Preistoria

I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese Bologna, Museo Geologico Giovanni Capellini 5 Settembre 2009 "" 11 Gennaio 2010 Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell'Università di Bologna, alla sua nuova esposizione sarà ospitata la mostra "I dinosauri Italiani". Una grande esposizione che ha lo scopo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l'importanza e la storia dei giacimenti Italiani e delle persone che li studiano. Realizzata in collaborazione con i musei e le università di Milano, Modena, Napoli e Trieste, l'esposizione, unita ai reperti in permanente esposizione al Museo, si estende in 15 sale, molte delle quali interamente rinnovate per l'occasione. Una collection quella del Museo Capellini che vanta oltre un milione di reperti e che con i fossili esposti offre una panoramica che rappresenta un intervallo di tempo di centinaia di milioni di anni di evoluzione e trasformazioni delle forme di vita sul nostro pianeta.
I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese Bologna, Museo Geologico Giovanni Capellini 5 Settembre 2009 "" 11 Gennaio 2010 Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell'Università di Bologna, alla sua nuova esposizione sarà ospitata la mostra "I dinosauri Italiani". Una grande esposizione che ha lo scopo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l'importanza e la storia dei giacimenti Italiani e delle persone che li studiano. Realizzata in collaborazione con i musei e le università di Milano, Modena, Napoli e Trieste, l'esposizione, unita ai reperti in permanente esposizione al Museo, si estende in 15 sale, molte delle quali interamente rinnovate per l'occasione. Una collection quella del Museo Capellini che vanta oltre un milione di reperti e che con i fossili esposti offre una panoramica che rappresenta un intervallo di tempo di centinaia di milioni di anni di evoluzione e trasformazioni delle forme di vita sul nostro pianeta.

“I Dinosauri Italiani e altri vertebrati fossili del nostro paese” in mostra a Bologna

21 Settembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria
Tags:  bologna   dinosauri   fossili   Preistoria  

Per festeggiare il centenario della prima esibizione dello scheletro completo di Diplodocus carnegiei il Museo Geologico Giovanni Capellini dell’Università di Bologna ospiterà presso le sue rinnovate sale la mostra “I dinosauri italiani”. Una grande esposizione che si pone l’obiettivo di riunire i più importanti e spettacolari fossili di vertebrati rinvenuti nel nostro paese e di far conoscere ai visitatori di tutte le età l’importanza e la storia dei giacimenti italiani e delle persone che li studiano.

Presso la caserma La Marmora di Roma ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo sulla costa del basso Lazio, all'altezza della località chiamata Osservatorio Cortese, che ha consentito la "eccezionale scoperta di un'antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta a un guerriereo dell'epoca preistorica, e l'individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli nuova al mondo scientifico. Il seppelliere presentava nel costo una punta di freccia e era circondato da vasellame di varia natura, probabilmente il seppelliere corredo depositato nel feretro all'atto della sepoltura. Marina Sapelli Ragni, sovrintendente per i Beni archeologici del Lazio, ha poi aggiunto: 'Il seppelliere e' composto da sei vasetti in ceramica, molto ben conservati e attribuibili all'eneolitico, ovvero l'eta' del rame, che copre il terzo millennio a.C. Nei prossimi mesi analizziamo questi reperti nel nostro laboratorio di antropologia di Tivoli, e li confrontamo con gli altri rinvenimenti del periodo architettonico'.
Presso la caserma La Marmora di Roma ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo sulla costa del basso Lazio, all'altezza della località chiamata Osservatorio Cortese, che ha consentito la "eccezionale scoperta di un'antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta a un guerriereo dell'epoca preistorica, e l'individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli nuova al mondo scientifico. Il seppelliere presentava nel costo una punta di freccia e era circondato da vasellame di varia natura, probabilmente il seppelliere corredo depositato nel feretro all'atto della sepoltura. Marina Sapelli Ragni, sovrintendente per i Beni archeologici del Lazio, ha poi aggiunto: 'Il seppelliere e' composto da sei vasetti in ceramica, molto ben conservati e attribuibili all'eneolitico, ovvero l'eta' del rame, che copre il terzo millennio a.C. Nei prossimi mesi analizziamo questi reperti nel nostro laboratorio di antropologia di Tivoli, e li confrontamo con gli altri rinvenimenti del periodo architettonico'.

Presentato il “Guerriero di Torre Astura” una straordinaria sepoltura del III millennio a.C.

17 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  eneolitico   lazio   sepoltura   sezione archeologica CC  

Presso la caserma La Marmora di Roma si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo nel litorale del basso Lazio, all’altezza della località denominata Osservatorio Cortese, che ha consentito l"eccezionale scoperta di un’antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta ad un guerriero di epoca preistorica, e l’individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli inedita al mondo scientifico.

Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.
Sono ripresi da pochi giorni, all'Isolino Virginia che si trova a pochi centimetri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. Condurre gli scavi, come accade ormai da tempo, è l'equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico della Villa Mirabello a Varese. L'esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei più famosi siti della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti. Le ultime scoperte sono in effetti sorprendenti: resti di platforme in legno su cui gli antenati palafittici dei varesini costruivano le loro abitazioni, strumenti in pietra e in ceramica colorata, osse degli animali che raccontano cosa cibavano i nostri antenati. Oggetti, che vanno ad aggiungere un tassello fondamentale alla storia del Varesotto. Grazie a queste scoperte gli studiosi non hanno più dubbi: gli antenati palafittici erano abilissimi pescatori e cacciatori, eccezionali carpentieri e costruttori.

Riprendono gli scavi all’Isolino Virginia, uno dei siti piu’ importanti della preistoria europea

16 Luglio, 2009
Categorie:  Preistoria Scavi
Tags:  isolino virginia   neolitico   palafitte   Preistoria   Scavi   varese  

Sono ripresi da pochi giorni, all"Isolino Virginia che si trova a poche decine di metri dalla riva di Biandronno, i lavori per riscoprire le tracce del più antico passato. A condurre gli scavi, come avviene ormai da tempo, è l’equipe guidata da Daria Banchieri, conservatrice archeologica del Museo Civico di Villa Mirabello a Varese. L’esperta è tornata sulla minuscola isola, uno dei siti più famosi della preistoria europea, per continuare il lavoro di studio e di ricerca che, in passato, ha permesso di portare alla luce preziosi reperti.

Tra rocce e cielo, sulle tracce degli antichi Liguri

14 Luglio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Preistoria Protostoria Visite
Tags:  bordighera   escursione   istituto internazionale di studi liguri  

In ricordo dello studioso inglese [Clarence Bicknell](http://it.wikipedia.org/wiki/Clarence_Bicknell' target=) (Londra 1842 – Casterino 1918), fondatore della Biblioteca Internazionale di Studi Liguri (Bordighera, IM), l"Istituto Internazionale di Studi Liguri organizza anche quest’anno un’escursione nella suggestiva valle di Fontanalba, nel parco del Mercantour, dove panorami e incisioni rupestri si combinano in un paesaggio di singolare bellezza e significato. L’escursione, volta a far conoscere ad un pubblico sempre più vasto lo splendido repertorio delle incisioni rupestri del Monte Bego, che Clarence Bicknell per primo studiò e delle quali realizzò una serie di calchi (molti dei quali visibili presso il Museo-Biblioteca “Clarence Bicknell” di Bordighera) e il territorio nelle quali esse furono realizzate dagli antichi abitatori di questa regione, si svolgerà domenica 6 settembre 2009 e sarà curata dai dott.

PROVINCIA AUTONA DI TRENTO SOPRINTENDenza PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI SULLE ANTICHE SPONDE Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda Riva del Garda, Museo, 8 maggio "" 1 novembre 2009 ora: 10.00 "" 12.30 / 13.30 "" 18.00, chiuso Monday; luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni. Il lago di Garda, 6000 anni fa, era circa tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra "SULLE ANTICHE SPONDE. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda" allestito fino al 1o novembre al Museo di Riva del Garda, e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento con la collaborazione del Dipartimento Storico Archeologico del Progetto MAG. La mostra documenta il ritrovamento di un abitato neolitico risalente alla metà del quinto millennio a.C. scoperto in 2007 alle pendici del Monte Brione.
PROVINCIA AUTONA DI TRENTO SOPRINTENDenza PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI SULLE ANTICHE SPONDE Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda Riva del Garda, Museo, 8 maggio "" 1 novembre 2009 ora: 10.00 "" 12.30 / 13.30 "" 18.00, chiuso Monday; luglio, agosto e settembre aperto tutti i giorni. Il lago di Garda, 6000 anni fa, era circa tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra "SULLE ANTICHE SPONDE. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata via Brione a Riva del Garda" allestito fino al 1o novembre al Museo di Riva del Garda, e realizzato dalla Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento con la collaborazione del Dipartimento Storico Archeologico del Progetto MAG. La mostra documenta il ritrovamento di un abitato neolitico risalente alla metà del quinto millennio a.C. scoperto in 2007 alle pendici del Monte Brione.

Sulle Antiche Sponde. Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata in via Brione a Riva del Garda

8 Luglio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Musei Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  mostra   neolitico   Riva del Garda   Trentino   vasi a bocca quadrata  

SOPRINTENDENZA PER I BENI LIBRARI ARCHIVISTICI E ARCHEOLOGICI SETTORE BENI ARCHEOLOGICI Un abitato neolitico della Cultura dei vasi a bocca quadrata in via Brione a Riva del Garda orario: 10.00 ““ 12.30 / 13.30 ““ 18.00, chiuso il lunedì; Il lago di Garda, 6.000 anni fa, era all’incirca tre metri più alto di oggi e si spingeva molto più a nord nella piana glaciale del Sarca. Questa e altre interessanti novità sono al centro della mostra “SULLE ANTICHE SPONDE.

L'ARCHEologia PER TUTTI Musica e teatro, laboratori didattici, mostre e conferenze speciali per l'estate-autunno 2009 Da concerti sull'antica strada della Tridentum romana ai laboratori per tutta la famiglia al Museo Retico di Sanzeno, dall'archeologia sperimentale all'area di Acqua Fredda al Passo del Redebus alla caccia al tesoro per i più piccoli presso il sito delle palafitte di Fiavè, sono molte le iniziative curate nel corso dell'estate dal Settore archeologia della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Tutti gli appuntamenti sono ora raccolti nella pubblicazione "ArcheoLogos" " parole sull'antico". Grazie al supporto e alla collaborazione di Comuni, Aziende per il Turismo, Enti e Associazioni che operano sul territorio, le iniziative costituiscono un'opportunità per approfondire, divertendosi, la conoscenza del ricco e variegato patrimonio archeologico del Trentino. Ecco quindi che le tracce del passato si intrecciano con il presente e diventano luoghi di incontro e svago che in un'ambiente di particolare fascino accolgono mostre, attività didattiche, concerti, spettacoli teatrali, conferenze.
L'ARCHEologia PER TUTTI Musica e teatro, laboratori didattici, mostre e conferenze speciali per l'estate-autunno 2009 Da concerti sull'antica strada della Tridentum romana ai laboratori per tutta la famiglia al Museo Retico di Sanzeno, dall'archeologia sperimentale all'area di Acqua Fredda al Passo del Redebus alla caccia al tesoro per i più piccoli presso il sito delle palafitte di Fiavè, sono molte le iniziative curate nel corso dell'estate dal Settore archeologia della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Tutti gli appuntamenti sono ora raccolti nella pubblicazione "ArcheoLogos" " parole sull'antico". Grazie al supporto e alla collaborazione di Comuni, Aziende per il Turismo, Enti e Associazioni che operano sul territorio, le iniziative costituiscono un'opportunità per approfondire, divertendosi, la conoscenza del ricco e variegato patrimonio archeologico del Trentino. Ecco quindi che le tracce del passato si intrecciano con il presente e diventano luoghi di incontro e svago che in un'ambiente di particolare fascino accolgono mostre, attività didattiche, concerti, spettacoli teatrali, conferenze.

Archeologos 2009: l’autunno trentino ricco di musica, teatro, mostre, escursioni comprende anche il prestigioso Meeting Annuale degli Archeologi Europei

2 Luglio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana Eventi Generale Italici Mostre Musei Preistoria Protostoria Visite
Tags:  archeologos 2009   associazione europea degli archeologi   EAA   museo retico   Trentino   Tridentum  

Dai concerti sull’antica strada della Tridentum romana ai laboratori per tutta la famiglia al Museo Retico di Sanzeno, dall’archeologia sperimentale all’area di Acqua Fredda al Passo del Redebus alla caccia al tesoro per i più piccoli presso il sito delle palafitte di Fiavè, sono numerose le iniziative curate nel corso dell’estate dal Settore archeologia della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Tutti gli appuntamenti sono ora raccolti nella pubblicazione “ArcheoLogos ““ parole sull’antico”.

Il quasi completo e ben conservato skeleton presented yesterday al Museo di Storia Naturale di New York, appartiene a giovane femmina di primati vissuta 47 milioni di anni fa, di non più di 10 mesi al momento della morte e da alcuni considerata l'anello mancante dell'evoluzione umana. Trovato in Germania a meno di 25 miglia a sud di Francoforte è stato presentato Tuesday dagli scienziati che l'hanno studiato, i quali sono convinti che will help to illuminare la linea evolutiva di scimmie e uomini. *Il fossile è stato chiamato familyrmente *Ida, dal nome della figlia di uno degli scienziati, ma il suo nome scientifico è Darwinius masillae, in onore a Charles Darwin e all'area in cui è stato ritrovato. Il fossile ha il migliore stato di conservazione tra tutti quelli ritrovati finora, anche della tipologia dei primati, spiega Jorn Hurum, della University of Oslo Natural History Museum, uno degli scienziati che hanno presentato l'esemplare. E' completo al 95%, conserva anche le punta delle dita con le unghie, è mancante solo una parte di una gamba. E' stato ritrovato anche il contenuto dello stomaco, che ha rivelato un'alimentazione basata su foglie e frutti.
Il quasi completo e ben conservato skeleton presented yesterday al Museo di Storia Naturale di New York, appartiene a giovane femmina di primati vissuta 47 milioni di anni fa, di non più di 10 mesi al momento della morte e da alcuni considerata l'anello mancante dell'evoluzione umana. Trovato in Germania a meno di 25 miglia a sud di Francoforte è stato presentato Tuesday dagli scienziati che l'hanno studiato, i quali sono convinti che will help to illuminare la linea evolutiva di scimmie e uomini. *Il fossile è stato chiamato familyrmente *Ida, dal nome della figlia di uno degli scienziati, ma il suo nome scientifico è Darwinius masillae, in onore a Charles Darwin e all'area in cui è stato ritrovato. Il fossile ha il migliore stato di conservazione tra tutti quelli ritrovati finora, anche della tipologia dei primati, spiega Jorn Hurum, della University of Oslo Natural History Museum, uno degli scienziati che hanno presentato l'esemplare. E' completo al 95%, conserva anche le punta delle dita con le unghie, è mancante solo una parte di una gamba. E' stato ritrovato anche il contenuto dello stomaco, che ha rivelato un'alimentazione basata su foglie e frutti.

Presentata a New York “Ida”, per alcuni l’anello mancante dell’evoluzione umana

20 Maggio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Preistoria
Tags:  antropoide   evoluzione   ida   Preistoria  

Il quasi completo e ben conservato scheletro presentato ieri nella sede del Museo di Storia Naturale di New York, appartiene ad una giovane femmina di primate vissuta 47 milioni di anni fa, di non più di 10 mesi al momento della morte e da alcuni considerata l’anello mancante dell’evoluzione umana. Trovato in Germania a meno di 25 miglia a sud d****i Francoforte è stato presentato martedì dagli scienziati che lo hano studiato, i quali sono convinti che aiuterà ad illuminare la linea evolutiva di scimmie ed uomini.

risale a almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla città di Schelklingen, nel Giura svevo, in Germania sud-occidentale. Questa dataazione della "Venere di Hohle Fels" indica che rappresenta uno dei più antichi esempi di arte figurativa del mondo. Per fare una comparazione, la famosa "Venere di Willendorf", il più famoso esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.000 anni fa. La scoperta è descritta in un articolo firmato da Nicholas J. Conard, dell’Istituto di Studi Preistorici dell’Università di Tübingen, pubblicato su "Nature". La dataazione al radiocarbono degli orizzonti stratigrafici in cui prossimità è stata ritrovata la nuova Venere indica un periodo compresa tra i 31.000 e 40.000 anni, e l’ensemble dei dati stratigrafici la attribuisce agli albori del periodo chiamato Aurignaziano. (Un orizzonte stratigrafico è un'interfaccia che indica una posizione particolare nella sequenza stratigrafica, dotata di caratteristiche tali da poterne seguire l’andamento laterale.
risale a almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla città di Schelklingen, nel Giura svevo, in Germania sud-occidentale. Questa dataazione della "Venere di Hohle Fels" indica che rappresenta uno dei più antichi esempi di arte figurativa del mondo. Per fare una comparazione, la famosa "Venere di Willendorf", il più famoso esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.000 anni fa. La scoperta è descritta in un articolo firmato da Nicholas J. Conard, dell’Istituto di Studi Preistorici dell’Università di Tübingen, pubblicato su "Nature". La dataazione al radiocarbono degli orizzonti stratigrafici in cui prossimità è stata ritrovata la nuova Venere indica un periodo compresa tra i 31.000 e 40.000 anni, e l’ensemble dei dati stratigrafici la attribuisce agli albori del periodo chiamato Aurignaziano. (Un orizzonte stratigrafico è un'interfaccia che indica una posizione particolare nella sequenza stratigrafica, dotata di caratteristiche tali da poterne seguire l’andamento laterale.

Scoperta in Germania la Venere di Hohle Fels, la più antica scultura del mondo: risale a 35.000 anni fa

15 Maggio, 2009
Categorie:  Estero Generale Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  germania   paleolitico   scultura   venere  

Risale ad almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla cittadina di Schelklingen, nel Giura svevo, nella Germania sud-occidentale. Questa datazione della “Venere di Hohle Fels” indica che essa rappresenta uno dei più **antichi esempi di arte figurativa del mondo. **Per fare un confronto, la famosa “Venere di Willendorf“, il più celebre esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.

“Mummie, sogno di vita eterna”, 60 mummie in mostra a Bolzano e ciclo di eventi sull’uomo del Similaun

23 Febbraio, 2009
Categorie:  Conferenze Mostre Musei Preistoria Visite
Tags:  bolzano   Congresso   mostra   mummie   otzi   similaun  

Bolzano diventera" il centro di un ciclo di eventi che prendera" il via il 3 marzo prossimo, dedicati alla mummia piu" famosa del mondo, scoperta il 19 settembre 1991 sul ghiacciaio del Similaun, nelle alte quote della Val Senales. Quando riemerse da un sonno glaciale di 5.300 anni, Oetzi pesava 15 chilogrammi, era alto 1,60 m. Accanto a lui si trovarono resti delle sue scarpe, del mantello, della faretra, dei suoi calzoni e di un ascia.

Una mostra per Darwin, nel bicentenario della nascita

14 Febbraio, 2009
Categorie:  Mostre Preistoria
Tags:  Darwin   Palazzo delle Esposizioni   roma  

Il 12 febbraio Charles Darwin compie duecento anni! A celebrarlo è innanzitutto un convegno, promosso dall’Accademia Nazionale dei Lincei, intitolato “Il mondo dopo Darwin” e che si terrà l’11 febbraio 2009; dal 12 febbraio, giorno del compleanno del celebre naturalista, si aprirà una mostra a Roma, al Palazzo delle Esposizioni dal titolo, sintetico ed efficace “Darwin 1809-2009“. Si tratta di un’esposizione a 360º sull’opera del naturalista, la cui teoria sull’evoluzione delle specie letteralmente sconvolse l’ambiente accademico e che tuttora suscita polemiche.


© 2025 ArcheoBlog
Made with ❤️ by Software Engineering Arjuna Del Toso