Curiosità

La Grecia stupisce ancora. Dopo l'incredibile scoperta della sepoltura di un guerriereo miceneo, un'enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino a un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull'organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all'interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena iniziate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull'area del rinvenimento nell'arcipelago di Fourni nell'Egeo orientale da pescatori locali. Le 22 navi ritrovate in un'area di 17 miglia sono eccezionali sia per la quantità sbalorditiva di reperti che per l'epoca in cui appartengono i relitti. La più antica è stata infatti data al periodo arcaico (700-480 aC) e la più recente al sedicesimo secolo. Sono presenti navi del periodo classico, ellenistico, medievale, mentre 12 navi su 22 sono tardoromane (300-600 dC). Il team ha studiato solo il 5% della costa di Fourni, ma i pescatori locali hanno altre informazioni da offrire ai ricercatori. Tutte le navi erano mercantile in rotte di connessione tra Anatolia, Samos, il Mar Nero e Ridi, Cipro e Egitto.
La Grecia stupisce ancora. Dopo l'incredibile scoperta della sepoltura di un guerriereo miceneo, un'enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino a un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull'organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all'interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena iniziate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull'area del rinvenimento nell'arcipelago di Fourni nell'Egeo orientale da pescatori locali. Le 22 navi ritrovate in un'area di 17 miglia sono eccezionali sia per la quantità sbalorditiva di reperti che per l'epoca in cui appartengono i relitti. La più antica è stata infatti data al periodo arcaico (700-480 aC) e la più recente al sedicesimo secolo. Sono presenti navi del periodo classico, ellenistico, medievale, mentre 12 navi su 22 sono tardoromane (300-600 dC). Il team ha studiato solo il 5% della costa di Fourni, ma i pescatori locali hanno altre informazioni da offrire ai ricercatori. Tutte le navi erano mercantile in rotte di connessione tra Anatolia, Samos, il Mar Nero e Ridi, Cipro e Egitto.

22 navi scoperte nei fondali greci… ed è solo l’inizio

6 Novembre, 2015
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Estero Medioevo Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Scavi

La Grecia stupisce ancora. Dopo l’incredibile ritrovamento della sepoltura di un guerriero miceneo, un’enorme quantità di navi antiche è stata rinvenuta vicino ad un gruppo di isole greche. Questa scoperta può aiutare a gettare luce sull’organizzazione dei trasporti marini e delle rotte all’interno del Mediterraneo orientale. E le ricerche sono appena cominciate! Un gruppo di archeologi greci e americani a settembre è stato diretto sull’area del rinvenimento nell’arcipelago di Fourni nell’Egeo orientale da pescatori locali.

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.
Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergia tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 "" 10.30 PRESENTazione DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L'ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.00 "" 13.00 WORKSHOP ARCHEOVIRTUAL "L'ARCHEOLOGIA VIRTUALE TRA STUDIO E PROMOtione DEL TERRITORIO" in collaborazione con CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali introduce Paolo Mauriello Direttore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali intervengono Il patrimonio digitale. Una prospettiva europea da DigitalHeritage2015 Sofia Pescarin Ricercatore CNR ITABC Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali Nuove tecnologie e Archeologia.

BMTA2015: Programma del Weekend, tra viaggi, ricerca, preistoria e nuove start-up

30 Ottobre, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Curiosità Epoca Romana Eventi Lavoro Musei Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi Visite
Tags:  bmta   Borsa del Turismo Archeologico   Lavoro   Preistoria   start-up  

Decisamente una giornata di, speriamo fruttuose, sinergie tra diversi ambiti ed enti: gruppi archeologici, università, personaggi televisivi e nuovi imprenditori si riuniscono insieme per parlare di valorizzazione di piccole realtà, scavi, archeologia, start-up, viaggi, turismo e tanto altro ancora. Sabato 31 ottobre 2015 Basilica Paleocristiana ore 9.30 ““ 10.30 PRESENTAZIONE DELLE FIGURE PROFESSIONALI: L’ARCHEOLOGO modera Flavia Marimpietri Archeologa e giornalista interviene Gabriel Zuchtriegel Direttore Parco Archeologico di Paestum Sala Museo ore 10.

La Notte dei Ricercatori è un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L'obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi includono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti. L'Italia ha aderito da subito all'iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il più numero di eventi sparsi sul territorio. Per il 2015 il progetto coinvolge in Italia 4 progetti per un totale di 22 città: per il programma completo visitate il sito internet ufficiale www.nottedeiricercatori.it.
La Notte dei Ricercatori è un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L'obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi includono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti. L'Italia ha aderito da subito all'iniziativa europea con una molteplicità di progetti che ne fanno tradizionalmente uno dei paesi europei con il più numero di eventi sparsi sul territorio. Per il 2015 il progetto coinvolge in Italia 4 progetti per un totale di 22 città: per il programma completo visitate il sito internet ufficiale www.nottedeiricercatori.it.

Notte dei Ricercatori: 25 settembre 2015

25 Settembre, 2015
Categorie:  Conferenze Curiosità Eventi

La Notte dei Ricercatori è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea fin dal 2005 che coinvolge ogni anno migliaia di ricercatori e istituzioni di ricerca in tutti i paesi europei. L’obiettivo è di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Gli eventi comprendono esperimenti e dimostrazioni scientifiche dal vivo, mostre e visite guidate, conferenze e seminari divulgativi, spettacoli e concerti.

Octobre 2015 – Stadio di Domiziano Il simbolo è un elemento concreto, un oggetto di ogni origine e materiale, un animale o una persona a cui si attribuisce un significato che va oltre il suo aspetto o la sua funzione primaria in grado di evocare un valore più ampio nell'immaginario umano. Il scopo di tale mostra, pensato e organizzato dall'Associazione di Promozione Sociale "Vicus Italicus", è quello di raccogliere e spiegare il mondo immaginifico classico nei suoi diversi aspetti e ambizioni di produzione e fruizione. L'intero materiale esposto proviene dai sequestri fatti dal Nucleo Tutela del Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza di Roma e attualmente sottoposto a tutela giudiziaria. La mostra sarà l'opportunità per far conoscere all'opinione pubblica l'importante lavoro svolto dalla Guardia di Finanza nel recuperare, proteggere e tutelare il ricco patrimonio archeologico e artistico italiano spesso oggetto di furti e traffici illegali. La maggior parte degli oggetti esposti sono nuovi e verranno studiati e presentati al pubblico per la prima volta inoltre saranno accompagnati da un catalogo/pubblicazione i cui testi ed immagini avranno la regia scientifica della Soprintendenza Capitolina per i beni archeologici. Info: http://stadiodomiziano.
Octobre 2015 – Stadio di Domiziano Il simbolo è un elemento concreto, un oggetto di ogni origine e materiale, un animale o una persona a cui si attribuisce un significato che va oltre il suo aspetto o la sua funzione primaria in grado di evocare un valore più ampio nell'immaginario umano. Il scopo di tale mostra, pensato e organizzato dall'Associazione di Promozione Sociale "Vicus Italicus", è quello di raccogliere e spiegare il mondo immaginifico classico nei suoi diversi aspetti e ambizioni di produzione e fruizione. L'intero materiale esposto proviene dai sequestri fatti dal Nucleo Tutela del Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza di Roma e attualmente sottoposto a tutela giudiziaria. La mostra sarà l'opportunità per far conoscere all'opinione pubblica l'importante lavoro svolto dalla Guardia di Finanza nel recuperare, proteggere e tutelare il ricco patrimonio archeologico e artistico italiano spesso oggetto di furti e traffici illegali. La maggior parte degli oggetti esposti sono nuovi e verranno studiati e presentati al pubblico per la prima volta inoltre saranno accompagnati da un catalogo/pubblicazione i cui testi ed immagini avranno la regia scientifica della Soprintendenza Capitolina per i beni archeologici. Info: http://stadiodomiziano.

Symbola "“ il potere dei simboli nell'antichità

23 Agosto, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Mostre Musei

Ottobre 2015 – Stadio di Domiziano Il simbolo è un elemento concreto, un oggetto di qualsiasi origine e materiale, un animale o una persona alla quale si attribuisce un significato che va oltre il suo aspetto o la sua funzione primaria in grado di evocare un valore più ampio nell'immaginario umano. Lo scopo di tale mostra, pensata e organizzata dall'Associazione di Promozione Sociale "Vicus Italicus", è quello di raccogliere e spiegare il mondo immaginifico classico nei suoi diversi aspetti e ambiti di produzione e fruizione.

Il Workshop della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in collaborazione con l'ENIT è l'unico incontro al mondo tra domanda e offerta dedicato al turismo archeologico: è riservato ai soli operatori professionali dell'offerta turistica per assicurare le migliori opportunità d'affari nell'incontro diretto "B2B" con la domanda internazionale. I compratori provenienti da 10 Paesi incontreranno oltre 200 venditori. I partecipanti ricevono al momento dell'inscription l'elenco dei compratori confermati per avere l'opportunità a tempo debito di presentare la propria offerta e di conoscere i potenziali interlocutori. La domanda è selezionata secondo rigorosi criteri di qualità (dal volume di affari che la società genera in Italia, alla quantità di visitatori portati nel nostro Paese negli ultimi due anni, al numero di dipendenti, al fatturato). Il workshop avrà luogo sabato 31 ottobre, dalle ore 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 alla vendita del Museo Archeologico Nazionale di Paestum tra straordinari reperti quali la Tomba del Tuffatore e il Cratere di Assteas.
Il Workshop della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in collaborazione con l'ENIT è l'unico incontro al mondo tra domanda e offerta dedicato al turismo archeologico: è riservato ai soli operatori professionali dell'offerta turistica per assicurare le migliori opportunità d'affari nell'incontro diretto "B2B" con la domanda internazionale. I compratori provenienti da 10 Paesi incontreranno oltre 200 venditori. I partecipanti ricevono al momento dell'inscription l'elenco dei compratori confermati per avere l'opportunità a tempo debito di presentare la propria offerta e di conoscere i potenziali interlocutori. La domanda è selezionata secondo rigorosi criteri di qualità (dal volume di affari che la società genera in Italia, alla quantità di visitatori portati nel nostro Paese negli ultimi due anni, al numero di dipendenti, al fatturato). Il workshop avrà luogo sabato 31 ottobre, dalle ore 10 alle 14 e dalle 15 alle 18 alla vendita del Museo Archeologico Nazionale di Paestum tra straordinari reperti quali la Tomba del Tuffatore e il Cratere di Assteas.

Workshop con buyers esteri per il Turismo Archeologico a Paestum

20 Agosto, 2015
Categorie:  Conferenze Curiosità Lavoro

Il Workshop della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico in collaborazione con l'ENIT è l'unico incontro al mondo tra domanda e offerta dedicato al turismo archeologico: è riservato ai soli operatori professionali dell'offerta turistica per garantire le migliori opportunità d'affari nell'incontro diretto "B2B" con la domanda internazionale. I buyers provenienti da 10 Paesi incontreranno oltre 200 sellers. I partecipanti ricevono al momento dell’iscrizione l’elenco dei buyers confermati per avere l’opportunità a tempo debito di presentare la propria offerta e di conoscere i potenziali interlocutori.

"Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono molto più imponenti di quanto possano sembrare. Nascoste dalla vista, gli interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti a metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la caverna dove le statue dell'Isola di Pasqua venivano estratte, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E' infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che non si tratta solo di teste, immagini dell'epoca mostrano come sia finita la prima campagna di scavi dell'inizio del Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati. Al momento un gruppo di archeologi della UCLA sta scavando due statue di sette metri, con un corpo intatto, del peso di circa 20 tonnellate. Per decenni gli archeologi hanno speculato su come le sculture fossero create e trasportate, con una popolazione di soli 7000 abitanti. La cosa certa che è la società di Rapa Nui è la prova che l'umanita' è capace di grandi cose, anche troppo spesso a caro prezzo. Originale article: http://www.news.com.
"Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono molto più imponenti di quanto possano sembrare. Nascoste dalla vista, gli interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti a metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la caverna dove le statue dell'Isola di Pasqua venivano estratte, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E' infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che non si tratta solo di teste, immagini dell'epoca mostrano come sia finita la prima campagna di scavi dell'inizio del Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati. Al momento un gruppo di archeologi della UCLA sta scavando due statue di sette metri, con un corpo intatto, del peso di circa 20 tonnellate. Per decenni gli archeologi hanno speculato su come le sculture fossero create e trasportate, con una popolazione di soli 7000 abitanti. La cosa certa che è la società di Rapa Nui è la prova che l'umanita' è capace di grandi cose, anche troppo spesso a caro prezzo. Originale article: http://www.news.com.

Oh, BTW, le teste giganti Moai dell’isola di Pasqua hanno un corpo… non lo sapevi?!?

14 Luglio, 2015
Categorie:  Curiosità Estero Nuovi Ritrovamenti Scavi

"‹Le teste giganti della remotissima Isola di Pasqua sono ben piu’ imponenti di quello che possono sembrare. Nascosti dalla vista, interi corpi mastodontici di queste statue sono sepolti metri e metri sotto terra. Uno scavo a Rano Raraku, la cava dove venivano estratte le statue dell’Isola di Pasqua, sta gettando nuova luce su una scoperta che proprio scoperta non è. E’ infatti dal 1919 che gli archeologi sanno che di sole teste non si tratta, immagini d’epoca mostrano come fin nella prima campagna di scavi di inizio Novecento i corpi interi di queste statue sono stati portati alla luce, documentati e fotografati.

Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita.
Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita.

Cambiamento climatico: interi archivi preistorici artici in grave deterioramento

24 Giugno, 2015
Categorie:  Curiosità Estero Metodologie archeologiche Preistoria

Reperti archeologici dei nativi artici stanno velocemente deteriorando a causa del cambiamento climatico che influenza la conservazione dei pezzi organici nel permafrost. Interi archivi archeologici depositati al Museo del Nord in Alaska mostrano come negli ultimi anni i nuovi reperti abbiano un grado di deterioramento in continua, preoccupante crescita. “Josh Reuther opens the heavy door to the artifact repository at the University of Alaska Fairbanks’s Museum of the North. Reuther is a professor of archeology and a curator at the museum, he says over the past few years the museum has been getting more artifacts that are more deteriorated than those excavated decades ago.

Un'incredibile scoperta potrebbe riscrivere libri di testo, dopo che un paleontologo ha trovato accidentalmente sangue e tessuti morbidi conservati nei fossili di dinosauri spazzati. Se provati, la scienza si aspetta risposte alle vecchie domande, tra cui: "Possiamo risvegliare i dinosauri?" Le cellule sanguigni rossi e le fibre di collagene sono state scoperte per caso quando Sergio Bertazzo del Imperial College di Londra e Susannah Maidment stavano esaminando l'accumulo di calcio nei vasi sanguigni umani. Bertazzo voleva fare qualche esame usando microscopi elettronici e alla fine ha chiesto al Natural History Museum alcuni fossili per verificare le sue scoperte, secondo il IB Times. Hanno ricevuto otto pezzi, tutti stimati a 75 milioni di anni. Quello che la coppia ha trovato potrebbe dimostrare che abbiamo continuato a guardare i dinosauri nel modo sbagliato: suggerisce che quasi tutte le scienze fossili studiate nel secolo scorso potrebbero contenere campioni di sangue e tessuti altrettanto ben conservati, rispondendo a domande sull'evoluzione dei dinosauri, sulla fisiologia, sul comportamento, e se il loro DNA potrebbe anche essere intatto. Da lì in poi, stiamo entrando nel territorio della scienza. Lo studio accompagnante è stato pubblicato nella rivista Nature Communications. Articolo originale: http://rt.
Un'incredibile scoperta potrebbe riscrivere libri di testo, dopo che un paleontologo ha trovato accidentalmente sangue e tessuti morbidi conservati nei fossili di dinosauri spazzati. Se provati, la scienza si aspetta risposte alle vecchie domande, tra cui: "Possiamo risvegliare i dinosauri?" Le cellule sanguigni rossi e le fibre di collagene sono state scoperte per caso quando Sergio Bertazzo del Imperial College di Londra e Susannah Maidment stavano esaminando l'accumulo di calcio nei vasi sanguigni umani. Bertazzo voleva fare qualche esame usando microscopi elettronici e alla fine ha chiesto al Natural History Museum alcuni fossili per verificare le sue scoperte, secondo il IB Times. Hanno ricevuto otto pezzi, tutti stimati a 75 milioni di anni. Quello che la coppia ha trovato potrebbe dimostrare che abbiamo continuato a guardare i dinosauri nel modo sbagliato: suggerisce che quasi tutte le scienze fossili studiate nel secolo scorso potrebbero contenere campioni di sangue e tessuti altrettanto ben conservati, rispondendo a domande sull'evoluzione dei dinosauri, sulla fisiologia, sul comportamento, e se il loro DNA potrebbe anche essere intatto. Da lì in poi, stiamo entrando nel territorio della scienza. Lo studio accompagnante è stato pubblicato nella rivista Nature Communications. Articolo originale: http://rt.

Scoperta accidentale di sangue e collagene in fossili di dinosauro

15 Giugno, 2015
Categorie:  Curiosità Genetica Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Paleontologia

An amazing discovery could rewrite textbooks, after a paleontologist accidentally found blood and soft tissue preserved in tattered dinosaur fossils. If proven, science expects answers to age-old questions, including: "Can we resurrect dinosaurs?" The red blood cells and collagen fibers were discovered by chance when Imperial College London’s Sergio Bertazzo and Susannah Maidment were examining the buildup of calcium in human blood vessels. Bertazzo wanted to perform a few tests using electronic microscopes and ended up asking the Natural History Museum for some fossils to test his findings, according to the IB Times.

87 km di acquedotto dal fiume Aniene a Roma, l'Anio Novus è stato costruito tra il 38 ed il 52 dC. Grazie allo studio del travertino di cui è composto, e del calcare accumulato su di esso, è stato possibile calcolare la portata di questo maestoso acquedotto imperiale! "Per centinaia di anni, l'Anio Novus acquedotto trasportava l'acqua a 87 km (54 miglia) dal fiume Aniene delle montagne Apennine verso Roma. Costruito tra il 38 e il 52 dC, gli studiosi continuano a lottare per determinare quanta acqua l'Anio Novus ha fornito alla città Eternal"" fino ad ora. Studiando i depositi di calcare che si sono formati dal flusso d'acqua all'interno dell'acquadotto, chiamato travertine, gli ricercatori dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign hanno riportato nel Journal of Archaeological Science una stima reale del flusso dell'acquadotto di 1,4 m3/s (± 0,4). "A questo ritmo, l'acquadotto avrebbe fornito alla città 370 galloni di acqua ogni secondo", ha detto l'autore principale Bruce Fouke, professore di geologia e microbiologia e membro dell'Institute Carl R.
87 km di acquedotto dal fiume Aniene a Roma, l'Anio Novus è stato costruito tra il 38 ed il 52 dC. Grazie allo studio del travertino di cui è composto, e del calcare accumulato su di esso, è stato possibile calcolare la portata di questo maestoso acquedotto imperiale! "Per centinaia di anni, l'Anio Novus acquedotto trasportava l'acqua a 87 km (54 miglia) dal fiume Aniene delle montagne Apennine verso Roma. Costruito tra il 38 e il 52 dC, gli studiosi continuano a lottare per determinare quanta acqua l'Anio Novus ha fornito alla città Eternal"" fino ad ora. Studiando i depositi di calcare che si sono formati dal flusso d'acqua all'interno dell'acquadotto, chiamato travertine, gli ricercatori dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign hanno riportato nel Journal of Archaeological Science una stima reale del flusso dell'acquadotto di 1,4 m3/s (± 0,4). "A questo ritmo, l'acquadotto avrebbe fornito alla città 370 galloni di acqua ogni secondo", ha detto l'autore principale Bruce Fouke, professore di geologia e microbiologia e membro dell'Institute Carl R.

Dall’Aniene a Roma, calcolata la portata dell’acquedotto Anio Novus

14 Giugno, 2015
Categorie:  Curiosità Epoca Romana Metodologie archeologiche

87 km di acquedotto dal fiume Aniene a Roma, l’Anio Novus è stato costruito tra il 38 ed il 52 dC. Grazie allo studio del travertino di cui è composto, e del calcare accumulato su di esso, è stato possibile calcolare la portata di questo maestoso acquedotto imperiale! “For hundreds of years, the Anio Novus aqueduct carried water 87 km (54 miles) from the Aniene River of the Apennine Mountains down into Rome.

Archeologia della puzza: odori e (mancanza di) igiene nella Roma imperiale

8 Giugno, 2015
Categorie:  Curiosità Epoca Romana

“Archaeologist Ann Olga Koloski-Ostrow had members and guests of the Archaeological Associates of Greenwich alternately aghast and amused last week at tales of the sordid smells and deplorable sanitation that existed in places like Pompeii, Herculaneum, Ostia and Rome in the first and second centuries. Professor AOKO, as her classical studies students at Brandeis University call her, addressed “Raising a Stink in the Roman City: Creating an Archaeology of Smell” at the Bruce Museum Thursday.


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