Epoca Romana

Roma – Metro C, fotogalleria degli scavi

10 Marzo, 2008
Categorie:  Epoca Romana Scavi
Tags:  Metropolitana   roma  

Il ministro uscente e candidato a sindaco di Roma, Francesco Rutelli, il direttore generale dell’Archeologia, Stefano De Caro, il soprintendente Angelo Bottini e il suo collega del Campidoglio, Eugenio La Rocca, hanno dato il via libera definito ai lavori della Metro C. E contemporaneamente, la Soprintendenza archeologica di Roma presenta i tesori dell’antica Roma che – finita la “fase uno” delle indagini e iniziata la procedura per scendere più a fondo piazzando le paratie che proteggono i cantieri dai rischi della falda acquifera ma che significheranno lo smontaggio e il trasloco di molti reperti e setti murari – sono stati avvistati nel corso dei cantieri.

Oggi presentiamo un articolo in inglese sulle recenti scoperte archeologiche effettuate durante lo scavo della nuova linea metropolitana di Roma. Secondo quanto riportato sono emersi dal sottosuolo della capitale una bottega del rame del sesto secolo, delle cucine medioevali con tanto di “corredo” di pentole e padelle e i resti di palazzi rinascimentali. Purtroppo non siamo riusciti a trovare riscontro sulla stampa italiana e quindi riportiamo la notizia dal sito della Associated Press. ROME (AP) "" Una fabbrica di rame del sesto secolo, cucine medievali ancora contenenti di tazzi e pan, e resti di palazzi del Rinascimento sono tra le scoperte rivelate venerdì dagli archeologi che scavano Roma in preparazione ad una nuova linea di metropolitana. Gli archeologi hanno esplorato le profondità della città Eternal a 38 scavazioni, molte delle quali sono vicino a monumenti famosi o su principali corsi d'autostrada. Negli ultimi nove mesi, sono rimasti "" incluse taverne romaniche e fondazioni di palazzi del 16° secolo "" al centro della Piazza Venezia e vicino al Forum antico dove le opere stanno facendo strada per una delle 30 stazioni della terza linea di metropolitana di Roma.
Oggi presentiamo un articolo in inglese sulle recenti scoperte archeologiche effettuate durante lo scavo della nuova linea metropolitana di Roma. Secondo quanto riportato sono emersi dal sottosuolo della capitale una bottega del rame del sesto secolo, delle cucine medioevali con tanto di “corredo” di pentole e padelle e i resti di palazzi rinascimentali. Purtroppo non siamo riusciti a trovare riscontro sulla stampa italiana e quindi riportiamo la notizia dal sito della Associated Press. ROME (AP) "" Una fabbrica di rame del sesto secolo, cucine medievali ancora contenenti di tazzi e pan, e resti di palazzi del Rinascimento sono tra le scoperte rivelate venerdì dagli archeologi che scavano Roma in preparazione ad una nuova linea di metropolitana. Gli archeologi hanno esplorato le profondità della città Eternal a 38 scavazioni, molte delle quali sono vicino a monumenti famosi o su principali corsi d'autostrada. Negli ultimi nove mesi, sono rimasti "" incluse taverne romaniche e fondazioni di palazzi del 16° secolo "" al centro della Piazza Venezia e vicino al Forum antico dove le opere stanno facendo strada per una delle 30 stazioni della terza linea di metropolitana di Roma.

Roma – Bottege romane, cucine medioevali e palazzi rinascimentali emergono dagli scavi della metropolitana

8 Marzo, 2008
Categorie:  Epoca Romana Medioevo Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Metropolitana   roma  

Oggi presentiamo un articolo in inglese sulle recenti scoperte archeologiche effettuate durante lo scavo della nuova linea metropolitana di Roma. Secondo quanto riportato sono emersi dal sottosuolo della capitale una bottega del rame del sesto secolo, delle cucine medioevali con tanto di “corredo” di pentole e padelle e i resti di palazzi rinascimentali. Purtroppo non siamo riusciti a trovare riscontro sulla stampa italiana e quindi riportiamo la notizia dal sito della Associated Press.

Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.
Palermo, 15 Febuary 2008 - Nel corso delle ricerche condotte tra fine gennaio e fine Febuary 2008 dalla Missione Archeologica in Libya, diritta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaboration con l'Università Suor Orsola Benincasa di Naples e l'IAS di Palermo, in coordinazione con il Department of Antiquities of Libya, è stata iniziata l'esplorazione di due porti romani finora sconosciuti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi. La missione era parte di un vast programma, finanziato dalla regione Campania, per realizzare in diverse aree costiere del Mediterraneo dei "dimostratori" questo potere applicare tecnologie innovative nel campo dell'analisi, conservazione e gestione dei beni culturali per promuovere la conoscenza e il potenziale insertion delle piccole e medie imprese del settore. Il lavoro fatto è stato, infatti, mirato anche alla raccolta di dati utili alla realizzazione di un progetto destinato alla conoscenza e valorizzazione dei luoghi identificati in chiave culturale e turistica in piena accordo con le autorità libiche.

Scoperti due porti romani in Libia – Resoconto ed immagini

19 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  Bengasi   Cirenaica   libia   Porti Romani  

Palermo, 15 febbraio 2008 – Nel corso delle ricerche condotte tra la fine di gennaio e gli inizi di febbraio 2008 dalla Missione Archeologica in Libia diretta da Sebastiano Tusa e realizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana in collaborazione con l"Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e l"IAS di Palermo, con l’accordo con il Department of Antiquities of Libya, si è iniziata l"esplorazione di due porti romani finora sconosciuti nascosti tra le dune costiere delle fantastiche spiagge della Cirenaica ad Est di Bengasi.

E" Open a Roma the archaeological exhibition "I sovrani di Pergamo", fino al 16 marzo negli spazi del Museo Nazionale Romano, a Palazzo Massimo. Frutto della decennale collaborazione tra Italia e Germania, l'esposizione vede protagonisti i due importanti reperti che provengono dal Pergamonmuseum e dell'Altes Museum di Berlino: i due testi marmorei di Attalo I e di Attalo III "" mentre il Museo Nazionale Romano ricambi il prestito con una serie di reperti in mostra a Berlino in questo periodo, cioè gli affreschi, le quattro lunette della Tomba di Morlupo e la scultura in bronzo del Pugilatore della sua collezione. Attalo I (fonte http://commons.wikimedia.org) Pergamo, alleato di Roma già dal 200 a.C., diventando lo stato che aveva più relazioni con Roma, e su cui forse molte caratteristiche si sono modellate, symbolezzò l'apertura di Roma verso il mondo. E la presentazione di questi due ritratti del, rispettivamente, primo e ultimo imperatore di Pergamo getta nuova luce su di un piccolo ma modernissimo principato, quello degli Attalidi (III secolo a.C.
E" Open a Roma the archaeological exhibition "I sovrani di Pergamo", fino al 16 marzo negli spazi del Museo Nazionale Romano, a Palazzo Massimo. Frutto della decennale collaborazione tra Italia e Germania, l'esposizione vede protagonisti i due importanti reperti che provengono dal Pergamonmuseum e dell'Altes Museum di Berlino: i due testi marmorei di Attalo I e di Attalo III "" mentre il Museo Nazionale Romano ricambi il prestito con una serie di reperti in mostra a Berlino in questo periodo, cioè gli affreschi, le quattro lunette della Tomba di Morlupo e la scultura in bronzo del Pugilatore della sua collezione. Attalo I (fonte http://commons.wikimedia.org) Pergamo, alleato di Roma già dal 200 a.C., diventando lo stato che aveva più relazioni con Roma, e su cui forse molte caratteristiche si sono modellate, symbolezzò l'apertura di Roma verso il mondo. E la presentazione di questi due ritratti del, rispettivamente, primo e ultimo imperatore di Pergamo getta nuova luce su di un piccolo ma modernissimo principato, quello degli Attalidi (III secolo a.C.

Museo Nazionale Romano, in mostra le “teste” degli Attalidi

16 Febbraio, 2008
Categorie:  Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  Attalo   Berlino   germania   Pergamo  

E" aperta a Roma la mostra archeologica “I sovrani di Pergamo”, fino al 16 marzo negli spazi del Museo Nazionale Romano, a Palazzo Massimo. Frutto della decennale collaborazione tra Italia e Germania, l’esposizione vede protagonisti i due importanti reperti che provengono dal Pergamonmuseum e dell’Altes Museum di Berlino: le due teste marmoree di Attalo I e di Attalo III ““ mentre il Museo Nazionale Romano ricambia il prestito con una serie di reperti in mostra a Berlino in questo stesso periodo, cioè gli affreschi, le quattro lunette della Tomba di Morlupo e la scultura in bronzo del Pugilatore della sua collezione.

Comincerà entro il 2008 il restauro di un conciario complesso fra i più antichi del mondo che si trova nei Scavi di Pompei, alla Porta Stabia, nel quartiere dei teatri (Regione I, Insula 5). Il restauro sarà realizzato con il contributo dell'Unione Nazionale Industrie Conciaria (UNIC) con cui la Soprintendenza Archeologica di Pompei ha recentemente firmato una convention. Scoperta tra 1873-74, la conceria fu scavata nella sua completezza da Amedeo Maiuri negli anni '50. Nell'edificio erano l'habitation del gestore e gli ambienti destinati alla lavorazione, come il portico diviso in sei parti, separato da cinque tramezzi, in 3 dei quali è murata la conduttura che portava acqua alle giare. Nell'area posteriore si trovano 15 vasche circolari in muratura, rivestite di cocciopesto, con foro di carico e scarico. Dodici di queste venivano usate per la concia al vegetale di pelli grandi e 3 per quella allume di rocca di pelli piccole. Sotto il portico avveniva la prima fase del lavoro, ovvero lo scuoio dell'animale, poi seguita dall'immersion in tini. Qui le pelli venivano trattate con il tannino.
Comincerà entro il 2008 il restauro di un conciario complesso fra i più antichi del mondo che si trova nei Scavi di Pompei, alla Porta Stabia, nel quartiere dei teatri (Regione I, Insula 5). Il restauro sarà realizzato con il contributo dell'Unione Nazionale Industrie Conciaria (UNIC) con cui la Soprintendenza Archeologica di Pompei ha recentemente firmato una convention. Scoperta tra 1873-74, la conceria fu scavata nella sua completezza da Amedeo Maiuri negli anni '50. Nell'edificio erano l'habitation del gestore e gli ambienti destinati alla lavorazione, come il portico diviso in sei parti, separato da cinque tramezzi, in 3 dei quali è murata la conduttura che portava acqua alle giare. Nell'area posteriore si trovano 15 vasche circolari in muratura, rivestite di cocciopesto, con foro di carico e scarico. Dodici di queste venivano usate per la concia al vegetale di pelli grandi e 3 per quella allume di rocca di pelli piccole. Sotto il portico avveniva la prima fase del lavoro, ovvero lo scuoio dell'animale, poi seguita dall'immersion in tini. Qui le pelli venivano trattate con il tannino.

I conciari restaureranno l’antica conceria di Pompei

1 Febbraio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Restauri
Tags:  Conceria   Napoli   pompei  

Partirà entro il 2008 il restauro di un complesso conciario fra i più antichi del mondo che si trova negli Scavi di Pompei, presso Porta Stabia, nel quartiere dei teatri (Regione I, Insula 5). Il restauro sarà realizzato con il contributo dell’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC) con la quale la Soprintendenza Archeologica di Pompei ha recentemente firmato una convenzione. Scoperta tra il 1873-74, la conceria fu scavata nella sua completezza da Amedeo Maiuri negli anni “50.

Si è concluso ieri il convegno “Vesuviana – Archeologie a confronto”

17 Gennaio, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana
Tags:  bologna   pompei  

[Bologna] – Era l’azzurro e non il rosso il colore per eccellenza dei pompeiani e degli ercolanesi duemila anni fa. La scoperta è stata fatta dagli esperti dell’Università di Bologna guidati dall’archeologa Daniela Scagliarini durante le ricerche effettuate su affreschi, mosaici e mobilio restituito dagli scavi in due secoli e mezzo di indagini archeologiche. I risultati degli studi saranno presentati nel corso del convegno “Vesuviana ““ archeologie a confronto” tenutosi dal 14 gennaio a mercoledì 16 nell’aula “Prodi” dell’Ateneo bolognese.

Prime immagini del “Trono della Villa dei Papiri”

10 Gennaio, 2008
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Scavi
Tags:  ercolano   Napoli   trono  

Grazie all’agenzia radicale possiamo ora ammirare i ritrovamenti nella nota villa di Ercolano. Avevamo già parlato della scoperta in un articolo di inizio dicembre (Presentazione del “Trono in legno e avorio decorato” dalla Villa dei Papiri – Ercolano). Il breve filmato dal titolo “Il Trono della Villa dei Papiri di Ercolano”, presentato qui grazie alla gentile concessione della Soprintendenza Archeologica di Pompei, ha una durata pari a cinque minuti e mostra le attività per la tutela, il restauro e la valorizzazione dell’area archeologia della Villa dei Papiri, i lavori di scavo archeologico dell’antica area ercolanese nonché la sequenza dell’eccezionale ritrovamento.

E il piombo romano arrivò ad inquinare la Groenlandia

6 Gennaio, 2008
Categorie:  Curiosità Epoca Romana
Tags:  Cala Gadir   CNR   sicilia  

Provengono dalla regione di Cartagena, nel sudest della Spagna, i lingotti romani in piombo scoperti in Sicilia nell’estate 2006 nel mare antistante Capo Passero di Siracusa. E la loro produzione ad opera dei Romani risale agli anni intorno al 38 avanti Cristo. «Le analisi epigrafiche e quelle isotopiche — dice l’archeologo della Soprintendenza del Mare della Sicilia Philippe Tisseyre ““ concordano nell’attribuzione. In piena guerra civile i Romani conducevano il commercio del piombo esteso all’intero mediterraneo».

Nel cuore del Palatino alla ricerca del luogo dell’assassinio di Caligola

5 Gennaio, 2008
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Scavi
Tags:  caligola   palatino   roma  

Del togato, che giace ancora accanto al cumulo di terra che l’ha sepolto, si spera di ritrovare almeno la testa. Mentre è certo che proprio tra uno di questi criptoportici scavati nelle viscere del Palatino trovò la morte per mano dei suoi pretoriano Caligola il 14 gennaio del 41 d. C. Bellezza e ferocia, storia e archeologia, architettura e natura, si sovrappongono nel cuore della Città eterna. Ci siamo calati nel buco nel terreno che scende a nove metri sotto gli “Horti” che i Farnese nel XVI secolo fecero costruire spianando le rovine della dimora di Tiberio e riempiendo di terra i criptoportici che collegavano le case di Augusto con il Foro romano: i passaggi segreti – architetture tanto semplici quanto utili, imponenti, spartane – del palazzo degli imperatori.

Sequestrate a finto orafo 400 monete romane

24 Dicembre, 2007
Categorie:  Epoca Romana Mala Archeologia
Tags:  monete   tombaroli  

(AGI) – Forli", 22 dic. – Quattrocento monete romane, probabilmente provenienti da scavi o da tombe, di valore inestimabile in quanto non sul mercato, sono state sequestrate dai carabinieri di Modigliana e di Forli" in un appartamento fatiscente, trasformato in laboratorio, della cittadina dell’appennino forlivese. A far scattare la perquisizione nel locale, un controllo sospetto di un’auto eseguito un paio di mesi fa, all’uscita del paese, che aveva portato all’identificazione di un uomo – di origine genovese, che si era definito orafo – e di una donna dell’est, molto appariscente.


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