Estero

Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su "Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family." Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da Aprile-September 2016. Requisiti cerut: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata. Se interessati, inviare la propria application a Martine Robbeets (robbeets@shh.mpg.de) entro il 1 gennaio 2016. Documenti cerut: (i) una lettera di motivazione che spieghi come avete raggiunto le competenze (max. 500 parole) (ii) una breve proposta di ricerca specificando come potete contribuire a questo progetto (max. 1000 parole) (iii) un curriculum vitae che indica il background educativo, l'esperienza di ricerca precedente e l' storia delle pubblicazioni. (iv) una copia della vostra dissertazione di dottorato (v) i contatti per tre riferimenti (vi) lettere di raccomandazione da tre referei inviate direttamente dal referee a Martine Robbeets Per informazioni: http://www.shh.mpg.
Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su "Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family." Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da Aprile-September 2016. Requisiti cerut: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata. Se interessati, inviare la propria application a Martine Robbeets ([email protected]) entro il 1 gennaio 2016. Documenti cerut: (i) una lettera di motivazione che spieghi come avete raggiunto le competenze (max. 500 parole) (ii) una breve proposta di ricerca specificando come potete contribuire a questo progetto (max. 1000 parole) (iii) un curriculum vitae che indica il background educativo, l'esperienza di ricerca precedente e l' storia delle pubblicazioni. (iv) una copia della vostra dissertazione di dottorato (v) i contatti per tre riferimenti (vi) lettere di raccomandazione da tre referei inviate direttamente dal referee a Martine Robbeets Per informazioni: http://www.shh.mpg.

Max Planck Institute cerca post-doc in archeologia orientale

5 Novembre, 2015
Categorie:  Bandi e concorsi Estero Evoluzione Genetica Lavoro

Il Max Planck Institute for the Science of Human History a Jena (Germania) offre una posizione per un ricercatore post-doc nel campo dell’archeologia orientale. La posizione è legata al gruppo di ricerca Eurasia3angle. Il gruppo interdisciplinario si focalizzerà su “Millet and beans, language and genes. The origin and dispersal of the Transeurasian family.” Il post-doc ha la durata di 4 anni a partire da aprile-settembre 2016. Requisiti richiesti: un PhD in archeologia orientale e conoscenza di statistica multivariata.

"‹ Frammenti di cranio e costola umani sono stati trovati nelle strati Pleistocenici a Strashnaya Cave. Lo ha annunciato il Professor Andrey Krivoshapkin, capo del dipartimento di Archeologia e Etnografia alla Novosibirsk State University, che si aspetta un risultato delle datazioni non più recenti di 50.000 anni. Un altro ritrovamento dagli strati più recenti della stessa grotta, datato ad almeno 35.000 anni fa, un frammento di falange umana. Le speranze del team in attesa dei risultati delle analisi, vorrebbero che la falange appartenesse ad un uomo moderno, con DNA misto Neanderthal e Denisoviano, il cranio ad un Neanderthal e il frammento più antico, la costola, ad un Denisoviano. Qualsiasi siano i risultati, saranno comunque preziosi per comprendere le interazioni tra uomini moderni, Neanderthal e Denisoviani ad Altai. La caverna di trova nella regione dell'Altai, sulla riva sinistra del fiume Inya. Article originale: http://siberiantimes.
"‹ Frammenti di cranio e costola umani sono stati trovati nelle strati Pleistocenici a Strashnaya Cave. Lo ha annunciato il Professor Andrey Krivoshapkin, capo del dipartimento di Archeologia e Etnografia alla Novosibirsk State University, che si aspetta un risultato delle datazioni non più recenti di 50.000 anni. Un altro ritrovamento dagli strati più recenti della stessa grotta, datato ad almeno 35.000 anni fa, un frammento di falange umana. Le speranze del team in attesa dei risultati delle analisi, vorrebbero che la falange appartenesse ad un uomo moderno, con DNA misto Neanderthal e Denisoviano, il cranio ad un Neanderthal e il frammento più antico, la costola, ad un Denisoviano. Qualsiasi siano i risultati, saranno comunque preziosi per comprendere le interazioni tra uomini moderni, Neanderthal e Denisoviani ad Altai. La caverna di trova nella regione dell'Altai, sulla riva sinistra del fiume Inya. Article originale: http://siberiantimes.

Nuove scoperte antropologiche dalla regione Altai in Siberia

21 Agosto, 2015
Categorie:  Estero Evoluzione Genetica Nuovi Ritrovamenti

“‹ Frammenti di cranio e costola umani sono stati trovati negli strati Pleistocenici a Strashnaya Cave. Lo ha annunciato il Professor Andrey Krivoshapkin, capo del dipartimento di Archeologia e Etnografia alla Novosibirsk State University, che si aspetta un risultato delle datazioni non più recente di 50.000 anni. Un altro ritrovamento dagli strati più recenti della stessa grotta, datato ad almeno 35.000 anni fa, un frammento di falange umana. Le speranze del team in attesa dei risultati delle analisi, vorrebbero che la falange appartenesse ad un uomo moderno, con DNA misto Neanderthal e Denisoviano, il cranio ad un Neanderthal e il frammento piu’ antico, la costola, ad un Denisoviano.

"Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono molto più imponenti di quanto possano sembrare. Nascoste dalla vista, gli interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti a metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la caverna dove le statue dell'Isola di Pasqua venivano estratte, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E' infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che non si tratta solo di teste, immagini dell'epoca mostrano come sia finita la prima campagna di scavi dell'inizio del Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati. Al momento un gruppo di archeologi della UCLA sta scavando due statue di sette metri, con un corpo intatto, del peso di circa 20 tonnellate. Per decenni gli archeologi hanno speculato su come le sculture fossero create e trasportate, con una popolazione di soli 7000 abitanti. La cosa certa che è la società di Rapa Nui è la prova che l'umanita' è capace di grandi cose, anche troppo spesso a caro prezzo. Originale article: http://www.news.com.
"Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono molto più imponenti di quanto possano sembrare. Nascoste dalla vista, gli interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti a metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la caverna dove le statue dell'Isola di Pasqua venivano estratte, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E' infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che non si tratta solo di teste, immagini dell'epoca mostrano come sia finita la prima campagna di scavi dell'inizio del Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati. Al momento un gruppo di archeologi della UCLA sta scavando due statue di sette metri, con un corpo intatto, del peso di circa 20 tonnellate. Per decenni gli archeologi hanno speculato su come le sculture fossero create e trasportate, con una popolazione di soli 7000 abitanti. La cosa certa che è la società di Rapa Nui è la prova che l'umanita' è capace di grandi cose, anche troppo spesso a caro prezzo. Originale article: http://www.news.com.

Oh, BTW, le teste giganti Moai dell’isola di Pasqua hanno un corpo… non lo sapevi?!?

14 Luglio, 2015
Categorie:  Curiosità Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi

"‹Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono ben piu’ imponenti di quello che possono sembrare. Nascosti dalla vista, interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la cava dove venivano estratte le statue dell’Isola di Pasqua, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E’ infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che di sole teste non si tratta, immagini d’epoca mostrano come fin nella prima campagna di scavi di inizio Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati.

Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita.
Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita.

Cambiamento climatico: interi archivi preistorici artici in grave deterioramento

24 Giugno, 2015
Categorie:  Curiosità Estero Metodologie archeologiche Preistoria

Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita. “Josh Reuther opens the heavy door to the artifact repository at the University of Alaska Fairbanks’s Museum of the North. Reuther is a professor of archeology and a curator at the museum, he says over the past few years the museum has been getting more artifacts that are more deteriorated than those excavated decades ago.

Quest'anno la conferenza annuale dei medievalisti verrà ospitata dall'University College of Dublin dal 1 al 3 luglio 2015. "La Conferencia irlandese dei Medievalisti di quest'anno si sta svolgendo al University College Dublin dal 1 al 3 luglio. Si tratta di una vasta gamma di relatori che parlano di vari temi e sarà difficile trovare una migliore sequenza di conferenze quest'estate. Per i delegati che si inscrivono entro il 1 giugno, il costo è di 40€, con un costo studente/pensionista/non sovvenzionato di 20€. Questo costo di acquisto coprerà anche il pranzo e le riunioni dell'ICM." Articolo e programma completo della conferenza a questo link: http://irisharchaeology.
Quest'anno la conferenza annuale dei medievalisti verrà ospitata dall'University College of Dublin dal 1 al 3 luglio 2015. "La Conferencia irlandese dei Medievalisti di quest'anno si sta svolgendo al University College Dublin dal 1 al 3 luglio. Si tratta di una vasta gamma di relatori che parlano di vari temi e sarà difficile trovare una migliore sequenza di conferenze quest'estate. Per i delegati che si inscrivono entro il 1 giugno, il costo è di 40€, con un costo studente/pensionista/non sovvenzionato di 20€. Questo costo di acquisto coprerà anche il pranzo e le riunioni dell'ICM." Articolo e programma completo della conferenza a questo link: http://irisharchaeology.

Conferenza annuale dei medievalisti, Dublino 2015

25 Maggio, 2015
Categorie:  Conferenze Estero Medioevo

Quest’anno la conferenza annuale dei medievalisti verrà ospitata dall’University College of Dublin dal 1 al 3 luglio 2015. “This year’s Irish Conference of Medievalists is taking place at University College Dublin between the 1st and 3rd of July. It features a huge range of speakers, discussing a variety of topics and you will be hard pressed to find a better conference line up this summer. For delegates who sign up by June 1st, the fee is €40, with a student/pensioner/unwaged rate of €20.

Progetto Archeologico Bassa Valle del Bussento

12 Marzo, 2015
Categorie:  Campi Scavo Epoca Romana Estero Eventi Generale I blog di Archeologia Italici Medioevo Metodologie archeologiche Periodo Greco Scavi Visite

Riprendono anche per quest’anno le attività di ricerca archeologica nel centro romano di Buxentum (Policastro Bussentino, Santa Marina, SA), sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e dell’Associazione Etruria Nova Onlus. Dal 2011, il Progetto Archeologico Bassa Valle del Bussento ha contribuito alla riscoperta di questo importante sito archeologico del Golfo di Policastro, con il rinvenimento di parte del centro abitato antico e di un certo numero di siti abitativi e necropoli periferiche loro pertinenti.

Ancora distruzione in Iraq, e ancora a mano dell'Isis. Dopo la distruzione del Museo di Mosul e del sito archeologico di Ninive pochi giorni fa, i jihadisti hanno distrutto con i bulldozer il sito archeologico di Nimrud, città fondata nel XIII secolo a.C. a 30 km est di Mosul, sul fiume Tigri. I numerosi e più o meno recenti appelli di esperti e non, divulgati anche da ArteMagazine, si trasformano ormai in un grido di allarme. Ma chi nella distruzione continua a scovare, studiare, salvaguardare e valorizzare i resti delle culture preislamiche dell'attuale Iraq: fiore all'occhiello dell'Italian archaeology nel mondo sono le nostre missioni archeologiche nei paesi afflitti dalla guerra. ArteMagazine ha incontrato Daniele Morandi Bonacossi, professore di Archeologia e Storia dell'arte del Vicino Orientale all'Università di Udine e direttore del progetto archeologico regionale Terra di Ninive. Tornato in Italy da circa due settimane dal Kurdistan iracheno, Morandi Bonacossi è capo di un team che conduce innovative ricerche con moderne tecnologie mai applicate al patrimonio iracheno, e non solo.
Ancora distruzione in Iraq, e ancora a mano dell'Isis. Dopo la distruzione del Museo di Mosul e del sito archeologico di Ninive pochi giorni fa, i jihadisti hanno distrutto con i bulldozer il sito archeologico di Nimrud, città fondata nel XIII secolo a.C. a 30 km est di Mosul, sul fiume Tigri. I numerosi e più o meno recenti appelli di esperti e non, divulgati anche da ArteMagazine, si trasformano ormai in un grido di allarme. Ma chi nella distruzione continua a scovare, studiare, salvaguardare e valorizzare i resti delle culture preislamiche dell'attuale Iraq: fiore all'occhiello dell'Italian archaeology nel mondo sono le nostre missioni archeologiche nei paesi afflitti dalla guerra. ArteMagazine ha incontrato Daniele Morandi Bonacossi, professore di Archeologia e Storia dell'arte del Vicino Orientale all'Università di Udine e direttore del progetto archeologico regionale Terra di Ninive. Tornato in Italy da circa due settimane dal Kurdistan iracheno, Morandi Bonacossi è capo di un team che conduce innovative ricerche con moderne tecnologie mai applicate al patrimonio iracheno, e non solo.

Progetto “Terra di Ninive”. Intervista a Daniele Morandi Bonacossi

7 Marzo, 2015
Categorie:  Estero Scavi
Tags:  conservazione   isis   ninive  

Ancora distruzione in Iraq, e ancora per mano dell’Isis. Dopo la devastazione del Museo di Mosul e del sito archeologico di Ninive di pochi giorni fa, i jihadisti hanno distrutto con i bulldozer il sito archeologico di Nimrud, città fondata nel XIII secolo a.C. a 30 chilometri ad est di Mosul, sul fiume Tigri. I numerosi e più o meno recenti appelli di esperti e non, divulgati anche da ArteMagazine, si trasformano ormai in grida di allarme.

Rispolverate CV e cover letter. MOLA cerca 50 archeologi a Londra

24 Febbraio, 2015
Categorie:  Bandi e concorsi Estero Lavoro Scavi

MOLA cerca una cinquantina di archeologi per un grande progetto di scavo in centro a Londra. Correte a preparare una cover letter convincente e compilate il form richiesto, avete tempo fino al 15 marzo per mandare la vostra application a questo link: http://www.mola.org.uk/archaeologist-site-assistant-london Buona fortuna!

Offerte di lavoro: Headland Archaeology cerca personale per scavi archeologici in Inghilterra

26 Febbraio, 2013
Categorie:  Estero Lavoro Scavi
Tags:  Inghilterra   Lavoro   offerte di lavoro   scavi archeologici  

Headland Archaeology Midlands and West (sito: http://www.headlandarchaeology.com/) sta cercando personale per lavorare in diversi siti archeologici del Regno unito di varie epoche, dalla tarda preistoria al medioevo, sia per scavi archeologici che per valutazione dei siti. Questi progetti richiederanno personale di gradi diversi, da assistenti di scavo a Project Officers. Headland offre contratti temporanei di breve e di lunga durata. Salario: da 16,500£ a 20,500£ pa in base all’esperienza. La domanda scade il 28 marzo, inviare CV e nome e contatti di due referenti a:

Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.
Un'importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l'unica porta esistente nel vallo di 30 km costruito dai Vichinghi per proteggere il loro regno. Il cosiddetto "Danewerk" era un'enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga di 3 metri costruita nel VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. "I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre", ha spiegato l'archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata "Wiglesdor", aveva una larghezza di 5 metri e aveva al suo fianco un'osteria con annesso bordello. Il ritrovamento nei pressi della cittadina di Haithabu, vicino a Schleswig, dove sorgeva uno degli imsediamenti più importanti dei Vichinghi, e' stato possibile dopo l'abbattimento di un vecchio albergo andato fallito, il "Cafe' Truberg". Gli scavi sono stati sponsorizzati da un colosso energetico tedesco. Per la Danimarca il "Danewerk" costituisce uno dei luoghi privilegiati dell'identita' nazionale ed in passato e' stato spesso visitato dalla regina Margrethe II e dal principe Frederik.

Scoperta porta monumentale, con osteria e bordello, nel “Danewerk”

10 Settembre, 2010
Categorie:  Curiosità Estero Medioevo Nuovi Ritrovamenti
Tags:  daneverk   scandinavia   Scavi   vichinghi  

Importante scoperta di un team di archeologi tedeschi, che ha portato alla luce l**‘unica porta esistente** nel vallo di 30 chilometri costruito dai Vichinghi a protezione del loro regno. Il cosiddetto “Danewerk” era un’enorme muraglia che separava il regno del popolo scandinavo da quello di Carlo Magno, una struttura larga 3 metri costruita nell’VIII secolo con massi di pietra del peso anche di un quintale. “I Vichinghi hanno trasportato milioni di pietre”, ha spiegato l’archeologa Astrid Tummuscheidt, rivelando che la porta nel vallo vichingo, denominata “Wiglesdor”, aveva una larghezza di 5 metri ed aveva al suo fianco un’osteria con annesso bordello.


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