Nuovi Ritrovamenti

Archeologia metropolitana a Genova

4 Febbraio, 2010
Categorie:  Etruschi Mostre Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  archeologia metropolitana   Genova   mostra  

Ancora pochi giorni per poter visitare la mostra “Archeologia Metropolitana” a Genova. Fino al 14 febbraio 2010, infatti, sarà allestita presso il Museo di Archeologia Ligure di Genova Pegli una piccola mostra dedicata ai risultati delle recenti indagini di archeologia urbana svoltesi a Genova in concomitanza con i lavori per le nuove stazioni della Metropolitana, Brignole e Acquasola, sotto la direzione di Piera Melli e di Angiolo Del Lucchese della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria.

Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.
Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.

Libia – scoperta una città sommersa di epoca romana

11 Dicembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   libia   soprintendenza del Mare  

Un gruppo di archeologi e tecnici italiani della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno effettuato un’entusiasmante scoperta che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifesta interesse scientifico di primaria importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune scoperte eccezionali come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal.

Presentato in anteprima il “Tesoro di Serrapetrona”

9 Ottobre, 2009
Categorie:  Conferenze Eventi Mala Archeologia Nuovi Ritrovamenti
Tags:  recupero reperti   serrapetrona  

C’era una volta un insospettabile e distinto signore che viveva a Serrapetrona, piccolo paesino nella provincia di Macerata. Un giorno il distinto signore, che mai aveva permesso ad alcuno di entrare in casa propria, molto geloso delle sue cose, morì senza che nessuno lo sapesse. Quando finalmente, allarmati, i vicini fecero intervenire i carabinieri per scoprire cosa fosse successo, le Forze dell’Ordine, entrate in casa del distinto signore, trasecolarono alla vista di ciò che si presentò loro davanti: un vero e proprio museo di antichità, anzi, un cabinet des merveilles, data l’eterogeneità e la grande quantità di oggetti sistemati in apposite vetrine all’interno dell’abitazione.

DA PETRA A SHAWBAK. ARCHEOLOGIA DI UNA FRONTIERA

14 Settembre, 2009
Categorie:  Medioevo Mostre Nuovi Ritrovamenti
Tags:  firenze   palazzo pitti   Petra   shawak  

Rendiamo nota una segnalazione appena giunta via email. La mostra “Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera” è stata chiusa l’11 ottobre anzichè il 19, come inceve indicato nel comunicato stampa. Sarà aperta al pubblico ancora fino al 19 ottobre 2009 11 ottobre 2009 la mostra “Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera” allestita nella Limonaia di Palazzo a Pitti, nel Giardino di Boboli a Firenze (ne avevamo gia’ parlato in marzo in questo articolo).

Missione Archeologica Italiana in Japan La prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Japan, organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall'Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diritta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaboration con l'Asian Research Institute of Underwater Archaeology under the direction of Hayashida Kenzo. I travaux di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale dell'isola di Ojika, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale). Already since 2001 campaigns of research and scavo have allowed the identification of important reperti (ceramics, anchor ceppi. etc.) databili between the XII and XIV century in large part of cinese provenienza. Such a situation would link the archeological evidence of questa baia with the vicende inerenti the disastro della flota di Kubilai Khan distrutta in 1281 da un tifone during the attempt to invasione dell'arcipelago giapponese.
Missione Archeologica Italiana in Japan La prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Japan, organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall'Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diritta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaboration con l'Asian Research Institute of Underwater Archaeology under the direction of Hayashida Kenzo. I travaux di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale dell'isola di Ojika, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale). Already since 2001 campaigns of research and scavo have allowed the identification of important reperti (ceramics, anchor ceppi. etc.) databili between the XII and XIV century in large part of cinese provenienza. Such a situation would link the archeological evidence of questa baia with the vicende inerenti the disastro della flota di Kubilai Khan distrutta in 1281 da un tifone during the attempt to invasione dell'arcipelago giapponese.

Si è conclusa la I Missione Archeologica Italiana in Giappone, presentati i risultati

9 Settembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  giappone   kubilai khan   soprintendenza del Mare  

Si è svolta dal 20 al 26 agosto 2009 la prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Giappone organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall"Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diretta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaborazione con l**“Asian Research Institute of Underwater Archaeology** sotto la direzione di Hayashida Kenzo. I lavori di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale del**“isola di Ojika**, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale).

Importante missione archeologica italiana sulle tracce di Kubilai Khan in Giappone

25 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   giappone   kubilai khan   soprintendenza del Mare  

Missione archeologica della Soprintendenza del Mare in Giappone, in collaborazione con l’Università di Bologna Un gruppo di ricerca multidisciplinare, composto da ricercatori e tecnici della Soprintendenza del Mare, dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è partito alla volta del Giappone il 18 agosto e tornerà in Italia il 3 settembre. Il progetto di collaborazione tra Italia e Giappone prevede la realizzazione di ricognizioni del fondale nell’isola di Ojika (prefettura di Nagasaki ““ Kita Kyushu), in previsione di effettivi scavi archeologici subacquei.

CONCLUSA LA CAMPAgna DI RICERCA ARCHEOLOGICA A BIBBIENA Portate alla luce nuove strutture dell'impianto termico della Villa Romana di Domo Si è conclusa domenica 17 agosto la seconda Campagna di Ricerca Archeologica realizzata dagli archeologi dell'Archeodomani s.a.s. nel territorio del Comune di Bibbiena (Arezzo). Sul cantiere, nel corso del mese di intenso lavoro (i scavi sono infatti iniziati il 19 Luglio) si sono alternati oltre 60 studenti provenienti da tutta Italia (Firenze, Milano, Arezzo, Napoli, Vasto, Roma, Reggio Emilia, Parma, Bologna ecc.) con la scientifica direzione Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Soprintendente dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, funzionario incaricato dott. Luca Fedeli). Il cantiere è stato diretto, per Archeodomani s.a.s., dal dot. Alfredo Guarino, con la coordinazione del dot. Lorenzo Dell'Aquila.
CONCLUSA LA CAMPAgna DI RICERCA ARCHEOLOGICA A BIBBIENA Portate alla luce nuove strutture dell'impianto termico della Villa Romana di Domo Si è conclusa domenica 17 agosto la seconda Campagna di Ricerca Archeologica realizzata dagli archeologi dell'Archeodomani s.a.s. nel territorio del Comune di Bibbiena (Arezzo). Sul cantiere, nel corso del mese di intenso lavoro (i scavi sono infatti iniziati il 19 Luglio) si sono alternati oltre 60 studenti provenienti da tutta Italia (Firenze, Milano, Arezzo, Napoli, Vasto, Roma, Reggio Emilia, Parma, Bologna ecc.) con la scientifica direzione Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Soprintendente dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, funzionario incaricato dott. Luca Fedeli). Il cantiere è stato diretto, per Archeodomani s.a.s., dal dot. Alfredo Guarino, con la coordinazione del dot. Lorenzo Dell'Aquila.

Conclusa la II Campagna di Scavo a Bibbiena (Arezzo), indagato l’impianto termale della Villa Romana di Domo

24 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Arezzo   bibbiena   campo scavo   terme romane  

A BIBBIENA Si è conclusa domenica 17 agosto la seconda Campagna di Ricerca Archeologica realizzata dagli archeologi dell**“Archeodomani s.a.s.** nel territorio del Comune di Bibbiena (Arezzo). Sul cantiere, nel corso del mese di intenso lavoro (gli scavi sono infatti iniziati il 19 Luglio) si sono alternati oltre 60 studenti provenienti dal tutta Italia (Firenze, Milano, Arezzo, Napoli, Vasto, Roma, Reggio Emilia, Parma, Bologna ecc.) con la direzione scientifica Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Soprintendente dott.

Presso la caserma La Marmora di Roma ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo sulla costa del basso Lazio, all'altezza della località chiamata Osservatorio Cortese, che ha consentito la "eccezionale scoperta di un'antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta a un guerriereo dell'epoca preistorica, e l'individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli nuova al mondo scientifico. Il seppelliere presentava nel costo una punta di freccia e era circondato da vasellame di varia natura, probabilmente il seppelliere corredo depositato nel feretro all'atto della sepoltura. Marina Sapelli Ragni, sovrintendente per i Beni archeologici del Lazio, ha poi aggiunto: 'Il seppelliere e' composto da sei vasetti in ceramica, molto ben conservati e attribuibili all'eneolitico, ovvero l'eta' del rame, che copre il terzo millennio a.C. Nei prossimi mesi analizziamo questi reperti nel nostro laboratorio di antropologia di Tivoli, e li confrontamo con gli altri rinvenimenti del periodo architettonico'.
Presso la caserma La Marmora di Roma ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo sulla costa del basso Lazio, all'altezza della località chiamata Osservatorio Cortese, che ha consentito la "eccezionale scoperta di un'antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta a un guerriereo dell'epoca preistorica, e l'individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli nuova al mondo scientifico. Il seppelliere presentava nel costo una punta di freccia e era circondato da vasellame di varia natura, probabilmente il seppelliere corredo depositato nel feretro all'atto della sepoltura. Marina Sapelli Ragni, sovrintendente per i Beni archeologici del Lazio, ha poi aggiunto: 'Il seppelliere e' composto da sei vasetti in ceramica, molto ben conservati e attribuibili all'eneolitico, ovvero l'eta' del rame, che copre il terzo millennio a.C. Nei prossimi mesi analizziamo questi reperti nel nostro laboratorio di antropologia di Tivoli, e li confrontamo con gli altri rinvenimenti del periodo architettonico'.

Presentato il “Guerriero di Torre Astura” una straordinaria sepoltura del III millennio a.C.

17 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  eneolitico   lazio   sepoltura   sezione archeologica CC  

Presso la caserma La Marmora di Roma si è tenuta una conferenza stampa nel corso della quale sono state illustrate, con immagini e fotografie, le fasi di una delicata attività condotta dal personale del Reparto Operativo nel litorale del basso Lazio, all’altezza della località denominata Osservatorio Cortese, che ha consentito l"eccezionale scoperta di un’antica tomba, risalente al III millennio a.C., appartenuta ad un guerriero di epoca preistorica, e l’individuazione di un sito dove sorgeva una necropoli inedita al mondo scientifico.

Potrebbe essere la residence di campagna dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il bicentennial della nascita, la villa romana dell'età imperiale scoperta in Alto Lazio, nella provincia di Rieti, nei territori dell'antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il fondatore che fece costruire a Roma il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui hanno preso il nome e il splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un villaggio, e come tanti province di successo voleva tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non c'era mai traccia», racconta il sindaco di Cittareale al quotidiano torinese, Pierluigi Feliciangeli.
Potrebbe essere la residence di campagna dell'imperatore Vespasiano, di cui proprio quest'anno si celebra il bicentennial della nascita, la villa romana dell'età imperiale scoperta in Alto Lazio, nella provincia di Rieti, nei territori dell'antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il fondatore che fece costruire a Roma il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui hanno preso il nome e il splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone. Era nato a Falacrinae, un villaggio, e come tanti province di successo voleva tornare al paese e mostrare a chi l'aveva visto crescere il segno del suo trionfo. «Di Falacrinae sapevamo l'esistenza dalle fonti letterarie, ma non c'era mai traccia», racconta il sindaco di Cittareale al quotidiano torinese, Pierluigi Feliciangeli.

A due millenni dalla sua nascita, scoperta alle porte di Rieti la villa di Vespasiano

13 Agosto, 2009
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Scavi   scoperte   vespasiano   villa imperiale  

Potrebbe essere la residenza di campagna dell’imperatore Vespasiano, di cui proprio quest’anno si celebra il bimillenario della nascita, la villa romana di età imperiale scoperta nell’alto Lazio, in provincia di Rieti, nei territori dell’antica Sabina pochi giorni fa. Tito Flavio Vespasiano, il rifondatore che a Roma fece costruire il Colosseo, un nuovo foro, i bagni pubblici che da lui presero il nome e lo splendido Tempio della Pace, veniva da una famiglia umile di queste zone.

Trovato da archeologi greci sull'isola di Salamina un monumento funebre dedicato a Aiace. Se fosse vero,confermebbe la storicita' della Guerra di Troia cantata da Omero. Per ora e' solo una'ipotesi di lavoro degli archeologi greci, ma se al termine degli scavi venisse riconosciuto come cenotafio di Aiace, cio' avra' enormi conseguenze. Il fatto che gli abitanti di Salamina gli avessero dedicato un monumento funebre vuoto dimostrerebbe che quanto tramandato nell'Iliade e' vero: Aiace lotto' e mori' a Troia, dove fu sepolto. Fonte: http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/cultura/news/2009-07-24_124365913.
Trovato da archeologi greci sull'isola di Salamina un monumento funebre dedicato a Aiace. Se fosse vero,confermebbe la storicita' della Guerra di Troia cantata da Omero. Per ora e' solo una'ipotesi di lavoro degli archeologi greci, ma se al termine degli scavi venisse riconosciuto come cenotafio di Aiace, cio' avra' enormi conseguenze. Il fatto che gli abitanti di Salamina gli avessero dedicato un monumento funebre vuoto dimostrerebbe che quanto tramandato nell'Iliade e' vero: Aiace lotto' e mori' a Troia, dove fu sepolto. Fonte: http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/cultura/news/2009-07-24_124365913.

Forse scoperto cenotafio di Aiace sull’Isola di Salamina

26 Luglio, 2009
Categorie:  Curiosità Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi
Tags:  aiace   archeologia greca   guerra di troia   salamina   scoperte  

Trovato da archeologi greci sull‘isola di Salamina un monumento funebre dedicato a Aiace. Se fosse vero,confermebbe la storicita’ della Guerra di Troia cantata da Omero. Per ora e’ solo un’ipotesi di lavoro degli archeologi greci, ma se al termine degli scavi venisse riconosciuto come cenotafio di Aiace, cio’ avra’ conseguenze enormi. Il fatto che gli abitanti di Salamina gli avessero dedicato un monumento funebre vuoto dimostrerebbe che quanto tramandato nell’Iliade e’ vero: Aiace lotto’ e mori’ a Troia, dove fu sepolto.


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