Nuove Tecnologie

“Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei” convegno a Venezia sulla valorizzazione delle “rovine”

18 Novembre, 2009
Categorie:  Conferenze Nuove Tecnologie
Tags:  architettura   convegno   Venezia  

L’area di ricerca “Architettura e Archeologie” dell’Università Iuav di Venezia presenta il convegno internazionale “Luoghi dell’archeologia e usi contemporanei” e una mostra che espone i progetti selezionati nell’ambito dell’omonima call for proposals. Le due manifestazioni correlate si propongono come luogo di riflessione, discussione e confronto tra i ricercatori dell’area con rappresentanti di enti, portatori di interesse, progettisti e studiosi di chiara fama. Concordemente all’approccio che contraddistingue l’area, l’obiettivo è quello di far dialogare diverse archeologie con i molteplici saperi che convergono intorno ad esse, nella comune ricerca di strategie adeguate alla riattivazione e risignificazione delle “rovine”, tanto in relazione alle esigenze di sviluppo del territorio, quanto per la valorizzazione di resti e contesti archeologici in rapporto alla identità dei luoghi, della città e dei paesaggi contemporanei.

L’intero patrimonio scheletrico della Sardegna, dalla preistoria alla caduta dell’impero romano, è disponibile online. Il materiale archeologico è stato recensito grazie a Anthroponet, un progetto portato avanti dall’antropologo Marco Lodde, dottore di ricerca del dipartimento di Biologia sperimentale dell’Universita’ di Cagliari, sotto la guida della prof.ssa Elisabetta Marini. Anthroponet è uno dei primi esperimenti sul territorio nazionale e internazionale di censimento e diffusione online del materiale archeologico, un prodotto innovativo che permette di accedere via Internet, attraverso l’indirizzo web www.anthroponet.it, al patrimonio scheletrico della Sardegna di epoca preistorica, protostorica e storica; dal paleolitico alla caduta dell’impero romano. A tutt’oggi sono stati censiti 300 siti archeologici e il sito web è stato visitato da navigatori di oltre 30 paesi del mondo. Anthroponet è molto più di un museo virtuale, permette di raccogliere facilmente informazioni sulle caratteristiche dei singoli siti della Sardegna, di realizzare analisi statistiche sulla base geografica o storica, di ricercare informazioni bibliografiche e di interagire direttamente con alcuni reperti di particolare interesse attraverso le loro ricostruzioni in 3D.
L’intero patrimonio scheletrico della Sardegna, dalla preistoria alla caduta dell’impero romano, è disponibile online. Il materiale archeologico è stato recensito grazie a Anthroponet, un progetto portato avanti dall’antropologo Marco Lodde, dottore di ricerca del dipartimento di Biologia sperimentale dell’Universita’ di Cagliari, sotto la guida della prof.ssa Elisabetta Marini. Anthroponet è uno dei primi esperimenti sul territorio nazionale e internazionale di censimento e diffusione online del materiale archeologico, un prodotto innovativo che permette di accedere via Internet, attraverso l’indirizzo web www.anthroponet.it, al patrimonio scheletrico della Sardegna di epoca preistorica, protostorica e storica; dal paleolitico alla caduta dell’impero romano. A tutt’oggi sono stati censiti 300 siti archeologici e il sito web è stato visitato da navigatori di oltre 30 paesi del mondo. Anthroponet è molto più di un museo virtuale, permette di raccogliere facilmente informazioni sulle caratteristiche dei singoli siti della Sardegna, di realizzare analisi statistiche sulla base geografica o storica, di ricercare informazioni bibliografiche e di interagire direttamente con alcuni reperti di particolare interesse attraverso le loro ricostruzioni in 3D.

On-line su Anthroponet.it tutto il patrimonio paleoantropologico sardo

28 Ottobre, 2009
Categorie:  Nuove Tecnologie
Tags:  antropologia   sardegna   sito web  

L’intero patrimonio scheletrico della Sardegna, dalla preistoria alla caduta dell’impero romano, e’ a disposizione on line. Il materiale archeologico e’ stato censito grazie a Anthroponet, un progetto portato avanti dall’antropologo Marco Lodde, dottore di ricerca del dipartimento di Biologia sperimentale dell**‘Universita’ di Cagliari**, sotto la guida della prof.ssa Elisabetta Marini. Anthroponet e’ uno dei primi esperimenti sul territorio nazionale e internazionale di censimento e diffusione on line di materiale archeologico, un prodotto innovativo che permette di accedere via internet, attraverso l’indirizzo web www.

Lu.Be.C. 2009 Beni culturali, tecnologia e turismo tra diffusione della conoscenza e sviluppo economico. Lucca, Real Collegio, 22 e 23 ottobre 2009 Beni culturali e indotto turistico, ma non solo: la valorizzazione del patrimonio culturale è volano per lo sviluppo, fattore di attrattività e crescita per le aziende dell'ICT, fondamentale agente per la qualità della vita. Governare e rendere compatibili fra di loro questi processi è compito degli amministratori, dei funzionari del settore, dei professionisti e delle imprese. Per tutti Lu.Be.C. si conferma luogo di incontro, di dibattito, di confronto e di nuove proposte. In linea con l'internazionalizzazione dell'iniziativa di quest'anno, in accordo con MISE e MAE, Lu.Be.C ospiterà tra i relatori e tra gli espositori, un paese straniero ospite, identificato con la Cina. In particolare, grazie al programma di scambio della Regione Toscana Italia ""China, sarà la florida Provincia dello Zhen Jian, a presentare il suo punto di vista sul nostro paese e avrà simultaneamente modo di conoscere il mondo delle PMI che ruotano intorno alla filiera analizzata.
Lu.Be.C. 2009 Beni culturali, tecnologia e turismo tra diffusione della conoscenza e sviluppo economico. Lucca, Real Collegio, 22 e 23 ottobre 2009 Beni culturali e indotto turistico, ma non solo: la valorizzazione del patrimonio culturale è volano per lo sviluppo, fattore di attrattività e crescita per le aziende dell'ICT, fondamentale agente per la qualità della vita. Governare e rendere compatibili fra di loro questi processi è compito degli amministratori, dei funzionari del settore, dei professionisti e delle imprese. Per tutti Lu.Be.C. si conferma luogo di incontro, di dibattito, di confronto e di nuove proposte. In linea con l'internazionalizzazione dell'iniziativa di quest'anno, in accordo con MISE e MAE, Lu.Be.C ospiterà tra i relatori e tra gli espositori, un paese straniero ospite, identificato con la Cina. In particolare, grazie al programma di scambio della Regione Toscana Italia ""China, sarà la florida Provincia dello Zhen Jian, a presentare il suo punto di vista sul nostro paese e avrà simultaneamente modo di conoscere il mondo delle PMI che ruotano intorno alla filiera analizzata.

Il 22 e 23 ottobre 2009 a Lucca “Lu.Be.C. 2009”, tra beni culturali, tecnologia e turismo

21 Ottobre, 2009
Categorie:  Conferenze Nuove Tecnologie
Tags:  beni culturali   convegno   Lubec   tecnologie   turismo   Workshop  

Beni culturali e indotto turistico, ma non solo: la** valorizzazione del patrimonio** culturale è volano per lo sviluppo, fattore di attrattività e crescita per le aziende dell’ICT, agente fondamentale per la qualità della vita. Governare e rendere compatibili fra di loro questi processi è compito degli amministratori, dei funzionari del settore, dei professionisti e delle imprese. Per tutti Lu.Be.C. si conferma luogo di incontro, di dibattito, di confronto e di nuove proposte.

Nasce ARCHEOLOGIAVIVA.TV

19 Ottobre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Generale Nuove Tecnologie
Tags:  Archeologia Viva   mezzi comunicazione   televisione  

L’annuncio in anteprima era già stato dato al pubblico del VII Incontro Nazionale di Archeologia Viva lo scorso 1 marzo 2009. Ora Archeologiaviva.tv, il primo canale web interamente dedicato all’archeologia apre i battenti. La rivista Archeologia viva ha fatto il salto, andando ad aggiudicarsi un posto importante nel panorama dei media: internet. La nuova TV-on line inaugurerà il 20 ottobre 2009 alle ore 11.30 presso GIUNTI Editore (Firenze, via Bolognese 165): per la prima volta il passato dell’uomo, dalla preistoria al medioevo, potrà essere rivissuto “in diretta” in casa propria grazie ai migliori documentari, ai servizi sulle ultime scoperte, a news su mostre e convegni, e ad interviste a tema.

Un veliere da carico del "500 è tornato nelle acque di Castellammare del Golfo. Evidentemente le mareggiate invernali hanno rimossato grandi quantità di sabbia facendo emergere le resti del probabile veliere. Su segnalazione di collaboratore esterno, Vito Sottile, è stata fatta prontamente una ricognizione guidata da Gaetano Lino della Soprintendenza del Mare, coadiuvato da Franco Balistreri. LE RICERCHE Era da tempo che la Soprintendenza del Mare era sulle tracce di questa imbarcazione segnalata dalle persone del luogo. Ma ogni tentativo di individuarla era stato vano, per la non identificazione dell'esatto luogo di giacitura o per la presenza di forte insabbiamento. Tutte le segnalazioni convergevano nell'affermare la presenza di una nave naufragata alla costa sabbiosa tra Castellammare del Golfo e la foce del San Bartolomeo, di fronte alla località oggi definita "Plaja". Vi era anche un document datato alla fine del 1400 che competeva per animare la ricerca.
Un veliere da carico del "500 è tornato nelle acque di Castellammare del Golfo. Evidentemente le mareggiate invernali hanno rimossato grandi quantità di sabbia facendo emergere le resti del probabile veliere. Su segnalazione di collaboratore esterno, Vito Sottile, è stata fatta prontamente una ricognizione guidata da Gaetano Lino della Soprintendenza del Mare, coadiuvato da Franco Balistreri. LE RICERCHE Era da tempo che la Soprintendenza del Mare era sulle tracce di questa imbarcazione segnalata dalle persone del luogo. Ma ogni tentativo di individuarla era stato vano, per la non identificazione dell'esatto luogo di giacitura o per la presenza di forte insabbiamento. Tutte le segnalazioni convergevano nell'affermare la presenza di una nave naufragata alla costa sabbiosa tra Castellammare del Golfo e la foce del San Bartolomeo, di fronte alla località oggi definita "Plaja". Vi era anche un document datato alla fine del 1400 che competeva per animare la ricerca.

Nuove scoperte per la Soprintendenza del Mare: veliero da carico rinvenuto nelle acque di Castellammare del Golfo

9 Luglio, 2009
Categorie:  Nuove Tecnologie Scavi
Tags:  archeologia subacquea   castellammare del golfo   soprintendenza del Mare   veliero  

Un veliero da carico del “500 è stato rinvenuto nelle acque di Castellammare del Golfo. Evidentemente le mareggiate invernali hanno rimosso grandi quantità di sabbia facendo emergere i resti del probabile veliero. Su segnalazione di collaboratore esterno, Vito Sottile, è stata effettuata prontamente una ricognizione guidata da Gaetano Lino della Soprintendenza del Mare, coadiuvato da Franco Balistreri. LE RICERCHE Era da tempo che la Soprintendenza del Mare era sulle tracce di questa imbarcazione segnalata da gente del luogo.

Scienziati delle università di Manchester e Edimburgo hanno sviluppato un nuovo metodo per datare i reperti ceramici, basato sull’uso di calore e acqua. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society, aiuterà gli archeologi a datare important reperti archeologici che sono notoriamente difficili da datare. Il radiocarbono, che viene usato per stabilire l’età dei resti ossei e lignei, non funziona infatti con gli oggetti in ceramica che non contengono carbonio, e le tecniche finora utilizzate in questo settore, quali la termoluminescenza, sono estremamente complesse e costose. La tecnica della reidrossidazione si basa sulla scoperta che l’argilla scaldata ad altissime temperature, non appena tolta dalla fornace comincia a reagire chimicamente con l’ambiente circostante. Questa reazione lentissima, dipendente dall’anzianità della ceramica, può essere misurata con strumenti di precisione e dare così un’accurata datazione all’oggetto studiato.
Scienziati delle università di Manchester e Edimburgo hanno sviluppato un nuovo metodo per datare i reperti ceramici, basato sull’uso di calore e acqua. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society, aiuterà gli archeologi a datare important reperti archeologici che sono notoriamente difficili da datare. Il radiocarbono, che viene usato per stabilire l’età dei resti ossei e lignei, non funziona infatti con gli oggetti in ceramica che non contengono carbonio, e le tecniche finora utilizzate in questo settore, quali la termoluminescenza, sono estremamente complesse e costose. La tecnica della reidrossidazione si basa sulla scoperta che l’argilla scaldata ad altissime temperature, non appena tolta dalla fornace comincia a reagire chimicamente con l’ambiente circostante. Questa reazione lentissima, dipendente dall’anzianità della ceramica, può essere misurata con strumenti di precisione e dare così un’accurata datazione all’oggetto studiato.

Scoperta a Manchester la tecnica che rivoluziona il metodo di datazione dei reperti ceramici: basta una fornace e dell’acqua

26 Maggio, 2009
Categorie:  Nuove Tecnologie
Tags:  ceramica   datazione   nuove tecniche  

Scienziati delle università di Manchester ed Edimburgo hanno sviluppato un nuovo metodo per datare i reperti ceramici, basato sull’uso di calore ed acqua. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society, aiuterà gli archeologici a datare importanti reperti archeologici che sono notoriamente difficili da datare. Il radiocarbonio, che viene usato per stabilire l’età dei resti ossei e lignei, non funziona infatti con gli oggetti in ceramica che non contengono carbone, e le tecniche finora utilizzate in questo settore, quali la termoluminescenza, sono estremamente complesse e costose.

II SUMMER SCHOOL "Metodologie di Indagine della Ceramica Romana" 27 luglio al 1 agosto 2009 Salone del Castello di San Severino, Grumento Nova (Pz) La ceramica romana rappresenta una delle classi di materiali più diffuse nella documentation archeologica dell'antichità. Essa rappresenta un elemento indispensabile per la datazione, per la caratterizzazione culturale e economica di un sito o di una fase di questo sito, oltre a un patrimonio della storia dell'arte antica. Il corso intende fornire le basi per l'identificazione e la classificazione di alcune importanti classi della ceramica romana. I docenti del corso hanno dietro una vasta esperienza lavorativa, soprattutto in Italia centro-meridionale, e serviranno della documentation presente al Museo archeologico dell'alta Val d'Agri per fornire un supporto didattico diretto, sia analizzando reperti integri, sia attraverso i frammenti. Attualmente la catalogazione dei beni culturali italiano tende ad essere progressivamente trasferita agli enti locali e il corso permette di imparare le norme che si stanno affermando nell'acquisition del patrimonio archeologico per quanto riguarda la ceramica romana e le sue registrazioni.
II SUMMER SCHOOL "Metodologie di Indagine della Ceramica Romana" 27 luglio al 1 agosto 2009 Salone del Castello di San Severino, Grumento Nova (Pz) La ceramica romana rappresenta una delle classi di materiali più diffuse nella documentation archeologica dell'antichità. Essa rappresenta un elemento indispensabile per la datazione, per la caratterizzazione culturale e economica di un sito o di una fase di questo sito, oltre a un patrimonio della storia dell'arte antica. Il corso intende fornire le basi per l'identificazione e la classificazione di alcune importanti classi della ceramica romana. I docenti del corso hanno dietro una vasta esperienza lavorativa, soprattutto in Italia centro-meridionale, e serviranno della documentation presente al Museo archeologico dell'alta Val d'Agri per fornire un supporto didattico diretto, sia analizzando reperti integri, sia attraverso i frammenti. Attualmente la catalogazione dei beni culturali italiano tende ad essere progressivamente trasferita agli enti locali e il corso permette di imparare le norme che si stanno affermando nell'acquisition del patrimonio archeologico per quanto riguarda la ceramica romana e le sue registrazioni.

Per gli appassionati di ceramica romana, sono ora aperte le iscrizioni alla II Summer School di Grumento Nova

21 Maggio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Nuove Tecnologie
Tags:  ceramica   Grumento   metodologie archeologiche   summer school  

“Metodologie di Indagine della Ceramica Romana” La ceramica romana costituisce una delle classi di materiali più diffuse nella documentazione archeologica dell’antichità. Essa rappresenta un elemento indispensabile per la datazione, per la caratterizzazione culturale ed economica di un sito o di una sua fase, oltre che un patrimonio della storia dell’arte antica. Il corso intende fornire le basi per l’identificazione e la classificazione di alcune importanti classi della ceramica romana. I docenti del corso hanno alle spalle una vasta esperienza lavorativa, soprattutto in Italia centro-meridionale, e si serviranno della documentazione presente al Museo archeologico dell’alta Val d’Agri per fornire un supporto didattico diretto, sia analizzando reperti integri, sia attraverso i frammenti.

E' ricca e varia l'attivita' archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell'Universita' di Bologna. Numerose initiative archeologiche in Italia e all'estero. Scavi nell'area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita' che verra' illustrata in una serie di conferenze e incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione Mediterranea della ricerca storico archeologica dell'Ateneo bolognese e' testimoniata, in ambito internazionale, da numerose initiative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria e Egitto, in un arco cronologico compreso tra l'Eta' del Bronzo e le fasi bizantine e antico islamica.In Oman e Central Asia, inoltre, vari progetti studiano la successione delle fasi culturali in aree cruciali per le relazioni tra Oriente e Ovest. Scopo di questo ciclo di conferenze e', quindi, quello di comunicare i risultati raggiunti dal Dipartimento di Archeologia e, attraverso di essi, fare luce sulle vicende del passato e comprendere meglio le relazioni storiche e culturali del presente. PROGRAMMA: Lunedì 4 maggio (ore 17.
E' ricca e varia l'attivita' archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell'Universita' di Bologna. Numerose initiative archeologiche in Italia e all'estero. Scavi nell'area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita' che verra' illustrata in una serie di conferenze e incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione Mediterranea della ricerca storico archeologica dell'Ateneo bolognese e' testimoniata, in ambito internazionale, da numerose initiative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria e Egitto, in un arco cronologico compreso tra l'Eta' del Bronzo e le fasi bizantine e antico islamica.In Oman e Central Asia, inoltre, vari progetti studiano la successione delle fasi culturali in aree cruciali per le relazioni tra Oriente e Ovest. Scopo di questo ciclo di conferenze e', quindi, quello di comunicare i risultati raggiunti dal Dipartimento di Archeologia e, attraverso di essi, fare luce sulle vicende del passato e comprendere meglio le relazioni storiche e culturali del presente. PROGRAMMA: Lunedì 4 maggio (ore 17.

Bologna – Conferenze sugli scavi del Dipartimento di Archeologia

1 Maggio, 2009
Categorie:  Conferenze Eventi Nuove Tecnologie Scavi
Tags:  bologna   Conferenze   Scavi   università  

E’ ricca e varia l’attivita’ archeologica svolta dal Dipartimento di Archeologia dell’Universita’ di Bologna. Numerose iniziative archeologiche in Italia e all’estero. Scavi nell’area padano adriatica come anche nel versante tirrenico, da Marzabotto a Pompei a Classe. Attivita’ che verra’ illustrata in una serie di conferenze ed incontri che avranno luogo a Bologna, dal 4 maggio al 3 giugno. La vocazione mediterranea della ricerca storico archeologica dell’Ateneo bolognese e’ testimoniata, in ambito internazionale, da numerose iniziative su siti di grande importanza in Francia, Albania, Grecia, Turchia, Siria ed Egitto, in un arco cronologico compreso tra l’Eta’ del Bronzo e le fasi bizantina e antico islamica.

Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software and Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, alla sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche del 27 e 28 April 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Culturale Heritage del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna. Il tema dell’Open Source verra’ sviluppato in tutti i suoi aspetti, tecnici e metodologici, con una specifica sessione didattica prevista per i neofiti e gli studenti, e tre sessioni dedicate agli interventi di studiosi, selezionati dal comitato scientifico su 4 tematiche generali: Open Data, Open Learning, Open Software and Open Processes. *Una delle novita’ dell’edizione 2009 sara’ l’*OpenLab. Accanto al tradizionale déroulement del workshop verra’ allestito anche un ‘laboratorio’. Si trattera’ di uno spazio dedicato all’incontro diretto con i progetti e gli strumenti open source presentati durante il congresso.
Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software and Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, alla sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche del 27 e 28 April 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Culturale Heritage del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna. Il tema dell’Open Source verra’ sviluppato in tutti i suoi aspetti, tecnici e metodologici, con una specifica sessione didattica prevista per i neofiti e gli studenti, e tre sessioni dedicate agli interventi di studiosi, selezionati dal comitato scientifico su 4 tematiche generali: Open Data, Open Learning, Open Software and Open Processes. *Una delle novita’ dell’edizione 2009 sara’ l’*OpenLab. Accanto al tradizionale déroulement del workshop verra’ allestito anche un ‘laboratorio’. Si trattera’ di uno spazio dedicato all’incontro diretto con i progetti e gli strumenti open source presentati durante il congresso.

Archeologia e Open Source: parte il 27 aprile il Quarto Workshop Italiano al CNR di Roma

24 Aprile, 2009
Categorie:  Conferenze Generale Nuove Tecnologie
Tags:  archeologia   convegno   informatica   open source   roma   tecnologie   worhshop  

Il Quarto Workshop Italiano “Open Source, Free Software e Open Format nei processi di ricerca archeologica” si terra’ a Roma, presso la sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche il 27 e 28 aprile 2009, e sara’ organizzato dall’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC), in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI), con il patrocinio del Dipartimento Patrimonio Culturale del CNR e della Filas. Il Workshop sara’ articolato in 4 sessioni di mezza giornata ciascuna.

Da 19 al 22 novembre 2009 a Paestum (Salerno) si celebrará la XII edición del Mediterranean Borsa del Turismo Archeologico, promossa e coordinata dalla Provincia di Salerno e dall'Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell'ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali e dell'OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo. Unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico e prima mostra internazionale di tecnologie interattive e virtuali, l'evento, ideato e organizzato dal Leader sas, è un luogo di approfondimento e divulgazione di temi inerenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione dei beni culturali, il dialogo interculturale e la cooperazione culturale. Oltre alle conferenze e alle ArcheoIncontri con la participation di rappresentanti delle Organizzazioni Governative Internazionali e di categoria, delle Istituzioni, delle Associations Professionali e di Operatori Turistici, Soprintendenti, Archeologi, Direttori di Musei, Docenti Universitari, Giornalisti.
Da 19 al 22 novembre 2009 a Paestum (Salerno) si celebrará la XII edición del Mediterranean Borsa del Turismo Archeologico, promossa e coordinata dalla Provincia di Salerno e dall'Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell'ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali e dell'OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo. Unico Salone espositivo al mondo del patrimonio archeologico e prima mostra internazionale di tecnologie interattive e virtuali, l'evento, ideato e organizzato dal Leader sas, è un luogo di approfondimento e divulgazione di temi inerenti la tutela, la fruizione, la valorizzazione dei beni culturali, il dialogo interculturale e la cooperazione culturale. Oltre alle conferenze e alle ArcheoIncontri con la participation di rappresentanti delle Organizzazioni Governative Internazionali e di categoria, delle Istituzioni, delle Associations Professionali e di Operatori Turistici, Soprintendenti, Archeologi, Direttori di Musei, Docenti Universitari, Giornalisti.

Paestum, 19 – 22 novembre 2009: XII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

15 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Nuove Tecnologie
Tags:  Borsa del Turismo Archeologico   Paestum  

Dal 19 al 22 novembre 2009 a Paestum (Salerno) avrà luogo la XII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, promossa e coordinata dalla Provincia di Salerno e dall’Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell’ICCROM, Centro Internazionale di Studi per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali e dell’OMT, Organizzazione Mondiale del Turismo.


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