Estero

E’ stato notato da pochi giorni sul sito dell’INRAP, l’Institut National des Recherches Arqueologiques Preventive_, la scoperta di un abitato precolombiano lungo la costa della Guyana Francese, in Sudamerica. L’INRAP in effetti ha identificato negli anni vestigi attribuibili a popolazioni precolombiane amerindie che avrebbero vissuto tra il XIII e il XVI secolo. La scoperta era aspettata: fin dal 1988 infatti gli archeologi avevano individuato in the area un altro importante sito precolombiano. Si sono così seguiti le normali investigazioni di archeologia “leggera” le ultime delle quali, nel 2009, hanno aperto la via ad un archeologico scavo. Immaginazione dello scavo - Fonte INRAP La costa della Guyana Francese è un follow-up di collinette sabbiose che, lunghe parecchi km, indicano il spostamento della linea di costa nel tempo. L’ambiente costiero era piuttosto acquitrinoso, per cui le prime popolazioni precolombiane e coloniali poi privilegiavano queste alture per stabilire i loro abitati. Il sito appena scoperto di Sainte-Agathe sorge proprio su una di queste collinette.
E’ stato notato da pochi giorni sul sito dell’INRAP, l’Institut National des Recherches Arqueologiques Preventive_, la scoperta di un abitato precolombiano lungo la costa della Guyana Francese, in Sudamerica. L’INRAP in effetti ha identificato negli anni vestigi attribuibili a popolazioni precolombiane amerindie che avrebbero vissuto tra il XIII e il XVI secolo. La scoperta era aspettata: fin dal 1988 infatti gli archeologi avevano individuato in the area un altro importante sito precolombiano. Si sono così seguiti le normali investigazioni di archeologia “leggera” le ultime delle quali, nel 2009, hanno aperto la via ad un archeologico scavo. Immaginazione dello scavo - Fonte INRAP La costa della Guyana Francese è un follow-up di collinette sabbiose che, lunghe parecchi km, indicano il spostamento della linea di costa nel tempo. L’ambiente costiero era piuttosto acquitrinoso, per cui le prime popolazioni precolombiane e coloniali poi privilegiavano queste alture per stabilire i loro abitati. Il sito appena scoperto di Sainte-Agathe sorge proprio su una di queste collinette.

Scoperto un sito precolombiano nella Guyana Francese

25 Marzo, 2010
Categorie:  Estero Nuovi Ritrovamenti

E’ stata resa nota da pochi giorni sul sito web dell’INRAP, l_‘Institut National des Recherches Arqueologiques Preventives_, la scoperta di un abitato precolombiano lungo la costa della Guyana Francese, nel Sudamerica. L’INRAP ha infatti identificato negli anni vestigia attribuibili a popolazioni precolombiane amerindie che avrebbero vissuto tra il XIII e il XVI secolo. La scoperta era attesa: fin dal 1988 infatti gli archeologi avevano individuato nell’area un altro importante sito precolombiano.

IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le Anmeldungi al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L'obiettivo della scuola è quello di fornire agli studenti, ma anche a chiunque sia interessato all'archeologia ed all'antropologia, un'esperienza pratica sul campo all'interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro. Oltre allo scavo archeologico offriamo ai partecipanti un intenso programma di attività, tra cui tour di siti storici, ma anche folcklore, ricostruzioni, rievocazioni storiche, corsi di lingua, musica, gastronomia e molto altro ancora. Offriamo inoltre un modulo di una giornata per studenti di lingua non inglese come introduzione al progetto di scavo della IAFS e alla terminologia tecnica inglese usata in archeologia. ** Dove: Il programma di ricerca per la Irish Archaeological Field School 2010 ha obiettivo lo scavo archeologico di Rath Maeve sulla Hill of Tara, dell' abbazia di Bective, di Rossnaree e di Newgrange** nella contea di Meath.
IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le Anmeldungi al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L'obiettivo della scuola è quello di fornire agli studenti, ma anche a chiunque sia interessato all'archeologia ed all'antropologia, un'esperienza pratica sul campo all'interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro. Oltre allo scavo archeologico offriamo ai partecipanti un intenso programma di attività, tra cui tour di siti storici, ma anche folcklore, ricostruzioni, rievocazioni storiche, corsi di lingua, musica, gastronomia e molto altro ancora. Offriamo inoltre un modulo di una giornata per studenti di lingua non inglese come introduzione al progetto di scavo della IAFS e alla terminologia tecnica inglese usata in archeologia. ** Dove: Il programma di ricerca per la Irish Archaeological Field School 2010 ha obiettivo lo scavo archeologico di Rath Maeve sulla Hill of Tara, dell' abbazia di Bective, di Rossnaree e di Newgrange** nella contea di Meath.

Iscrizioni aperte fino al 15 maggio per il programma 2010 dell’Irish Archaeological Field School

10 Marzo, 2010
Categorie:  Estero Metodologie archeologiche Scavi
Tags:  corso   Estero   ireland   Scavi  

IRISH ARCHAEOLOGICAL FIELD SCHOOL apre le iscrizioni al programma di ricerca 2010. PROGRAMMA 2010 L’obiettivo della scuola è quello di fornire a studenti, ma anche a chiunque sia interessato all’archeologia ed all’antropologia, un’esperienza pratica sul campo all’interno di un progetto di ricerca. Lo scavo e la ricerca sono condotti da un gruppo di archeologi altamente qualificati usando le più moderne e sofisticate tecnologie e tecniche, tra le quali GPS, rilievo topografico, indagini geofisiche, rilievo fotogrammetrico e molto altro.

Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.
Libia – eccezionale archaeological discovery in the waters della Cirenaica: una città sommersa Un gruppo di archaeologi e tecnici dell'Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno fatto un entusiasta discovery che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifeste un interesse scientifico di prima importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune eccezionali scoperte come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal. Ai occhi degli archaeologi italiano che facevano immersioni di ricognizione in the waters del Capo Ras Etteen alla ricerca di relitti e strutture portuali, sul lato occidentale del Golfo di Bomba, ci sono comparsi muri, strade, edifici e tombe, ci è accorto di essere in presenza di una porzione estesa oltre un ettaro di una grande città che alcuni studiosi avevano appena indiziato grazie a alcuni resti di strutture murarie nascosti tra le dune sabbiose che orbitano le spiagge del capo.

Libia – scoperta una città sommersa di epoca romana

11 Dicembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   libia   soprintendenza del Mare  

Un gruppo di archeologi e tecnici italiani della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, guidati da Sebastiano Tusa, hanno effettuato un’entusiasmante scoperta che oltre alla spettacolarità insita nei suoi contorni ambientali, manifesta interesse scientifico di primaria importanza, nel corso del progetto ArCoLibia (Archeologia Costiera della Libia) iniziato alcuni anni fa e che ha già portato ad alcune scoperte eccezionali come quella della nave veneziana Tigre naufragata presso il capo Ras al-Hilal.

“Xarses. Els primers intercanvis fa 6000 anys”: in mostra gli scambi commerciali in terra catalana di 6000 anni fa

14 Ottobre, 2009
Categorie:  Estero Generale Mostre Preistoria
Tags:  mostra   neolitico   reti commerciali   scambi   spagna  

Per chi dovesse recarsi a [Sabadell, in Catalunya](http://it.wikipedia.org/wiki/Sabadell' target=), fino al 15 novembre può visitare la mostra “Xarses. Els primers intercanvis fa 6000 anys” che tradotto significa: “Reti: i primi scambi commerciali 6000 anni fa”. Raccogliendo reperti da una ventina di musei catalani, la mostra riunisce per la prima volta un insieme importante di materiali di epoca neolitica selezionati nell’ottica degli scambi commerciali. Materie prime provenienti dalla Provenza, ornamenti realizzati con conchiglie e coralli, l’ossidiana delle isole del Mediterraneo centrale, certi linguaggi formali della ceramica si vanno a diffondere, grazie agli scambi, su estesi territori.

“A l’aube des écritures”: incisioni e pitture rupestri al Musée des Merveilles di Tende (Francia)

13 Ottobre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Mostre Preistoria
Tags:  incisioni rupestri   mostra  

Il “Musée des merveilles” è un’istituzione museale che ospita, raccoglie ed espone le famose incisioni rupestri del monte Bego nella Valle delle Meraviglie, un territorio sul confine tra Francia e Italia nelle Alpi Marittime. Il museo ospita fino al 31 marzo 2010 la mostra “A l’aube des écritures“, incentrata sulle incisioni e sulle pitture rupestri dell’età del Rame e del Bronzo in Eurasia. In tutta l’Eurasia, all’alba della metallurgia, avvengono grandi cambiamenti nell’organizzazione delle società e nei loro modi di espressione.

Missione Archeologica Italiana in Japan La prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Japan, organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall'Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diritta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaboration con l'Asian Research Institute of Underwater Archaeology under the direction of Hayashida Kenzo. I travaux di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale dell'isola di Ojika, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale). Already since 2001 campaigns of research and scavo have allowed the identification of important reperti (ceramics, anchor ceppi. etc.) databili between the XII and XIV century in large part of cinese provenienza. Such a situation would link the archeological evidence of questa baia with the vicende inerenti the disastro della flota di Kubilai Khan distrutta in 1281 da un tifone during the attempt to invasione dell'arcipelago giapponese.
Missione Archeologica Italiana in Japan La prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Japan, organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall'Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diritta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaboration con l'Asian Research Institute of Underwater Archaeology under the direction of Hayashida Kenzo. I travaux di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale dell'isola di Ojika, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale). Already since 2001 campaigns of research and scavo have allowed the identification of important reperti (ceramics, anchor ceppi. etc.) databili between the XII and XIV century in large part of cinese provenienza. Such a situation would link the archeological evidence of questa baia with the vicende inerenti the disastro della flota di Kubilai Khan distrutta in 1281 da un tifone during the attempt to invasione dell'arcipelago giapponese.

Si è conclusa la I Missione Archeologica Italiana in Giappone, presentati i risultati

9 Settembre, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  giappone   kubilai khan   soprintendenza del Mare  

Si è svolta dal 20 al 26 agosto 2009 la prima campagna della Missione Archeologica Italiana in Giappone organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall"Università di Bologna e da Archeologiattiva s.c.a r.l., diretta da Daniele Petrella e Sebastiano Tusa in collaborazione con l**“Asian Research Institute of Underwater Archaeology** sotto la direzione di Hayashida Kenzo. I lavori di ricerca subacquea si sono svolti nelle acque della Baia di Maegata, non lontano dal Capo Kusukuri, sulla costa occidentale del**“isola di Ojika**, prefettura di Nagasaki (Kyushu, Giappone meridionale).

[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l'avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie a una politica di drastiche riduzioni di tasse per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l'età dell'oro. La cosiddetta "Tigre Celtica" era nata, le multinazionali americane di ogni settore (informatica, finanziaria, turistica, etc.) facevano la gara per acquisire uno stabile dove trasferire i propri uffici e i nuovi lavoratori stranieri facevano la fila con un curriculum in mano per poter affittare una stanza dove vivere (con prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni). Dublino ha visto in pochi anni raddoppiare il numero di condomini, uffici, businness point, agenzie di lavoro, tram, mense e bar. Nacque in quel periodo la leggenda della città dove chiunque, ma proprio chiunque, avrebbe potuto trovare lavoro in giro di poche ore, dal mattino al sera. In tutto questo sconvolgimento, anche l'archeologia - cosa più unica che rara - ha subito un esponenziale crescita, di fondi e di scavi.
[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l'avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie a una politica di drastiche riduzioni di tasse per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l'età dell'oro. La cosiddetta "Tigre Celtica" era nata, le multinazionali americane di ogni settore (informatica, finanziaria, turistica, etc.) facevano la gara per acquisire uno stabile dove trasferire i propri uffici e i nuovi lavoratori stranieri facevano la fila con un curriculum in mano per poter affittare una stanza dove vivere (con prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni). Dublino ha visto in pochi anni raddoppiare il numero di condomini, uffici, businness point, agenzie di lavoro, tram, mense e bar. Nacque in quel periodo la leggenda della città dove chiunque, ma proprio chiunque, avrebbe potuto trovare lavoro in giro di poche ore, dal mattino al sera. In tutto questo sconvolgimento, anche l'archeologia - cosa più unica che rara - ha subito un esponenziale crescita, di fondi e di scavi.

Archeologia e crisi economica. La fine dell’età dell’oro irlandese

1 Settembre, 2009
Categorie:  Estero Generale Lavoro
Tags:  archeologia   Irlanda   Lavoro   Scavi  

[Questo articolo è stato recentemente pubblicato su Report On Line] Con l’avvento del nuovo millennio, in Irlanda, grazie ad una politica di drastiche riduzioni fiscali per tutte le aziende del territorio irlandese, arrivò anche l’età dell’oro. La cosiddetta “Tigre Celtica” era nata, le multinazionali americane di qualsiasi settore (informatico, finanziario, turistico, etc.) facevano a gara per accapparrarsi uno stabile dove trasferire i propri uffici ed i lavoratori stranieri neo-assunti facevano la fila con curriculum in mano per riuscire ad affittare una stanza dove vivere (a prezzi vertiginosi e spesso in pessime condizioni).

Importante missione archeologica italiana sulle tracce di Kubilai Khan in Giappone

25 Agosto, 2009
Categorie:  Comunicati stampa Estero Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   giappone   kubilai khan   soprintendenza del Mare  

Missione archeologica della Soprintendenza del Mare in Giappone, in collaborazione con l’Università di Bologna Un gruppo di ricerca multidisciplinare, composto da ricercatori e tecnici della Soprintendenza del Mare, dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è partito alla volta del Giappone il 18 agosto e tornerà in Italia il 3 settembre. Il progetto di collaborazione tra Italia e Giappone prevede la realizzazione di ricognizioni del fondale nell’isola di Ojika (prefettura di Nagasaki ““ Kita Kyushu), in previsione di effettivi scavi archeologici subacquei.

risale a almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla città di Schelklingen, nel Giura svevo, in Germania sud-occidentale. Questa dataazione della "Venere di Hohle Fels" indica che rappresenta uno dei più antichi esempi di arte figurativa del mondo. Per fare una comparazione, la famosa "Venere di Willendorf", il più famoso esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.000 anni fa. La scoperta è descritta in un articolo firmato da Nicholas J. Conard, dell’Istituto di Studi Preistorici dell’Università di Tübingen, pubblicato su "Nature". La dataazione al radiocarbono degli orizzonti stratigrafici in cui prossimità è stata ritrovata la nuova Venere indica un periodo compresa tra i 31.000 e 40.000 anni, e l’ensemble dei dati stratigrafici la attribuisce agli albori del periodo chiamato Aurignaziano. (Un orizzonte stratigrafico è un'interfaccia che indica una posizione particolare nella sequenza stratigrafica, dotata di caratteristiche tali da poterne seguire l’andamento laterale.
risale a almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla città di Schelklingen, nel Giura svevo, in Germania sud-occidentale. Questa dataazione della "Venere di Hohle Fels" indica che rappresenta uno dei più antichi esempi di arte figurativa del mondo. Per fare una comparazione, la famosa "Venere di Willendorf", il più famoso esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.000 anni fa. La scoperta è descritta in un articolo firmato da Nicholas J. Conard, dell’Istituto di Studi Preistorici dell’Università di Tübingen, pubblicato su "Nature". La dataazione al radiocarbono degli orizzonti stratigrafici in cui prossimità è stata ritrovata la nuova Venere indica un periodo compresa tra i 31.000 e 40.000 anni, e l’ensemble dei dati stratigrafici la attribuisce agli albori del periodo chiamato Aurignaziano. (Un orizzonte stratigrafico è un'interfaccia che indica una posizione particolare nella sequenza stratigrafica, dotata di caratteristiche tali da poterne seguire l’andamento laterale.

Scoperta in Germania la Venere di Hohle Fels, la più antica scultura del mondo: risale a 35.000 anni fa

15 Maggio, 2009
Categorie:  Estero Generale Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  germania   paleolitico   scultura   venere  

Risale ad almeno 35.000 anni fa la piccola scultura femminile in avorio di mammut ritrovata nella grotta di Fels (Hohle Fels), vicino alla cittadina di Schelklingen, nel Giura svevo, nella Germania sud-occidentale. Questa datazione della “Venere di Hohle Fels” indica che essa rappresenta uno dei più **antichi esempi di arte figurativa del mondo. **Per fare un confronto, la famosa “Venere di Willendorf“, il più celebre esempio di scultura paleolitica, secondo le più recenti datazioni risale a 22-24.

Fa scalpore, l'annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell'antica Taposiris Magna, ad Abusir,vest dell'Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si dirige verso il Mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l'aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell'antichità: Marco Antonio e Cleopatra. Zahi Hawass, capo degli archeologi, dirama un immediato comunicato stampa, in cui precisa che, dopo tre anni di scavo del sito sospettato di accogliere l'eterno riposo della coppia e dopo tre mesi di indagine sistematica con il georadar, ha identificato con i colleghi una vasta necropoli con più di 27 tombe (per un totale di 20 scheletri tutti del I sec. a.C.: quindi proprio il periodo di Cleopatra, nata nel 69 a.C. e deceduta nel 30 a.C.).
Fa scalpore, l'annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell'antica Taposiris Magna, ad Abusir,vest dell'Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si dirige verso il Mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l'aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell'antichità: Marco Antonio e Cleopatra. Zahi Hawass, capo degli archeologi, dirama un immediato comunicato stampa, in cui precisa che, dopo tre anni di scavo del sito sospettato di accogliere l'eterno riposo della coppia e dopo tre mesi di indagine sistematica con il georadar, ha identificato con i colleghi una vasta necropoli con più di 27 tombe (per un totale di 20 scheletri tutti del I sec. a.C.: quindi proprio il periodo di Cleopatra, nata nel 69 a.C. e deceduta nel 30 a.C.).

Scavata necropoli del I a.C. in Egitto. Hawass annuncia: potrebbe essere la tomba di Antonio e Cleopatra

21 Aprile, 2009
Categorie:  Curiosità Egizi Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  cleopatra   Egitto   necropoli   Zahi Hawass  

Fa scalpore, l’annuncio di un gruppo di archeologi, che avrebbe individuato nel sito dell’antica Taposiris Magna, ad Abusir, ovest di Alessandria. la sepoltura di due amanti. Sotto le rovine di un tempio dedicato a Iside che si affaccia sul mediterraneo, alcuni studiosi di una spedizione della Repubblica Dominicana hanno scoperto, con l’aiuto di un radar, tre camere alla profondità di 20 metri sotto le rocce. Secondo gli archeologi potrebbe essere la tomba della coppia più famosa e tormentata dell’antichità: Marco Antonio e Cleopatra.


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