Preistoria

Una fornace romana e un elefante dell’età paleolitica sono stati scoperti nella comune di Bagnoregio, nella provincia di Viterbo, nelle locali di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è finita alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. Circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nella comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elefante dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali. Una scoperta a dir poco eccezionale: la terra ha conservato, oltretutto in buone condizioni, lo scheletro di un elefante per circa 750 mila anni. Durante gli scavi sono stati circoscritti tre quadranti: nel primo è stato rinvenuto l’epifisi; nel secondo la testa dell’omero e altre due costole; nel terzo i vertebre e tutto il processo spinale.
Una fornace romana e un elefante dell’età paleolitica sono stati scoperti nella comune di Bagnoregio, nella provincia di Viterbo, nelle locali di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è finita alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. Circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nella comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elefante dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali. Una scoperta a dir poco eccezionale: la terra ha conservato, oltretutto in buone condizioni, lo scheletro di un elefante per circa 750 mila anni. Durante gli scavi sono stati circoscritti tre quadranti: nel primo è stato rinvenuto l’epifisi; nel secondo la testa dell’omero e altre due costole; nel terzo i vertebre e tutto il processo spinale.

Fornace romana e elefante paleolitico. Nuovi reperti dal viterbese

12 Settembre, 2013
Categorie:  Archeozoologia Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  elefante   fornace romana   paleolitico   Viterbo  

Una fornace romana e un elephant dell’età paleolitica sono stati scoperti nel comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nelle località di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è terminata alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. A circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nel comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elephant dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali.

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).
Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).

“Non solo pane”, a Siena la preistoria diventa accessibile e multisensoriale

8 Settembre, 2013
Categorie:  Mostre Preistoria Visite
Tags:  accessibilità   Musei   Preistoria   sensi   siena  

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell’Università di Siena, con l’inaugurazione alle ore 18, la mostra multisensoriale “Non solo pane”. Uno speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l’olfatto, ad occhi bendati, condurrà i visitatori nella preistoria, illustrando come l’uomo si procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L’esposizione, pensata per un pubblico ampio, mira a far conoscere ad ogni visitatore aspetti storico-archeologici e naturalistici, stimolandolo all’uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali.

Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.
Al momento si sta svolgendo la seconda campagna di scavazione archeologica nella Valle Giumentina nella comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dai specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole Française di Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, un team di ricercatori e studenti di archeologia di diverse università europee si uniranno per ricostruire la Pretoria dell'Uomo in Abruzzo, una regione ricca di testimonianze del Paleolitico. La notizia è il sindaco di Abbateggio Antonio Di Marco. [][1] «Si tratta di un progetto pluridisciplinare » spiega Di Marco – destinato a ricostruire i modi di vita dei gruppi umani neandertali che occuparono la zona tra 300.000 e 40.000 anni fa. Un particolare attenzione è dedicata alla comprensione dell'interazione tra l'uomo, l'ambiente e il clima che lo circondano. » Diversi specialisti del Quaternario, preistorici, geologi, paleobotanici, paleontologi, geofisici e specialisti delle radiometriche provenienti da diverse istituzioni italianas e francesi collaborano per valorizzare sia i dati archeologici che paleoambientali della Valle Giumentina.

Alla scoperta del Paleolitico in Abruzzo – partiti gli scavi ad Abbateggio

22 Maggio, 2013
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  abbateggio   abruzzo   Preistoria   quaternario   Scavi  

Si sta svolgendo in questo momento la seconda campagna di scavo archeologico a Valle Giumentina nel comune di Abbateggio. I lavori sono diretti dagli specialisti del Paleolitico Elisa Nicoud (Ecole française de Rome), Daniele Aureli (Università di Siena-Parigi), Marina Pagli (Università di Parigi). Fino al 5 Giugno prossimo, una squadra di ricercatori e studenti di archeologia di diverse Università europee lavoreranno insieme per ricostruire la preistoria dell’Uomo in Abruzzo, regione ricca di testimonianze del Paleolitico.

**CORSO DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMA: SABATO 9 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, dirigente scolastico Liceo "N. Palmeri" Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare DOMENICA 17 FEBBRE 2013 "" ORE 9,30 Termini Imerese: visita guidata alle grotte preistoriche SABATO 23 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 L'arte preistorica in Sicilia Giovanni Mannino, Studioso archeologia preistorica SABATO 2 MARZO 2013 "" ORE 16,30 Paleontologia umana e animale Daria Petruso, Paleontologa "" Università di Palermo, sede di Agrigento DOMENICA 3 MARZO 2013 "" ORE 9,30 Partanna: visita guidata al Museo Archeologico e alla C.
**CORSO DI ARCHEOLOGIA PREISTORICA Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMA: SABATO 9 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, dirigente scolastico Liceo "N. Palmeri" Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare DOMENICA 17 FEBBRE 2013 "" ORE 9,30 Termini Imerese: visita guidata alle grotte preistoriche SABATO 23 FEBBRE 2013 "" ORE 16,30 L'arte preistorica in Sicilia Giovanni Mannino, Studioso archeologia preistorica SABATO 2 MARZO 2013 "" ORE 16,30 Paleontologia umana e animale Daria Petruso, Paleontologa "" Università di Palermo, sede di Agrigento DOMENICA 3 MARZO 2013 "" ORE 9,30 Partanna: visita guidata al Museo Archeologico e alla C.

Al via il Corso di Archeologia Preistorica a Temini Imerese

8 Febbraio, 2013
Categorie:  Corsi di formazione Preistoria
Tags:  corso archeologia   Preistoria   termini imerese  

Febbraio – Aprile 2013 ****Termini Imerese ** PROGRAMMA: SABATO 9 FEBBRAIO 2013 "“ ORE 16,30 Presentazione: Fausto Clemente, Dirigente scolastico Liceo “N. Palmeri” Francesca Spatafora, Direttore Parco Archeologico di Himera Alfonso Lo Cascio, Presidenza Regionale SiciliAntica Introduzione allo studio della preistoria Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare SABATO 16 FEBBRAIO 2013 "“ ORE 16,30 Il Paleolitico e il Mesolitico in Sicilia Sebastiano Tusa, Archeologo preistorico – Soprintendente del mare

Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.
Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.

L’età del Rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi. Brescia, Museo Diocesano

6 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria Protostoria
Tags:  brescia   eta del rame   oetzi   similaun  

Al Diocesano di Brescia rivivrà l’età del Rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l’umanità: “nascono” l’aratro, la ruota, l’aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, lo sviluppo della metallurgia del rame, spesso in lega con l’arsenico, l’agricoltura e l’allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti ed appassionati attendevano da anni, dato che dell’Eta del rame si sa molto; ma moltissimo resta ancora da scoprire e da definire.

Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.
Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.

IL MUSEO DELLE PALAFITTE DI FIAVÉ SARÀ APERTO ANCHE IN DICEMBRE E PER LE FESTIVITA" NATALIZIE

4 Dicembre, 2012
Categorie:  Mostre Musei Preistoria Visite
Tags:  fiavè   museo   palafitte  

Visto l’interesse da parte del pubblico e le molte richieste di visita pervenute da appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento ha previsto l’apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in via straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività natalizie. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre.

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.
Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.

Homo Sapiens e il pensiero simbolico: dal Sudafrica tecnologie litiche innovative

12 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  homo sapiens   industria litica   microliti   nuovi ritrovamenti   Sudafrica  

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta – avvenuta nel sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta su “Nature” in un articolo a prima firma Kyle S. Brown – retrodata notevolmente l’emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall’inizio l’Homo sapiens era dotato di capacità ideative superiori, e non vi sarebbe stato – come ipotizzato da alcuni antropologi – un periodo in cui H.

7o CONVEGNO NAZIONALE DI ARCHEOZOOLOGIA Ferrara 22 e 23 novembre 2012 Rovigo 24 novembre 2012 Il Convegno si occuperà nei giorni 22 e 23 novembre 2012 presso l'Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Ferrara, Via Corso Ercole I d'Este, 37 "" 44121 FERRARA Il giorno 24 novembre il Convegno si occuperà presso il Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo, Piazzale S.Bartolomeo, 18 – 45100 ROVIGO Le Iscrizioni al Convegno chiuderanno il giorno 15/11/2012. Programma degli interventi: Giovedì 22 novembre Prof. Benedetto Sala Il Mestiere del Paleontologo: 50 anni di ricerche sui mammiferi quaternari italiano. 11.30 – 12.00 – Sessions: metodologia Crezzini J., Boschin F. La microscopia digitale 3D applicata alle indagini tafonomiche: l'esempio di Grotta dei Santi (GR). Zedda M., Balzano F., Mura E., Lepore G., Farina V. Variabilità della sequenza genica della citocromo b ossidasi: un confronto tra pecore sarde antiche e pecore e mufloni attuali. 12.00 – 12.
7o CONVEGNO NAZIONALE DI ARCHEOZOOLOGIA Ferrara 22 e 23 novembre 2012 Rovigo 24 novembre 2012 Il Convegno si occuperà nei giorni 22 e 23 novembre 2012 presso l'Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Ferrara, Via Corso Ercole I d'Este, 37 "" 44121 FERRARA Il giorno 24 novembre il Convegno si occuperà presso il Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo, Piazzale S.Bartolomeo, 18 – 45100 ROVIGO Le Iscrizioni al Convegno chiuderanno il giorno 15/11/2012. Programma degli interventi: Giovedì 22 novembre Prof. Benedetto Sala Il Mestiere del Paleontologo: 50 anni di ricerche sui mammiferi quaternari italiano. 11.30 – 12.00 – Sessions: metodologia Crezzini J., Boschin F. La microscopia digitale 3D applicata alle indagini tafonomiche: l'esempio di Grotta dei Santi (GR). Zedda M., Balzano F., Mura E., Lepore G., Farina V. Variabilità della sequenza genica della citocromo b ossidasi: un confronto tra pecore sarde antiche e pecore e mufloni attuali. 12.00 – 12.

7º Convegno Internazionale di Archeozoologia 2012 – Ferrara, Rovigo 22-24 novembre

10 Novembre, 2012
Categorie:  Archeozoologia Conferenze Eventi Metodologie archeologiche Preistoria Protostoria
Tags:  aiaz   archeozoologia   convegno   ferrara  

Ferrara 22 e 23 Novembre 2012 Rovigo 24 Novembre 2012 Il Convegno si terrà nei giorni 22 e 23 Novembre 2012 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara, Via Corso Ercole I d’Este, 37 ““ 44121 FERRARA Il giorno 24 Novembre il Convegno si terrà presso il Museo dei Grandi Fiumi a Rovigo, Piazzale S.Bartolomeo, 18 – 45100 ROVIGO Le Iscrizioni al Convegno chiuderanno il giorno 15/11/2012.

Termini Imerese. Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell'incuria e nell'abbandono. La denuncia di SiciliAntica Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell'incuria e nell'abbandono. La denuncia è l'Associazione SiciliAntica con una lettera inviata al Sindaco del Comune di Termini Imerese e alla Soprintendenza ai Culturali e Environmentali di Palermo. Le incisioni si trovano nell'interessante riparo di Borgo Scuro, un sito scoperto nel 1985, dove sono state rinvenuti frammenti di selce e quarzite con punte a dorso abbattute, utensili tipici del Paleolitico finale Siciliano. In the rocciosa parete un po' aggettante all'altezza del piano di calpestio su una parete molto levigata sono state rinvenuti, dal studioso di preistoria Siciliana Giovanni Mannino, delle incisioni lineari risalenti a circa 13.000 anni fa: tra le prime scoperte in Europa. Un'invenzione di grande intereresse a cui va aggiustato, come scrive ancora lo stesso ricercatore, l'ipotesi che uno scavo possa rilevare anche altri graffiti lineari o figurati.
Termini Imerese. Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell'incuria e nell'abbandono. La denuncia di SiciliAntica Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell'incuria e nell'abbandono. La denuncia è l'Associazione SiciliAntica con una lettera inviata al Sindaco del Comune di Termini Imerese e alla Soprintendenza ai Culturali e Environmentali di Palermo. Le incisioni si trovano nell'interessante riparo di Borgo Scuro, un sito scoperto nel 1985, dove sono state rinvenuti frammenti di selce e quarzite con punte a dorso abbattute, utensili tipici del Paleolitico finale Siciliano. In the rocciosa parete un po' aggettante all'altezza del piano di calpestio su una parete molto levigata sono state rinvenuti, dal studioso di preistoria Siciliana Giovanni Mannino, delle incisioni lineari risalenti a circa 13.000 anni fa: tra le prime scoperte in Europa. Un'invenzione di grande intereresse a cui va aggiustato, come scrive ancora lo stesso ricercatore, l'ipotesi che uno scavo possa rilevare anche altri graffiti lineari o figurati.

Termini Imerese. Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell'incuria e nell'abbandono

1 Maggio, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mala Archeologia Preistoria
Tags:  incisioni   inscrizioni rupestri   mala archeologia   paleolitico   riparo   termini imerese  

Termini Imerese. Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell’incuria e nell’abbandono. La denuncia di SiciliAntica Graffiti preistorici di 13.000 anni fa nell’incuria e nell’abbandono. A denunciarlo è l’Associazione SiciliAntica con una lettera inviata al Sindaco del Comune di Termini Imerese e alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Palermo. Le incisioni si trovano nell’interessante riparo di Borgo Scuro, un sito scoperto nel 1985, dove sono stati rinvenuti frammenti di selce e quarzite con punte a dorso abbattuto, utensili tipici del Paleolitico finale siciliano.

Presentazione volume e mostra ‘Il primo miglio della via Appia’

16 Dicembre, 2011
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Età Moderna Eventi Generale Medioevo Metodologie archeologiche Mostre Preistoria Protostoria Pubblicazioni Restauri Scavi
Tags:  archeologia   roma   via Appia  

Oggi (venerdì 16 dicembre) sarà presentato il volume “Il primo miglio della via Appia” (Croma), un" opera nata delle ricerche di studenti, laureati e dottorandi di archeologia che partecipano all’omonimo Seminario sotto la direzione scientifica di Alessandro Guidi, Daniele Manacorda, Maura Medri, Riccardo Santangeli Valenzani e Rita Volpe, in collaborazione con il Dipartimento di studi storico-artistici e archeologici dell’Università degli Studi di Roma Tre. Lo annuncia in una nota l’ufficio stampa del Seminario “Il primo miglio della via Appia”.


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