Medioevo

In mostra a Castel del Monte i “Castelli sul Mare”

11 Agosto, 2009
Categorie:  Medioevo Mostre Visite

Un percorso fotografico e pannellistico allestito nella splendida e imponente cornice di Castel del Monte (Andria) invita i visitatori che ammirano la pesante architettura del castello di Federico II a soffermarsi e a conoscere i castelli e le fortificazioni che furono realizzati lungo le coste italiane nel Medioevo con duplice scopo, mercantile e militare. Il titolo della mostra, “Castelli sul mare, itinerario fotografico attraverso l’Italia“ rende chiaro il fine per la quale essa è stata realizzata: mostrare, attraverso le fotografie di Nicola Amato e Sergio Leonardi, i monumenti più caratteristici delle coste italiane, e attraverso di essi ripercorrere la storia della penisola tra Medioevo ed Età Moderna: una storia densa di eventi e di avvenimenti, di contrasti e di incontri che si svolsero nel mare e per colpa del mare.

Riportiamo l'interessante iniziativa che si celebrará tutti i venerdì, fino al 28 agosto, al Castello di Montefiore Conca: Quest'estate tra le mura del Castello di Montefiore Conca ci saranno in scena i Malatesta, la potente e spietata famiglia riminese che costruì e frequentava il castello per oltre due secoli, dal "300 al "500. I visitatori potranno assistere a visite teatrali guidate dal Sistema Museo, enti gestore dei servizi di reception al monument per conto del Comune di Montefiore Conca. Le visite teatrali guidate, curate dalla Compagnia del Serraglio, si avverranno dalle 21.00 ogni mezz'ora fino alle 23.00 e vedranno la partecipazione di attori che, attraverso racconti, aneddoti e suggestioni ci farà sentire più vicine storie, amori e avventure della famiglia Malatesta. L'amore struggente di Malatesta Ungaro per Viola Novella, moglie di un nobile del posto, porterà a ricercare lo spirito della sua amata nel pozzo di San Patrizio per poterla dichiarare ancora una volta la sua devozione.
Riportiamo l'interessante iniziativa che si celebrará tutti i venerdì, fino al 28 agosto, al Castello di Montefiore Conca: Quest'estate tra le mura del Castello di Montefiore Conca ci saranno in scena i Malatesta, la potente e spietata famiglia riminese che costruì e frequentava il castello per oltre due secoli, dal "300 al "500. I visitatori potranno assistere a visite teatrali guidate dal Sistema Museo, enti gestore dei servizi di reception al monument per conto del Comune di Montefiore Conca. Le visite teatrali guidate, curate dalla Compagnia del Serraglio, si avverranno dalle 21.00 ogni mezz'ora fino alle 23.00 e vedranno la partecipazione di attori che, attraverso racconti, aneddoti e suggestioni ci farà sentire più vicine storie, amori e avventure della famiglia Malatesta. L'amore struggente di Malatesta Ungaro per Viola Novella, moglie di un nobile del posto, porterà a ricercare lo spirito della sua amata nel pozzo di San Patrizio per poterla dichiarare ancora una volta la sua devozione.

Una visita speciale: Visite guidate teatrali al castello di Montefiore Conca (RN)

9 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Visite
Tags:  castello   malatesta   Montefiore Conca  

Riportiamo l’interessante iniziativa che si terrà tutti i venerdì, fino al 28 agosto, al Castello di Montefiore Conca: Quest’estate tra le mura del Castello di Montefiore Conca saranno di scena i Malatesta, la potente e spietata famiglia riminese che costruì e frequentò il castello per oltre due secoli, dal “300 al “500. I visitatori potranno assistere a visite guidate teatrali promosse da Sistema Museo, ente gestore dei servizi di accoglienza al pubblico presso il monumento per conto del Comune di Montefiore Conca.

**<em>LE RICERCHE ARCHEOLOGICHE NELL’ANTICA FORTEZZA DI MONTE SAN MARTINO</em>** [Lundo, Lomaso – Trentino] Da qualche settimana la sommità del Monte San Martino, tra il Lomaso e l’alto Garda, è tornata a rianimarsi. Dentro quello che si rivela un isolato isolato habitation tra le monti dalle valli interiori, sono riprese le ricerche archeologiche cura della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di un centro di lunga durata, realizzato nei più incerti momenti dell’età antica che segue la fine del mondo romano. Anno dopo anno, le sue strutture diventano chiare: l’antico oratorio medievale, le difese murate intorno all’imsediamento, i caseggiati interni, spazi con relative testimonianze di vita e le tombe. A poco a poco si svelano i segni di una realtà che la storia ha dimenticato e la natura ha long hidden.
**<em>LE RICERCHE ARCHEOLOGICHE NELL’ANTICA FORTEZZA DI MONTE SAN MARTINO</em>** [Lundo, Lomaso – Trentino] Da qualche settimana la sommità del Monte San Martino, tra il Lomaso e l’alto Garda, è tornata a rianimarsi. Dentro quello che si rivela un isolato isolato habitation tra le monti dalle valli interiori, sono riprese le ricerche archeologiche cura della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di un centro di lunga durata, realizzato nei più incerti momenti dell’età antica che segue la fine del mondo romano. Anno dopo anno, le sue strutture diventano chiare: l’antico oratorio medievale, le difese murate intorno all’imsediamento, i caseggiati interni, spazi con relative testimonianze di vita e le tombe. A poco a poco si svelano i segni di una realtà che la storia ha dimenticato e la natura ha long hidden.

Lundo (Trentino) – Visita gratuita alle ricerche archeologiche di Monte San Martino

6 Agosto, 2009
Categorie:  Medioevo Scavi Visite
Tags:  Medioevo   montagna   Trentino  

[Lundo, Lomaso – Trentino] Da alcune settimane la sommità del monte di san Martino, tra il Lomaso e l’alto Garda, è tornata a rianimarsi. Dentro quello che si rivela un singolare insediamento abitato isolato tra i monti dalle valli alpine interne, sono riprese le indagini archeologiche a cura della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento. Si tratta di un centro di non lunga durata, realizzato nei momenti più incerti dell’età antica che segue la fine del mondo romano.

Riprende a Diano Marina (IM) lo scavo presso la chiesa dei SS. Nazario e Celso

17 Luglio, 2009
Categorie:  Epoca Romana Medioevo Scavi
Tags:  diano marina   istituto internazionale di studi liguri   scavo  

Si svolge dal 13 al 31 luglio 2009 nell’area del Prato Fiorito di Diano Marina (IM), lungo il fianco meridionale della chiesa dei SS. Nazario e Celso, la V campagna di scavo condotta dall"Istituto Internazionale di Studi Liguri con l’autorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il sito è situato nel cuore del Lucus Bormani, il nome romano del territorio compreso tra Capo Berta e Capo Cervo il cui centro abitato si sviluppò in età imperiale grazie alla presenza di una mansio __(stazione di sosta), posizionata lungo la via Iulia Augusta, e di cui è data menzione nella Tabula Peutingeriana e in altri importanti itinerari di età tardoromana.

Medioevo in Mostra al Castello di Belgioioso (PV) Giunta alla decima edizione, con i suoi oltre 100.000 visitatori, è la revisione internazionale di riferimento per i cultori dell’Età di Mezzo. Quest’anno si aggiunge anche la fantasia. Dalle 14 alle 20 del 29 agosto e dalle 10 alle 20 del 30 agosto 2009, al Castello di Belgioioso tornerà la manifestazione "Medioevo in Mostra", che deve la sua duratura fama internazionale – la prima edizione risale infatti al 1996 – a una felice e unica connubio e cioè unire diverse spettacoli e attrazioni di tipo medievale, attraenti anche per i neofiti, al fatto di essere il luogo deputato d’incontro e confronto culturale per tutti coloro che operano filologicamente nella rievocazione di questo affascinante periodo storico. Tra gli oltre 140 espositori provenienti da tutta Europa ci saranno università, musei, città d’arte, rocche e castelli, enti di ricerca e tutela storica, artigiani, oplologi, famosi e selezionati gruppi e associazioni di rievocazione storica medievale.
Medioevo in Mostra al Castello di Belgioioso (PV) Giunta alla decima edizione, con i suoi oltre 100.000 visitatori, è la revisione internazionale di riferimento per i cultori dell’Età di Mezzo. Quest’anno si aggiunge anche la fantasia. Dalle 14 alle 20 del 29 agosto e dalle 10 alle 20 del 30 agosto 2009, al Castello di Belgioioso tornerà la manifestazione "Medioevo in Mostra", che deve la sua duratura fama internazionale – la prima edizione risale infatti al 1996 – a una felice e unica connubio e cioè unire diverse spettacoli e attrazioni di tipo medievale, attraenti anche per i neofiti, al fatto di essere il luogo deputato d’incontro e confronto culturale per tutti coloro che operano filologicamente nella rievocazione di questo affascinante periodo storico. Tra gli oltre 140 espositori provenienti da tutta Europa ci saranno università, musei, città d’arte, rocche e castelli, enti di ricerca e tutela storica, artigiani, oplologi, famosi e selezionati gruppi e associazioni di rievocazione storica medievale.

Medioevo in Mostra al Castello di Belgioioso (PV), tra falconieri, lupari e fantasy

7 Luglio, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Eventi FantArcheologia Medioevo Mostre Visite
Tags:  belgioioso   fantasy   Medioevo   rievocazioni  

Giunta alla decima edizione, con i suoi oltre 100.000 visitatori è la rassegna internazionale di riferimento per i cultori dell’Età di Mezzo. Quest’anno si aggiungerà anche il fantasy. Dalle 14 alle 20 di sabato 29 agosto e dalle 10 alle 20 di domenica 30 agosto 2009, al Castello di Belgioioso tornerà la manifestazione “Medioevo in Mostra”, che deve la sua duratura fama internazionale – la prima edizione risale infatti al 1996 – a un felice e unico connubio e cioè unire molteplici spettacoli e attrazioni di tipo medievale, accattivanti anche per i neofiti, al fatto di essere il luogo deputato d’incontro e confronto culturale per tutti coloro che operano filologicamente nella rievocazione di questo affascinante periodo storico.

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.
Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell'Impero Romano dell'Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra "La donna nell'antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana", allestita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze dal"8 marzo al 8 June 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete d'età imperiale, si entra in vivo della mostra con i ritrovamenti di età lungabarda fatti nel corso degli anni in Toscana. I Longobardi arrivano in Nord Italia following Re Alboino nel 568 d.C. Incursioni longobarde tra 569 e 570 originano dai Ducati di Lucca e Chiusi in Toscana, e di Spoleto, mentre nel Sud Italia il Ducato di Benevento è fondato nel 571. La presenza longobarda resiste in Italia fino al 774, solo a Benevento perdura fino alla metà del XI secolo. Oltre alle fonti, la presenza longobarda in Toscana è confermata dalle numerose attestazioni archeologiche rinvenute nella regione.

Firenze, Museo Archeologico: “La donna nell’antichità dal tardo impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”

29 Aprile, 2009
Categorie:  Medioevo Mostre
Tags:  donna   fiesole   firenze   Longobardi   necropoli  

Si apre con una galleria di sei donne al centro del potere negli anni tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e la nascita del Sacro Romano Impero (Galla Placidia, Teodora, Amalasunta, Rosmunda, Teodolinda, Ermengarda) la mostra “La donna nell’antichità dal Tardo Impero ai Longobardi. Nuove acquisizioni in Toscana”, allestita presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze dall"8 marzo all'8 giugno 2009. Dopo una prima sezione introduttiva sul ruolo e la condizione della donna nel mondo romano, esemplificata attraverso busti, gemme, monete di età imperiale, si entra nel vivo della mostra con i ritrovamenti di età longobarda effettuati nel corso degli anni in Toscana.

Peccioli e la Valdera dal Medioevo all'Ottocento. Itinerari archeologici fra Pisa e Volterra Sottogiorno 18 aprile, ore 10.00 Centro Polivalente Via del Carmine, Peccioli (Pi) I paesaggi della Valdera non celano solo le tombe, i santuari, le fattorie etruche e romane che hanno alimentato la ricerca archeologica dal Settenesimo al giorno d'oggi, con i risultati che è oggi possibile apprezzare sia nei musei del territorio, che in una ricca serie di pubblicazioni. Da quasi trenta anni, infatti, il scavo rivela anche la trasformazione dei paesaggi e degli insediamenti, e le tracce delle attività produttive, che hanno segnato la vita del territorio in età medievale e moderna, sedimentando nelle forme che ancora connononono gran parte del territorio e dei centri storici. La Scuola di Studio, organizzata dalla Fondazione Peccioli_per_, si propone di consentire "" a vari livelli "" la diffusione dei risultati ottenuti negli ultimi anni, anche grazie al moltiplicarsi dell'attività di tutela e di ricerca, e confrontarli con le esperienze delle aree urbane di Pisa e Volterra, e dell'area che va dal Valdarno alla Valle del Cecina.
Peccioli e la Valdera dal Medioevo all'Ottocento. Itinerari archeologici fra Pisa e Volterra Sottogiorno 18 aprile, ore 10.00 Centro Polivalente Via del Carmine, Peccioli (Pi) I paesaggi della Valdera non celano solo le tombe, i santuari, le fattorie etruche e romane che hanno alimentato la ricerca archeologica dal Settenesimo al giorno d'oggi, con i risultati che è oggi possibile apprezzare sia nei musei del territorio, che in una ricca serie di pubblicazioni. Da quasi trenta anni, infatti, il scavo rivela anche la trasformazione dei paesaggi e degli insediamenti, e le tracce delle attività produttive, che hanno segnato la vita del territorio in età medievale e moderna, sedimentando nelle forme che ancora connononono gran parte del territorio e dei centri storici. La Scuola di Studio, organizzata dalla Fondazione Peccioli_per_, si propone di consentire "" a vari livelli "" la diffusione dei risultati ottenuti negli ultimi anni, anche grazie al moltiplicarsi dell'attività di tutela e di ricerca, e confrontarli con le esperienze delle aree urbane di Pisa e Volterra, e dell'area che va dal Valdarno alla Valle del Cecina.

Peccioli e la Valdera dal Medioevo all’Ottocento. Itinerari archeologici fra Pisa e Volterra

12 Aprile, 2009
Categorie:  Medioevo
Tags:  Fondazione Peccioliper   Giornata Studi   Peccioli   Pisa   Valdarno   Valdera   Volterra  

Itinerari archeologici fra Pisa e Volterra Sabato 18 aprile, ore 10.00 Centro Polivalente Via del Carmine, Peccioli (Pi) I paesaggi della Valdera non celano solo le tombe, i santuari, le fattorie etrusche e romane che hanno alimentato la ricerca archeologica dal Settecento ai nostri giorni, con i risultati che è oggi possibile apprezzare sia nei musei del territorio, che in una ricca serie di pubblicazioni. Da quasi trenta anni, infatti, lo scavo rivela anche la trasformazione dei paesaggi e degli insediamenti, e le tracce delle attività produttive, che hanno segnato la vita del territorio in età medievale e moderna, sedimentandosi nelle forme che ancora connotano gran parte del territorio e dei centri storici.

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.
Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.

Firenze – Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera – In mostra dal 19 giugno al 30 settembre 2009

29 Marzo, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Medioevo Mostre Musei
Tags:  firenze   Giordania   Petra   Shawbak  

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell’Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città “incastellata” fu il fulcro di un’area strategica tra due potentati, l’Egitto e la Siria, poi venne la perdita di ruolo e l’abbandono. Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinati aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo orientale ed uno dei più vivaci punto di incontro tra culture diverse: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Oriente islamico.

Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Immagine della zona degli scavi Le fonti dell'età romana indicano l'esistenza di una proprietà imperiale, e poi di un vescovo di nome Probo; il sito ricompare nelle fonti medievali come casale e poi come castrum, situate a breve distanza dalle residenze imperiali della stessa Foggia e di Pantano, che si propone di identificare nella zona della Macchia Gialla di Foggia (presso la Masseria Pantano, luogo anche di una Masseria regia), sulla base delle ricerche di superficie fatte nel 2006. Prima dell'inizio delle ricerche, l'unica testimonianza era rappresentata solo dalla chiesetta rurale di San Lorenzo, ridotta quasi allo stato di rovina. Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Reperto Archeologico In front della perdita ormai irrecuperabile di molte tracce, i scavi fin qui condotti in effetti hanno ottenuto dati di grande interesse, illuminando strutture e reperti dell'età romana, tardoantica e medievale.
Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Immagine della zona degli scavi Le fonti dell'età romana indicano l'esistenza di una proprietà imperiale, e poi di un vescovo di nome Probo; il sito ricompare nelle fonti medievali come casale e poi come castrum, situate a breve distanza dalle residenze imperiali della stessa Foggia e di Pantano, che si propone di identificare nella zona della Macchia Gialla di Foggia (presso la Masseria Pantano, luogo anche di una Masseria regia), sulla base delle ricerche di superficie fatte nel 2006. Prima dell'inizio delle ricerche, l'unica testimonianza era rappresentata solo dalla chiesetta rurale di San Lorenzo, ridotta quasi allo stato di rovina. Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Reperto Archeologico In front della perdita ormai irrecuperabile di molte tracce, i scavi fin qui condotti in effetti hanno ottenuto dati di grande interesse, illuminando strutture e reperti dell'età romana, tardoantica e medievale.

Foggia – Riprende lo scavo archeologico a San Lorenzo in Carmignano

4 Gennaio, 2009
Categorie:  Epoca Romana Medioevo Scavi
Tags:  Foggia   San Lorenzo in Carmignano  

FOGGIA – Manca ormai poco alla ripresa delle indagini archeologiche nel sito medievale di San Lorenzo in Carmignano, alla periferia di Foggia (zona Salice Nuovo), ora inserite nel quadro di un progetto della Regione Puglia “PIS 12 (Itinerario Normanno-Svevo-Angoino): lavori di consolidamento e restauro architettonico della chiesa di San Lorenzo in Carminiano”. Il progetto archeologico, avviato nel 2005 dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Foggia, sotto la direzione scientifica di Giuliano Volpe e Pasquale Favia e preceduto da una serie di operazioni preliminari, come la ricognizione di superficie, prospezioni geomagnetiche, riprese fotografiche aeree è stato condotto in un’area fortemente compromessa dalla rapida espansione edilizia.

Il 22 novembre, come costumbre, following la fine delle campagne di scavazione sul castello di Piombinara, i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaboration con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove e importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008. L'area indagata a maggio come prosecuzione verso il sud del saggio II ha portato alla scoperta di un grande muro perimetrale del cassero, ancora ben conservato in altitude, tanto da permettere di vedere per poco meno della metà i resti di porta d'accesso nord al complesso, delimitato da stipiti di tufo. Il portale mostrava chiari segni di riuso della finestra, con la postuma closure di buona parte della sua luce.
Il 22 novembre, come costumbre, following la fine delle campagne di scavazione sul castello di Piombinara, i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaboration con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove e importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008. L'area indagata a maggio come prosecuzione verso il sud del saggio II ha portato alla scoperta di un grande muro perimetrale del cassero, ancora ben conservato in altitude, tanto da permettere di vedere per poco meno della metà i resti di porta d'accesso nord al complesso, delimitato da stipiti di tufo. Il portale mostrava chiari segni di riuso della finestra, con la postuma closure di buona parte della sua luce.

Risultati della IX e X campagna di scavo nel castello di Piombinara

8 Dicembre, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  castello   Piombinara   Relazioni   Santa Maria di Piombinara  

Il 22 novembre come di consuetudine, a seguire la chiusura delle campagne di scavo sul castello di Piombinara i responsabili della Missione Archeologica di Piombinara (Museo Archeologico del territorio Toleriense di Colleferro e Cooperativa il Betilo) in collaborazione con l"Assessorato alla Cultura del Comune di Colleferro e la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, hanno relazionato sulle nuove ed importanti scoperte che hanno caratterizzato la IX e X campagna del 2008.


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