Estero

LIMA (Reuters) - Una piazza cerimoniale costruita 5500 anni fa è stata rinvenuta a Perù da alcuni archeologi peruviani e tedeschi, che affermano che sia una delle strutture più antiche mai trovate in America. La piazza, in forma circolare di circa 14 metri di diametro, era coperta dalle rovine di Sechin Bajo, a Casma, 370 km nord di Lima. Vicino alla piazza sono state rinvenuti fregi raffiguranti un guerriereo con unapugnale e trofei. "La dataazione fatta dagli studiosi tedeschi la pone a circa 5500 anni fa. E' una grande scoperta che potrebbe riscrivere la storia di un Paese", ha detto Cesar Perez, scienziato all'Istituto Nazionale di Cultura a Perù che ha supervisato il progetto. La piazza ritrovata a Sechin Bajo (fonte http://abcnews.go.com/) Prima di questa scoperta, si pensava che fosse Caral - antica città peruviana - il primo quartiere urbano dell'emisfero occidentale, insieme a quelli della Mesopotamia, Egitto, Cina, India e Mesoamerica che risalgono a 5.000 anni fa. Precedenti scoperte nell'area erano datate 3.
LIMA (Reuters) - Una piazza cerimoniale costruita 5500 anni fa è stata rinvenuta a Perù da alcuni archeologi peruviani e tedeschi, che affermano che sia una delle strutture più antiche mai trovate in America. La piazza, in forma circolare di circa 14 metri di diametro, era coperta dalle rovine di Sechin Bajo, a Casma, 370 km nord di Lima. Vicino alla piazza sono state rinvenuti fregi raffiguranti un guerriereo con unapugnale e trofei. "La dataazione fatta dagli studiosi tedeschi la pone a circa 5500 anni fa. E' una grande scoperta che potrebbe riscrivere la storia di un Paese", ha detto Cesar Perez, scienziato all'Istituto Nazionale di Cultura a Perù che ha supervisato il progetto. La piazza ritrovata a Sechin Bajo (fonte http://abcnews.go.com/) Prima di questa scoperta, si pensava che fosse Caral - antica città peruviana - il primo quartiere urbano dell'emisfero occidentale, insieme a quelli della Mesopotamia, Egitto, Cina, India e Mesoamerica che risalgono a 5.000 anni fa. Precedenti scoperte nell'area erano datate 3.

In Peru ritrovata piazza di 5.500 anni fa, è tra le più antiche al mondo

1 Marzo, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Protostoria Scavi
Tags:  Lima   Peru   piazza   Sechin Bajo  

LIMA (Reuters) – Una piazza cerimoniale costruita 5.500 anni fa è stata rinvenuta in Perù da alcuni archeologi peruviani e tedeschi, che affermano sia una delle strutture più antiche mai trovate in America. La piazza, di forma circolare con un diametro di circa 14 metri, era coperta dalle rovine di Sechin Bajo, a Casma, 370 km a nord di Lima. Vicino la piazza sono stati rinvenuti fregi raffiguranti un guerriero con un pugnale e trofei.

Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.
Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.

Scoperti due porti romani in Libia – Resoconto ed immagini

19 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Bengasi   Cirenaica   libia   Porti Romani  

Palermo, 15 febbraio 2008 – Nel corso delle ricerche condotte tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2008 dalla Missione Archeologica in Libia diretta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaborazione con l"Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l"IAS di Palermo, con l’accordo con il Department of Antiquities of Libya, si è iniziata l"esplorazione di due porti romani finora sconosciuti nascosti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi.

Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 January) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l'oro della città antica di Ebla. La missione archeologica dell'Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, in effetti ha riportato alla luce durante le scavazioni una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo di scultori: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta è annunciata dalla rivista «Archeologia Viva». Dell'esistenza delle due effigie gli archeologi avevano già avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al glorioso periodo della città siriana tra 2400 e 2300 a.C., ma non avevano mai avuto riscontro nelle scavazioni. Le statuette, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una è in argento legno e steatite, l'altra in calcare, legno, oro e diaspro.
Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 January) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l'oro della città antica di Ebla. La missione archeologica dell'Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, in effetti ha riportato alla luce durante le scavazioni una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo di scultori: si tratta dell'ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata. La scoperta è annunciata dalla rivista «Archeologia Viva». Dell'esistenza delle due effigie gli archeologi avevano già avuto notizia dai testi rinvenuti nel Palazzo Reale degli Archivi di Ebla, risalente al glorioso periodo della città siriana tra 2400 e 2300 a.C., ma non avevano mai avuto riscontro nelle scavazioni. Le statuette, realizzate con una raffinata tecnica miniaturistica, sono quasi intatte: una è in argento legno e steatite, l'altra in calcare, legno, oro e diaspro.

Statuette in oro e argento per le regine di Ebla

30 Gennaio, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Ebla   Siria  

Ebla – Porta Sud-Ovest (fonte http://digilander.libero.it/jimdigriz/jor_syr/ebla.html) ROMA (29 gennaio) – Dalla sabbia di Tell Mardikh, in Siria, è affiorato, per la prima volta, l’oro dell’antica città di Ebla. La missione archeologica dell’Università «La Sapienza» di Roma, guidata dal professor Paolo Matthiae, ha infatti riportato alla luce durante gli scavi una coppia di statuette femminili, probabilmente appartenenti al medesimo gruppo scultoreo: si tratta dell’ultima regina di Ebla, in argento e legno, che rende omaggio alla statua in oro di una sovrana defunta, forse divinizzata.

Riportiamo una notizia alquanto curiosa: IL CAIRO – L'Egitto vuole proteggere il proprio patrimonio archeologico con una legge sul diritto d'autore che gli permetterà di chiedere indennizzi a chi riprodurrà le piramidi, la sfinge e gli altri suoi antichi monumenti. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Zahi Hawass, ha motivato oggi il futuro intervento con la necessità di aumentare i fondi per l' manutenzione dei siti archeologici. “La nuova legge vierà completamente la duplicazione dei monumenti storici Egiziani” nel mondo intero, ha detto il alto funzionario, aggiungendo che il parlamento examinerà tra breve una proposta di legge del governo, che tuttavia non intende vietare agli artisti Egiziani o stranieri di trarre ispirazione dai monumenti egizi, ma solo di fare riproduzioni esatte. (www.swissinfo.org) Immediatamente, leggendo questa notizia, torna alla memoria l'impareggiabile Totò nella nota scena del turista truffato davanti alla founta di Trevi in Tototruffa 62. Chissà se in breve vedremo delle scene simili sulla piana di Giza...
Riportiamo una notizia alquanto curiosa: IL CAIRO – L'Egitto vuole proteggere il proprio patrimonio archeologico con una legge sul diritto d'autore che gli permetterà di chiedere indennizzi a chi riprodurrà le piramidi, la sfinge e gli altri suoi antichi monumenti. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Zahi Hawass, ha motivato oggi il futuro intervento con la necessità di aumentare i fondi per l' manutenzione dei siti archeologici. “La nuova legge vierà completamente la duplicazione dei monumenti storici Egiziani” nel mondo intero, ha detto il alto funzionario, aggiungendo che il parlamento examinerà tra breve una proposta di legge del governo, che tuttavia non intende vietare agli artisti Egiziani o stranieri di trarre ispirazione dai monumenti egizi, ma solo di fare riproduzioni esatte. (www.swissinfo.org) Immediatamente, leggendo questa notizia, torna alla memoria l'impareggiabile Totò nella nota scena del turista truffato davanti alla founta di Trevi in Tototruffa 62. Chissà se in breve vedremo delle scene simili sulla piana di Giza...

Hai fotografato le piramidi? Devi pagare il bollo

4 Gennaio, 2008
Categorie:  Curiosità Egizi Estero
Tags:  Copyright   Egitto   Hawass   piramidi   Sfinge  

Riportiamo una notizia quantomeno curiosa: IL CAIRO – L’Egitto vuole proteggere il proprio patrimonio archeologico con una legge sul copyright che gli consentirà di chiedere indennizzi a chi riprodurrà le piramidi, la sfinge e gli altri suoi antichi monumenti. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Zahi Hawass, ha motivato oggi il futuro provvedimento con la necessità di aumentare i fondi per la manutenzione dei siti archeologici. “La nuova legge vieterà completamente la duplicazione dei monumenti storici egiziani” nel mondo intero, ha detto l’alto funzionario, aggiungendo che il parlamento esaminerà tra breve una proposta di legge del governo, la quale tuttavia non intende vietare agli artisti egiziani o stranieri di trarre ispirazione dai monumenti egizi, ma solo di fare riproduzioni esatte.

Check up completo in Italia per le due mummie di Takarkori

2 Gennaio, 2008
Categorie:  Curiosità Estero
Tags:  libia   mummie   takarkori  

Sono molto piu’ antiche delle loro vicine egizie e persino del famoso e certamente meglio conservato Oetzi rinvenuto in Val Senales. Si tratta di due mummie provenienti dal sito di Takarkori, nella Libia sud-occidentale, che il carbonio radioattivo fa risalire a circa seimila anni fa, attualmente sono oggetto di studio da parte di un’equipe italiana multidisciplinare. L’allestimento dei preparati istologici, istochimici ed immunoistochimici e’ stato curato da Luca Ventura, paleopatologo, e da Cinzia Mercurio, Morena Sarra e Francesca Ciocca, dell’unita’ operativa di anatomia patologica della Asl dell’Aquila.

La piramide scoperta a Città del Messico - (Foto Reuters) [Città del Messico] - Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azzecca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella zona centrale detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azzecca. La piramide, scoperta lo scorso mese con la coronamento di ricerche iniziate in agosto, potrebbe essere stata costruita tra 1100 e 1200, individendo chiaramente come la civiltà azzecca iniziò a svilupparsi sulle montagne messicane prima di quanto pesasse fino ad oggi. "Abbiamo scoperto la scalinata di questa antica piramide. Ora dobbiamo rivedere la storia della civiltà azzecca" ha affermato l'archeologa Patricia Ledesma. Ledesma e il coordinatore del team, Salvador Guilliem, hanno confermato che le scavazioni continueranno il prossimo anno per capire meglio le dimensioni e l'età della piramide. Durante le scavazioni, inoltre, è stata rinvenuta una scultura raffigurante o il dio della pioggia azzecca Tlaloc o il dio del cielo e della terra Tzecatlipoca.
La piramide scoperta a Città del Messico - (Foto Reuters) [Città del Messico] - Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azzecca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella zona centrale detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azzecca. La piramide, scoperta lo scorso mese con la coronamento di ricerche iniziate in agosto, potrebbe essere stata costruita tra 1100 e 1200, individendo chiaramente come la civiltà azzecca iniziò a svilupparsi sulle montagne messicane prima di quanto pesasse fino ad oggi. "Abbiamo scoperto la scalinata di questa antica piramide. Ora dobbiamo rivedere la storia della civiltà azzecca" ha affermato l'archeologa Patricia Ledesma. Ledesma e il coordinatore del team, Salvador Guilliem, hanno confermato che le scavazioni continueranno il prossimo anno per capire meglio le dimensioni e l'età della piramide. Durante le scavazioni, inoltre, è stata rinvenuta una scultura raffigurante o il dio della pioggia azzecca Tlaloc o il dio del cielo e della terra Tzecatlipoca.

A Città del Messico scoperta piramide azteca che sposta la data di fondazione della città

29 Dicembre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  aztechi   messico   piramide  

La piramide scoperta a Città del Messico – (Foto Reuters) [Città del Messico] – Gli archeologi hanno portato alla luce, nel pieno centro di Città del Messico, le rovine di una piramide azteca di 800 anni fa, spostando così indietro di almeno 100 anni la data di fondazione della città. Le rovine, alte fino a 11 metri, sono riemerse nella centralissima zona detta Tlatelolco, un tempo centro religioso e politico azteco.

Gli archeologi israeliani hanno scoperto, in un parcheggio appena fuori dalle mura della Città Vecchia di Gerusalemme di fronte al Monte del Tempio, una struttura monumentale che risale all'epoca del Second Tempio e era probabilmente l'antico palazzo della regina Elena di Adiabene. Secondo l'archeologo Doron Ben-Ami, direttore del scavo, il sito, che è stato portato alla luce durante un "recovery" durato sei mesi in un parcheggio di Givati, appena fuori della Porta dell'Immondizia, prima dei lavori di estensione del parcheggio del Muro Occidentale, indica anche che l'antico città di David era molto più grande di quanto si pensasse. L'edificio "monumentale", demolito dai romani quando demolirono il Second Tempio nel 70 e.v., è stato datato alla fine del periodo del Second Tempio grazie alle vasellame e stoviglie in pietra, oltre a un'assortment di monete dell'epoca.
Gli archeologi israeliani hanno scoperto, in un parcheggio appena fuori dalle mura della Città Vecchia di Gerusalemme di fronte al Monte del Tempio, una struttura monumentale che risale all'epoca del Second Tempio e era probabilmente l'antico palazzo della regina Elena di Adiabene. Secondo l'archeologo Doron Ben-Ami, direttore del scavo, il sito, che è stato portato alla luce durante un "recovery" durato sei mesi in un parcheggio di Givati, appena fuori della Porta dell'Immondizia, prima dei lavori di estensione del parcheggio del Muro Occidentale, indica anche che l'antico città di David era molto più grande di quanto si pensasse. L'edificio "monumentale", demolito dai romani quando demolirono il Second Tempio nel 70 e.v., è stato datato alla fine del periodo del Second Tempio grazie alle vasellame e stoviglie in pietra, oltre a un'assortment di monete dell'epoca.

A Gerusalemme scoperto il palazzo di Elena di Adiabene

17 Dicembre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Adiabene   Gerusalemme  

Gli archeologi israeliani hanno scoperto, in un parcheggio appena fuori delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme di fronte al Monte del Tempio, una struttura monumentale che risale all’epoca del Secondo Tempio ed era probabilmente l"antico palazzo della regina Elena di Adiabene. Secondo l’archeologo Doron Ben-Ami, direttore dello scavo, il sito, che è stato portato alla luce durante uno scavo “di recupero” durato sei mesi nel parcheggio di Givati, appena fuori della Porta dell’Immondizia, prima dei lavori di ampliamento del parcheggio del Muro Occidentale, indica anche che l’antica città di David era molto più grande di quanto si pensasse.

Accordo con il museo di Princeton per la restituzione di 8 opere

1 Novembre, 2007
Categorie:  Curiosità Estero Etruschi Mala Archeologia Musei Periodo Greco

ROMA Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e il Princeton University Art Museum hanno raggiunto ieri un accordo riguardo alle richieste avanzate dal Ministero per alcuni oggetti conservati nella collezione del Museo. A seguito dell’intesa trovata dalle parti, rientreranno in Italia le seguenti 8 opere d’arte: frammento di altorilievo con centauromachia; loutrophos di Apulia con figure, attribuito al Pittore di Dario; oinochoe etrusco con figura di serpente disegnata; testa di leone; frammenti di uno skyphos etrusco a figure nere; psykter attico a figure rosse, attribuito al Pittore di Cleofrade; oinochoe etrusco a figure nere; cratere a volute di Apulia.

Un vasto villaggio agricolo ridotta da una cinta muraria a guardia di un posto protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, circa 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 km sud della capitale antica di Hattusa, nella regione attuale di Yozgat 200 km est di Ankara, nel cuore dell'altipiano anatomico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell'università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore fatti nel corso della campagna 2007 in Turchia. In un mese, dal 26 agosto al 23 settembre, la missione archeologica congiunta delle università di Udine, Trieste e Verona, coordinata dal friulano, ha riportato al sito di Yassihuyuk una tavoletta cuneiforme in lingua utita contenente un elenco di feste religiose e la lista relativa delle offerte sacrificali. Dall'enquête geomagnetica su 2 ettari del sito, è emersa la presenza di mura potose lungo tutto il perimetro della collina e, al centro, di un vasto edificio circolare con entrata monumentale.
Un vasto villaggio agricolo ridotta da una cinta muraria a guardia di un posto protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, circa 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 km sud della capitale antica di Hattusa, nella regione attuale di Yozgat 200 km est di Ankara, nel cuore dell'altipiano anatomico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell'università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore fatti nel corso della campagna 2007 in Turchia. In un mese, dal 26 agosto al 23 settembre, la missione archeologica congiunta delle università di Udine, Trieste e Verona, coordinata dal friulano, ha riportato al sito di Yassihuyuk una tavoletta cuneiforme in lingua utita contenente un elenco di feste religiose e la lista relativa delle offerte sacrificali. Dall'enquête geomagnetica su 2 ettari del sito, è emersa la presenza di mura potose lungo tutto il perimetro della collina e, al centro, di un vasto edificio circolare con entrata monumentale.

Turchia, un team italiano individua insediamento con mura e tempio di epoca ittita

11 Ottobre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  turchia   udine   università  

Un ampio villaggio agricolo a ridosso di una cinta muraria a guardia di un insediamento protetto. Al centro di questo, un tempio sacrificale di forma circolare. Si presentava probabilmente così, attorno al 1500-1400 a.C., la collina turca di Yassihuyuk, 30 chilometri a sud dell’antica capitale ittita Hattusa, nell’attuale regione di Yozgat 200 chilometri a est di Ankara, nel cuore dell’altipiano anatolico. È quanto ipotizzano gli archeologi dell’università di Udine dai ritrovamenti di eccezionale valore avvenuti nel corso della campagna 2007 in Turchia.

Scoperta a Gerusalemme la cava di pietre del Tempio di Erode

25 Settembre, 2007
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti

GERUSALEMME – C’é emozione negli ambienti archeologici israeliani per la scoperta di una grande cava a nord di Gerusalemme da dove si presume siano state tratte le grandi pietre utilizzate per innalzare le mura di cinta del Tempio di Erode. La cava, di dimensioni insolitamente vaste, è stata scoperta per caso durante lavori edili legati alla costruzione di una nuova scuola nel rione ortodosso di Ramat Shlomo, nella periferia settentrionale della città.


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