Epoca Romana

Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Immagine della zona degli scavi Le fonti dell'età romana indicano l'esistenza di una proprietà imperiale, e poi di un vescovo di nome Probo; il sito ricompare nelle fonti medievali come casale e poi come castrum, situate a breve distanza dalle residenze imperiali della stessa Foggia e di Pantano, che si propone di identificare nella zona della Macchia Gialla di Foggia (presso la Masseria Pantano, luogo anche di una Masseria regia), sulla base delle ricerche di superficie fatte nel 2006. Prima dell'inizio delle ricerche, l'unica testimonianza era rappresentata solo dalla chiesetta rurale di San Lorenzo, ridotta quasi allo stato di rovina. Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Reperto Archeologico In front della perdita ormai irrecuperabile di molte tracce, i scavi fin qui condotti in effetti hanno ottenuto dati di grande interesse, illuminando strutture e reperti dell'età romana, tardoantica e medievale.
Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Immagine della zona degli scavi Le fonti dell'età romana indicano l'esistenza di una proprietà imperiale, e poi di un vescovo di nome Probo; il sito ricompare nelle fonti medievali come casale e poi come castrum, situate a breve distanza dalle residenze imperiali della stessa Foggia e di Pantano, che si propone di identificare nella zona della Macchia Gialla di Foggia (presso la Masseria Pantano, luogo anche di una Masseria regia), sulla base delle ricerche di superficie fatte nel 2006. Prima dell'inizio delle ricerche, l'unica testimonianza era rappresentata solo dalla chiesetta rurale di San Lorenzo, ridotta quasi allo stato di rovina. Foggia - S. Lorenzo in Carmignano - Reperto Archeologico In front della perdita ormai irrecuperabile di molte tracce, i scavi fin qui condotti in effetti hanno ottenuto dati di grande interesse, illuminando strutture e reperti dell'età romana, tardoantica e medievale.

Foggia – Riprende lo scavo archeologico a San Lorenzo in Carmignano

4 Gennaio, 2009
Categorie:  Epoca Romana Medioevo Scavi
Tags:  Foggia   San Lorenzo in Carmignano  

FOGGIA – Manca ormai poco alla ripresa delle indagini archeologiche nel sito medievale di San Lorenzo in Carmignano, alla periferia di Foggia (zona Salice Nuovo), ora inserite nel quadro di un progetto della Regione Puglia “PIS 12 (Itinerario Normanno-Svevo-Angoino): lavori di consolidamento e restauro architettonico della chiesa di San Lorenzo in Carminiano”. Il progetto archeologico, avviato nel 2005 dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Foggia, sotto la direzione scientifica di Giuliano Volpe e Pasquale Favia e preceduto da una serie di operazioni preliminari, come la ricognizione di superficie, prospezioni geomagnetiche, riprese fotografiche aeree è stato condotto in un’area fortemente compromessa dalla rapida espansione edilizia.

Riveluta nei giorni scorsi un'altra porzione del gia' vasto pavimento musico scoperto durante le scavazioni nella Cappella dei Caduti della Cattedrale di Reggio Emilia. Si tratta di un mosaico databile tra il IV e il V secolo d.C., riveluta a circa 2,5 metri di profondità dal piano di calpestio della cripta. Lo rende noto la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, ricordando che il pavimento ha una decorazione policroma complessa e di notevole qualità, caratterizzata da un'alternarsi di elementi geometrici e figurati. Piccoli riquadri incorniciano pernici, colombe, pavoni e figure di danzatori mentre negli emblemi principali compaiono figure femminili e maschi nudi ma riccamente ingioiellate. Di estremo pregio e raffinatezza e' la decorazione riveluta nei giorni scorsi, una figura maschile con il capo cinto da una corona d'edera. Con questa nuova scoperta, il 'tappeto di pietra' si estende ora su una superficie di circa 13 mq. Al momento si sta procedendo al distacco del mosaico, operazione necessaria per preservarne l'integrita' e consentirne la futura esposizione al pubblico.
Riveluta nei giorni scorsi un'altra porzione del gia' vasto pavimento musico scoperto durante le scavazioni nella Cappella dei Caduti della Cattedrale di Reggio Emilia. Si tratta di un mosaico databile tra il IV e il V secolo d.C., riveluta a circa 2,5 metri di profondità dal piano di calpestio della cripta. Lo rende noto la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, ricordando che il pavimento ha una decorazione policroma complessa e di notevole qualità, caratterizzata da un'alternarsi di elementi geometrici e figurati. Piccoli riquadri incorniciano pernici, colombe, pavoni e figure di danzatori mentre negli emblemi principali compaiono figure femminili e maschi nudi ma riccamente ingioiellate. Di estremo pregio e raffinatezza e' la decorazione riveluta nei giorni scorsi, una figura maschile con il capo cinto da una corona d'edera. Con questa nuova scoperta, il 'tappeto di pietra' si estende ora su una superficie di circa 13 mq. Al momento si sta procedendo al distacco del mosaico, operazione necessaria per preservarne l'integrita' e consentirne la futura esposizione al pubblico.

Cattedrale di Reggio Emilia – Riportata alla luce un’altra sezione del mosaico del IV secolo

19 Dicembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  emilia romagna   mosaico   Reggio Emilia  

Rinvenuta nei giorni scorsi un’altra porzione del gia’ ampio pavimento musivo scoperto durante gli scavi nella Cappella dei Caduti della Cattedrale di Reggio Emilia. Si tratta di un mosaico databile tra il IV e il V secolo d.C., rinvenuto a circa 2,5 metri di profondita’ dall’attuale piano di calpestio della cripta. Lo rende noto la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, ricordando che il pavimento ha una decorazione policroma complessa e di notevole qualita’, caratterizzata da un’alternarsi di elementi geometrici e figurati.

MEMORIE DAL SOTTOSUOLO. Visite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

16 Dicembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Visite
Tags:  firenze   Florentia   Museo-Strico Topografico  

Una Firenze così non l’avete mai vista. Una Firenze che per una volta appare non nella sua veste di culla del Rinascimento, ma che invece si presenta per come era alle origini: Florentia, colonia romana voluta da Cesare nel 59 a.C. ed effettivamente edificata tra il 30 e il 15 a.C. Di questa, che in età imperiale divenne una fiorente città, si sa poco, data l’importanza della sua fase rinascimentale. Oggi però si compie un passo per colmare questa lacuna: l’Assessorato alla Cultura di Firenze in collaborazione con la Cooperativa Archeologia organizzano ogni prima domenica del mese una serie di visite guidate che consentono di visitare virtualmente e fisicamente i punti focali della Firenze romana.

Scoperta la strada di Marco Emilio Scauro

11 Dicembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Piemonte   Strade   Via Emilia Scauri  

Pochi giorni fa viene scoperta una strada della quale si è molto sentito parlare nelle opere di Strabone. Un tratto di 23 km della “Via Emilia Scauri”, antica strada romana costruita nel 109 a.C. dal censore Emilio Scauro, è stata riscoperta tra Tortona e Acqui Terme, in Piemonte. Il ritrovamento archeologico è avvenuto alcuni giorni fa nel corso di un sorvolo aereo di alcuni siti archeologici dell’antica città romana di “Aquae Statiellae” (attuale Acqui Terme): è stata così verificata l’esistenza dell’antica arteria nel tratto che collegava l’antica “Dertona” (Tortona) a “Vada Sabatia” (attuale Vado Ligure in provincia di Savona) passando per la valle Bormida.

Il giorno di ieri, 24 ottobre 2008, nella Sala Consultaria del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia, i delegati della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piedmont, guidati dal Direttore della Soprintenenza ai Beni Archeologici del Piedmont e del Museo Antichità Egizie, Arch. Liliana Pittarello, della Soprintendente Regionale, Dott.ssa Giovanna Maria Bacci, i funzionari Dott.ssa Marica Venturino e Dottor Alberto Crosetto, e dell'Administrazione Comunale nella persona del Sindaco, Antonio Molinari e dell'Assessor alla cultura, Riccardo Lera. L'incontro è servito a riconfermare gli impegni dei tre Entti nella valorizzazione di Libarna e a firmare il nuovo accord per la gestione comune dell'area archeologica di Libarna. L'atto, che è durato 5 anni, prorogabile da altri 5 pre-evaluazioni congiunte dei risultati ottenuti, è stato sottoscritto dall'Arch. Dottoressa Liliana Pittarello per la Direzione Regionale e dal Dott. Valter Gianneschi responsabile dei Servizi Culturali per il Comune di Serravalle Scrivia.
Il giorno di ieri, 24 ottobre 2008, nella Sala Consultaria del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia, i delegati della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piedmont, guidati dal Direttore della Soprintenenza ai Beni Archeologici del Piedmont e del Museo Antichità Egizie, Arch. Liliana Pittarello, della Soprintendente Regionale, Dott.ssa Giovanna Maria Bacci, i funzionari Dott.ssa Marica Venturino e Dottor Alberto Crosetto, e dell'Administrazione Comunale nella persona del Sindaco, Antonio Molinari e dell'Assessor alla cultura, Riccardo Lera. L'incontro è servito a riconfermare gli impegni dei tre Entti nella valorizzazione di Libarna e a firmare il nuovo accord per la gestione comune dell'area archeologica di Libarna. L'atto, che è durato 5 anni, prorogabile da altri 5 pre-evaluazioni congiunte dei risultati ottenuti, è stato sottoscritto dall'Arch. Dottoressa Liliana Pittarello per la Direzione Regionale e dal Dott. Valter Gianneschi responsabile dei Servizi Culturali per il Comune di Serravalle Scrivia.

Libarna (Piemonte), nuova vita agli scavi archeologici

25 Ottobre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Scavi
Tags:  Libarna   Piemonte  

Nella giornata di ieri, 24 ottobre 2008, nella Sala Consigliare del Palazzo Municipale di Serravalle Scrivia, si sono incontrati i rappresentanti della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, guidati dal Direttore della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie, Arch. Liliana Pittarello, dalla Soprintendente Regionale, Dott.ssa Giovanna Maria Bacci, i funzionari Dott.ssa Marica Venturino e Dottor Alberto Crosetto, e dell’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco, Antonio Molinari e dell’Assessore alla cultura, Riccardo Lera.

“Hadrian Empire and Conflict”: in mostra al British Museum la figura dell’imperatore Adriano.

10 Ottobre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Estero Mostre
Tags:  Adriano   British Museum   Londra  

Resterà aperta fino al 26 ottobre 2008 la mostra “Hadrian Empire and Conflict”, allestita nella Reading Room del British Museum, Londra. La mostra, il cui biglietto d’ingresso costa 12 sterline, rappresenta l’occasione per conoscere più da vicino l’imperatore che diede l’impronta maggiore all’isola britannica, con l’erezione del famoso Vallo che da lui prende il nome. Essa è altresì l’occasione per vedere le recenti scoperte che hanno Adriano per protagonista, come il rinvenimento di una testa colossale da Salagassos, e per fare il punto della situazione sulla sua vita e le sue opere: questo avviene anche con un continuo confronto-scontro con la visione sicuramente romantica fornitaci dalle “Memorie di Adriano” di Margherite Yourcenar, che ha senza dubbio il merito di aver avvicinato al grande pubblico l’imperatore e di averlo reso un personaggio più letterario che storico, quindi, in certo senso, più familiare.

Una colonna di marmo risalente all'epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza lungo la Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l'oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina dell'epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo. Il reperto, dopo un attento studio da parte degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, sarà ospitato nel Museo Archeologico di Anzio. Anzio fu l'ultima città a cedere a Roma. Da allora fu colonia romana e alla fine dell'età repubblicana conobbe un grande splendore diventando il luogo di villeggiatura preferito dai patrizi. Lungo la costa furono costruite le città più importanti, palazzi, teatri e templi ornarono la città. E certamente la colonna ritrovata lungo la Torre Astura non fa altro che confermare l'antica storia della città.
Una colonna di marmo risalente all'epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza lungo la Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l'oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina dell'epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo. Il reperto, dopo un attento studio da parte degli esperti della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio, sarà ospitato nel Museo Archeologico di Anzio. Anzio fu l'ultima città a cedere a Roma. Da allora fu colonia romana e alla fine dell'età repubblicana conobbe un grande splendore diventando il luogo di villeggiatura preferito dai patrizi. Lungo la costa furono costruite le città più importanti, palazzi, teatri e templi ornarono la città. E certamente la colonna ritrovata lungo la Torre Astura non fa altro che confermare l'antica storia della città.

Ritrovata colonna romana al largo di Anzio, dove i patrizi andavano in villeggiatura

5 Settembre, 2008
Categorie:  Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Anzio   roma   Torre Astura  

Una colonna di marmo, risalente all’epoca romana, è stata recuperata dalla Finanza al largo di Torre Astura ad Anzio. Il ritrovamento conferma la presenza di un notevole patrimonio storico-archeologico nella zona di mare antistante l’oasi naturale. Anzio – Torre Astura in una cartolina d’epoca La colonna, alta quattro metri, per un diametro di circa 80 centimetri, rappresenta un ritrovamento significativo per il patrimonio archeologico del territorio. Ad effettuare il ritrovamento sono stati gli uomini delle Fiamme Gialle della squadriglia nautica della Guardia di Finanza, guidata dal maresciallo Giuseppe Marrazzo.

In occasione della fine della campagna 2008 dei scavi archeologici che l'Università di Perugia sta conducendo ora in due anni nella frazione di Villa San Silvestro nel comune di Cascia, il direttore scientifico del progetto, prof. Coarelli, professore ordinario di Storia Romana all'Università di Perugia e uno dei più grandi studiosi di antichità romana, organizza la conferenza di presentazione delle ultime scoperte legate airesti del tempio romano di Villa San Silvestro. La conferenza prevede la visita al scavo sotto la guida dello stesso professore Coarelli. Alla base dell'attività di scavo, l'osservazione secondo la quale la presenza di un tempio risalente a un periodo poco dopo la sottomissione della Sabina ai Romani implica la presenza di un portico o di un foro di dimensioni proporzionali a quelle del tempio, all'interno del quale fosse collocato questo. Così gli oltre 40 studenti provenienti da Spagna, Germania, Francia e Canada, coordinati dalla dottoressa Diosono, hanno riportato iresti di un foro di 120 metri per 60, che funzionava, molto probabilmente, da centro commerciale e amministrativo. Secondo la più accreditata ipotesi, infatti, non c'era nella zona una città ma tanti villaggi che avevano in foro individuato un punto di incontro.
In occasione della fine della campagna 2008 dei scavi archeologici che l'Università di Perugia sta conducendo ora in due anni nella frazione di Villa San Silvestro nel comune di Cascia, il direttore scientifico del progetto, prof. Coarelli, professore ordinario di Storia Romana all'Università di Perugia e uno dei più grandi studiosi di antichità romana, organizza la conferenza di presentazione delle ultime scoperte legate airesti del tempio romano di Villa San Silvestro. La conferenza prevede la visita al scavo sotto la guida dello stesso professore Coarelli. Alla base dell'attività di scavo, l'osservazione secondo la quale la presenza di un tempio risalente a un periodo poco dopo la sottomissione della Sabina ai Romani implica la presenza di un portico o di un foro di dimensioni proporzionali a quelle del tempio, all'interno del quale fosse collocato questo. Così gli oltre 40 studenti provenienti da Spagna, Germania, Francia e Canada, coordinati dalla dottoressa Diosono, hanno riportato iresti di un foro di 120 metri per 60, che funzionava, molto probabilmente, da centro commerciale e amministrativo. Secondo la più accreditata ipotesi, infatti, non c'era nella zona una città ma tanti villaggi che avevano in foro individuato un punto di incontro.

Visita allo scavo del tempio romano di Villa San Silvestro (Cascia, PG)

29 Agosto, 2008
Categorie:  Conferenze Epoca Romana Scavi Visite
Tags:  Cascia   Perugia   Villa San Silvestro  

In occasione della chiusura della campagna 2008 degli scavi archeologici che l’Università di Perugia sta conducendo oramai da due anni nella frazione di Villa San Silvestro nel Comune di Cascia, il direttore scientifico del progetto, il prof. Coarelli, professore ordinario di Storia Romana all’Università di Perugia e uno dei massimi studiosi di antichità romana, terrà la conferenza di presentazione delle ultime scoperte legate ai resti del tempio romano di Villa San Silvestro.

E sotto il parcheggio emerge la “Pompei di Roma”

20 Agosto, 2008
Categorie:  Epoca Romana Scavi
Tags:  Pincio   roma  

Una Pompei sotto il belvedere del Pincio. Un mosaico del I secolo a.C., una villa romana e un criptoportico di età imperiale. Sono solo una parte del tesoro archeologico ritrovato durante la prima fase dei sondaggi per la realizzazione del parcheggio del Pincio. Reperti puntualmente descritti nella relazione inviata il primo agosto al sindaco Alemanno dalla sovrintendenza speciale ai Beni Archeologici. E la conferma del ritrovamento di una sorta di Pompei capitolina nel cuore del Pincio arriva proprio dal soprintendente speciale per i Beni Archeologici di Roma, Angelo Bottini, secondo cui «il 40 per cento dell’area su cui dovrebbe sorgere il parcheggio è occupata da preesistenze archeologiche.

Archeologia Subacquea in Albania – Seconda missione del Progetto Liburna

18 Agosto, 2008
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Estero Scavi
Tags:  albania   archeologia subacquea  

La baia di Valona, l’area dell’antica Orikum, sede di una famosa battaglia navale combattuta dalle flotte di Cesare e Pompeo, e il litorale del promontorio di Karaburun, costellato da cave antiche. E’ qui, in Albania, che si è svolta tra il 26 luglio e il 13 agosto la seconda missione del Progetto Liburna. Informazioni sulla prima missione effettuata dal 19 agosto al 1 settembre dello scorso anno si possono trovare alla pagina http://www.


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