Savethedate: Aquileia Film Festival 29-30-31 luglio 2015

29 Maggio, 2015
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Eventi Visite

**Anteprima il 29 maggio, ore 20, al Visionario di Udine: **proiezione a ingresso gratuito del film “I predatori del tempo” di Adolfo Conti e conversazione-intervista con l’archeologo Daniele Manacorda e Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva ** IL FESTIVAL AD AQUILEIA: 29-30-31 LUGLIO** **Ad Aquileia il Festival partirà mercoledì 29 luglio alle 21.00** e ancora una volta piazza Capitolo si trasformerà per tre giorni in una sontuosa sala a cielo aperto e Aquileia diventerà


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