Nuovi Ritrovamenti

Ritrovata in Egitto la tomba intatta di un guerriero dell’XI Dinastia

22 Febbraio, 2008
Categorie:  Egizi Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Egitto   Luxor   tombe  

Giorni fa, nei pressi di Luxor, un’equipe spagnola ha ritrovato la camera funebre inviolata di Iker, la sua mummia conservata nel sarcofago dipinto, due archi, tre bastoni e alcune frecce. S. http://www.laportadeltempo.com/Egitto/eg_150208.htm http://www.guardians.net/hawass/discoveries/middle_kingdom_burial_is_found_i.htm http://www.elmundo.es/elmundo/2008/02/18/cultura/1203342004.html

Il volto di Francesco Belleardi (fonte: www.archeobologna.beniculturali.it) A due secoli dalla sua distruzione, è così possibile rivedere quel volto: il monumento funebre, terminato nel 1529 dal famoso plasticatore modenese ricordato da Michelangelo ma oggi sconosciuto ai più, era stato demolito a martellate dalle truppe di Napoleone nel 1807, dopo aver ridotto la chiesa a stalla per la cavalleria di passaggio. "L'episodio - sottolinea Daniela Ferriani della Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico di Modena - è paradigmatico di quanto si legge nei manuali di esempi prodotti nelle chiese italienne dalle milizie francesi. I frammenti ritrovati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna sotto il pavimento testimoniano la 'perizia' con cui il marzo francese li ridusse al minimo delle dimensioni, ottimali perché il massatto pavimentale con essi realizzato lasciasse l'urina dei cavalli più scolare".
Il volto di Francesco Belleardi (fonte: www.archeobologna.beniculturali.it) A due secoli dalla sua distruzione, è così possibile rivedere quel volto: il monumento funebre, terminato nel 1529 dal famoso plasticatore modenese ricordato da Michelangelo ma oggi sconosciuto ai più, era stato demolito a martellate dalle truppe di Napoleone nel 1807, dopo aver ridotto la chiesa a stalla per la cavalleria di passaggio. "L'episodio - sottolinea Daniela Ferriani della Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico di Modena - è paradigmatico di quanto si legge nei manuali di esempi prodotti nelle chiese italienne dalle milizie francesi. I frammenti ritrovati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia-Romagna sotto il pavimento testimoniano la 'perizia' con cui il marzo francese li ridusse al minimo delle dimensioni, ottimali perché il massatto pavimentale con essi realizzato lasciasse l'urina dei cavalli più scolare".

Modena – Tra i pezzi del monumento funebre Belleardi ritrovato anche il volto di Francesco

20 Febbraio, 2008
Categorie:  Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Antonio Begarelli   Belleardi   emilia   modena  

Modena, febbraio 2008 – Un ritrovamento definito eccezionale dalla soprintendenza che – assieme alla speranza di una ricostruzione anche parziale del monumento – riapre una ferita mai sanata nella storia modenese. Gli scavi archeologici nella Chiesa di San Francesco hanno portato al recupero di 440 frammenti del monumento funebre Belleardi, opera di Antonio Begarelli (1499-1565). Alla luce sono rinvenuti frammenti di due cartigli iscritti, pezzi di ghirlande con frutti e foglie d’alloro, brandelli di vesti ed ali degli angeli, parti del busto del Cristo Risorto, una porzione di toga con un fermaglio dorato e le zampe leonine che fungevano da appoggio all’arca funeraria.

Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.
Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.

Scoperti due porti romani in Libia – Resoconto ed immagini

19 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Bengasi   Cirenaica   libia   Porti Romani  

Palermo, 15 febbraio 2008 – Nel corso delle ricerche condotte tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2008 dalla Missione Archeologica in Libia diretta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaborazione con l"Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l"IAS di Palermo, con l’accordo con il Department of Antiquities of Libya, si è iniziata l"esplorazione di due porti romani finora sconosciuti nascosti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi.

Scoperto in Grecia presunto Tempio di Kronos

11 Febbraio, 2008
Categorie:  Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi

Per la prima volta nella storia dell’archeologia vengono alla luce i resti di un tempio dedicato a Kronos, il Tempo padre di Zeus, da questi spodestato all’inizio della mitologia olimpica. Si tratta con ogni probabilita’ del tempio piu’ antico di tutta l’Ellade. Risale al 3.000 avanti Cristo. Il rinvenimento ha avuto luogo sul Monte Lukaios, in Arcadia, 35 chilometri da Olimpia. Esattamente il luogo in cui, secondo la “Teogonia” di Esiodo, nacque Zeus.

Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 January) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l'oro della città antica di Ebla. La missione archeologica dell'Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, in effetti ha riportato alla luce durante le scavazioni una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo di scultori: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta è annunciata dalla rivista «Archeologia Viva». Dell'esistenza delle due effigie gli archeologi avevano già avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al glorioso periodo della città siriana tra 2400 e 2300 a.C., ma non avevano mai avuto riscontro nelle scavazioni. Le statuette, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una è in argento legno e steatite, l'altra in calcare, legno, oro e diaspro.
Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 January) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l'oro della città antica di Ebla. La missione archeologica dell'Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, in effetti ha riportato alla luce durante le scavazioni una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo di scultori: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta è annunciata dalla rivista «Archeologia Viva». Dell'esistenza delle due effigie gli archeologi avevano già avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al glorioso periodo della città siriana tra 2400 e 2300 a.C., ma non avevano mai avuto riscontro nelle scavazioni. Le statuette, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una è in argento legno e steatite, l'altra in calcare, legno, oro e diaspro.

Statuette in oro e argento per le regine di Ebla

30 Gennaio, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Ebla   Siria  

Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 gennaio) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l’oro dell’antica città di Ebla. La missione archeologica dell’Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, ha infatti riportato alla luce durante gli scavi una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo scultoreo: si tratta dell’ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata.

Prime immagini del “Trono della Villa dei Papiri”

10 Gennaio, 2008
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  ercolano   Napoli   trono  

Grazie all’agenzia radicale possiamo ora ammirare i ritrovamenti nella nota villa di Ercolano. Avevamo già parlato della scoperta in un articolo di inizio dicembre (Presentazione del “Trono in legno e avorio decorato” dalla Villa dei Papiri – Ercolano). Il breve filmato dal titolo “Il Trono della Villa dei Papiri di Ercolano”, presentato qui grazie alla gentile concessione della Soprintendenza Archeologica di Pompei, ha una durata pari a cinque minuti e mostra le attività per la tutela, il restauro e la valorizzazione dell’area archeologia della Villa dei Papiri, i lavori di scavo archeologico dell’antica area ercolanese nonché la sequenza dell’eccezionale ritrovamento.

La piramide scoperta a Città del Messico - (Foto Reuters) [Città del Messico] - Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azzecca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella zona centrale detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azzecca. La piramide, scoperta lo scorso mese con la coronamento di ricerche iniziate in agosto, potrebbe essere stata costruita tra 1100 e 1200, individendo chiaramente come la civiltà azzecca iniziò a svilupparsi sulle montagne messicane prima di quanto pesasse fino ad oggi. "Abbiamo scoperto la scalinata di questa antica piramide. Ora dobbiamo rivedere la storia della civiltà azzecca" ha affermato l'archeologa Patricia Ledesma. Ledesma e il coordinatore del team, Salvador Guilliem, hanno confermato che le scavazioni continueranno il prossimo anno per capire meglio le dimensioni e l'età della piramide. Durante le scavazioni, inoltre, è stata rinvenuta una scultura raffigurante o il dio della pioggia azzecca Tlaloc o il dio del cielo e della terra Tzecatlipoca.
La piramide scoperta a Città del Messico - (Foto Reuters) [Città del Messico] - Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azzecca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella zona centrale detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azzecca. La piramide, scoperta lo scorso mese con la coronamento di ricerche iniziate in agosto, potrebbe essere stata costruita tra 1100 e 1200, individendo chiaramente come la civiltà azzecca iniziò a svilupparsi sulle montagne messicane prima di quanto pesasse fino ad oggi. "Abbiamo scoperto la scalinata di questa antica piramide. Ora dobbiamo rivedere la storia della civiltà azzecca" ha affermato l'archeologa Patricia Ledesma. Ledesma e il coordinatore del team, Salvador Guilliem, hanno confermato che le scavazioni continueranno il prossimo anno per capire meglio le dimensioni e l'età della piramide. Durante le scavazioni, inoltre, è stata rinvenuta una scultura raffigurante o il dio della pioggia azzecca Tlaloc o il dio del cielo e della terra Tzecatlipoca.

A Città del Messico scoperta piramide azteca che sposta la data di fondazione della città

29 Dicembre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  aztechi   messico   piramide  

La piramide scoperta a Città del Messico – (Foto Reuters) [Città del Messico] – Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azteca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella centralissima zona detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azteco.

Aggiornamento sugli scavi a Cremona – Ritrovata una statua in marmo bianco di “Diana Cacciatrice”

22 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  cremona   diana   statua  

Cremona – Non finisce di stupire lo scavo in piazza Marconi, sono passati infatti solo pochi giorni dalla notizia del rinvenimento di un mosaico che già le agenzie di stampa rendono noti i particolari del rinvenimento di una statua in marmo bianco di Luni, alta 45 centimetri e raffigurante ‘Diana Cacciatrice‘, con il cane ai piedi e la faretra alle spalle. Ecco il comunicato dell’AGI: (AGI) – Cremona, 21 dic. – Continuano le straordinarie scoperte di reperti archeologici negli scavi di piazza Marconi a Cremona: è stata ritrovata una statua in marmo bianco di Luni, alta 45 centimetri e raffigurante ‘Diana Cacciatrice’, con il cane ai piedi e la faretra alle spalle.

[Savona] – Oggi (20 December 2007) alle 16.30, alla Sala conferenze della Pinacoteca Civica (Palazzo Gavotti – Piazza Chabrol), si celebrará una conversazione a più voci su: "L'antica cattedrale dell'Assunta al Priamà: ricerche archeologiche e testimonianze artistiche" con interventi di Carlo Varaldo, Rita Lavagna, Paolo Ramagli. L'incontro, aperto alla cittadinanza, è organizzato dal Civico Museo Archeologico di Savona e dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri in collaborazione con la Pinacoteca Civica e sarà articolato in tre momenti: le origini della cattedrale e della diocesi Savonese; le descrizioni del Duomo rinascimentale attraverso la "guida" di due cronisti dell'epoca; i risultati degli scavi archeologici. Nell'occasione si celebrará una visita guidata alla mostra "Il Rinascimento visto da vicino" cura di Eliana Mattiauda, nel corso della quale sarà possibile osservare il politico di Vincenzo Foppa e Ludovico Brea, che era collocato sull'altare maggiore del Duomo medievale e che ritornerà, fra qualche mese, nell'Oratorio di N. Signora del Castello.
[Savona] – Oggi (20 December 2007) alle 16.30, alla Sala conferenze della Pinacoteca Civica (Palazzo Gavotti – Piazza Chabrol), si celebrará una conversazione a più voci su: "L'antica cattedrale dell'Assunta al Priamà: ricerche archeologiche e testimonianze artistiche" con interventi di Carlo Varaldo, Rita Lavagna, Paolo Ramagli. L'incontro, aperto alla cittadinanza, è organizzato dal Civico Museo Archeologico di Savona e dall'Istituto Internazionale di Studi Liguri in collaborazione con la Pinacoteca Civica e sarà articolato in tre momenti: le origini della cattedrale e della diocesi Savonese; le descrizioni del Duomo rinascimentale attraverso la "guida" di due cronisti dell'epoca; i risultati degli scavi archeologici. Nell'occasione si celebrará una visita guidata alla mostra "Il Rinascimento visto da vicino" cura di Eliana Mattiauda, nel corso della quale sarà possibile osservare il politico di Vincenzo Foppa e Ludovico Brea, che era collocato sull'altare maggiore del Duomo medievale e che ritornerà, fra qualche mese, nell'Oratorio di N. Signora del Castello.

Savona – Conferenza sulle nuove scoperte archeologiche al Priamàr con visita guidata

20 Dicembre, 2007
Categorie:  Conferenze Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi Visite
Tags:  chiesa   fortezza   priamàr   savona  

[Savona] – Oggi (20 dicembre 2007) alle ore 16.30, presso la Sala conferenze della Pinacoteca Civica (Palazzo Gavotti – Piazza Chabrol), si terrà una conversazione a più voci su: “L’antica cattedrale dell’Assunta al Priamàr: ricerche archeologiche e testimonianze artistiche” con interventi di Carlo Varaldo, Rita Lavagna, Paolo Ramagli. L’incontro, aperto alla cittadinanza, è organizzato dal Civico Museo Archeologico di Savona e dall"Istituto Internazionale di Studi Liguri in collaborazione con la Pinacoteca Civica e sarà articolato in tre momenti:

ROMA – La cosa più straordinaria è la'studiolo', intima e preziosa, le pareti e la volta ricoperte di raffinate decorazioni con motifs architettonici, la delicata figura, l'equilibrio di colori che rimandano alla terra. Ecco la casa dove viveva Augusto prima di diventare emperore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annonciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo. In tutto sono quattro ambienti (although le case erano naturalmente più’ grande), tre al piano di sotto, dove è ricostruito un  ingresso con una grande rampa, una sala da pranzo (oecus) e un cubicolo, uno al piano di sopra, accessibile attraverso un terrazzo, il cosiddetto studiolo, perché gli studiosi ritengono ospitasse lo studio privato di Augusto. L'epoca, ricostruiscono, deve essere quella tardo repubblicana, quando Augusto non era ancora emperore. Anni più tardi, proprio per costruirsi una dimora più ricca, fu proprio lui a far seppellire questa casa, che forse proprio per questo si è conservata.
ROMA – La cosa più straordinaria è la'studiolo', intima e preziosa, le pareti e la volta ricoperte di raffinate decorazioni con motifs architettonici, la delicata figura, l'equilibrio di colori che rimandano alla terra. Ecco la casa dove viveva Augusto prima di diventare emperore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annonciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo. In tutto sono quattro ambienti (although le case erano naturalmente più’ grande), tre al piano di sotto, dove è ricostruito un ingresso con una grande rampa, una sala da pranzo (oecus) e un cubicolo, uno al piano di sopra, accessibile attraverso un terrazzo, il cosiddetto studiolo, perché gli studiosi ritengono ospitasse lo studio privato di Augusto. L'epoca, ricostruiscono, deve essere quella tardo repubblicana, quando Augusto non era ancora emperore. Anni più tardi, proprio per costruirsi una dimora più ricca, fu proprio lui a far seppellire questa casa, che forse proprio per questo si è conservata.

Roma – A marzo visitabile la villa di Augusto, nota polemica del Newsweek

18 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Visite
Tags:  augusto   restauro   roma  

ROMA – La cosa più straordinaria è lo ‘studiolo‘, intimo e prezioso, le pareti e la volta ricoperti da affreschi raffinati, con i decori a motivi architettonici, le figure delicate, l’equilibrio di colori che rimandano alla terra. Eccola la casa dove viveva Augusto prima di diventare imperatore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annunciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo.


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