Scavi

Area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina-Monterotondo (RM): V campagna di ricerca archeologica

28 Aprile, 2012
Categorie:  Campi Scavo Comunicati stampa Epoca Romana Scavi
Tags:  campo scavo   via nomentum  

L’Archeoclub d’Italia sede Mentana-Monterotondo presenta la V campagna di ricerca archeologica presso l’area archeologica della via Nomentum-Eretum in località Tor Mancina (Monterotondo, RM), sotto la supervisione scientifica della Soprintendenza Archeologica del Lazio e rivolta a tutti gli interessati che vogliano provare l’affascinante mestiere dell’archeologo. L’area archeologica conserva 130 m di basolato stradale antico, pertinente alla prosecuzione di una percorrenza romana, la via Nomentana, che dopo aver collegato Roma al municipio di Nomentum, si ricongiungeva con l’antica via Salaria presso il sito sabino di Eretum.

http://nesso.eu/percorsi-culturali/partecipa-scavo-castello-cugnano-campagna-2012/ L'Associazione Culturale Nesso offre la possibilità di partecipare al scavo di un castello medievale che emerge all'interno di una splendida foresta di corse e faggi, nel demanio della regione Toscana, nel cuore delle Colline Metallifere, nella comune di Monterotorondo Marittimo nella provincia di Grosseto. Il castello, dal nome di Cugnano, appartenente ai Conti Aldobrandeschi, fu costruito per sfruttare le miniere di piombo e argento di cui è ricco tutto il territorio. La gestione di questi metalli, dall'estrazione alla lavorazione, era molto ambita dalle potenti famiglie aristocratiche nel medioevo perché servivano, all'interno delle zecche cittadine, per la produzione delle monete. Il campo di ricerca dell'Associazione Culturale Nesso, attivo nei mesi di luglio e agosto, si unirà al team di archeologi dell'Università degli Studi di Siena che studia il castello di Cugnano da circa dieci anni.
http://nesso.eu/percorsi-culturali/partecipa-scavo-castello-cugnano-campagna-2012/ L'Associazione Culturale Nesso offre la possibilità di partecipare al scavo di un castello medievale che emerge all'interno di una splendida foresta di corse e faggi, nel demanio della regione Toscana, nel cuore delle Colline Metallifere, nella comune di Monterotorondo Marittimo nella provincia di Grosseto. Il castello, dal nome di Cugnano, appartenente ai Conti Aldobrandeschi, fu costruito per sfruttare le miniere di piombo e argento di cui è ricco tutto il territorio. La gestione di questi metalli, dall'estrazione alla lavorazione, era molto ambita dalle potenti famiglie aristocratiche nel medioevo perché servivano, all'interno delle zecche cittadine, per la produzione delle monete. Il campo di ricerca dell'Associazione Culturale Nesso, attivo nei mesi di luglio e agosto, si unirà al team di archeologi dell'Università degli Studi di Siena che studia il castello di Cugnano da circa dieci anni.

Campagna di scavi al castello di Cugnano

26 Aprile, 2012
Categorie:  Campi Scavo Scavi
Tags:  campagna di scavo   castello   cugnano   monterotondo   scavo   toscana  

http://nesso.eu/percorsi-culturali/partecipa-scavo-castello-cugnano-campagna-2012/ L"Associazione Culturale Nesso offre la possibilità di partecipare allo scavo di uncastello medievale che sorge all’interno di uno splendido bosco di querce e faggi, nel demanio della Regione Toscana, nel cuore delle **Colline Metallifere, **nel comune di Monterotorondo Marittimo in provincia di Grosseto. Il castello, dal nome di Cugnano, appartenente ai Conti Aldobrandeschi, fu costruito per lo sfruttamento delle miniere di piombo e di argento di cui è ricco tutto il territorio.

Presentazione volume e mostra ‘Il primo miglio della via Appia’

16 Dicembre, 2011
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Età Moderna Eventi Generale Medioevo Metodologie archeologiche Mostre Preistoria Protostoria Pubblicazioni Restauri Scavi
Tags:  archeologia   roma   via Appia  

Oggi (venerdì 16 dicembre) sarà presentato il volume “Il primo miglio della via Appia” (Croma), un" opera nata delle ricerche di studenti, laureati e dottorandi di archeologia che partecipano all’omonimo Seminario sotto la direzione scientifica di Alessandro Guidi, Daniele Manacorda, Maura Medri, Riccardo Santangeli Valenzani e Rita Volpe, in collaborazione con il Dipartimento di studi storico-artistici e archeologici dell’Università degli Studi di Roma Tre. Lo annuncia in una nota l’ufficio stampa del Seminario “Il primo miglio della via Appia”.

Nelle terre di Palinurus: alla scoperta di una antico centro della Magna Grecia – Campagna di Scavo

13 Aprile, 2011
Categorie:  Comunicati stampa Scavi
Tags:  enotri   policastro bussentino   salerno  

1 Maggio – 26 Giugno 2011, Policastro Bussentino, Salerno PROGETTO ARCHEOLOGICO BASSA VALLE DEL BUSSENTO I Campo Internazionale di Ricerca Archeologica a Policastro Bussentino Nel Golfo di Policastro, abitato dal popolo degli Enotri, si trovano vari centri indigeni, fioriti a stretto contatto con le colonie della Magna Grecia. In questa terra, ricordata nell’Eneide di Virgilio per le vicende collegate al nocchiero Palinurus, sorge l’importante sito archeologico di Pixous, ricordato da una serie monetale locale.

LUCCA. SOS PER I "MORTICINI" DI 2150 ANNI FA SCOPERTI AL FRIZZONE DI CAPANNORI. APPELLO DI MICHELANGELO ZECCHINI E FRANCESCO MALLEGNI AFFINCHÉ SI EVITI DI FARLI MORIRE PER SEMPRE. In 2006 e 2007, in un "preventivo" intervento fatto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e da Autostrade per l'Italia in occasione del costruendo casello autostradale del Frizzone, a Capannori, è affiorata una vasta e importante area archeologica dell'epoca tardorepubblicana, in cui spiccano un edificio ligneo, che rappresenta unicum; resti di viti e di un calcatorio per la produzione del vino; una serie di rituali fossili (bóthroi) colmi di frammenti di anfora e di vasellame; a complexo di sepolture cultuali di neonati; un skeleton adulto (Canis familiaris L.
LUCCA. SOS PER I "MORTICINI" DI 2150 ANNI FA SCOPERTI AL FRIZZONE DI CAPANNORI. APPELLO DI MICHELANGELO ZECCHINI E FRANCESCO MALLEGNI AFFINCHÉ SI EVITI DI FARLI MORIRE PER SEMPRE. In 2006 e 2007, in un "preventivo" intervento fatto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e da Autostrade per l'Italia in occasione del costruendo casello autostradale del Frizzone, a Capannori, è affiorata una vasta e importante area archeologica dell'epoca tardorepubblicana, in cui spiccano un edificio ligneo, che rappresenta unicum; resti di viti e di un calcatorio per la produzione del vino; una serie di rituali fossili (bóthroi) colmi di frammenti di anfora e di vasellame; a complexo di sepolture cultuali di neonati; un skeleton adulto (Canis familiaris L.

I neonati del Frizzone rischiano una seconda morte

8 Gennaio, 2011
Categorie:  Epoca Romana Mala Archeologia Scavi
Tags:  autostrada   capannori   dionisio   Francesco Mallegni   Frizzone   Lucca   Michelangelo Zecchini   neonato   scheletri  

LUCCA. SOS PER I “MORTICINI” DI 2150 ANNI FA SCOPERTI AL FRIZZONE DI CAPANNORI. APPELLO DI MICHELANGELO ZECCHINI E FRANCESCO MALLEGNI AFFINCHÉ SI EVITI DI FARLI MORIRE PER SEMPRE. Nel 2006 e nel 2007, nel corso di un intervento “preventivo” effettuato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e da Autostrade per l’Italia in occasione del costruendo casello autostradale del Frizzone, presso Capannori, è affiorata una vasta e importante area archeologica di epoca tardorepubblicana, in cui spiccano un edificio ligneo, che rappresenta un unicum; resti di viti e di un calcatorium per la produzione del vino; una serie di fossati rituali (bóthroi) colmi di frammenti di anfore e di vasellame; un complesso di sepolture cultuali di neonati; uno scheletro di animale adulto (Canis familiaris L.

Istituto Internazionale di Studi Liguri 57o CORSO DI STUDI LIGURI IX CAMPAGNA DI SCavo ARCHEOLOGICO Ventimiglia, 25 ottobre-19 novembre 2010 In occasione della IX campagna di scavo archeologico organizzata a Ventimiglia nell'area delle mura settentrionali della città romana di Albintimilium dal 25 ottobre al 19 novembre, si è seduta al Centro Nino Lamboglia di Bordighera, il 57o Corso di Studi Liguri dedicato a "La ceramica e i materiali dell'età romana". Le lezioni teoriche saranno tenute dai principali specialisti della materia. Un laboratorio permanente di classificazione e riconoscimento tipologico sarà attivo. CANTIERE ARCHEOLOGICO Gli scavi (concessione di scavo Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prot. 4799 del 26 maggio 2010) nell'area delle mura settentrionali della città di Albintimilium interessano un'area nevralgica per la topografica ricostruzione dell'antico municipio e per le sue vicende tardo antiche. In particolare, lo scavo 2010 approfondirà le fasi di costruzione di questo tratto della cinta muraria e della necropoli che, a partire dal V secolo, andò a impiantarsi su di esso.
Istituto Internazionale di Studi Liguri 57o CORSO DI STUDI LIGURI IX CAMPAGNA DI SCavo ARCHEOLOGICO Ventimiglia, 25 ottobre-19 novembre 2010 In occasione della IX campagna di scavo archeologico organizzata a Ventimiglia nell'area delle mura settentrionali della città romana di Albintimilium dal 25 ottobre al 19 novembre, si è seduta al Centro Nino Lamboglia di Bordighera, il 57o Corso di Studi Liguri dedicato a "La ceramica e i materiali dell'età romana". Le lezioni teoriche saranno tenute dai principali specialisti della materia. Un laboratorio permanente di classificazione e riconoscimento tipologico sarà attivo. CANTIERE ARCHEOLOGICO Gli scavi (concessione di scavo Ministero per i Beni e le Attività Culturali, prot. 4799 del 26 maggio 2010) nell'area delle mura settentrionali della città di Albintimilium interessano un'area nevralgica per la topografica ricostruzione dell'antico municipio e per le sue vicende tardo antiche. In particolare, lo scavo 2010 approfondirà le fasi di costruzione di questo tratto della cinta muraria e della necropoli che, a partire dal V secolo, andò a impiantarsi su di esso.

Corso e campagna di scavo a Ventimiglia, “La ceramica e i materiali di età romana”

19 Ottobre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Corsi di formazione Epoca Romana Metodologie archeologiche Scavi
Tags:  bordighera   campagna di scavo   ceramica   corso formazione   Ventimiglia  

57º CORSO DI STUDI LIGURI IX CAMPAGNA DI SCAVO ARCHEOLOGICO Ventimiglia, 25 ottobre-19 novembre 2010 In occasione della IX campagna di scavo archeologico organizzata a Ventimiglia nell’area delle mura settentrionali della città romana di Albintimilium dal 25 ottobre al 19 novembre, si svolgerà presso il Centro Nino Lamboglia di Bordighera, il 57º Corso di Studi Liguri dedicato a “La ceramica e i materiali di età romana”. Le lezioni teoriche saranno tenute dai principali specialisti della materia.

Il campo, condotto dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani e in collaborazione con la SYS Società Cooperativa a r.l., il Comune di Partanna (TP), con il P.A.M. Prima Archeologia del Mediterraneo, con il CeMSI Centro Mediterraneo di Studi Interculturali, sul sito dell'Area Archeologica di Contrada Stretto, prevede corsi di metodologia dello scavo archeologico (allestimento del cantiere, documentation preliminare, scavo e recupero dei materiali, documentation grafica e fotografica), ricognizione territoriale (ricognizione sistematica del territorio comunale), laboratorio dei reperti (trattamento pulitura, identificazione, siglatura e documentation grafica e fotografica dei reperti rinvenuti) e escursioni guidate (di norma precedute da lezioni teoriche) presso il Museo della Preistoria del Basso Belice di Partanna e il Parco Archeologico di Selinunte. *Tra le attività, sono in diversi programmi *seminari tenuti da esperti del settore su Antropologia Fisica e Tafonomia, G.I.S., Topografia e Ricognizione Territoriale, Geologia del Valle del Belice, Attività della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani, Archeologia Sperimentale con laboratori teorico-pratici.
Il campo, condotto dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani e in collaborazione con la SYS Società Cooperativa a r.l., il Comune di Partanna (TP), con il P.A.M. Prima Archeologia del Mediterraneo, con il CeMSI Centro Mediterraneo di Studi Interculturali, sul sito dell'Area Archeologica di Contrada Stretto, prevede corsi di metodologia dello scavo archeologico (allestimento del cantiere, documentation preliminare, scavo e recupero dei materiali, documentation grafica e fotografica), ricognizione territoriale (ricognizione sistematica del territorio comunale), laboratorio dei reperti (trattamento pulitura, identificazione, siglatura e documentation grafica e fotografica dei reperti rinvenuti) e escursioni guidate (di norma precedute da lezioni teoriche) presso il Museo della Preistoria del Basso Belice di Partanna e il Parco Archeologico di Selinunte. *Tra le attività, sono in diversi programmi *seminari tenuti da esperti del settore su Antropologia Fisica e Tafonomia, G.I.S., Topografia e Ricognizione Territoriale, Geologia del Valle del Belice, Attività della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani, Archeologia Sperimentale con laboratori teorico-pratici.

XIII Campo Scuola di Archeologia di Partanna (TP)

14 Settembre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Corsi di formazione Metodologie archeologiche Scavi
Tags:  campo scavo  

XIII Campo Scuola di Archeologia di Partanna Dal 19 settembre al 3 ottobre 2010 si svolgerà il XIII Campo Scuola di Archeologia di Partanna. Il campo, condotto dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani e in collaborazione con la SYS Società Cooperativa a r.l., il Comune di Partanna (TP), con il P.A.M. Prima Archeologia del Mediterraneo, con il CeMSI Centro Mediterraneo di Studi Interculturali, sul sito dell**"Area Archeologica di Contrada Stretto**, prevede corsi di metodologia dello scavo archeologico (allestimento del cantiere, documentazione preliminare, scavo e recupero dei materiali, documentazione grafica e fotografica), ricognizione territoriale (ricognizione sistematica del territorio comunale), laboratorio dei reperti (trattamento pulitura, identificazione, siglatura e documentazione grafica e fotografica dei reperti rinvenuti) ed escursioni guidate (di norma precedute da lezioni teoriche) presso il Museo della Preistoria del Basso Belice di Partanna e il Parco Archeologico di Selinunte.

A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.
A COLLEFERRO RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l'interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici al Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Luned 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa "Il Betilo", riavrà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d'intervention oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un lavoro sostanziale nell'area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell'area della XIII campagna del luglio di quest'anno. Oltre alle strutture dell'edificio, gli archeologi hanno individuato un'area di frammenti di affresco, su cui si vedeva parte del volto di una Madonna con nimbo punzonato, rientrando in una categoria che si trova nei primi del 1400. Nelle campagne precedenti era completata anche la rimozione delle sepolture pertinenti alla chiesa in un numero di trenta individui di tutte le classi d'età. La prospettiva future del scavo prevede un'interrogazione completa dell'edificio religioso, in parte compromesso dalle continuature.

Riaprono gli scavi nel Castello di Piombinara – Colleferro (RM)

13 Settembre, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  chiesa   colleferro   Piombinara   scavo  

A COLLEFERRO SI RIPRENDONO GLI SCAVI AL CASTELLO DI PIOMBINARA Dopo l’interruzione estiva riaprono gli scavi archeologici nel Castello di Piombinara nel Comune di Colleferro. Lunedì 13 settembre la Missione Archeologica del Castello di Piombinara composta dal Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro e dalla Soc. cooperativa “Il Betilo”, riaprirà ufficialmente con la XIV campagna di scavo. Nella programmazione d’intervento oltre alla riunificazione dei saggi III e IV è previsto un sostanziale lavoro nell’area della chiesa castellana, già in parte individuata lo scorso anno e nell’ambito della XIII campagna del luglio di quest’anno.

Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI "" VII secolo d.c. sono affiorate in locali Sant'Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dal preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E' la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona. Il gruppo archeologico "La Minerva" presenterà l'importante scoperta il 2 settembre presso la biblioteca di Travo alle 21, entrata gratis. Info: http://www.archeotravo.it/index.php Fonte: http://www.piacenza24.eu/index.
Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI "" VII secolo d.c. sono affiorate in locali Sant'Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dal preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E' la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona. Il gruppo archeologico "La Minerva" presenterà l'importante scoperta il 2 settembre presso la biblioteca di Travo alle 21, entrata gratis. Info: http://www.archeotravo.it/index.php Fonte: http://www.piacenza24.eu/index.

Villaggio neolitico di Travo – scoperte 120 nuove tombe

2 Settembre, 2010
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Protostoria Scavi
Tags:  necropoli   neolitico   scavo   travo  

Importante ritrovamento archeologico nel piacentino, precisamente nel villaggio neolitico di Travo. 120 tombe risalenti al VI ““ VII secolo d.c. sono affiorate in località Sant’Andrea. Gli esperti presumono che nella zona si siano alternate diverse generazioni, dalla preistoria al medioevo e fino ai giorni nostri. Sono stati ritrovati anche oggetti in ceramica, pozzi, canalette di drenaggio e resti di mura di pietra. E’ la prima volta che una necropoli così estesa viene scoperta nella zona.

L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.
L'antica Aquileia non smette di darci emozionanti scoperte di superfici musue splendidamente conservate. Questo è quanto ha rivelato la prosecuzione delle investigazioni nell'area demaniale ex-Violin, collocata all'ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Alreamente lo scorso autumn, le scavazioni, finanziate dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, eseguite dalla ditta Arxe di Trieste, nel campo dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato partialmente alla luce una stupenda pavimentazione musue, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo). Ora le nuove investigazioni permettono di calcolare le dimensioni, veramente ragguarde, della rettangolare di cui il mosaico faceva parte: il lato corto misura poco più di 8 metri, mentre quello lungo supera molto i 4,5 metri finora messi in luce. Ma le sorprese per gli archeologi non sono finite con la scoperta di questo bellissimo tappeto musue: sul lato breve occidentale, in effetti, si è scoperto un"abside semicircolare con un raggio di 3.

Eccezionali rinvenimenti musivi ad Aquileia (Ud)

24 Luglio, 2010
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  Aquileia   fondazione aquileia   mosaico   rinvenimento  

L’antica Aquileia non smette di regalare emozionanti scoperte di superfici musive splendidamente conservate. È quanto ha rivelato la prosecuzione delle indagini nell’area demaniale ex-Violin, collocata all’ombra della millenaria torre campanaria tra i fondi Cossar e Piazza Capitolo. Già nell’autunno scorso gli scavi, finanziati dalla Fondazione Aquileia, con la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, ed eseguiti dalla ditta Arxe di Trieste, nell’ambito dei lavori di riqualificazione della piazza, avevano portato parzialmente alla luce una stupenda pavimentazione musiva, quasi intatta, con motivi figurativi che richiamano quelli presenti nel mosaico teodoriano della basilica (secondo decennio del IV secolo).


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