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The N-Files. Identikit di un Neandertal Biblioteca Civica di Verona, 3-29 marzo. Accesso libero. La mostra propone un percorso nello spazio e nel tempo per scoprire le somiglianze e le differenze tra due specie umane, attraverso ricostruzioni, calchi, materiali di archeologia sperimentale. I Neandertal hanno condiviso con i primi Sapiens territorio, clima e ambiente per qualche millennio, ma ad un certo punto sembrano scomparire dal record archeologico. Le scoperte e gli studi degli ultimi anni hanno scardinato convinzioni centenarie e certezze sulla storia evolutiva umana, ma molte questioni rimangono aperte: che relazione c’e’ tra i Neanderthal e noi? Con quali altre specie abbiamo convissuto prima di rimanere gli ultimi Homo sul pianeta Terra? In cosa i Neandertaliani erano diversi da noi? Come vivevano? Che strumenti e tecnologia utilizzavano? Quali capacità linguistiche avevano? Dove si trovano le loro tracce nel territorio veronese? La mostra fa parte delle propuestas di Infinitamente, il Festival della Scienza di Verona (10-16 marzo), giunto ormai alla sua sesta édition e che quest’anno è arrivato il tema il CAMBIAMENTO.
The N-Files. Identikit di un Neandertal Biblioteca Civica di Verona, 3-29 marzo. Accesso libero. La mostra propone un percorso nello spazio e nel tempo per scoprire le somiglianze e le differenze tra due specie umane, attraverso ricostruzioni, calchi, materiali di archeologia sperimentale. I Neandertal hanno condiviso con i primi Sapiens territorio, clima e ambiente per qualche millennio, ma ad un certo punto sembrano scomparire dal record archeologico. Le scoperte e gli studi degli ultimi anni hanno scardinato convinzioni centenarie e certezze sulla storia evolutiva umana, ma molte questioni rimangono aperte: che relazione c’e’ tra i Neanderthal e noi? Con quali altre specie abbiamo convissuto prima di rimanere gli ultimi Homo sul pianeta Terra? In cosa i Neandertaliani erano diversi da noi? Come vivevano? Che strumenti e tecnologia utilizzavano? Quali capacità linguistiche avevano? Dove si trovano le loro tracce nel territorio veronese? La mostra fa parte delle propuestas di Infinitamente, il Festival della Scienza di Verona (10-16 marzo), giunto ormai alla sua sesta édition e che quest’anno è arrivato il tema il CAMBIAMENTO.

The N-Files. Identikit di un Neandertal alla Biblioteca Civica di Verona

6 Marzo, 2014
Categorie:  Evoluzione Mostre Preistoria
Tags:  evoluzione   mostra   neandertal   transizione   verona  

Biblioteca Civica di Verona, 3-29 marzo. Accesso libero. La mostra propone un percorso nello spazio e nel tempo per scoprire somiglianze e differenze tra due specie umane, attraverso ricostruzioni, calchi, materiali di archeologia sperimentale. I Neandertal hanno condiviso con i primi Sapiens territorio, clima e ambiente per qualche millennio, ma ad un certo punto sembrano scomparire dal record archeologico. Le scoperte e gli studi degli ultimi anni hanno scardinato convinzioni centenarie e certezze sulla storia evolutiva umana, ma molte questioni rimangono aperte: che relazione c’e’ tra i Neandertal e noi?

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).
Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell'Università di Siena, con l'inaugurazione alle 18, la mostra multisensoriale "Non solo pane". Un speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l'olfatto, con gli occhi bendati, guiderà i visitatori nella preistoria, illustrando come l'uomo procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L'esposizione, pensata per un ampio pubblico, mira a far conoscere a ogni visitatore aspetti storici-archeologici e naturalistici, stimolando l'uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali. La mostra è organizzata e allestita secondo le linee guida del design for all, dall'ufficio Accoglienza disabili e servizi Dsa dell'Ateneo, in collaborazione con l'Interuniversity Research Center for the study and promotion of Prehistoric cultures, technologies and landscapes e con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali – Area di Preistoria dell'Università di Siena, con l'Unione Italiana Ciechi e il Laboratorio dell'Accessibilità Universale di Buonconvento (LAU).

“Non solo pane”, a Siena la preistoria diventa accessibile e multisensoriale

8 Settembre, 2013
Categorie:  Mostre Preistoria Visite
Tags:  accessibilità   Musei   Preistoria   sensi   siena  

Si aprirà il 10 settembre nel cortile del Palazzo del Rettorato dell’Università di Siena, con l’inaugurazione alle ore 18, la mostra multisensoriale “Non solo pane”. Uno speciale percorso da esplorare attraverso il tatto e l’olfatto, ad occhi bendati, condurrà i visitatori nella preistoria, illustrando come l’uomo si procurava e gestiva le risorse alimentari, come raccoglieva i prodotti della terra e come li cucinava e conservava. L’esposizione, pensata per un pubblico ampio, mira a far conoscere ad ogni visitatore aspetti storico-archeologici e naturalistici, stimolandolo all’uso di quelle capacità sensoriali di solito meno utilizzate nella vita quotidiana e, specificamente, nella fruizione di occasioni culturali.

Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica museumciviconorma@gmail.com per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.
Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica [email protected] per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.

Call for pictures al Museo Civico di Norba

22 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  fotografia   immagini   mostra   museo   norba  

Raccolta di ricordi digitalizzati sull’Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti etc…riguardanti l’antica città di Norba ed il suo territorio. Chiunque abbia realizzato immagini digitali sull’Antica Norba che ritenga particolarmente significative e abbia il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all’indirizzo di posta elettronica museociviconorma@gmail.

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.
Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.

Mostra Itinerari archeologici in Valle di Susa

21 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre
Tags:  archeologia   fotografia   itinerari   mostra   susa  

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa“, che racchiude le immagini dei siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le località protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio.

Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.
Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.

L’età del Rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi. Brescia, Museo Diocesano

6 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria Protostoria
Tags:  brescia   eta del rame   oetzi   similaun  

Al Diocesano di Brescia rivivrà l’età del Rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l’umanità: “nascono” l’aratro, la ruota, l’aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, lo sviluppo della metallurgia del rame, spesso in lega con l’arsenico, l’agricoltura e l’allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti ed appassionati attendevano da anni, dato che dell’Eta del rame si sa molto; ma moltissimo resta ancora da scoprire e da definire.

Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.
Visto l'interesse del pubblico e le molte richieste di visita da parte di appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni archivisti e archeologi della Provincia Autonoma di Trento ha previsto l'apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in maniera straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività Natale. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre. Il percorso espositivo racconta le vicende dei diversi abitati palafitticoli succedutisi lungo le sponde del lago Carera, bacino di origine glaciale, dal IV al II millennio a.C. La visita è un avvincente viaggio nel passato e rappresenta una unica opportunità per conoscere e capire meglio la vita dei nostri antenati dell'età del Bronzo. Straordinari reperti in legno che stupiscono per la loro modernità, testimonianze di notevoli tecniche costruttive, filmati, installazioni e un grande plastico conducono nell'atmosfera di un villaggio palafitticolo di 3.500 anni fa. Una sezione del museo è inoltre dedicata al biotopo Fiavé-Carera, riserva naturale provinciale e sito di importanza comunitaria.

IL MUSEO DELLE PALAFITTE DI FIAVÉ SARÀ APERTO ANCHE IN DICEMBRE E PER LE FESTIVITA" NATALIZIE

4 Dicembre, 2012
Categorie:  Mostre Musei Preistoria Visite
Tags:  fiavè   museo   palafitte  

Visto l’interesse da parte del pubblico e le molte richieste di visita pervenute da appassionati di archeologia, operatori turistici e gruppi organizzati, la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento ha previsto l’apertura del Museo delle Palafitte di Fiavé in via straordinaria anche nel mese di dicembre e durante le prossime festività natalizie. Il museo sarà visitabile dal 1 dicembre al 6 gennaio ogni sabato e domenica dalle ore 14 alle 18 e negli stessi orari anche il 26, 27 e 28 dicembre.

Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.
Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.

“I Rostri della Battaglia delle Egadi” in mostra al Museo Whitaker di Mozia

19 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre
Tags:  egadi soprintendenza del mare   mozia   punici   rostri  

Domani 20 novembre 2012, alle ore 11 presso il Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell’esposizione ** “I Rostri della Battaglia delle Egadi”** Da domani e fino al 20 febbraio 2013, saranno esposti 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la statunitense RPM Nautical Foundation, nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.

Da 24 April al 24 June, al palazzo Ventimiglia Trao, i reperti e fossili appartenante a Corrado e Ippolito, due dei più autorevoli cultori della palletnologia in Italia all'inizio del secolo scorso, "riscoperti" grazie anche all'insiderato archivio di famiglia. _ _ L'incessante passione per l'archeologia, la sterminata raccolta di fossili e carapaci, le carte di famiglia che regalano un "spaccato" unicissimo della società dell'epoca. C'è questo e molto altro ancora nel evento che, attraverso un congresso e una mostra, porterà sotto la luce dei riflettori le figure di due eclettici personaggi del secolo scorso, i fratelli Cafici, e l'omonima collection, su cui si alzerà per la prima volta il sipario. Da martedì prossimo, per due mesi, Vizzini avrà un'iniziativa di eccezionale spessore culturale: "Ippolito e Corrado Cafici tra collezionismo e scientifica ricerca" è infatti il titolo del congresso in programma 24 April, alle 16:30, presso l'auditorium del palazzo municipale e dell'esposizione che sarà inaugurata, alle 19:30, nei locali della Casa della memoria e delle arti del palazzo Ventimiglia Trao.
Da 24 April al 24 June, al palazzo Ventimiglia Trao, i reperti e fossili appartenante a Corrado e Ippolito, due dei più autorevoli cultori della palletnologia in Italia all'inizio del secolo scorso, "riscoperti" grazie anche all'insiderato archivio di famiglia. _ _ L'incessante passione per l'archeologia, la sterminata raccolta di fossili e carapaci, le carte di famiglia che regalano un "spaccato" unicissimo della società dell'epoca. C'è questo e molto altro ancora nel evento che, attraverso un congresso e una mostra, porterà sotto la luce dei riflettori le figure di due eclettici personaggi del secolo scorso, i fratelli Cafici, e l'omonima collection, su cui si alzerà per la prima volta il sipario. Da martedì prossimo, per due mesi, Vizzini avrà un'iniziativa di eccezionale spessore culturale: "Ippolito e Corrado Cafici tra collezionismo e scientifica ricerca" è infatti il titolo del congresso in programma 24 April, alle 16:30, presso l'auditorium del palazzo municipale e dell'esposizione che sarà inaugurata, alle 19:30, nei locali della Casa della memoria e delle arti del palazzo Ventimiglia Trao.

La Collezione Cafici per la prima volta esposta al pubblico, a Vizzini convegno e mostra con il Museo "Paolo Orsi"

30 Aprile, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre
Tags:  cafici   Magna Grecia   mostra  

Dal 24 aprile al 24 giugno, a palazzo Ventimiglia Trao, i reperti e i fossili appartenuti a Corrado e Ippolito, due tra i più autorevoli cultori di paletnologia in Italia agli inizi del secolo scorso, “riscoperti” grazie anche all’inedito archivio di famiglia. _ _ L’incessante passione per l’archeologia, la sterminata raccolta di fossili e carapaci, le carte di famiglia che regalano un inedito “spaccato” della società dell’epoca. C"è questo e molto altro ancora nell’evento che, attraverso un convegno e una mostra, porterà sotto la luce dei riflettori le figure di due eclettici personaggi del secolo scorso, i fratelli Cafici, e l’omonima collezione, sulla quale per la prima volta si alzerà il sipario.

Presentazione volume e mostra ‘Il primo miglio della via Appia’

16 Dicembre, 2011
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Età Moderna Eventi Generale Medioevo Metodologie archeologiche Mostre Preistoria Protostoria Pubblicazioni Restauri Scavi
Tags:  archeologia   roma   via Appia  

Oggi (venerdì 16 dicembre) sarà presentato il volume “Il primo miglio della via Appia” (Croma), un" opera nata delle ricerche di studenti, laureati e dottorandi di archeologia che partecipano all’omonimo Seminario sotto la direzione scientifica di Alessandro Guidi, Daniele Manacorda, Maura Medri, Riccardo Santangeli Valenzani e Rita Volpe, in collaborazione con il Dipartimento di studi storico-artistici e archeologici dell’Università degli Studi di Roma Tre. Lo annuncia in una nota l’ufficio stampa del Seminario “Il primo miglio della via Appia”.

“Memoranda. Tesori Romani di Cartagine e della Tunisia Imperiale” – Roma

19 Giugno, 2011
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre
Tags:  Istituto Italiano di Studi per l'Africa e l'Oriente   Società Geografica Italiana   tunisia   Villa Celimontana  

Il giorno 22 giugno 2011, alle ore 18,00, sarà inaugurata a Roma, nella prestigiosa sede della Società Geografica Italiana a Villa Celimontana, la mostra dal titolo: “MEMORANDA. TESORI ROMANI DI CARTAGINE E DELLA TUNISIA IMPERIALE” che durerà fino al 3 luglio, per trasferirsi poi, fino a fine luglio, nella sede dell’Istituto Italiano di Studi per l’Africa e l’Oriente. Dedicata agli straordinari e misconosciuti siti archeologici di questo Paese profumato di gelsomini, la mostra è stata realizzata il mese di maggio 2011 grazie al sostegno del Ministero della Cultura tunisino che intende rilanciare culturalmente una terra apprezzata soprattutto per il suo mare.


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