Epoca Romana

La statua di Livia Drusilla, moglie di Augusto e madre di Tiberio, rinvenuta nella Villa dei Misteri a circa 800 metri nord-ovest di Pompei, presenta i tratti di una casta matrona avvolta in un ampio manto che ricopre anche il capo. Per motivi di sicurezza, non potrà più fare ritorno in quella che alcuni hanno immaginato fosse davvero la casa dell'imperatrice, ma almeno la statua di Livia potrà essere ammirata nell'Antiquarium di Boscoreale fino alla primavera del 2009, per iniziativa della Soprintendenza Archeologica Speciale di Napoli e Pompei. Sebbene il proprietario della Villa dei Misteri di Pompei sia sconosciuto, alcuni manufatti artistici hanno, nel tempo, fornito indizi allettanti su chi abitasse la dimora romana; tra questi, precisamente, la statua di Livia, che ha portato alcuni storici a indicare in lei la vera proprietaria. La statua marmorea dell'imperatrice è molto nota agli studiosi: presenta i tratti di una casta matrona avvolta in un ampio manto che ricopre anche il capo, e notevoli le tracce dell'antica policromia che furono notate al momento del processo e di cui sono visibili e molto evidenti ancora quelle sulla chioma.
La statua di Livia Drusilla, moglie di Augusto e madre di Tiberio, rinvenuta nella Villa dei Misteri a circa 800 metri nord-ovest di Pompei, presenta i tratti di una casta matrona avvolta in un ampio manto che ricopre anche il capo. Per motivi di sicurezza, non potrà più fare ritorno in quella che alcuni hanno immaginato fosse davvero la casa dell'imperatrice, ma almeno la statua di Livia potrà essere ammirata nell'Antiquarium di Boscoreale fino alla primavera del 2009, per iniziativa della Soprintendenza Archeologica Speciale di Napoli e Pompei. Sebbene il proprietario della Villa dei Misteri di Pompei sia sconosciuto, alcuni manufatti artistici hanno, nel tempo, fornito indizi allettanti su chi abitasse la dimora romana; tra questi, precisamente, la statua di Livia, che ha portato alcuni storici a indicare in lei la vera proprietaria. La statua marmorea dell'imperatrice è molto nota agli studiosi: presenta i tratti di una casta matrona avvolta in un ampio manto che ricopre anche il capo, e notevoli le tracce dell'antica policromia che furono notate al momento del processo e di cui sono visibili e molto evidenti ancora quelle sulla chioma.

La statua di Livia in esposizione all’Antiquarium di Boscoreale fino al 2009

6 Agosto, 2008
Categorie:  Epoca Romana Musei

La statua di Livia Drusilla, moglie di Augusto e madre di Tiberio, rinvenuta nella Villa dei Misteri a circa 800 metri a nord-ovest di Pompei, presenta i tratti di una casta matrona avvolta in un ampio mantello che le ricopre anche il capo. Per motivi di sicurezza, non potrà fare più ritorno in quella che alcuni hanno ipotizzato fosse davvero la casa dell’imperatrice, ma almeno la statua di Livia potrà essere ammirata nell’Antiquarium di Boscoreale fino alla primavera del 2009, per iniziativa della Soprintendenza Archeologica Speciale di Napoli e Pompei.

Il nuovo illuminazione degli Scavi di Ercolano è un progetto realizzato con fondi propri della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e reso possibile dalla preliminare operazione di potenziamento e messa a norma, secondo i parametri ENEL, della cabina elettrica di ricezione e di trasformazione e dai diffusi interventi di restaurazione e manutenzione eseguiti con fondi ordinari e soprattutto nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, il programma di conservazione finanziato dal Packard Humanities Institute e attuato dalla British School at Rome. Restauri che in effetti hanno sensibilmente migliorato le condizioni generali del sito, al punto di rendere possibile una sua esaltazione notturna. La stessa illuminazione ha dall’altro canto rappresentato un’altra occasione di restaurazione, comportando per esempio il rifacimento del 75% di tutti i colmi di restaurazione presenti nel sito e all’interno di cui sono stati condotti i cavi elettrici. L’illuminazione notturna degli scavi, che è qualificata come un grande intervento di valorizzazione degli stessi, con conseguente potenziale incremento della fruizione, ha essenzialmente presupposo la grande operazione di restaurazione del parco archeologico che è stata condotta dalla Soprintendenza soprattutto nell’ultimo quinquennale.
Il nuovo illuminazione degli Scavi di Ercolano è un progetto realizzato con fondi propri della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e reso possibile dalla preliminare operazione di potenziamento e messa a norma, secondo i parametri ENEL, della cabina elettrica di ricezione e di trasformazione e dai diffusi interventi di restaurazione e manutenzione eseguiti con fondi ordinari e soprattutto nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, il programma di conservazione finanziato dal Packard Humanities Institute e attuato dalla British School at Rome. Restauri che in effetti hanno sensibilmente migliorato le condizioni generali del sito, al punto di rendere possibile una sua esaltazione notturna. La stessa illuminazione ha dall’altro canto rappresentato un’altra occasione di restaurazione, comportando per esempio il rifacimento del 75% di tutti i colmi di restaurazione presenti nel sito e all’interno di cui sono stati condotti i cavi elettrici. L’illuminazione notturna degli scavi, che è qualificata come un grande intervento di valorizzazione degli stessi, con conseguente potenziale incremento della fruizione, ha essenzialmente presupposo la grande operazione di restaurazione del parco archeologico che è stata condotta dalla Soprintendenza soprattutto nell’ultimo quinquennale.

Nuova luce sugli scavi di Ercolano

31 Luglio, 2008
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Visite
Tags:  ercolano   Napoli  

Il nuovo impianto di illuminazione degli Scavi di Ercolano è un progetto realizzato con fondi propri della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e reso possibile dalla preliminare opera di potenziamento e di messa a norma, secondo i parametri ENEL, della cabina elettrica di ricezione e di trasformazione e dai diffusi interventi di restauro e manutenzione eseguiti con fondi ordinari e soprattutto nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, il programma di conservazione finanziato dal Packard Humanities Institute e attuato dalla British School at Rome.

La lupa e la sfinge – Mostra a Castel Sant’Angelo

21 Luglio, 2008
Categorie:  Egizi Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  Castel Sant'angelo   Egitto   roma  

Al Museo di Castel Sant’Angelo (Roma) è in corso la mostra La Lupa e la Sfinge dove, con oltre 50 sculture, testi e pitture, si cerca di approfondire il tema del rapporto tra Roma e l’Egitto. Un’influenza, quella egizia, riscontrabile in ogni luogo della Città Eterna; sul Campidoglio il “Tevere” e il “Nilo” uniscono nel mito le due lontane sponde, come nei versi di un poeta dell’Arcadia, e i leoni egizi accolgono i visitatori alla base della lunga scalinata, mentre nel rione Campo Marzio, dove ora sorgono i palazzi del Governo, il sottosuolo è disseminato di reperti del tempio di Iside e poco più in là, verso le pendici del Quirinale, si trova il Serapeo.

In onda su Linea blu il recupero di una statua romana

8 Luglio, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  recupero reperti   televisione  

E’ andato in onda nella puntata di Linea Blu (Raiuno) il recupero di una statua romana in marmo rinvenuta nel mare dell’isola di Ventotene. Il ritrovamento, per la precisione, è stato fatto sui fondali di una peschiera di età romana, relativa ad una proprietà imperiale (a Ventotene andò in esilio Giulia, la figlia di Augusto): tale peschiera ha dimostrato di essere una struttura complessa e articolata, con una fitta rete di cunicoli che collegano tra loro vasche di varie dimensioni e il mare aperto.

L’aquila sul Danubio – Primo Festival Romano Europeo

23 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana
Tags:  danubio   Festival   novae  

Dal 27 al 29 giugno 2008 si svolgerà a Svishtov, l’antica Novae, il primo Festival Romano Europeo, organizzato dalla Legio I Italica, di stanza a Villadose (RO), in collaborazione con la Municipalità di Svishtov, il Council of Tourism, il Business Center e l’Università di Svishtov, con il sostegno e patrocinio di vari partners, tra cui Archeologia Viva e che vedrà la partecipazione di gruppi di ricostruzione storica romana dall’Italia e da varie nazioni europee.

Nell'ambito del progetto "Tridentum. La città sotterranea" **APRE AL PUBBLICO L'AREA ARCHEOLOGICA DI PALAZZO LODRON** NEL CENTRO STORICO DI TRENTO Dopo il S.A.S.S. (Archeologico Sotterraneo del Sas) in piazza Cesare Battisti, Porta Veronensis sotto la Torre civica e la Basilica PaleoChristiana del Duomo, il Tridentum Romano arricchisce di un nuovo importante tassello. Nell'ambito del progetto "Tridentum. La città sotterranea" sono stati infatti terminati dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento i lavori di allestimento dell'area di Palazzo Lodron, nell'omonima piazza nel centro cittadino. Dal mese di giugno il sito, situato negli spazi interrati della sede trentina della Popolare Volksbank, è aperto al pubblico grazie anche al sostegno dell'instituto di credito che ha contribuito financialmente alla ricerca e all'allestimento. Le ricerche, avviate in 2000 in concomitanza dei restauri di Palazzo Lodron hanno richiesto 8.000 ore di archeologico ricerca su una superficie di circa 500 mq.
Nell'ambito del progetto "Tridentum. La città sotterranea" **APRE AL PUBBLICO L'AREA ARCHEOLOGICA DI PALAZZO LODRON** NEL CENTRO STORICO DI TRENTO Dopo il S.A.S.S. (Archeologico Sotterraneo del Sas) in piazza Cesare Battisti, Porta Veronensis sotto la Torre civica e la Basilica PaleoChristiana del Duomo, il Tridentum Romano arricchisce di un nuovo importante tassello. Nell'ambito del progetto "Tridentum. La città sotterranea" sono stati infatti terminati dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento i lavori di allestimento dell'area di Palazzo Lodron, nell'omonima piazza nel centro cittadino. Dal mese di giugno il sito, situato negli spazi interrati della sede trentina della Popolare Volksbank, è aperto al pubblico grazie anche al sostegno dell'instituto di credito che ha contribuito financialmente alla ricerca e all'allestimento. Le ricerche, avviate in 2000 in concomitanza dei restauri di Palazzo Lodron hanno richiesto 8.000 ore di archeologico ricerca su una superficie di circa 500 mq.

Trento: aperta al pubblico la Tridentum Sotterranea di epoca romana e medioevale

20 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Visite
Tags:  Palazzo Lodron   trento   Tridentum  

Nell’ambito del progetto “Tridentum. La città sotterranea” **APRE AL PUBBLICO L’AREA ARCHEOLOGICA DI PALAZZO LODRON** NEL CENTRO STORICO DI TRENTO Dopo il S.A.S.S. (Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas) in piazza Cesare Battisti, Porta Veronensis sotto la Torre civica e la Basilica paleocristiana del Duomo, la Tridentum romana si arricchisce di un nuovo importante tassello. Nell’ambito del progetto “Tridentum. La città sotterranea” sono stati infatti ultimati dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Provincia autonoma di Trento i lavori di allestimento dell’area archeologica di Palazzo Lodron, nell’omonima piazza nel centro cittadino.

Dal 24 ottobre 2008 al 05 aprile 2009, al Chiostro del Bramante, è in programma, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata alla figura del primo protagonista assoluto dell'antica Roma "Giulio Cesare. L'uomo, le imprese, il mito". La mostra intende partire dal personaggio Cesare e dal suo più stretto contorno politico e culturale, toccando i momenti forti della sua ascension al potere: gli alleati-avversari come Crasso, Pompeo, Cicerone, le campagne militari che gli diedero gloria e ricchezza, l'avventura egiziana e l'incontro con Cleopatra, regina d'Egitto, l'ambiente culturale e artistico romano di quegli anni; fino alla morte avvenuta alle idi di marzo del 44 a.C, alla succession al potere nelle mani del giovane figlio adottivo Ottaviano e l'apoteosi. La memoria e il "culto" di tale eccezionale figura non sono mai stati perse, neanche nei secoli della decadenza dell'Impero e negli oscuri anni successivi alle invasioni barbariche in Italia.
Dal 24 ottobre 2008 al 05 aprile 2009, al Chiostro del Bramante, è in programma, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata alla figura del primo protagonista assoluto dell'antica Roma "Giulio Cesare. L'uomo, le imprese, il mito". La mostra intende partire dal personaggio Cesare e dal suo più stretto contorno politico e culturale, toccando i momenti forti della sua ascension al potere: gli alleati-avversari come Crasso, Pompeo, Cicerone, le campagne militari che gli diedero gloria e ricchezza, l'avventura egiziana e l'incontro con Cleopatra, regina d'Egitto, l'ambiente culturale e artistico romano di quegli anni; fino alla morte avvenuta alle idi di marzo del 44 a.C, alla succession al potere nelle mani del giovane figlio adottivo Ottaviano e l'apoteosi. La memoria e il "culto" di tale eccezionale figura non sono mai stati perse, neanche nei secoli della decadenza dell'Impero e negli oscuri anni successivi alle invasioni barbariche in Italia.

Anticipazioni: (Roma) Giulio Cesare in mostra al Chiostro del Bramante

18 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Generale Mostre
Tags:  Chiostro del Bramante   Giulio Cesare   roma  

Dal 24 ottobre 2008 al 05 aprile 2009, al Chiostro del Bramante, è in programma, per la prima volta in Italia, una mostra dedicata alla figura del primo protagonista assoluto dell’antica Roma “Giulio Cesare. L’uomo, le imprese, il mito”. La mostra intende partire dal personaggio Cesare e dal suo più stretto contorno politico e culturale, toccando i momenti forti della sua ascesa al potere: gli alleati-avversari come Crasso, Pompeo, Cicerone, le campagne militari che gli diedero gloria e ricchezza, l’avventura egiziana e l’incontro con Cleopatra, regina d’Egitto, l’ambiente culturale e artistico romano di quegli anni; fino alla morte avvenuta alle idi di marzo del 44 a.

Pompei la notte, aperture straordinarie tutti i fine settimana

14 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Visite
Tags:  campania   pompei  

Per tutti i fine settimana d’estate fino a novembre, si entra nella città vecchia e si passeggia nelle strade della Pompei notturna: settanta minuti alla scoperta di una città fotografata nelle ore che precedono l’eruzione del 79 d.C., sito archeologico tra i più visitati, conservato intatto per secoli sotto sei metri di cenere e lapilli. Ascoltando le voci degli abitanti, i rumori e i suoni delle interminabili ore prima della fine del mondo che si abbattè su Pompei la sera del 25 agosto di duemila anni fa.

Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.
Un'importante scoperta archeologica è stata terminata dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Heritage Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di sorveglianza e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava nei due insenature che si trovavano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (also Sottomonastero) e a Marina Corta. Questo lato sembrava più idoneo in quanto riparato dal maestrale e dal scirocco, i dueventi dominati; mentre Marina Lunga rimaneva un approdo meno sicuro per il maestrale, benché ben ridossato per il scirocco. In entrambi i casi le ricerche e le supposizioni avanzate proponevano l'assenza di vere e proprie strutture portuali in favore dell'insenature con spiagge adibite all'alaggio delle imbarcazioni e, therefore, prive di moli o strutture simili. Oggi la scoperta radicalmente cambia questa immagine imponendo la presenza di una struttura posseduta certamente connessa al porto.

Lipari: dalle acque riemerge edificio romano, si ipotizza faccia parte dell’antico porto (oggi scomparso)

11 Giugno, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  archeologia subacquea   lipari  

Un’importante scoperta archeologica è stata portata a termine dagli archeologi della Soprintendenza del Mare, supportati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, durante una delle numerose attività congiunte di monitoraggio e tutela del patrimonio sommerso. Sulla base delle ricerche passate si pensava che il porto della Lipari antica si trovava presso le due insenature che si trovano ai bordi del Castello, e precisamente a Marina Lunga (detta anche Sottomonastero) ed a Marina Corta.

Gavignano – Recuperato architrave in calcare con iscrizione romana

3 Giugno, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Generale
Tags:  Gavignano   iscrizione  

Il giorno 28 maggio 2008 con una brillante operazione, gli uomini del Comando di Tenenza della Guardia di Finanza di Colleferro, agli ordini del Ten. Giancarlo Urciuoli, hanno recuperato in località Rossilli nel Comune di Gavignano un"architrave in calcare, appartenente quasi sicuramente ad un edificio funerario in cui è riportata l’iscrizione latina su due righe **PAVLAE HORDEONIAE L F NASONIS** (Alla piccola Ordonia figlia di Lucio Nasone) Il blocco misura **m.


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