Mostre

E' il senso dell'iniziativa "La Notte dei Musei", prevista per il 16 maggio e giunta alla sua quarta edición. La manifestation nasce nel 2005 con l'idea del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Italy, attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, assume il ruolo di coordinazione nazionale dei propri istituti territoriali. I musei che partecipano all'iniziativa, oltre a offrire l'ingresso gratuita, con l'organizzazione di spettacoli e manifestazioni, rimangono aperti fino alle 2.00 del mattino (la ultima entrata all'1.00). In particolare, si segnala la collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma che partecipa con i più importanti Musei della città, con il slogan "Una Notte tutta da vivere". Oltre 60 spazi espositivi della Capitale remainranno aperti gratis fino alla notte inoltrata offering un eccezionale cartellone di eventi artistici, mostre culturali e guidate; per l'occasione prolongheranno l'orario anche molte librerie e restaurants del Centro Storico. Tra oltre 100 eventi previsto sul territorio nazionale si segnala: "Voci, colori e luci al Castello: una notte alla scoperta dei musei" al Castello Sforzesco di Milano, che prevede due visite guidate alla Strada coperta della Ghirlanda.
E' il senso dell'iniziativa "La Notte dei Musei", prevista per il 16 maggio e giunta alla sua quarta edición. La manifestation nasce nel 2005 con l'idea del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese. Italy, attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, assume il ruolo di coordinazione nazionale dei propri istituti territoriali. I musei che partecipano all'iniziativa, oltre a offrire l'ingresso gratuita, con l'organizzazione di spettacoli e manifestazioni, rimangono aperti fino alle 2.00 del mattino (la ultima entrata all'1.00). In particolare, si segnala la collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma che partecipa con i più importanti Musei della città, con il slogan "Una Notte tutta da vivere". Oltre 60 spazi espositivi della Capitale remainranno aperti gratis fino alla notte inoltrata offering un eccezionale cartellone di eventi artistici, mostre culturali e guidate; per l'occasione prolongheranno l'orario anche molte librerie e restaurants del Centro Storico. Tra oltre 100 eventi previsto sul territorio nazionale si segnala: "Voci, colori e luci al Castello: una notte alla scoperta dei musei" al Castello Sforzesco di Milano, che prevede due visite guidate alla Strada coperta della Ghirlanda.

“La notte dei musei”, il 16 maggio 2009 musei aperti anche di notte

11 Maggio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Mostre Musei Visite
Tags:  Mostre   Notte dei musei   Visite  

Lasciare aperti i musei statali in orario notturno e gratuitamente permettendo quindi la fruizione dell’inestimabile patrimonio artistico italiano anche a chi non riesce a farlo nel normale orario di visita. E" il senso dell’iniziativa “La Notte dei Musei”, prevista per il 16 maggio e giunta alla sua quarta edizione. La manifestazione nasce nel 2005 su idea del **Ministero della Cultura **e della Comunicazione francese. L’Italia, attraverso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, svolge un ruolo di coordinamento nazionale dei propri istituti territoriali.

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.
Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.

Firenze, Museo Archeologico: “La donna nell’antichità dal tardo impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”

29 Aprile, 2009
Categorie:  Medioevo Mostre
Tags:  donna   fiesole   firenze   Longobardi   necropoli  

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra “La donna nell’antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”, allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze dall"8 marzo all'8 giugno 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete di età imperiale, si entra nel vivo della mostra con i ritrovamenti di età longobarda effettuati nel corso degli anni in Toscana.

**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.
**L'alba della città "" Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino** Sala Polivalente "Albino Calletti", Castelletto Sopra Ticino (No) Da 26 aprile al 29 novembre 2009 La mostra, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, fortemente voluta dall'amministrazione comunale e realizzata grazie al contributo della Regione Piemonte, Provincia di Novara, Fondazione della Comunità del Novarese e Distretto Turistico dei Laghi, si trova nella Sala Polivalente "Albino Calletti", presso il Parco Comunale "Giovanni Sibilia", e sarà aperta dal 26 aprile al 29 novembre 2009. La manifestazione "Le pietre dei signori del fiume", tenutasi dal settembre al December 2007, rappresentava il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella mostra "L'alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino", dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell'Italia nord-occidentale.

“L’alba della città“, in mostra a Castelletto Ticino nuovi reperti dalle necropoli golasecchiane

27 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Generale Mostre Nuovi Ritrovamenti Protostoria Visite
Tags:  castelletto ticino   golasecca   mostra   necropoli  

La manifestazione “Le pietre dei signori del fiume“, tenutasi dal settembre al dicembre 2007, aveva rappresentato il primo passo di un progetto espositivo che culmina ora nella Mostra “L’alba della città – Le prime necropoli del centro protourbano di Castelletto Ticino“, dedicata ad illustrare il momento di avvio del primo centro protourbano dell’Italia nord-occidentale. Oggetto dell’esposizione sono i reperti provenienti dagli scavi condotti dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte a Castelletto Ticino ““ località Croce Pietra (Via del Maneggio, Via Aronco, Via Repubblica), dove tra la fine del IX ed il VII secolo a.

Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.
Riaprono il 29 aprile al pubblico - dopo alcuni anni di chiusura - due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Naples: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vezuviane distrutta dall'Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 con l'opera di Alessandro Farnese, futuro Papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo. La collezione delle pitture del Museo rappresenta un eccezionale documento della pittura dell'età romana, nella sua evoluzione e varietà, partendo dal II stile, perché le pitture del I stile, non essendo figurate, non sono mai state staccate per le raccolte musuali. Un gruppo di pitture, di notevole bellezza, proviene dalla Casa del Poeta Tragico; queste rappresentano la Ierogamia di Zeus e Hera, Achille e Breseide, e il Sacrificio di Ifigenia. Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un altro filone più popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega, la decorazione delle taverne o di altri simili esercizi commerciali.

Pittura Pompeiana al MANN di Napoli: dal 29 aprile in mostra 400 affreschi pompeiani

23 Aprile, 2009
Categorie:  Epoca Romana Generale Mostre Musei Restauri Visite
Tags:  affreschi   mann   mostra   Napoli   pittura   pompei  

Riaprono il 29 aprile al pubblico – dopo alcuni anni di chiusura – due delle grandi collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: la Collezione Affreschi, che raccoglie più di 400 affreschi restituiti dalle città vesuviane distrutte dall’Eruzione del 79 d.C., e la Collezione Farnese (da settembre 2009), che nasce nel 1500 ad opera di Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III e che costituisce la più grande raccolta storica di statue antiche al mondo.

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.
Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra "Egitto mai visto", un'anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni nuove, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l'istituzione museale dedicata all'Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell'Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo. Tra ricostruzioni scenografiche saranno visibili 500 ritrovamenti mai esposti: mummie, sarcofagi, vesti, corredi funerari, 40 inedite pareti di sarcofago incise e dieci esemplari di stele appena restaurate. Ad oltre cento anni dalle scoperte, la mostra affronterà per la prima volta lo studio completo dei materiali ritrovati dalla Missione Archeologica Italiana, permettendo una ricostruzione filologica dei contesti funerari fino ad oggi sconosciuti al grande pubblico.

“Egitto mai visto”: anteprima mondiale e reperti inediti dal 30 maggio al Castello del Buonconsiglio di Trento

22 Aprile, 2009
Categorie:  Egizi Mostre
Tags:  Castello del Buonconsiglio   Egitto   mostra   trento  

Aprirà il prossimo 30 maggio la mostra “Egitto mai visto”, un"anteprima mondiale dedicata ai ritrovamenti di due importanti collezioni inedite, tra loro molto diverse: la Collezione del Museo Egizio di Torino e la Collezione del Castello del Buonconsiglio, di Trento. La raccolta più ricca, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale dedicata all’Egitto più importante dopo quella del Cairo, sarà esposta insieme alla curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio, costituita da oggetti mai mostrati, acquisiti nella prima metà dell’Ottocento e conservati fino ad oggi nei depositi del museo.

Si inizia con l'apertura della mostra "Il pugilatore in riposo" l'iniziativa voluta dal presidente del Senato, Renato Schifani per promuovere e valorizzare l' straordinario patrimonio artistico italiano. L'opera "Il pugilatore in riposo" proviene dal Museo Nazionale Romano con sede a Palazzo Massimo alle Terme. Si tratta di una statua in bronzo variamente datata dalla fine del IV secolo a.C. al II secolo a.C. Venne alla luce nel 1885, a Roma, sul versante mediorientale del Quirinale, durante i lavori per la costruzione del Teatro Drammatico Nazionale, nell'area anticamente occupata dal complesso delle Terme di Costantino (315 a.C.), dove l'opera era stata trasferita come elemento di arredo. La mostra è aperta al pubblico dal'8 aprile al 10 maggio tutti i giorni, compresi i festivi e le giornate del domenica 12 e lunedì 13 aprile, dalle ore 10 alle ore 20. Con "Dai musei al Senato" il Senato ha dato il via ad una serie di mostre dedicate a grandi opere provenienti dai musei italiano, proponenedo un capolavoro per volta proprio perche' questo costituisca "spinta virtuosa a conoscere il museo di provenienza e le sue opere".
Si inizia con l'apertura della mostra "Il pugilatore in riposo" l'iniziativa voluta dal presidente del Senato, Renato Schifani per promuovere e valorizzare l' straordinario patrimonio artistico italiano. L'opera "Il pugilatore in riposo" proviene dal Museo Nazionale Romano con sede a Palazzo Massimo alle Terme. Si tratta di una statua in bronzo variamente datata dalla fine del IV secolo a.C. al II secolo a.C. Venne alla luce nel 1885, a Roma, sul versante mediorientale del Quirinale, durante i lavori per la costruzione del Teatro Drammatico Nazionale, nell'area anticamente occupata dal complesso delle Terme di Costantino (315 a.C.), dove l'opera era stata trasferita come elemento di arredo. La mostra è aperta al pubblico dal'8 aprile al 10 maggio tutti i giorni, compresi i festivi e le giornate del domenica 12 e lunedì 13 aprile, dalle ore 10 alle ore 20. Con "Dai musei al Senato" il Senato ha dato il via ad una serie di mostre dedicate a grandi opere provenienti dai musei italiano, proponenedo un capolavoro per volta proprio perche' questo costituisca "spinta virtuosa a conoscere il museo di provenienza e le sue opere".

Apre l’iniziativa “Dai Musei al Senato”: in mostra dall’8 aprile a Palazzo Giustiniani il ‘Pugilatore in riposo’

8 Aprile, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Eventi Mostre Visite
Tags:  mostra   museo   pugilatore in riposo   roma   senato   statua  

Si avvia con l’apertura della mostra ”Il pugilatore in riposo” l’iniziativa voluta dal presidente del Senato, Renato Schifani per promuovere e valorizzare lo straordinario patrimonio artistico italiano. L’opera ‘Il pugilatore in riposo‘ proviene dal Museo Nazionale Romano con sede a Palazzo Massimo alle Terme. Si tratta di una statua in bronzo variamente datata dalla fine del IV secolo a.C. al II secolo a.C. Venne alla luce nel 1885, a Roma, sul versante mediorientale del Quirinale, durante i lavori per la costruzione del Teatro Drammatico Nazionale, nell’area anticamente occupata dal complesso delle Terme di Costantino (315 d.

La manifestazione che si sta svolgendo dal 18 al 26 April 2009, è alla XI édition __ con il ciclo chiamato "Settimana della Cultura", dedicato alla promozione del patrimonio culturale, con l'organizzazione di eventi e l'apertura gratuita di tutti i luoghi statali. Scopo fondamentale dell'iniziativa è quello di promuovere la conoscenza della cultura e di trasmettere il amore per l'arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni possono scegliere tra mostre, conferenze, laboratori, visite guidate, concerti, esibizioni, proiezioni cinematografiche e straordinarie aperture in tutte le regioni dell'Italia. Con il slogan scelto quest'anno "La cultura è di tutti: partecipa anche tu", si vuole mettere l'accento su due concetti fondamentali: l'inestimabile valore del patrimonio culturale e la sua natura di risorsa preziosa e ineguagliabile a disposizione, ogni giorno, di ogni cittadino e tradizionalmente offerte gratuitamente per la Settimana della cultura. Alla realizzazione dell'evento partecipano,apportando un valore aggiunto alla missione di questa manifestation tutti gli Istituti Territoriali del Ministero, gli Enti Locali, Istituzioni, Associazioni, Fondazioni statali e private e il Ministero degli Affari Esteri con gli Istituti Italiani di Cultura all'Estero per la promozione e la divulgazione della settimana a livello internazionale.
La manifestazione che si sta svolgendo dal 18 al 26 April 2009, è alla XI édition __ con il ciclo chiamato "Settimana della Cultura", dedicato alla promozione del patrimonio culturale, con l'organizzazione di eventi e l'apertura gratuita di tutti i luoghi statali. Scopo fondamentale dell'iniziativa è quello di promuovere la conoscenza della cultura e di trasmettere il amore per l'arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni possono scegliere tra mostre, conferenze, laboratori, visite guidate, concerti, esibizioni, proiezioni cinematografiche e straordinarie aperture in tutte le regioni dell'Italia. Con il slogan scelto quest'anno "La cultura è di tutti: partecipa anche tu", si vuole mettere l'accento su due concetti fondamentali: l'inestimabile valore del patrimonio culturale e la sua natura di risorsa preziosa e ineguagliabile a disposizione, ogni giorno, di ogni cittadino e tradizionalmente offerte gratuitamente per la Settimana della cultura. Alla realizzazione dell'evento partecipano,apportando un valore aggiunto alla missione di questa manifestation tutti gli Istituti Territoriali del Ministero, gli Enti Locali, Istituzioni, Associazioni, Fondazioni statali e private e il Ministero degli Affari Esteri con gli Istituti Italiani di Cultura all'Estero per la promozione e la divulgazione della settimana a livello internazionale.

“La cultura è di tutti: partecipa anche tu”: dal 18 al 26 siti statali gratuiti per la XI Settimana della Cultura 2009

1 Aprile, 2009
Categorie:  Eventi Mostre Musei Visite
Tags:  aperture straordinarie   beni culturali   Musei   patrimonio nazionale   Settimana della Cultura   Visite  

La manifestazione che quest’anno si svolgerà dal 18 al 26 aprile 2009, è alla sua XI edizione __ con il ciclo denominato “Settimana della Cultura”, dedicato alla promozione del patrimonio culturale, con l’organizzazione di eventi e l"apertura gratuita di tutti i luoghi statali. Scopo fondamentale dell’iniziativa è quello di favorire la conoscenza della cultura e di trasmettere l’amore per l’arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per sette giorni potranno scegliere tra mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche e aperture straordinarie in tutte le regioni d’Italia.

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.
Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.

Firenze – Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera – In mostra dal 19 giugno al 30 settembre 2009

29 Marzo, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Medioevo Mostre Musei
Tags:  firenze   Giordania   Petra   Shawbak  

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell’Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città “incastellata” fu il fulcro di un’area strategica tra due potentati, l’Egitto e la Siria, poi venne la perdita di ruolo e l’abbandono. Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinati aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo orientale ed uno dei più vivaci punto di incontro tra culture diverse: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Oriente islamico.

Al via le Giornate FAI di Primavera: 28 e 29 marzo 2009

27 Marzo, 2009
Categorie:  Mostre Musei Visite
Tags:  fai   Giornata FAI di Primavera  

Sabato 28 e domenica 29 Marzo il Fai (Fondo Ambientale Italiano) organizza la 17º giornata di primavera, a sostegno dell’arte e della natura italiane. Fondazione nazionale senza scopo di lucro, il FAI dal 1975 ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano grazie al generoso aiuto di moltissimi cittadini e aziende che sostengono il suo lavoro. Oggi il FAI gestisce e mantiene vivi castelli, ville, parchi storici, aree naturali e paesaggi di incontaminata bellezza.

Siena attraverso l’occhio dell’Archeologo. Mostra su Ranuccio Bianchi Bandinelli

22 Marzo, 2009
Categorie:  Mostre Visite
Tags:  archeologia   bianchi bandinelli   mostra   siena  

Apre dal 4 aprile al 5 luglio la mostra ”L’occhio dell’archeologo. Ranuccio Bianchi Bandinelli nella Siena di primo ‘900”, in programma nella citta’ toscana, nel Complesso museale Santa Maria della Scala. L’esposizione, curata di Marcello Barbanera, docente di Archeologia presso l’Universita’ ”La Sapienza” di Roma, si pone come obiettivo delineare il rapporto tra l’archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli con Siena, la sua citta’ d’origine. Il percorso espositivo propone idee, progetti, prove grafiche, ricerche archeologiche del grande studioso, ma anche oggetti di uso quotidiano e piccoli ritratti fotografici di vita privata che mettono in luce lo sguardo con cui Bianchi Bandinelli guardava Siena e i suoi spazi.


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