Nuovi Ritrovamenti

Scoperta la strada di Marco Emilio Scauro

11 Dicembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Piemonte   Strade   Via Emilia Scauri  

Pochi giorni fa viene scoperta una strada della quale si è molto sentito parlare nelle opere di Strabone. Un tratto di 23 km della “Via Emilia Scauri”, antica strada romana costruita nel 109 a.C. dal censore Emilio Scauro, è stata riscoperta tra Tortona e Acqui Terme, in Piemonte. Il ritrovamento archeologico è avvenuto alcuni giorni fa nel corso di un sorvolo aereo di alcuni siti archeologici dell’antica città romana di “Aquae Statiellae” (attuale Acqui Terme): è stata così verificata l’esistenza dell’antica arteria nel tratto che collegava l’antica “Dertona” (Tortona) a “Vada Sabatia” (attuale Vado Ligure in provincia di Savona) passando per la valle Bormida.

Il 22 novembre, come costumbre, following la fine delle campagne di scavazione sul castello di Piombinara, i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaboration con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove e importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008. L'area indagata a maggio come prosecuzione verso il sud del saggio II ha portato alla scoperta di un grande muro perimetrale del cassero, ancora ben conservato in altitude, tanto da permettere di vedere per poco meno della metà i resti di porta d'accesso nord al complesso, delimitato da stipiti di tufo. Il portale mostrava chiari segni di riuso della finestra, con la postuma closure di buona parte della sua luce.
Il 22 novembre, come costumbre, following la fine delle campagne di scavazione sul castello di Piombinara, i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaboration con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove e importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008. L'area indagata a maggio come prosecuzione verso il sud del saggio II ha portato alla scoperta di un grande muro perimetrale del cassero, ancora ben conservato in altitude, tanto da permettere di vedere per poco meno della metà i resti di porta d'accesso nord al complesso, delimitato da stipiti di tufo. Il portale mostrava chiari segni di riuso della finestra, con la postuma closure di buona parte della sua luce.

Risultati della IX e X campagna di scavo nel castello di Piombinara

8 Dicembre, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  castello   Piombinara   Relazioni   Santa Maria di Piombinara  

Il 22 novembre come di consuetudine, a seguire la chiusura delle campagne di scavo sul castello di Piombinara i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaborazione con l"Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove ed importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008.

Catania: trovati 350 corpi in una necropoli medievale

22 Settembre, 2008
Categorie:  Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  archeologia medievale   necropoli   Scavi  

Oltre 350 catanesi, vissuti in eta’ medievale e sepolti gli uni sugli altri in un fazzoletto di terra, ritornano alla luce a Catania alle Terme Romane della Rotonda, in pieno centro storico, alle spalle del Teatro Romano. I volontari dell’associazione SiciliAntica stamattina hanno cominciato a scavare, sotto la supervisione del servizio Beni Archeologici della Soprintendenza catanese. Andranno avanti per un mese, fino a meta’ ottobre. I lavori per la cupola e per l’area esterna, dove sono stati trovati un edificio termale e resti di necropoli che vanno dall’eta’ medievale al 1500, sono stati finanziati con un progetto del Por (valore circa 5 milioni di euro).

Una colonna di marmo risalente all'epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza lungo la Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l'oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina dell'epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo. Il reperto, dopo un attento studio da parte degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, sarà ospitato nel Museo Archeologico di Anzio. Anzio fu l'ultima città a cedere a Roma. Da allora fu colonia romana e alla fine dell'età repubblicana conobbe un grande splendore diventando il luogo di villeggiatura preferito dai patrizi. Lungo la costa furono costruite le città più importanti, palazzi, teatri e templi ornarono la città. E certamente la colonna ritrovata lungo la Torre Astura non fa altro che confermare l'antica storia della città.
Una colonna di marmo risalente all'epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza lungo la Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l'oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina dell'epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo. Il reperto, dopo un attento studio da parte degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, sarà ospitato nel Museo Archeologico di Anzio. Anzio fu l'ultima città a cedere a Roma. Da allora fu colonia romana e alla fine dell'età repubblicana conobbe un grande splendore diventando il luogo di villeggiatura preferito dai patrizi. Lungo la costa furono costruite le città più importanti, palazzi, teatri e templi ornarono la città. E certamente la colonna ritrovata lungo la Torre Astura non fa altro che confermare l'antica storia della città.

Ritrovata colonna romana al largo di Anzio, dove i patrizi andavano in villeggiatura

5 Settembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Anzio   roma   Torre Astura  

Una colonna di marmo, risalente all’epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza al largo di Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l’oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina d’epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo.

In onda su Linea blu il recupero di una statua romana

8 Luglio, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  recupero reperti   televisione  

E’ andato in onda nella puntata di Linea Blu (Raiuno) il recupero di una statua romana in marmo rinvenuta nel mare dell’isola di Ventotene. Il ritrovamento, per la precisione, è stato fatto sui fondali di una peschiera di età romana, relativa ad una proprietà imperiale (a Ventotene andò in esilio Giulia, la figlia di Augusto): tale peschiera ha dimostrato di essere una struttura complessa e articolata, con una fitta rete di cunicoli che collegano tra loro vasche di varie dimensioni e il mare aperto.

Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.
Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.

Lipari: dalle acque riemerge edificio romano, si ipotizza faccia parte dell’antico porto (oggi scomparso)

11 Giugno, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   lipari  

Un’importante scoperta archeologica è stata portata a termine dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di monitoraggio e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava presso le due insenature che si trovano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (detta anche Sottomonastero) ed a Marina Corta.

La prima campagna della missione archeologica italo-turca nell'Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretto da Gabriele Rossi Osmida. Contrasti da un clima anomalo che, a bagliore, ha registrato punte di 3oC e 45oC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato la scarsazione dell'antica capitale dell'oasi, AK1, portando alla luce le mura cicliche in mattoni crudi che si appoggiavano su alcune più antiche strutture, forse accampamenti. Si è così appurato che la cittadella, la sua estensione sarebbe aumentata su 15 ettari, è stata costruita almeno in 3 fasi successive e che l'imsediamento occupa un arco di tempo compreso tra la fine dell'era calcolitica (IV mill.a.C.) e la fine dell'era del bronzo (1500 ca.C.). Nell'area esplorata durante questa missione (ca 1300 m2 ), sono riprodotti tracce di un vasto incendio che ha interessato la seconda fase della cittadella (fin del III mill.a.C.) e che ha provocato consistenti crolli.
La prima campagna della missione archeologica italo-turca nell'Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretto da Gabriele Rossi Osmida. Contrasti da un clima anomalo che, a bagliore, ha registrato punte di 3oC e 45oC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato la scarsazione dell'antica capitale dell'oasi, AK1, portando alla luce le mura cicliche in mattoni crudi che si appoggiavano su alcune più antiche strutture, forse accampamenti. Si è così appurato che la cittadella, la sua estensione sarebbe aumentata su 15 ettari, è stata costruita almeno in 3 fasi successive e che l'imsediamento occupa un arco di tempo compreso tra la fine dell'era calcolitica (IV mill.a.C.) e la fine dell'era del bronzo (1500 ca.C.). Nell'area esplorata durante questa missione (ca 1300 m2 ), sono riprodotti tracce di un vasto incendio che ha interessato la seconda fase della cittadella (fin del III mill.a.C.) e che ha provocato consistenti crolli.

Missione archeologica italo-turkmena scopre tomba di donna assassinata con un colpo d’ascia in fronte 4.000 anni fa

2 Giugno, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Karakum   Oasi di Adji Kui   Turkmenistan  

Si è conclusa la campagna primaverile della missione archeologica italo-turkmena nell’Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretta da Gabriele Rossi Osmida. Contrastati da un clima anomalo che, a sbalzi, ha registrato punte di 3ºC e 45ºC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato lo scavo dell’antica capitale dell’oasi, AK1, portando alla luce delle mura ciclopiche in mattoni crudi che poggiavano su alcune strutture più antiche, forse accampamenti.

Quando non era la guerra ad uccidere … ma un mal di denti …

31 Maggio, 2008
Categorie:  Medioevo Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Moncalieri   Piemonte   torino  

CAVALLO E CAVALIERE INSIEME PER SEMPRE IN UNA SEPOLTURA LONGOBARDA E’ di pochi giorni fa la notizia del rinvenimento di una tomba longobarda nel corso di uno scavo nel parco di Villa Lancia a Testona, vicino a Moncalieri (TO), dove gli archeologi stanno riportando in luce uno dei più antichi insediamenti longobardi al di qua delle Alpi. La tomba si è rivelata molto particolare: lo scheletro appartiene ad un giovane di 25-30 anni, stando agli studi condotti dagli antropologi sui resti ossei, un cavaliere seppellito con gli oggetti che contraddistinguevano la sua attività militare, un coltello e una scramasax, una corta spada per il combattimento corpo a corpo.

Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell'era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l'ottobre dell'anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona. «Presumo che il busto sia stato gettato nel fiume dopo l'assassinio di Giulio Cesare perché al tempo non sarebbe stato conveniente essere considerato un suo seguace», ha affermato Luc Long, l'archeologo che ha diretto i scavi. Il generale e dittatore romano Giulio Cesare era stato assassinato nel 44 avanti Cristo a seguito della cospirazione di alcuni senatori repubblicani. _Fonte:__ [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/... ](http://www.ilsole24ore.
Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell'era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l'ottobre dell'anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona. «Presumo che il busto sia stato gettato nel fiume dopo l'assassinio di Giulio Cesare perché al tempo non sarebbe stato conveniente essere considerato un suo seguace», ha affermato Luc Long, l'archeologo che ha diretto i scavi. Il generale e dittatore romano Giulio Cesare era stato assassinato nel 44 avanti Cristo a seguito della cospirazione di alcuni senatori repubblicani. _Fonte:__ [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/... ](http://www.ilsole24ore.

Ritrovata ad Arles (FR) la più antica statua di Giulio Cesare

17 Maggio, 2008
Categorie:  Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Arles   Busto   Francia   Giulio Cesare  

Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell’era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l’ottobre dell’anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona.

Axum: Scoperto dopo 9 anni di scavi il palazzo della regina di Saba

10 Maggio, 2008
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Axum   Etiopia  

Berlino – Una equipe di archeologi tedeschi dell’Universita’ di Amburgo ha annunciato di aver scoperto i resti del palazzo della leggendaria regina di Saba ad Axum, nel nord dell’Etiopia. I ruderi del palazzo reale, databile intorno al X secolo avanti Cristo, sono tornati alla luce sotto le mura di un altro edificio regale, quelle di un re cristiano ancora non identificato. Il palazzo della regina era stato distrutto dal re Menelik I, il figlio che la mitica Saba aveva avuto da Salomone, re di Israele, e ricostruito in modo da essere orientato verso la stella Sirio, della quale era adoratore.


© 2025 ArcheoBlog
Made with ❤️ by Software Engineering Arjuna Del Toso