Generale

Tomba medievale di un uomo "molto, molto potente" e la sua spada lunga 1,3 metri scoperta in Svezia.
Tomba medievale di un uomo "molto, molto potente" e la sua spada lunga 1,3 metri scoperta in Svezia.

Luuuuuuuunga spada (1,3m) ritrovata in una tomba di nobile svedese.

11 Gennaio, 2024
Categorie:  Curiosità Estero Generale Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Svezia   Spada   Tomba   Nobili  

In Svezia, è stata scoperta la sepoltura medievale di un uomo straordinariamente alto, sepolto con una lunga spada che suggerisce il suo possibile status nobiliare e supporto all’Unione di Kalmar con Danimarca e Norvegia. L’uomo, alto circa 1,9 metri, è stato trovato in un cimitero francescano nel centro di Halmstad. La sua spada, lunga oltre 1,3 metri e decorata con croci cristiane, potrebbe indicare l’appartenenza all’alta nobiltà. Gli archeologi suppongono che l’uomo potrebbe essere stato un ricco sostenitore dell’Unione di Kalmar, un regno congiunto di Svezia, Danimarca e Norvegia dal 1397 al 1523.

Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un'affresco di pizza a Pompei Un archaeologo dilettante ha decifrato un codice d'arte rupestre: In Francia, un archaeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predirebbe agli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l'Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia. (link) Ciondolo del XVI secolo collegato a Re Enrico VIII: Nel Regno Unito, un ricercatore con un rilevatore di metallo ha scoperto un ciondolo d'oro del 1521, collegato a Enrico VIII e Caterina d'Aragona. (link) Strumenti musicali vecchi di 2.000 anni in Vietnam: Ricercatori hanno identificato due corne di cervo in un museo vietnamita come antichi cordofoni, strumenti chiave nella musica tradizionale.
Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un'affresco di pizza a Pompei Un archaeologo dilettante ha decifrato un codice d'arte rupestre: In Francia, un archaeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predirebbe agli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l'Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia. (link) Ciondolo del XVI secolo collegato a Re Enrico VIII: Nel Regno Unito, un ricercatore con un rilevatore di metallo ha scoperto un ciondolo d'oro del 1521, collegato a Enrico VIII e Caterina d'Aragona. (link) Strumenti musicali vecchi di 2.000 anni in Vietnam: Ricercatori hanno identificato due corne di cervo in un museo vietnamita come antichi cordofoni, strumenti chiave nella musica tradizionale.

Le 12 scoperte archeologiche del 2023

2 Gennaio, 2024
Categorie:  Curiosità Egizi Epoca Romana Estero Generale Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi

Ecco la nostra selezione di 12 scoperte archeologiche che hanno marcato il 2023: Un archeologo dilettante decifra un codice di arte rupestre: In Francia, un archeologo dilettante ha decifrato un sistema di proto-scrittura su un dipinto nella Grotta di Lascaux, che predaterebbe gli altri di almeno 10.000 anni. (link) Statua di Ercole in un fognario romano: Lavoratori a Roma hanno scoperto una statua di marmo di Ercole, che potrebbe raffigurare l’Imperatore Gaius Messius Quintus Traianus Decius, in un tubo fognario sotto la Via Appia.

Il mosaico, che appartiene a una grande Domus aristocratica, ha catturato l'interesse del mondo dell'arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) e anche la testata France24 (in Inglese). Per chi aveva perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una notevole scoperta è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un straordinario mosaico. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell'arte antica romana, è composto da conchiglie, marmo e prezioso vetro. Raffigura vividamente tre grandi navi che navigano attraverso le onde, avanzando verso una città costiera, che potrebbe simboleggiare le vittorie navale. Il sito di questa scoperta è una lussuosa casa romana antica, nota come casa, che è stata rivelata nel Parco Archeologico del Colosseo. Questa casa, risalente al periodo repubblicano di Roma, è notevole non solo per la sua età, ma anche per l'eccezionale conservazione del suo mosaico, che ora testimonia l'opulenza e la sofisticazione artistica del suo tempo.
Il mosaico, che appartiene a una grande Domus aristocratica, ha catturato l'interesse del mondo dell'arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) e anche la testata France24 (in Inglese). Per chi aveva perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una notevole scoperta è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un straordinario mosaico. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell'arte antica romana, è composto da conchiglie, marmo e prezioso vetro. Raffigura vividamente tre grandi navi che navigano attraverso le onde, avanzando verso una città costiera, che potrebbe simboleggiare le vittorie navale. Il sito di questa scoperta è una lussuosa casa romana antica, nota come casa, che è stata rivelata nel Parco Archeologico del Colosseo. Questa casa, risalente al periodo repubblicano di Roma, è notevole non solo per la sua età, ma anche per l'eccezionale conservazione del suo mosaico, che ora testimonia l'opulenza e la sofisticazione artistica del suo tempo.

La scoperta del nuovo mosaico nei pressi del Colosseo sta facendo il giro del mondo

22 Dicembre, 2023
Categorie:  Epoca Romana Generale Scavi

Il mosaico, appartenente ad una grande Domus aristocratica, ha catturato l’interesse del mondo dell’arte mondiale. Ne stanno parlando Artnet (USA), Hyperallergic (USA) ed anche la testata francese France24 (in Inglese). Per chi si fosse perso la notizia, ecco un breve riassunto della scoperta: Una scoperta notevole è stata fatta vicino al famoso Colosseo di Roma, dove gli archeologi hanno scoperto una stravagante casa romana con un mosaico straordinario. Questo mosaico, un sorprendente esempio dell’arte romana antica, è composto da conchiglie, marmo e vetro prezioso.

Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama a Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarossi e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis. Il campo dell’archeologia spaziale sta permettendo ai ricercatori di mappare e modellare qualunque sito, da antiche città Maya alla via della seta orientale. Il supporto di queste tecniche in termini di riduzione dei costi è enorme, grazie alla possibilità di circoscrivere i territori in cui effettuare survey e ricerche di superficie. Un esempio: Parcak in Egitto è riuscita a identificare 70 siti in tre settimane... Con i metodi tradizionali questo richiederebbe qualche anno di ricerca! Per saperne di più: http://news.nationalgeographic.
Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama a Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarossi e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis. Il campo dell’archeologia spaziale sta permettendo ai ricercatori di mappare e modellare qualunque sito, da antiche città Maya alla via della seta orientale. Il supporto di queste tecniche in termini di riduzione dei costi è enorme, grazie alla possibilità di circoscrivere i territori in cui effettuare survey e ricerche di superficie. Un esempio: Parcak in Egitto è riuscita a identificare 70 siti in tre settimane... Con i metodi tradizionali questo richiederebbe qualche anno di ricerca! Per saperne di più: http://news.nationalgeographic.

Come vincere un milione di dollari con l’archeologia

13 Novembre, 2015
Categorie:  Generale

Sarah Parcak, giovane egittologa del Maine, non guarda alla terra per scoprire nuovi siti archeologici, ma al cielo. Parcak ha vinto il premio Ted 2016 grazie all’uso di immagini satellitari per mappare e quantificare le testimonianza del passato, come tombe, strutture o un’intera città sepolta in Egitto. Immagine satellitare (risoluzione migliore) Dal suo centro di ricerca Laboratory for Global Observation all’università di Alabama at Birmingham Parcak ha analizzato immagini satellitari ad infrarosso e laser, con cui ha identificato case, tombe e palazzi dell’antica città di Tanis.

Tre incontri dedicati all'attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L'Archeologia in Albania agli inizi del "900: l'opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell'Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna), Direttore della Missione Italiana in Albania (Phoinike e Butrinto) Lunedì 9 novembre ore 17.00 Biblioteca Casa di Oriani, via Corrado Ricci 26, Ravenna Malta e le origini della civiltà Mediterranea. Archeologia preistorica e Fascismo nell'opera di Luigi Maria Ugolini Intervista/dialogo tra la Dott.ssa Monica Piancastelli, geoarcheologa, e il Dott. Andrea Pessina (Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana), curatore, con il Dott. Nicholas Vella, della ristampa della monografia di L.M. Ugolini "Malta. Le origini della civiltà Mediterranea" Giovedì 12 novembre ore 17.
Tre incontri dedicati all'attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L'Archeologia in Albania agli inizi del "900: l'opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell'Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna), Direttore della Missione Italiana in Albania (Phoinike e Butrinto) Lunedì 9 novembre ore 17.00 Biblioteca Casa di Oriani, via Corrado Ricci 26, Ravenna Malta e le origini della civiltà Mediterranea. Archeologia preistorica e Fascismo nell'opera di Luigi Maria Ugolini Intervista/dialogo tra la Dott.ssa Monica Piancastelli, geoarcheologa, e il Dott. Andrea Pessina (Soprintendente per i Beni Archeologici della Toscana), curatore, con il Dott. Nicholas Vella, della ristampa della monografia di L.M. Ugolini "Malta. Le origini della civiltà Mediterranea" Giovedì 12 novembre ore 17.

Albania e Malta "“ L'archeologia italiana agli inizi del Novecento

3 Novembre, 2015
Categorie:  Generale

Tre gli incontri dedicati all’attività di Luigi Maria Ugolini, noto archeologo di Bertinoro che ha scavato in Albania prima e a Malta poi. Giovedì 5 novembre ore 17.00 Casa Traversari (Aula Bovini), via San Vitale 30, Ravenna L’Archeologia in Albania agli inizi del “900: l’opera di Luigi Maria Ugolini Presentazione dei viaggi e delle ricerche di L.M.Ugolini nell’Albania tra le due guerre. Relatore: Prof. Sandro De Maria (Università degli Studi di Bologna),

E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, inccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team di 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato l’ spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno a 1500 a.C., in cui la società micenea era agli albori, non e’ molto conosciuto. La tomba contiene, oltre allo scheletro in buono stato di conservazione di un uomo trentenne, ben più di 1400 oggetti disposti intorno al corpo, tra cui anelli d’oro, coppe d’argento e un’elaborata spada in bronzo con l’impugnatura in avorio, per non parlare dei pettini in avorio, uno specchio, e gli ancora più sorprendenti 50 sigilli con intagliate divinità femminili, tori e leoni.
E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, inccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team di 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato l’ spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno a 1500 a.C., in cui la società micenea era agli albori, non e’ molto conosciuto. La tomba contiene, oltre allo scheletro in buono stato di conservazione di un uomo trentenne, ben più di 1400 oggetti disposti intorno al corpo, tra cui anelli d’oro, coppe d’argento e un’elaborata spada in bronzo con l’impugnatura in avorio, per non parlare dei pettini in avorio, uno specchio, e gli ancora più sorprendenti 50 sigilli con intagliate divinità femminili, tori e leoni.

Scoperta la tomba inviolata di un ricchissimo guerriero miceneo

2 Novembre, 2015
Categorie:  Generale Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi

E’ stato presentato al pubblico il più maestoso rinvenimento archeologico greco degli ultimi decenni, la sepoltura inviolata, intoccata da 3500 anni, scoperta in Grecia continentale da un team 35 esperti internazionali impegnati in un progetto quinquennale alla ricerca delle origini di Pylos. Davis e Stocker, la coppia dell’Universita’ di Cincinnati che ha organizzato la spedizione, ha datato la sepoltura su basi stilistiche a circa 1500 anni a.C. Il periodo intorno ai 1500 a.

Nell'ambito della XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto alla Fondazione Museo Civico, le Dolomiti dell'UNESCO avranno uno spazio di visibilità significativa. Infatti, la sera del 6 ottobre alle 20.45 al Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato "La nascita dell'arcipelago", primo documentario del reportage "Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie", commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e lunga: dura 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, oltre 60 provenienti dall'estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, concentrata quest'anno sul **passo e sul presente dell'antiquato Medio Oriente,** è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVIIo Concorso Premio dedicato al grande archeologico del Trento Paolo Orsi.
Nell'ambito della XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto alla Fondazione Museo Civico, le Dolomiti dell'UNESCO avranno uno spazio di visibilità significativa. Infatti, la sera del 6 ottobre alle 20.45 al Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato "La nascita dell'arcipelago", primo documentario del reportage "Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie", commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e lunga: dura 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo. Si svolge a Rovereto dal 6 al 10 ottobre, propone più di 90 film, oltre 60 provenienti dall'estero e una decina di incontri con professionisti archeologici di fama internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha inviato una lettera e assegnato una medaglia alla XXVIo Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. La Rassegna, concentrata quest'anno sul **passo e sul presente dell'antiquato Medio Oriente,** è promossa dalla Fondazione Museo Civico in collaborazione con la rivista Archeologia Viva e coincide con il XVIIo Concorso Premio dedicato al grande archeologico del Trento Paolo Orsi.

LE DOLOMITI UNESCO ALLA XXVIº RASSEGNA INTERNAZIONALE DEL CINEMA ARCHEOLOGICO

1 Ottobre, 2015
Categorie:  Generale

Nell’ambito della XXVIº Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, presentata a Rovereto presso la Fondazione Museo Civico, le Dolomiti UNESCO avranno uno spazio di significativa visibilità. Infatti la sera di **martedì 6 ottobre **alle 20.45 presso l’Auditorium F. Melotti sarà proiettato il filmato “La nascita dell’arcipelago”, primo documentario del reportage “Dolomiti, Montagne-Uomini-Storie”, commissionato dalla Fondazione Dolomiti a Piero Badaloni. La Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è, nel mondo, la più corposa e longeva: dura da 26 anni, raccoglie il meglio del panorama cinematografico di tipo archeologico o culturale esistente al mondo.

Firenze ospita "tourismA", la "BIT" dell'archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storici-archeologiche-monumentali italieni e non solo... Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Tempi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio di inestimabile valore, capace di attirare ogni anno nel nostro paese milioni di appassionati di antichità. Parte da questo presupposto "tourismA", il primo Salone Internazionale dell'Archeologia ideato dalla trentinana rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 February 2015 nelle strutture del Palazzo dei Congressi. Una solenne inaugurazione la sera precedente (19 febbraio) nel Salone de Cinquecento dedicato ai "padroni di casa", gli Etruschi, e poi tre intense giorni di incontri, dibattiti, rassegne di cinema e mostre, dedicati alla divulgazione delle scoperte archeologiche e valorizzazione del nostro immenso patrimonio.
Firenze ospita "tourismA", la "BIT" dell'archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storici-archeologiche-monumentali italieni e non solo... Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Tempi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio di inestimabile valore, capace di attirare ogni anno nel nostro paese milioni di appassionati di antichità. Parte da questo presupposto "tourismA", il primo Salone Internazionale dell'Archeologia ideato dalla trentinana rivista Archeologia Viva (Giunti Editore) e che si svolgerà a Firenze dal 20 al 22 February 2015 nelle strutture del Palazzo dei Congressi. Una solenne inaugurazione la sera precedente (19 febbraio) nel Salone de Cinquecento dedicato ai "padroni di casa", gli Etruschi, e poi tre intense giorni di incontri, dibattiti, rassegne di cinema e mostre, dedicati alla divulgazione delle scoperte archeologiche e valorizzazione del nostro immenso patrimonio.

“tourismA” Salone Internazionale dell'Archeologia a Firenze

19 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

Firenze ospita “tourismA”, la “BIT” dell’archeologia: dal 20 al 22 febbraio 2015 il capoluogo toscano diventa la capitale del turismo culturale con il primo Salone Internazionale dedicato alle più importanti realtà storico-archeologiche-monumentali italiane e non solo… Pompei, i Bronzi di Riace, la Valle dei Templi, la Domus Aurea, il Satiro danzante, Paestum, le Navi di San Rossore. Dici Italia e tocchi con mano le più importanti realtà archeologiche mondiali. Un patrimonio d’inestimabile valore, capace di attrarre ogni anno nel nostro Paese milioni di appassionati di antichità.

L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la più antica farina finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più diventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "" complesso culturale del antico Gravettiano) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito in cui l'Università di Siena (Department of Physical Sciences, della Terra e dell'ambiente "" Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge più di 40 anni di ricerca in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia. Il lavoro, i cui esiti sono appena stati pubblicati sulla rivista statunitense PNAS ([http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.abstract](http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.
L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la più antica farina finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più diventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "" complesso culturale del antico Gravettiano) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito in cui l'Università di Siena (Department of Physical Sciences, della Terra e dell'ambiente "" Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge più di 40 anni di ricerca in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia. Il lavoro, i cui esiti sono appena stati pubblicati sulla rivista statunitense PNAS ([http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.abstract](http://www.pnas.org/content/early/2015/09/02/1505213112.

La farina più antica del mondo scoperta nella Grotta Paglicci

10 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

L'Università di Siena è nel gruppo di ricerca che ha scoperto la farina più antica finora conosciuta, risalente a 32mila anni fa, più di ventimila anni prima della domesticazione delle piante nel Vicino Oriente. Lo provano gli amidi rinvenuti su un pestello-macinello proveniente dal liv. 23A (Paleolitico superiore "“ complesso culturale del Gravettiano antico) di Grotta Paglicci (Rignano Garganico-Foggia), sito nel quale l'Università di Siena (Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell'ambiente "“ Unità di ricerca di Preistoria e antropologia) svolge da più di 40 anni ricerche in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Puglia.

500resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in rarità e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale diresti di leone delle caverne è un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, che è decisamente inusuale per i leoni. Le ossa rappresentano iresti di animali feriti o ammalati che sono stati trasportati all'interno della caverna da umani. Kosinev ritiene che il trasporto di questi animali all'interno della grotta avesse un potere simbolico. Altre "grotte santuario" sono già state trovate in Austria e Repubblica Ceca, ma questa sarebbe di gran lunga la più antica. Le punte musteriane trovate sono gli unici segni di attività antropica nella caverna, all'attuale stato delle ricerche. I livelli inferiori più antichi risalgono a almeno 60.000 anni fa, se le datazioni daranno risultati ancora più antichi sarebbe "il più' antico santuario di questo tipo del mondo". Originale article: http://www.archaeology.
500resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in rarità e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale diresti di leone delle caverne è un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, che è decisamente inusuale per i leoni. Le ossa rappresentano iresti di animali feriti o ammalati che sono stati trasportati all'interno della caverna da umani. Kosinev ritiene che il trasporto di questi animali all'interno della grotta avesse un potere simbolico. Altre "grotte santuario" sono già state trovate in Austria e Repubblica Ceca, ma questa sarebbe di gran lunga la più antica. Le punte musteriane trovate sono gli unici segni di attività antropica nella caverna, all'attuale stato delle ricerche. I livelli inferiori più antichi risalgono a almeno 60.000 anni fa, se le datazioni daranno risultati ancora più antichi sarebbe "il più' antico santuario di questo tipo del mondo". Originale article: http://www.archaeology.

I leoni delle caverne potrebbero essere il primo animale sacrificale del Paleolitico

1 Settembre, 2015
Categorie:  Generale

500 resti di leoni delle caverne, dieci punte di giavellotti in selce e il cranio di un orso speleo colpito da un giavellotto sono stati trovati nella grotta Imanai negli Urali. Pavel Kosintsev del dipartimento Urali della Russian Academy of Science ha dichiarato che una quantità tale di resti di leone delle caverne e’ un caso più unico che raro, il solo caso al mondo! I leoni sono stati ritrovati nelle profondità della caverna, il che e’ decisamente inusuale per i leoni.


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