Nuovi Ritrovamenti

Diamo spazio alla ultima denuncia arrivata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento: STRAORDINARIA SCOPERTA ARCHEOLOGICA A GARDOLO DI MEZZO A NORD DI TRENTO Ripresa alla luce dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento un inhabito e un'area di culto 4.000 anni fa Trento, fraction Gardolo di Mezzo. Le due monumentali strutture a tumulo della fase del Bronzo Recente (XIII secolo a.C.). La piccola fraction di Gardolo di Mezzo, a pochi km a nord di Trento, è destinata a diventare uno dei luoghi simbolici dell'archeologia delle Alpi. Le estensive inquisizioni condotte dal 2003 dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento stanno mettendo alla luce uno dei più importanti siti archeologici dell'età del Bronzo del territorio sudalpino. Si tratta della più significativa scoperta fatta in Trentino negli ultimi anni. Fino agosto del 2003 Gardolo di Mezzo non era noto per la presenza di nessuna area di interesse archeologico a parte dei resti murari di un medieval castello situato sulla sommità del Doss de la Luna.
Diamo spazio alla ultima denuncia arrivata dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento: STRAORDINARIA SCOPERTA ARCHEOLOGICA A GARDOLO DI MEZZO A NORD DI TRENTO Ripresa alla luce dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento un inhabito e un'area di culto 4.000 anni fa Trento, fraction Gardolo di Mezzo. Le due monumentali strutture a tumulo della fase del Bronzo Recente (XIII secolo a.C.). La piccola fraction di Gardolo di Mezzo, a pochi km a nord di Trento, è destinata a diventare uno dei luoghi simbolici dell'archeologia delle Alpi. Le estensive inquisizioni condotte dal 2003 dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Province autonoma di Trento stanno mettendo alla luce uno dei più importanti siti archeologici dell'età del Bronzo del territorio sudalpino. Si tratta della più significativa scoperta fatta in Trentino negli ultimi anni. Fino agosto del 2003 Gardolo di Mezzo non era noto per la presenza di nessuna area di interesse archeologico a parte dei resti murari di un medieval castello situato sulla sommità del Doss de la Luna.

Scoperto abitato e area di culto di 4.000 anni fa a Trento

20 Novembre, 2007
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Protostoria
Tags:  abitato   area di culto   convegno   gardolo di mezzo   trento   tumuli   udine  

Diamo spazio all’ultima segnalazione arrivataci dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento: STRAORDINARIA SCOPERTA ARCHEOLOGICA A GARDOLO DI MEZZO A NORD DI TRENTO Riportati alla luce dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della provincia autonoma di Trento un abitato e un’area di culto di 4.000 anni fa Trento, frazione Gardolo di Mezzo. Le due monumentali strutture a tumulo della fase del Bronzo Recente (XIII secolo a.C.).

Un dettaglio dei mosaici rinvenuti durante gli scavi (fonte Adnkronos/Ign) Londra, 14 nov. (Adnkronos/Ign) - Non si può mai sapere cosa si trova sotto la propria casa a Roma se si inizia a scarare. E la curiosità del presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, di trovare tesori romani potrebbe aver portato alla scoperta di un nuovo 'tesor archeologico' proprio sotto la sede della Provincia, Palazzo Valentini, considerato uno dei più 'esaltanti' ritrovamenti degli ultimi anni nella capitale. Presentando i risultati di due anni di scavi al 'World Travel Market' (Wtm) a Londra oggi, Gasbarra ha definito la scoperta di una bellissima e ricca 'domus' romana come 'l'ultimo gioiello' del storico tesoro archeologico che la città offre. Oltre 187 furgoni carichi di ogni genere di rifiuti, comprese vecchie macchine fotocopitrici, rimossi dalla corte del Palazzo Valentini per dare spazio alle splendide stanze, bagni di marmo e meravigliosi mosaici. "Certamente, in una città come Roma non è strano che vengano fatte scoperte del genere - ha detto Gasbarra a Londra - ma quest'ultimo ha un significato storico particolare.
Un dettaglio dei mosaici rinvenuti durante gli scavi (fonte Adnkronos/Ign) Londra, 14 nov. (Adnkronos/Ign) - Non si può mai sapere cosa si trova sotto la propria casa a Roma se si inizia a scarare. E la curiosità del presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, di trovare tesori romani potrebbe aver portato alla scoperta di un nuovo 'tesor archeologico' proprio sotto la sede della Provincia, Palazzo Valentini, considerato uno dei più 'esaltanti' ritrovamenti degli ultimi anni nella capitale. Presentando i risultati di due anni di scavi al 'World Travel Market' (Wtm) a Londra oggi, Gasbarra ha definito la scoperta di una bellissima e ricca 'domus' romana come 'l'ultimo gioiello' del storico tesoro archeologico che la città offre. Oltre 187 furgoni carichi di ogni genere di rifiuti, comprese vecchie macchine fotocopitrici, rimossi dalla corte del Palazzo Valentini per dare spazio alle splendide stanze, bagni di marmo e meravigliosi mosaici. "Certamente, in una città come Roma non è strano che vengano fatte scoperte del genere - ha detto Gasbarra a Londra - ma quest'ultimo ha un significato storico particolare.

Roma – Sotto la sede della Provincia riemerge domus romana

17 Novembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Palazzo Valentini   roma  

Londra, 14 nov. (Adnkronos/Ign) – Non si può mai sapere cosa si trova sotto la propria casa a Roma se si comincia a scavare. E la curiosità del presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, di trovare tesori romani potrebbe aver portato alla scoperta di un nuovo ‘tesoro archeologico’ proprio sotto la sede della Provincia, Palazzo Valentini, considerato uno dei più ‘esaltanti’ ritrovamenti degli ultimi anni nella capitale. Presentando i risultati di due anni di scavi al ‘World Travel Market’ (Wtm) a Londra oggi, Gasbarra ha definito la scoperta di una bellissima e ricca ‘domus’ romana come ‘l’ultimo gioiello’ dello storico tesoro archeologico che la città offre.

Ritrovata a Lucca una dogana tardo rinascimentale

13 Novembre, 2007
Categorie:  Curiosità Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Cerri di Porcari   Frizzone   Lucca   rinascimento   toscana  

Cerri di Porcari (Lu) – (Adnkronos/Adnkronos Cultura)- Una dogana tardo rinascimentale, databile secondo gli archeologi intorno al 1550 d.C. è una delle scoperte compiute nell’ambito della campagna di scavi 2007 in località Cerri, nel territorio comunale di Porcari, condotta dalla provincia di Lucca su concessione del ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’edificio era una sorta di ”casa del dazio” utilizzata lungo le vie fluviali dell’ex lago di Sesto-Bientina, percorse per il trasporto delle merci.

Roma, 8 nov. - (Adnkronos) - E' stato ritrovato un canale di collegamento tra il Nilo e le antiche cave di pietra di Assuan, in Egitto. La scoperta è stata effettuata da un’equipe condotta dal professor Adel Kelany, ispettore del Supreme Council of Antiquities, ed è stata annunciata durante la Seconda conferenza internazionale sulla geologia dei Tethys alla Cairo University. Gli studiosi ipotizzavano già da tempo l’esistenza di un canale che servise al trasporto di grandi blocchi di pietra dalle cave di Assuan al Nilo. Alcuni test scientifici non invasivi sono stati effettuati da Richard R. Parizek, professore di geologia alla Penn State University. Un team di archeologi diretti da Hourig Sourouzian sotto l’egida dell’Istituto Germanico del Cairo e il Supreme Council of Antiquities ha dato avvio al “Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project”, abbreviato in “Memnon/Amenhotep III Project”. I lavori si concentreranno nell’area del “tempio dei milioni di anni” di Amenhotep III, che doveva essere il più grande ed imponente tempio dell’antichità egizia.
Roma, 8 nov. - (Adnkronos) - E' stato ritrovato un canale di collegamento tra il Nilo e le antiche cave di pietra di Assuan, in Egitto. La scoperta è stata effettuata da un’equipe condotta dal professor Adel Kelany, ispettore del Supreme Council of Antiquities, ed è stata annunciata durante la Seconda conferenza internazionale sulla geologia dei Tethys alla Cairo University. Gli studiosi ipotizzavano già da tempo l’esistenza di un canale che servise al trasporto di grandi blocchi di pietra dalle cave di Assuan al Nilo. Alcuni test scientifici non invasivi sono stati effettuati da Richard R. Parizek, professore di geologia alla Penn State University. Un team di archeologi diretti da Hourig Sourouzian sotto l’egida dell’Istituto Germanico del Cairo e il Supreme Council of Antiquities ha dato avvio al “Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project”, abbreviato in “Memnon/Amenhotep III Project”. I lavori si concentreranno nell’area del “tempio dei milioni di anni” di Amenhotep III, che doveva essere il più grande ed imponente tempio dell’antichità egizia.

Egitto – Ritrovato canale di collegamento tra le cave di Assuan e il Nilo

9 Novembre, 2007
Categorie:  Egizi Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Assuan   cave   Egitto   Nilo  

Roma, 8 nov. – (Adnkronos) – E’ stato ritrovato un canale di collegamento tra il Nilo e le antiche cave di pietra di Assuan, in Egitto. La scoperta è stata effettuata da un’equipe condotta dal professor Adel Kelany, ispettore del Supreme Council of Antiquities, ed è stata annunciata durante la Second International Conference on Geology of the Tethys alla Cairo University. Gli studiosi ipotizzavano già da tempo l’esistenza di un canale che servisse al trasporto di grandi blocchi di pietra dalle cave di Assuan al Nilo.

Lecce – Ritrovata tomba messapica e pilastri anfiteatro romano durante scavi fognature

31 Ottobre, 2007
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  anfiteatro   lecce   messapica   tomba  

Il centro storico di Lecce è un’area archeologicamente “minata”. Basta scavare un paio di metri sotto terra per vedere spuntare resti di tombe messapiche, cunicoli di età romana ed ora i pilastri dell’anfiteatro, se gli scavi per la manutenzione della rete fognaria sono eseguiti da quelle parti. Così come è accaduto questa mattina, quando i tecnici hanno dovuto fermare i lavori che stavano attuando in via degli Acaya, perché tra una zampata e l’altra dell’escavatore sono stati individuati, a circa un paio di metri di profondità sotto il manto stradale, gli altri pilastri perimetrali dell’anfiteatro romano, risalente a cavallo dell’anno Zero, tra il primo secolo avanti Cristo e il secondo secolo dopo Cristo.

Un'importante scoperta archeologica tra Urbisaglia e l'Abbadia di Fiastra: la campagna di scava condotta dall'Universita' di Macerata e dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici delle Marche con la collaborazione della Fondazione Giustiniani-Bandini, proprietaria dell'area, e il sostegno finanziario della Fondazione Carima, ha riportato alla luce le resti di una villa padronale romana, la più grande finora rinvenuta in Marche, un complesso per l'industria agricola tra i più conosciuti in Italia. Il nome della zona, "Villa Magna", e l'affiorare di strutture murarie tra i campi facevano sospettare da tempo dell'esistenza di un sito archeologico dirilievo. Ma le aspettative sono andate oltre ogni aspettativa. L'insistenza dell'onorevole Roberto Massi, presidente della Fondazione Bandini, e l'apporto economico della Fondazione Carima hanno consentito l'avvio di due campagne di scava. La seconda, partita in April per concludere giusto la scorsa settimana, ha permesso di portare alla luce un'enorme struttura, che, nel suo nucleo originale, viene riportata all' seconda metà del I secolo a.C.
Un'importante scoperta archeologica tra Urbisaglia e l'Abbadia di Fiastra: la campagna di scava condotta dall'Universita' di Macerata e dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici delle Marche con la collaborazione della Fondazione Giustiniani-Bandini, proprietaria dell'area, e il sostegno finanziario della Fondazione Carima, ha riportato alla luce le resti di una villa padronale romana, la più grande finora rinvenuta in Marche, un complesso per l'industria agricola tra i più conosciuti in Italia. Il nome della zona, "Villa Magna", e l'affiorare di strutture murarie tra i campi facevano sospettare da tempo dell'esistenza di un sito archeologico dirilievo. Ma le aspettative sono andate oltre ogni aspettativa. L'insistenza dell'onorevole Roberto Massi, presidente della Fondazione Bandini, e l'apporto economico della Fondazione Carima hanno consentito l'avvio di due campagne di scava. La seconda, partita in April per concludere giusto la scorsa settimana, ha permesso di portare alla luce un'enorme struttura, che, nel suo nucleo originale, viene riportata all' seconda metà del I secolo a.C.

Marche – Ritrovata villa romana di 2 ettari, è la più grande della regione

14 Ottobre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  marche   università  

Importante scoperta archeologica tra Urbisaglia e l’Abbadia di Fiastra: la campagna di scavi condotta dall’Universita’ di Macerata e dalla Sovrintendenza ai Beni archeologici delle Marche con la collaborazione della Fondazione Giustiniani-Bandini, proprietaria dell’area, e il sostegno finanziario della Fondazione Carima, ha riportato alla luce i resti di una villa padronale romana, la piu’ grande finora mai rinvenuta nelle Marche, un complesso per lo sfruttamento agricolo tra i maggiori conosciuti in Italia.

Importanti novità da VII e VIII campagna di scaveggio del Castello di Piombinara. La ricerca in the area del Castello ha previsto un'espansione dei saggi II-III in direzione N-S, portando i saggi ad un'ampiezza complessiva di 600,00 mq. Parallele al scaveggio del Castello, è stato iniziato un saggio extramurario, sull'area indicata dalle fonti come quella di appropriazione della chiesa di Santa Maria di Piombinara, posta lungo la Via Casilina, ma di appropriazione del Castello. L'espansione dei saggi in the area del Castello ha portato alla luce un grande edificio quadrangolare, di un certo significato ma in probabile relazione con il benedettino di Santa Cecilia (XI secolo) che precede il castello nell'occupazione del sito; vani paralleli al muro che delimita l'area del palazzo; uno spazio caratterizzato da una rilevante copertura, probabilmente un piano sopraelevato, come dimostra il ritrovamento di due grandi pilastri angolari. L'esatta interpretazione del complesso non è ancora chiarita, non essendo ancora fatto l'enquête dell'ultima striscia di terreno che separa il muro di cinta del palazzo.
Importanti novità da VII e VIII campagna di scaveggio del Castello di Piombinara. La ricerca in the area del Castello ha previsto un'espansione dei saggi II-III in direzione N-S, portando i saggi ad un'ampiezza complessiva di 600,00 mq. Parallele al scaveggio del Castello, è stato iniziato un saggio extramurario, sull'area indicata dalle fonti come quella di appropriazione della chiesa di Santa Maria di Piombinara, posta lungo la Via Casilina, ma di appropriazione del Castello. L'espansione dei saggi in the area del Castello ha portato alla luce un grande edificio quadrangolare, di un certo significato ma in probabile relazione con il benedettino di Santa Cecilia (XI secolo) che precede il castello nell'occupazione del sito; vani paralleli al muro che delimita l'area del palazzo; uno spazio caratterizzato da una rilevante copertura, probabilmente un piano sopraelevato, come dimostra il ritrovamento di due grandi pilastri angolari. L'esatta interpretazione del complesso non è ancora chiarita, non essendo ancora fatto l'enquête dell'ultima striscia di terreno che separa il muro di cinta del palazzo.

Santa Maria di Piombinara. Novità dagli scavi.

12 Ottobre, 2007
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  castello   Santa Maria di Piombinara  

Importanti novità dalla VII ed VIII campagna di scavo del Castello di Piombinara. L’indagine nell’area del Castello ha previsto un ampliamento dei saggi II-III in direzione N-S, portando i saggi ad un’ampiezza complessiva di 600,00 mq. Parallelamente allo scavo del castello, è stato iniziato un saggio extramurario, sull’area indicata dalle fonti come quella di pertinenza della chiesa di Santa Maria di Piombinara, posta lungo la Via Casilina, ma di accertata pertinenza del Castello.

Un vasto villaggio agricolo ridotta da una cinta muraria a guardia di un posto protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, circa 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 km sud della capitale antica di Hattusa, nella regione attuale di Yozgat 200 km est di Ankara, nel cuore dell'altipiano anatomico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell'università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore fatti nel corso della campagna 2007 in Turchia. In un mese, dal 26 agosto al 23 settembre, la missione archeologica congiunta delle università di Udine, Trieste e Verona, coordinata dal friulano, ha riportato al sito di Yassihuyuk una tavoletta cuneiforme in lingua utita contenente un elenco di feste religiose e la lista relativa delle offerte sacrificali. Dall'enquête geomagnetica su 2 ettari del sito, è emersa la presenza di mura potose lungo tutto il perimetro della collina e, al centro, di un vasto edificio circolare con entrata monumentale.
Un vasto villaggio agricolo ridotta da una cinta muraria a guardia di un posto protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, circa 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 km sud della capitale antica di Hattusa, nella regione attuale di Yozgat 200 km est di Ankara, nel cuore dell'altipiano anatomico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell'università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore fatti nel corso della campagna 2007 in Turchia. In un mese, dal 26 agosto al 23 settembre, la missione archeologica congiunta delle università di Udine, Trieste e Verona, coordinata dal friulano, ha riportato al sito di Yassihuyuk una tavoletta cuneiforme in lingua utita contenente un elenco di feste religiose e la lista relativa delle offerte sacrificali. Dall'enquête geomagnetica su 2 ettari del sito, è emersa la presenza di mura potose lungo tutto il perimetro della collina e, al centro, di un vasto edificio circolare con entrata monumentale.

Turchia, un team italiano individua insediamento con mura e tempio di epoca ittita

11 Ottobre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  turchia   udine   università  

Un ampio villaggio agricolo a ridosso di una cinta muraria a guardia di un insediamento protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, attorno al 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 chilometri a sud dell’antica capitale ittita Hattusa, nell’attuale regione di Yozgat 200 chilometri a est di Ankara, nel cuore dell’altipiano anatolico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell’università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore avvenuti nel corso della campagna 2007 in Turchia.

Gli amanti di Valdaro non sono più gli unici “innamorati del Neolitico”

9 Ottobre, 2007
Categorie:  Curiosità Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  innamorati   tombe   turchia   valdaro  

Dopo la scoperta, lo scorso anno, dei cosiddetti “Amanti di Valdaro” apprendiamo la notizia di una scoperta simile in turchia: Istanbul, 8 ottobre 2007 – Una spedizione archeologica nella provincia sud-orientale turca di Diyarbakir ha riportato alla luce i resti degli innamorati più antichi del mondo: un uomo e una donna morti abbracciati più di 8.000 anni fa. Gli archeologi hanno ritrovato 22 tombe del periodo neolitico, tra i quali la coppia, due corpi abbracciati, risalenti al 6.

Trovato il cardo massimo di Albintimilium, Ventimiglia

4 Ottobre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi

Circa tre settimane fa l’ultima campagna di scavi condotta dagli esperti della Sovrintendenza ai beni archeologici per la Liguria tra i resti dell’antica Albintimilium, la Ventimiglia romana, ha recato l’ennesima gradita sorpresa: è tornato infatti alla luce il lastricato del " Cardo maximus" della città imperiale, cioè della principale arteria longitudinale di quell’importante municipium, posto al confine con la Gallia Narbonense. Il cardo, il cui orientamento era diretto da Nord verso Sud, rappresentava un elemento insostituibile nell’urbanistica delle città imperiali di nuova fondazione.


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