Epoca Romana

Aggiornamento sugli scavi a Cremona – Ritrovata una statua in marmo bianco di “Diana Cacciatrice”

22 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  cremona   diana   statua  

Cremona – Non finisce di stupire lo scavo in piazza Marconi, sono passati infatti solo pochi giorni dalla notizia del rinvenimento di un mosaico che già le agenzie di stampa rendono noti i particolari del rinvenimento di una statua in marmo bianco di Luni, alta 45 centimetri e raffigurante ‘Diana Cacciatrice‘, con il cane ai piedi e la faretra alle spalle. Ecco il comunicato dell’AGI: (AGI) – Cremona, 21 dic. – Continuano le straordinarie scoperte di reperti archeologici negli scavi di piazza Marconi a Cremona: è stata ritrovata una statua in marmo bianco di Luni, alta 45 centimetri e raffigurante ‘Diana Cacciatrice’, con il cane ai piedi e la faretra alle spalle.

Germania - La Bucerius Kunst Forum di Amburgo ha inaugurato per la prima volta al pubblico la mostra "Malerei fur die Ewigkeit, die graber von Paestum" - Painted per l'eternità, le tombe di Paestum -, visitabile dal 12 ottobre 2007 al 20 January 2008. In mostra vi sono circa quattrocento lastre, tutte provenienti da cento tombe dipinte, conservate abitualmente al Museo Archaeologico Nazionale di Paestum, uno dei più importanti musei archeologici Italiani. L'esposizione curata dal classico archeologico Andreas Hoffmann, responsabile amministrativo del Bucerius Kunst Forum di Amburgo e direttore dei progetti di arte e cultura della Fondazione Zeit Ebelin und Gerd Bucerius, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Istituto Italiano locale di cultura. L'istallazione invece è stata realizzata da un comitato scientifico costituito per l'opportunità che ha visto diversi professionisti in campo. Come consulente per la montaggio e per l'allestimento delle opere, e esperto restauratore, Fabiano Ferrucci sottolinea che "la mostra si presenta come un importante evento di riscoperta delle pitture lucane e come il giusto continuamento ai lavori di restauro avvenuti in questi anni".
Germania - La Bucerius Kunst Forum di Amburgo ha inaugurato per la prima volta al pubblico la mostra "Malerei fur die Ewigkeit, die graber von Paestum" - Painted per l'eternità, le tombe di Paestum -, visitabile dal 12 ottobre 2007 al 20 January 2008. In mostra vi sono circa quattrocento lastre, tutte provenienti da cento tombe dipinte, conservate abitualmente al Museo Archaeologico Nazionale di Paestum, uno dei più importanti musei archeologici Italiani. L'esposizione curata dal classico archeologico Andreas Hoffmann, responsabile amministrativo del Bucerius Kunst Forum di Amburgo e direttore dei progetti di arte e cultura della Fondazione Zeit Ebelin und Gerd Bucerius, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Istituto Italiano locale di cultura. L'istallazione invece è stata realizzata da un comitato scientifico costituito per l'opportunità che ha visto diversi professionisti in campo. Come consulente per la montaggio e per l'allestimento delle opere, e esperto restauratore, Fabiano Ferrucci sottolinea che "la mostra si presenta come un importante evento di riscoperta delle pitture lucane e come il giusto continuamento ai lavori di restauro avvenuti in questi anni".

Le tombe di Paestum in mostra ad Amburgo

21 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  amburgo   dipinti   germania   Paestum   tombe  

Germania – La Bucerius Kunst Forum di Amburgo ha aperto per la prima volta al pubblico la mostra “Malerei fur die Ewigkeit, die graber von Paestum” – Dipinti per l’eternità, le tombe di Paestum -, visitabile dal 12 ottobre 2007 sino al 20 gennaio 2008. In mostra vi sono circa quattrocento lastre, tutte provenienti dalle cento tombe dipinte, conservate abitualmente al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, uno tra i più importanti musei archeologici italiani.

ROMA – La cosa più straordinaria è la'studiolo', intima e preziosa, le pareti e la volta ricoperte di raffinate decorazioni con motifs architettonici, la delicata figura, l'equilibrio di colori che rimandano alla terra. Ecco la casa dove viveva Augusto prima di diventare emperore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annonciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo. In tutto sono quattro ambienti (although le case erano naturalmente più’ grande), tre al piano di sotto, dove è ricostruito un  ingresso con una grande rampa, una sala da pranzo (oecus) e un cubicolo, uno al piano di sopra, accessibile attraverso un terrazzo, il cosiddetto studiolo, perché gli studiosi ritengono ospitasse lo studio privato di Augusto. L'epoca, ricostruiscono, deve essere quella tardo repubblicana, quando Augusto non era ancora emperore. Anni più tardi, proprio per costruirsi una dimora più ricca, fu proprio lui a far seppellire questa casa, che forse proprio per questo si è conservata.
ROMA – La cosa più straordinaria è la'studiolo', intima e preziosa, le pareti e la volta ricoperte di raffinate decorazioni con motifs architettonici, la delicata figura, l'equilibrio di colori che rimandano alla terra. Ecco la casa dove viveva Augusto prima di diventare emperore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annonciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo. In tutto sono quattro ambienti (although le case erano naturalmente più’ grande), tre al piano di sotto, dove è ricostruito un ingresso con una grande rampa, una sala da pranzo (oecus) e un cubicolo, uno al piano di sopra, accessibile attraverso un terrazzo, il cosiddetto studiolo, perché gli studiosi ritengono ospitasse lo studio privato di Augusto. L'epoca, ricostruiscono, deve essere quella tardo repubblicana, quando Augusto non era ancora emperore. Anni più tardi, proprio per costruirsi una dimora più ricca, fu proprio lui a far seppellire questa casa, che forse proprio per questo si è conservata.

Roma – A marzo visitabile la villa di Augusto, nota polemica del Newsweek

18 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Visite
Tags:  augusto   restauro   roma  

ROMA – La cosa più straordinaria è lo ‘studiolo‘, intimo e prezioso, le pareti e la volta ricoperti da affreschi raffinati, con i decori a motivi architettonici, le figure delicate, l’equilibrio di colori che rimandano alla terra. Eccola la casa dove viveva Augusto prima di diventare imperatore. Scoperte alla fine degli anni ’70, da Gianfilippo Carettoni, per anni oggetto di restauri minuziosi, queste sale saranno finalmente aperte al pubblico, annunciano insieme il ministro della Cultura Rutelli e il sindaco di Roma Veltroni, il 2 marzo.

Scoperto mosaico romano in piazza Marconi a Cremona

18 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  cremona   mosaico  

CREMONA – Un mosaico è venuto alla luce nel corso dello scavo in piazza Marconi a Cremona. “La storia di Cremona è da riscrivere”. Così Lynn Passi Pitcher, direttore scientifico degli scavi di piazza Marconi, ha commentato oggi durante un sopralluogo gli ultimi ritrovamenti. Sono oggetti raffinati, che si rivelano indizi: frammenti di portauovo in vetro blu molato, una perla di agata su cui è incisa la testa di Apollo, sicuramente montata su un anello, non ritrovato, un affresco raffigurante una figura femminile, con un copricapo di gusto egiziano.

Gli afffreschi e gli oggetti delle città maritime in mostra al prestigioso Hermitage nella Bosporan Room fino al 30 marzo «_Otium Ludens_» è il titolo dell'esposizione che porta in terra russa i splendori dell'antica Stabia. L'esposizione è in programma al"Hermitage di San Pietroburgo dove circa 2,5 milioni di visitatori annuali la potranno ammirare fino al 30 marzo. Sono circa duecento i reperti tra afffreschi, stucchi e oggetti tutti provenienti dalle città maritime di Stabiae Antica del I secolo dopo Cristo, molti dei quali sono proposi per la prima volta al pubblico. COOPER     ARGA - L'evento è fru della cooperazione tra l'Assessorato Campano al Turismo, la Soprintendenza Archeologica di Pompei e la Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae). Rappresenta la prima tappa di un tour mondiale che proseguirà nei prossimi anni. Tutti i reperti in mostra provengono da città d'ozio, così come erano definiti le lussuose costruzioni, dove i proprietari coltivavano i loro interessi culturali, curavano la formazione e la curiosità intellettuale.
Gli afffreschi e gli oggetti delle città maritime in mostra al prestigioso Hermitage nella Bosporan Room fino al 30 marzo «_Otium Ludens_» è il titolo dell'esposizione che porta in terra russa i splendori dell'antica Stabia. L'esposizione è in programma al"Hermitage di San Pietroburgo dove circa 2,5 milioni di visitatori annuali la potranno ammirare fino al 30 marzo. Sono circa duecento i reperti tra afffreschi, stucchi e oggetti tutti provenienti dalle città maritime di Stabiae Antica del I secolo dopo Cristo, molti dei quali sono proposi per la prima volta al pubblico. COOPER ARGA - L'evento è fru della cooperazione tra l'Assessorato Campano al Turismo, la Soprintendenza Archeologica di Pompei e la Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae). Rappresenta la prima tappa di un tour mondiale che proseguirà nei prossimi anni. Tutti i reperti in mostra provengono da città d'ozio, così come erano definiti le lussuose costruzioni, dove i proprietari coltivavano i loro interessi culturali, curavano la formazione e la curiosità intellettuale.

Otium Ludens – I reperti di Stabiae in mostra all’Hermitage

15 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  campania   hermitage   russia   san pietroburgo   stabiae  

Gli affreschi e gli oggetti delle ville marittime in mostra al prestigioso Hermitage nella Bosporan Room fino al 30 marzo «_Otium Ludens_» è il titolo dell’esposizione che porta in terra russa gli splendori dell’antica Stabia. La mostra è in programma all"Hermitage di San Pietroburgo dove i circa 2,5 milioni di visitatori annuali potranno ammirarla fino al 30 marzo. Sono circa duecento i reperti tra affreschi, stucchi ed oggetti tutti provenienti dalle ville marittime di Stabiae Antica del I secolo dopo Cristo, molti dei quali proposti per la prima volta al pubblico.

Livorno – Museo di Storia Naturale – Simulatore virtuale di navigazione antica e convegno sull’archeologia subacquea

13 Dicembre, 2007
Categorie:  Conferenze Curiosità Epoca Romana Musei Nuove Tecnologie
Tags:  livorno   mediterraneo   subacquea   toscana  

[Livorno] – “Coste e Mari della toscana. Archeologia e storia di una regione nel Mediterraneo” è il titolo del convegno che si svolgerà lunedì 17 dicembre, alle 9.30, al Museo di Storia Naturale di villa Henderson. Il convegno, che ha ricevuto il patrocinio dell’Associazione Italiana Archeologi Subacquei, è promosso dall’assessorato alla cultura della Provincia nell’ambito del progetto “I segni dell’Uomo“. Dopo i convegni precedenti che hanno approfondito la presenza di testimonianze medievali e di archeologia industriale nel territorio livornese, l’iniziativa di quest’anno sarà dedicata all’archeologia subacquea.

Al Museo Archaeologico del Territorio Toleriense di Colleferro sono state affidate i preziosi reperti sequestrati poco tempo fa dalla Guardia di Finanza a San Cesareo. Si tratta di ben 11 pezzi, considerati di grande interesse archeologico, che gli uomini del Comando di Tenenza della Guardia di Finanza di Colleferro, all'ordine del Ten. Giancarlo Urciuoli, dopo esserne entrati in possesso hanno consegnato alla Soprintendenza per i beni Archeologici del Lazio nella persona dell'Ispettrice della Zona Marisa De Spagnolis. I reperti recuperati "La Soprintendenza - dice il sindaco Mario Cacciotti - ha ritenuto dover affidare questi reperti, databili tra i VII e i IV secoli a.C., al nostro Museo, visto il grande contributo dato da questa struttura alla salvaguardia e conservazione del patrimonio archeologico da venti anni a questa parte". "Il vasellame - spiega il direttore del museo Angelo Luttazzi -, ben conservato, con molta probabilità potrebbe provenire dall'Etruria, ma anche da qualche sito del Lazio a sud di Roma".
Al Museo Archaeologico del Territorio Toleriense di Colleferro sono state affidate i preziosi reperti sequestrati poco tempo fa dalla Guardia di Finanza a San Cesareo. Si tratta di ben 11 pezzi, considerati di grande interesse archeologico, che gli uomini del Comando di Tenenza della Guardia di Finanza di Colleferro, all'ordine del Ten. Giancarlo Urciuoli, dopo esserne entrati in possesso hanno consegnato alla Soprintendenza per i beni Archeologici del Lazio nella persona dell'Ispettrice della Zona Marisa De Spagnolis. I reperti recuperati "La Soprintendenza - dice il sindaco Mario Cacciotti - ha ritenuto dover affidare questi reperti, databili tra i VII e i IV secoli a.C., al nostro Museo, visto il grande contributo dato da questa struttura alla salvaguardia e conservazione del patrimonio archeologico da venti anni a questa parte". "Il vasellame - spiega il direttore del museo Angelo Luttazzi -, ben conservato, con molta probabilità potrebbe provenire dall'Etruria, ma anche da qualche sito del Lazio a sud di Roma".

Al museo di Colleferro i reperti recuperati dalla GdF

11 Dicembre, 2007
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Etruschi Musei
Tags:  colleferro   lazio  

Al Museo Archeologico del Territorio Toleriense di Colleferro sono stati affidati i preziosi reperti sequestrati poco tempo fa dalla Guardia di Finanza a San Cesareo. Si tratta di ben 11 pezzi, considerati di grande interesse archeologico, che gli uomini del Comando di Tenenza della Guardia di Finanza di Colleferro, agli ordini del Ten. Giancarlo Urciuoli, dopo esserne entrati in possesso hanno consegnato alla Soprintendenza per i beni Archeologici del Lazio nella persona dell’Ispettrice di Zona Marisa De Spagnolis.

MODENA – Sono iniziate questa mattina e continueranno fino domani sulla via Emilia est, all'altezza dell'attraversamento della ferrovia Modena-Sassuolo, le operazioni per smontare il monumento funerario di Vetilia Egloge, imponente ara romana di oltre 4 metri di altitudine e 25 tonnellate di peso, databile al primo secolo d.C., ritrovata nel settembre scorso durante scavi per la realizzazione di interrati. Sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna, l'ara sarà completamente smontata, trasferita in deposito, sottoposta a interventi conservativi e rimontata al Lapidario romano dei Musei civici, al Palazzo dei musei, dove riceverà il benvenuto il 16 dicembre. L'ara funeraria ritrovata a Modena agli inizi del settembre, è emersa a poco più di un metro e mezzo dal piano della campagna, mentre il bacino si trova a circa 5 metri e mezzo di profondità. In pietra calcarea e di forma parallelepipoidale, alto un metro e 70; presenta intatta l'inscription, la cornice e le decorazioni laterali.
MODENA – Sono iniziate questa mattina e continueranno fino domani sulla via Emilia est, all'altezza dell'attraversamento della ferrovia Modena-Sassuolo, le operazioni per smontare il monumento funerario di Vetilia Egloge, imponente ara romana di oltre 4 metri di altitudine e 25 tonnellate di peso, databile al primo secolo d.C., ritrovata nel settembre scorso durante scavi per la realizzazione di interrati. Sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna, l'ara sarà completamente smontata, trasferita in deposito, sottoposta a interventi conservativi e rimontata al Lapidario romano dei Musei civici, al Palazzo dei musei, dove riceverà il benvenuto il 16 dicembre. L'ara funeraria ritrovata a Modena agli inizi del settembre, è emersa a poco più di un metro e mezzo dal piano della campagna, mentre il bacino si trova a circa 5 metri e mezzo di profondità. In pietra calcarea e di forma parallelepipoidale, alto un metro e 70; presenta intatta l'inscription, la cornice e le decorazioni laterali.

Modena – Al via i lavori per il “trasloco” di Vetilia Egloge

5 Dicembre, 2007
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  ara funeraria   emilia   modena  

MODENA – Sono iniziate questa mattina e proseguiranno fino a domani in via Emilia est, all’altezza dell’attraversamento della ferrovia Modena-Sassuolo, le operazioni per smontare il monumento funerario di Vetilia Egloge, imponente ara romana di oltre 4 metri di altezza e 25 tonnellate di peso, databile al I secolo d.C., ritrovata nel settembre scorso durante scavi per la realizzazione di interrati. Sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna, l’ara sarà completamente smontata, trasferita in deposito, sottoposta a interventi conservativi e rimontata al Lapidario romano dei Musei civici, al Palazzo dei musei, dove riceverà il benvenuto il 16 dicembre.

Presentazione del “Trono in legno e avorio decorato” dalla Villa dei Papiri – Ercolano

1 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Restauri
Tags:  ercolano   Napoli   trono  

La cosiddetta villa dei Papiri di Ercolano ha restituito un’altro tesoro. Gli scavi ripresi nel 2003 hanno portato di recente alla luce un prezioso trono di legno e avorio decorato. Il manufatto è ora in fase di restauro, ma sarà presentato alla stampa a Roma martedì 4 dicembre nell’ex chiesa di Santa Marta. La villa dei Papiri è una sontuosa villa d’otium appartenuta ad un importante e colto esponente della nobilitas romana, la cui identificazione con L.

Alcuni mosaici della Domus del Chirurgo (fonte: http://www.hotel-rimini.com/) Rimini (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Dopo duemila anni si apre al pubblico la Domus del chirurgo, una piccola Pompei che risale al buio dei secoli nel cuore storico di Rimini, nella piazza Ferrari. Il complesso archeologico sarà inaugurato ufficialmente il venerdì 7 dicembre. Luned’ 3 December alle 11 ore è stata convocata la conferenza stampa di presentazione del complesso archeologico. Durante l’estate 1989, in occasione di alcuni lavori di abelnamento urbano in piazza Ferrari a Rimini, sono stati svelti alla luce materiali archeologici di notevole interesse, relativi ad una villa correlata a notevoli accessori di rare valore. I lavori di scavo, immediatamente intrapresi, durati una decina di anni con alcune comprensibili lunghe pause, hanno permesso di identificare un grande complesso archeologico sviluppato tra l’era romana tardo-imperiale e la tarda antichità. Oltre ai mosaici l’area aveva restituito nel corso dei secoli diversi materiali: un epigrafe, delle sculture in pietra e resti di decorazione architettonica. Il complesso rinvenuto si componeva della cosidetta “Domus del chirurgo” di età romana e di un edificio tardo antico.
Alcuni mosaici della Domus del Chirurgo (fonte: http://www.hotel-rimini.com/) Rimini (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Dopo duemila anni si apre al pubblico la Domus del chirurgo, una piccola Pompei che risale al buio dei secoli nel cuore storico di Rimini, nella piazza Ferrari. Il complesso archeologico sarà inaugurato ufficialmente il venerdì 7 dicembre. Luned’ 3 December alle 11 ore è stata convocata la conferenza stampa di presentazione del complesso archeologico. Durante l’estate 1989, in occasione di alcuni lavori di abelnamento urbano in piazza Ferrari a Rimini, sono stati svelti alla luce materiali archeologici di notevole interesse, relativi ad una villa correlata a notevoli accessori di rare valore. I lavori di scavo, immediatamente intrapresi, durati una decina di anni con alcune comprensibili lunghe pause, hanno permesso di identificare un grande complesso archeologico sviluppato tra l’era romana tardo-imperiale e la tarda antichità. Oltre ai mosaici l’area aveva restituito nel corso dei secoli diversi materiali: un epigrafe, delle sculture in pietra e resti di decorazione architettonica. Il complesso rinvenuto si componeva della cosidetta “Domus del chirurgo” di età romana e di un edificio tardo antico.

Rimini: il 7 dicembre apre al pubblico la famosa “Domus del Chirugo”

30 Novembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Scavi Visite
Tags:  domus   emilia romagna   rimini  

Alcuni mosaici della Domus del Chirurgo (fonte: http://www.hotel-rimini.com/) Rimini (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Dopo duemila anni si apre al pubblico la Domus del chirurgo, una piccola Pompei riemersa dal buio dei secoli nel cuore storico di Rimini, in piazza Ferrari. Il complesso archeologico sarà inaugurato ufficialmente venerdì 7 dicembre. Lunedi’ 3 dicembre alle ore 11 è convocata la conferenza stampa di presentazione del complesso archeologico. Durante l’estate del 1989, in occasione di alcuni lavori di abbellimento urbano in piazza Ferrari a Rimini, sono venuti alla luce materiali archeologici di notevole interesse, relativi ad una villa correlata a notevoli accessori di raro valore.


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