Estero

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.
Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell'Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città "incastellata" fu il fulcro di un'area strategica tra due potenziati, Egitto e Siria, poi venne la perdita di ruolo e la abbandonazione. Shawbak - Il castello - Photo di Mauro Foli Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinate aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo e uno dei più vivaci punto di incontro tra diverse culture: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Islamic Oriente. Le ricerche condotte su questo particolare periodo hanno stimolato una revisione dell'immagine ottocentesca delle "crociate", tutt'ora usata, talmente in forma strumentale, sia in Islam che in Occidente, a favore di una continua compenetrazione in area euro-mediterranea tra Islam e Cristianità.

Firenze – Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera – In mostra dal 19 giugno al 30 settembre 2009

29 Marzo, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Medioevo Mostre Musei
Tags:  firenze   Giordania   Petra   Shawbak  

Grazie a 20 anni di ricerche della Missione archeologica dell’Università di Firenze, Shawbak è riemersa dalle sabbie del deserto meridionale della Giordania. Per quasi due millenni questa città “incastellata” fu il fulcro di un’area strategica tra due potentati, l’Egitto e la Siria, poi venne la perdita di ruolo e l’abbandono. Gli scavi italo-giordani hanno restituito una delle più affascinati aree archeologico-monumentali di tutto il Mediterraneo orientale ed uno dei più vivaci punto di incontro tra culture diverse: in epoca "medievale", Shawbak rappresentò la sintesi tra le influenze dell'Europa cristiana e l'Oriente islamico.

Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta' di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polachi e siriani l'hanno trovato scavando a circa 220 km dalla capitale siriana Damasco. "Il cristianesimo arrivò a Palmyra nel 312 e questa è la più grande chiesa cristiana mai ritrovata da queste parti", ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad. "La sua realizzazione dovrebbe risalire al quarto o quinto secolo dopo Cristo". L'edificio, in forma rettangolare, misura 12 metri per 24 e ha delle colonne alte sei metri. Gli archeologi hanno ritrovato a fianco alla costruzione anche due stanze che erano probabilmente state usate per celebrazioni particolari, come i battesimi. In questi giorni anche la BBC ne ha parlato con un servizio (in inglese) direttamente da Palmyra. Nel servizio ci sono anche interviste agli archeologi del team di lavoro e immagini dello scavo di una casa romana di recente scoperta. Per vedere il filmato cliccate il link seguente: http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/7849698.stm Palmyra (Foto: David W.
Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta' di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polachi e siriani l'hanno trovato scavando a circa 220 km dalla capitale siriana Damasco. "Il cristianesimo arrivò a Palmyra nel 312 e questa è la più grande chiesa cristiana mai ritrovata da queste parti", ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad. "La sua realizzazione dovrebbe risalire al quarto o quinto secolo dopo Cristo". L'edificio, in forma rettangolare, misura 12 metri per 24 e ha delle colonne alte sei metri. Gli archeologi hanno ritrovato a fianco alla costruzione anche due stanze che erano probabilmente state usate per celebrazioni particolari, come i battesimi. In questi giorni anche la BBC ne ha parlato con un servizio (in inglese) direttamente da Palmyra. Nel servizio ci sono anche interviste agli archeologi del team di lavoro e immagini dello scavo di una casa romana di recente scoperta. Per vedere il filmato cliccate il link seguente: http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/7849698.stm Palmyra (Foto: David W.

Servizio della BBC sulla chiesa di 1.500 anni fa scoperta a Palmyra (Siria)

25 Gennaio, 2009
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi Storia Cristiana
Tags:  BBC   chiesa   Palmyra   Siria   Video  

Lo scorso novembre abbiamo appreso della scoperta di una chiesa cristiana risalente a 1.500 anni fa nella famosa citta’ di Palmyra, nel deserto siriano. Un gruppo di archeologi polacchi e siriani l’hanno trovato scavando a circa 220 chilometri dalla capitale siriana Damasco. ”Il cristianesimo arrivò a Palmyra nell’anno 312 e questa è la chiesa cristiana più grande mai ritrovata da queste parti”, ha detto il direttore del museo cittadino, Walid Assaad.

“Hadrian Empire and Conflict”: in mostra al British Museum la figura dell’imperatore Adriano.

10 Ottobre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Estero Mostre
Tags:  Adriano   British Museum   Londra  

Resterà aperta fino al 26 ottobre 2008 la mostra “Hadrian Empire and Conflict”, allestita nella Reading Room del British Museum, Londra. La mostra, il cui biglietto d’ingresso costa 12 sterline, rappresenta l’occasione per conoscere più da vicino l’imperatore che diede l’impronta maggiore all’isola britannica, con l’erezione del famoso Vallo che da lui prende il nome. Essa è altresì l’occasione per vedere le recenti scoperte che hanno Adriano per protagonista, come il rinvenimento di una testa colossale da Salagassos, e per fare il punto della situazione sulla sua vita e le sue opere: questo avviene anche con un continuo confronto-scontro con la visione sicuramente romantica fornitaci dalle “Memorie di Adriano” di Margherite Yourcenar, che ha senza dubbio il merito di aver avvicinato al grande pubblico l’imperatore e di averlo reso un personaggio più letterario che storico, quindi, in certo senso, più familiare.

Archeologia Subacquea in Albania – Seconda missione del Progetto Liburna

18 Agosto, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Scavi
Tags:  albania   archeologia subacquea  

La baia di Valona, l’area dell’antica Orikum, sede di una famosa battaglia navale combattuta dalle flotte di Cesare e Pompeo, e il litorale del promontorio di Karaburun, costellato da cave antiche. E’ qui, in Albania, che si è svolta tra il 26 luglio e il 13 agosto la seconda missione del Progetto Liburna. Informazioni sulla prima missione effettuata dal 19 agosto al 1 settembre dello scorso anno si possono trovare alla pagina http://www.

La prima campagna della missione archeologica italo-turca nell'Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretto da Gabriele Rossi Osmida. Contrasti da un clima anomalo che, a bagliore, ha registrato punte di 3oC e 45oC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato la scarsazione dell'antica capitale dell'oasi, AK1, portando alla luce le mura cicliche in mattoni crudi che si appoggiavano su alcune più antiche strutture, forse accampamenti. Si è così appurato che la cittadella, la sua estensione sarebbe aumentata su 15 ettari, è stata costruita almeno in 3 fasi successive e che l'imsediamento occupa un arco di tempo compreso tra la fine dell'era calcolitica (IV mill.a.C.) e la fine dell'era del bronzo (1500 ca.C.). Nell'area esplorata durante questa missione (ca 1300 m2 ), sono riprodotti tracce di un vasto incendio che ha interessato la seconda fase della cittadella (fin del III mill.a.C.) e che ha provocato consistenti crolli.
La prima campagna della missione archeologica italo-turca nell'Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretto da Gabriele Rossi Osmida. Contrasti da un clima anomalo che, a bagliore, ha registrato punte di 3oC e 45oC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato la scarsazione dell'antica capitale dell'oasi, AK1, portando alla luce le mura cicliche in mattoni crudi che si appoggiavano su alcune più antiche strutture, forse accampamenti. Si è così appurato che la cittadella, la sua estensione sarebbe aumentata su 15 ettari, è stata costruita almeno in 3 fasi successive e che l'imsediamento occupa un arco di tempo compreso tra la fine dell'era calcolitica (IV mill.a.C.) e la fine dell'era del bronzo (1500 ca.C.). Nell'area esplorata durante questa missione (ca 1300 m2 ), sono riprodotti tracce di un vasto incendio che ha interessato la seconda fase della cittadella (fin del III mill.a.C.) e che ha provocato consistenti crolli.

Missione archeologica italo-turkmena scopre tomba di donna assassinata con un colpo d’ascia in fronte 4.000 anni fa

2 Giugno, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Karakum   Oasi di Adji Kui   Turkmenistan  

Si è conclusa la campagna primaverile della missione archeologica italo-turkmena nell’Oasi di Adji Kui (deserto del Karakum), promossa e organizzata dal Centro Studi Ricerche Ligabue con il contributo del nostro Ministero Affari Esteri, diretta da Gabriele Rossi Osmida. Contrastati da un clima anomalo che, a sbalzi, ha registrato punte di 3ºC e 45ºC e frequenti tempeste di sabbia, gli archeologi hanno iniziato lo scavo dell’antica capitale dell’oasi, AK1, portando alla luce delle mura ciclopiche in mattoni crudi che poggiavano su alcune strutture più antiche, forse accampamenti.

Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell'era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l'ottobre dell'anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona. «Presumo che il busto sia stato gettato nel fiume dopo l'assassinio di Giulio Cesare perché al tempo non sarebbe stato conveniente essere considerato un suo seguace», ha affermato Luc Long, l'archeologo che ha diretto i scavi. Il generale e dittatore romano Giulio Cesare era stato assassinato nel 44 avanti Cristo a seguito della cospirazione di alcuni senatori repubblicani. _Fonte:__ [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/... ](http://www.ilsole24ore.
Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell'era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l'ottobre dell'anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona. «Presumo che il busto sia stato gettato nel fiume dopo l'assassinio di Giulio Cesare perché al tempo non sarebbe stato conveniente essere considerato un suo seguace», ha affermato Luc Long, l'archeologo che ha diretto i scavi. Il generale e dittatore romano Giulio Cesare era stato assassinato nel 44 avanti Cristo a seguito della cospirazione di alcuni senatori repubblicani. _Fonte:__ [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/... ](http://www.ilsole24ore.

Ritrovata ad Arles (FR) la più antica statua di Giulio Cesare

17 Maggio, 2008
Categorie:  Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Arles   Busto   Francia   Giulio Cesare  

Un busto in marmo di Giulio Cesare è stato scoperto nel sud della Francia, nei fondali del Rodano, ad Arles, città romana che il condottiero aveva fondato nel 46 avanti Cristo. Il busto rappresenta Cesare con la calvizie e le rughe e, secondo il ministero della Cultura francese, è tipico dei ritratti realistici dell’era repubblicana. Si tratta del primo busto conosciuto realizzato con il generale ancora vivente. La scoperta è stata fatta fra il settembre e l’ottobre dell’anno scorso da alcuni subacquei impegnati negli scavi archeologici nella zona.

La nuit des musées – Musei aperti di notte in Francia

12 Maggio, 2008
Categorie:  Estero Musei Visite
Tags:  Francia   La nuit des musées  

Il ministero della Cultura e della Comunicazione francese, insieme alla Direction des Musées de France ha indetto per sabato 17 maggio 2008 la quarta edizione de “La nuit des musées“, cui aderiscono centinaia di musei di tutta la Francia. L’iniziativa consiste nell’aprire i musei di notte lasciando l’ingresso gratuito ai visitatori. Il pubblico potrà così visitare le esposizioni in un’insolita e suggestiva atmosfera notturna, resa ancora più viva dalla realizzazione di performances musicali, teatrali e letterarie perfettamente calate nelle sale espositive.

Cina – alla corte degli imperatori. Capolavori mai visti

8 Maggio, 2008
Categorie:  Estero Mostre
Tags:  cina   firenze   Palazzo Strozzi  

L’arte cinese è in Italia fino all**‘8 giugno 2008** con una mostra a Palazzo Strozzi, Firenze, volta ad illustrare al grande pubblico l’età dell’oro della Cina, l’epoca delle dinastie Han e Tang (25-907 d.C.). Il percorso si apre con un’imponente statua di Buddha seduto e prosegue in un’esposizione cronologica e tematica che affronta i vari aspetti della società e della religiosità prima Han e poi Tang. La I sala si concentra sull’arte funeraria propria della dinastia Han: un animale fantastico a protezione della tomba, una processione di statue di bronzo, quale guardia d’onore di una tomba a Wuwei, lungo la Via della Seta, modellini di edifici quali simbolo della ricchezza del defunto.

Straordinarie scoperte italiane in Perú

2 Maggio, 2008
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Peru  

Una serie di eccezionali scoperte archeologiche relative alle civiltà precolombiane sta caratterizzando la nuova campagna di scavi avviata in Perú**** grazie al contributo dell’Italia e al sostegno dell’Università di Milano. Ne danno notizia Emilia Perassi e Antonio Aimi, i due docenti del Dipartimento di Scienze del Linguaggio della Statale, alla testa dell’equipe di studiosi che da circa un anno affianca Walter Alva, il piú famoso archeologo peruviano. Nella regione di Lambayeque, un’area costiera, pianeggiante e semidesertica nel nord del Perú, sono venuti alla luce nell’arco di pochi giorni straordinari reperti.

Lavori archeologici all’estero – Offerte di primavera 2008

6 Aprile, 2008
Categorie:  Estero Lavoro
Tags:  Inghilterra   Irlanda  

Trovare lavoro in Italia come archeologo è [impresa ardua][1]; non si vuole qui affermare che all’estero sia facile ottenere un contratto però, a giudicare dalle offerte di lavoro reperibili sui siti web delle varie compagnie del settore, sembra ci siano più possibilità. In questo articolo presentiamo alcune offerte di lavoro provenienti dall’Inghilterra e dall’Irlanda. Inutile sottolineare come l’ottima conoscenza dell’inglese sia un prerequisito fondamentale (anche solo per leggere le offerte ;).


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