Comunicati stampa

IX Incontro Nazionale di Archeologia Viva, Firenze

21 Gennaio, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze
Tags:  Archeologia Viva   convegno   firenze  

Domenica 24 febbraio Palacongressi di Firenze PROGRAMMA 9º Incontro Nazionale di Archeologia Viva FIRENZE domenica 24 febbraio 2013 Palazzo dei Congressi – Auditorium Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica 8.00 Apertura dell’Auditorium 8.20 Apertura dell’incontro Piero Pruneti direttore Archeologia Viva «Verso il futuro con la memoria del passato» 8.30 Dario Di Blasi direttore Rassegna Internazionale Cinema Archeologico – Museo Civico di Rovereto Proiezione del film: La fine degli antichi dèi, di Elli G.

Gli Dei tornano a casa. Brescia, 7 marzo 2013. Grande Riapertura del Capitolium. Impossibile perdere un'emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all'interno del Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove, dal 7 marzo, ripristina il Capitolium, uno degli edifici dell'età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale. La riapertura è limitata a pochi mesi perché si tratta di una preview privilegiata del primo di una serie di interventi di scavo, studio e restauro che hanno già coinvolto, e continue a coinvolgere, l'intero complesso archeologico all'interno del Museo di Santa Giulia, ambito che per la sua importanza è stato riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. Rendere assolutamente eccezionale questa temporanea riapertura è non solo la bellezza, l'imponenza e l'intrinsicità del monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso musuale che Francesca Morandini, curatrice per l'archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l'edificio monumentale del Comune di Brescia, in team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato.
Gli Dei tornano a casa. Brescia, 7 marzo 2013. Grande Riapertura del Capitolium. Impossibile perdere un'emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all'interno del Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove, dal 7 marzo, ripristina il Capitolium, uno degli edifici dell'età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale. La riapertura è limitata a pochi mesi perché si tratta di una preview privilegiata del primo di una serie di interventi di scavo, studio e restauro che hanno già coinvolto, e continue a coinvolgere, l'intero complesso archeologico all'interno del Museo di Santa Giulia, ambito che per la sua importanza è stato riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità. Rendere assolutamente eccezionale questa temporanea riapertura è non solo la bellezza, l'imponenza e l'intrinsicità del monumento simbolo di Brescia ma il nuovo percorso musuale che Francesca Morandini, curatrice per l'archeologia dei Civici Musei e Paola Faroni responsabile per l'edificio monumentale del Comune di Brescia, in team con Filli Rossi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, hanno ideato.

Brescia, dal 7 marzo grande riapertura del Capitolium

15 Gennaio, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Eventi Musei Visite
Tags:  brescia   capitolium  

Brescia, 7 marzo 2013. Grande riapertura del Capitolium. Impossibile perdere una emozione assolutamente unica: assistere al ritorno degli antichi Dei all’interno del loro Capitolium, duemila anni dopo il loro primo ingresso. Accadrà a Brescia dove, dal 7 marzo, riapre il Capitolium, uno degli edifici di età imperiale meglio conservati in Italia settentrionale. La riapertura è limitata ad alcuni mesi perché si tratta di una preview privilegiata del primo di una serie di interventi di scavo, studio e restauro che hanno già coinvolto, e continueranno a coinvolgere, l’intero complesso archeologico a ridosso del Museo di Santa Giulia, ambito che per la sua importanza è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica museumciviconorma@gmail.com per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.
Immagina Norba... Raccolta di ricordi digitalizzati sull'Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti, eccetera...riguardanti l'antica città di Norba e il suo territorio. Chi ha realizzato immagini digitali sull'Antica Norba che ritenga particolarmente significative e ha il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all'adresse di posta elettronica [email protected] per seguire la corretta procedura di trasmissione dei dati. La direzione del Museo sarà in grado di valutare i dati acquisiti, ad inventariarli e catalogarli, al fine di reperire costantemente nuovo materiale digitalizzato per realizzarerne mostre, pubblicazioni e aggiornare il proprio archivio. Il materiale digitale condiviso potrà essere usato anche per fini istituzionali e promozionali. Le immagini digitali inviate possono essere in formato digitale esclusivamente TIF/JPEG/GIF; ogni file trasmesso deve essere nominato con il cognome_nome dell'Autore seguito dalla data in formato AnnoMeseGiorno e numero in caso di invio multiplo.

Call for pictures al Museo Civico di Norba

22 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Epoca Romana Mostre Musei
Tags:  fotografia   immagini   mostra   museo   norba  

Raccolta di ricordi digitalizzati sull’Antica Norba La direzione del Museo Civico di Norma, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Norma, promuove per tutto il 2013 la raccolta di immagini digitali con oggetto fotografie, disegni, iconografie, documenti etc…riguardanti l’antica città di Norba ed il suo territorio. Chiunque abbia realizzato immagini digitali sull’Antica Norba che ritenga particolarmente significative e abbia il desiderio di renderle pubbliche facendone dono ufficiale al Museo può contattare la direzione del Museo all’indirizzo di posta elettronica museociviconorma@gmail.

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.
Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa”, che contiene le immagini di siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Semana del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le locali protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio. Inaugurazione giovedì 20 dicembre alle 17. Orari di apertura: ore 10-12 e 15.30-19, fino al 13 gennaio.

Mostra Itinerari archeologici in Valle di Susa

21 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre
Tags:  archeologia   fotografia   itinerari   mostra   susa  

Sarà la maestosa cornice del castello della Contessa Adelaide di Susa ad ospitare la mostra fotografica “Itinerari archeologici in Valle di Susa“, che racchiude le immagini dei siti culturali catturate dal Gruppo 33 di Condove in occasione della III Giornata del Patrimonio Archeologico della Valle di Susa, lo scorso 30 settembre. Tutte le località protagoniste degli scatti mostrano le belle e preziose tracce che il passato ha lasciato sul territorio.

Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.
Al Diocesano di Brescia rivive l'età del rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l'umanità: "nascono" l'aratro, la ruota, l'aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, il sviluppo della metallurgia del rame, spesso in legazione con l'arsenico, l'agricoltura e l'allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti e appassionati attendevano da anni, dato che dell'Eta del rame si sa molto; ma moltissimo ancora resta da scoprire e da definire. Così la mostra di Brescia sarà l'opportunità per fare il punto di tutte le nuove scoperte in Italia settentrionale, ambito fondamentale per questa civiltà. A promuovere, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, è un apposito Organizing Committee accompanied da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele.C. De Marinis.

L’età del Rame. La pianura padana e le Alpi al tempo di Ötzi. Brescia, Museo Diocesano

6 Dicembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Mostre Preistoria Protostoria
Tags:  brescia   eta del rame   oetzi   similaun  

Al Diocesano di Brescia rivivrà l’età del Rame (3400 – 2200 a.C.). Fu un millennio fondamentale per l’umanità: “nascono” l’aratro, la ruota, l’aggiogamento degli animali per la trazione, il carro a quattro ruote, lo sviluppo della metallurgia del rame, spesso in lega con l’arsenico, l’agricoltura e l’allevamento, attività che favoriscono nuovi assetti economici e sociali. Questa è la mostra che esperti ed appassionati attendevano da anni, dato che dell’Eta del rame si sa molto; ma moltissimo resta ancora da scoprire e da definire.

Archeostabiae 2012

27 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana
Tags:  archeostabiae 2012   conferenza   Stabia  

“Valorizzando il passato, raccontando il presente, pensando al futuro” Evento organizzato da Fondazione Restoring Ancient Stabiae patrocinato dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, dalla Regione Campania, dall’UNESCO Italia e dal Comune di Castellammare di Stabia. Anche quest’anno, dopo le scorse due edizioni del 2008 e del 2009, la Fondazione RAS ha il piacere di promuovere la III Edizione del Workshop Internazionale “ArcheoStabiae”. La volontà nasce, innanzitutto, dall’enorme successo riscosso in termini di presenze, interesse, follow-up istituzionali ed accademici del sito di Stabia antica.

Stiamo disposti a dare spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l'apertura delle Anmeldungi alla Terza edición della Scuola di Paleoantropologia dell'Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di partecipare l'anno scorso e ne consiglio caldamente l'inscription a tutti, studenti, professionisti del settore e appassionati. Speciali complimenti vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest'anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!...insomma, siamo arrivati a Perugia!! Elisa – Archeoblog Dopo il successo delle prime due edizioni, siamo lieti di presentare la terza édition della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, un' unica opportunità nel panorama nazionale di perfezionamento e approfondimento delle conoscenze sull'affascinante tematica dell'evoluzione umana.
Stiamo disposti a dare spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l'apertura delle Anmeldungi alla Terza edición della Scuola di Paleoantropologia dell'Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di partecipare l'anno scorso e ne consiglio caldamente l'inscription a tutti, studenti, professionisti del settore e appassionati. Speciali complimenti vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest'anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!...insomma, siamo arrivati a Perugia!! Elisa – Archeoblog Dopo il successo delle prime due edizioni, siamo lieti di presentare la terza édition della Scuola di Paleoantropologia di Perugia, un' unica opportunità nel panorama nazionale di perfezionamento e approfondimento delle conoscenze sull'affascinante tematica dell'evoluzione umana.

Scuola di Paleoantropologia di Perugia, aperte le iscrizioni all’edizione 2013

20 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Corsi di formazione
Tags:  corso formazione   olduvai   paleoantropologia   Perugia  

Diamo volentieri spazio nel nostro blog ad un comunicato stampa ricevuto oggi, che annuncia l’apertura delle iscrizioni alla Terza edizione della Scuola di Paleoantropologia dell’Università di Perugia. Ho avuto personalmente il piacere di parteciparvi l’anno scorso e ne consiglio caldamente l’iscrizione a tutti, studenti, professionisti del settore ed appassionati. Complimenti speciali vanno agli organizzatori del corso per essere riusciti anche quest’anno a richiamare docenti, sia nazionali che internazionali, di tale portata!

Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.
Domani 20 novembre 2012, alle 11 a.m. al Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell'esposizione "I Rostri della Battaglia delle Egadi" Da domani e fino al 20 February 2013, 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaboration con la statunitense RPM Nautical Foundation, saranno esposti nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.C.) ritrovato sempre durante la stessa campagna di ricerca in altofondale. Si tratta di un elmo di bronze della tradizione etrusco-italica o celtica, conosciuto come Montefortino (dal nome della necropoli marchigiana che restituì alcuni esemplari). Divenuta l'elmo più comune in uso nelle legioni romane, si distingue per la semplicità della forma emisferico-conica del bordo conformato orizzontalmente, paranuca appena accennato, e pomello (apex) in cima al coppo a volte forato per l'inserzione di piume rosse o nere (crista), di oca o cigno. L'esposizione sarà aperta tutti i giorni compresi sabato e Sunday dalle 9 a.m. 15. L'esposizione sarà aperta fino al 20 February 2013.

“I Rostri della Battaglia delle Egadi” in mostra al Museo Whitaker di Mozia

19 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Epoca Romana Mostre
Tags:  egadi soprintendenza del mare   mozia   punici   rostri  

Domani 20 novembre 2012, alle ore 11 presso il Museo Whitaker di Mozia, inaugurazione dell’esposizione ** “I Rostri della Battaglia delle Egadi”** Da domani e fino al 20 febbraio 2013, saranno esposti 3 Rostri (uno punico e due romani) ritrovati dalla Soprintendenza del Mare in collaborazione con la statunitense RPM Nautical Foundation, nei fondali delle Egadi. Sarà inoltre esposto un Elmo del tipo Montefortino (IV sec. a.C. – I sec. d.

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.
Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta - avvenuta al sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta in un articolo a prima firma Kyle S. Brown - retrodata notably l'emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall'inizio l'Homo sapiens era dotato di superiori capacità di ideazione, e non vi sarebbe stato - come ipotizzato da alcuni antropologi - un periodo in cui H. sapiens era fisicamente ma non mentalmente moderno. I microliti portati alla luce a Pinnacle Point, insieme ad altri reperti, testimoniano la possesso di una tecnologia avanzata e dimostrano l'esistenza di un pensiero simbolico. In effetti, gli antichi abitanti del sito padroneggiavano una tecnologia per la produzione di lunghe sottili lama di pietra, poi spuntate da un lato in modo da poterle inserire in fessure intagliate in aste di legno o di osso e quindi creare armi leggeri da getto, come frecce o più probabilmente lance, che fornivano un significativo vantaggio rispetto a una lancia a mano aumentando la portata e riducendo il rischio di lesioni.

Homo Sapiens e il pensiero simbolico: dal Sudafrica tecnologie litiche innovative

12 Novembre, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  homo sapiens   industria litica   microliti   nuovi ritrovamenti   Sudafrica  

Risale a 71.000 anni fa una serie di piccole pietre scheggiate, o microliti, prodotte in modo da poter essere usate come armi da getto, ossia come punte di lance. La scoperta – avvenuta nel sito di Pinnacle Point vicino a Mossel Bay, in Sudafrica, e descritta su “Nature” in un articolo a prima firma Kyle S. Brown – retrodata notevolmente l’emergere di questa significativa tecnologia litica, mostrando che fin dall’inizio l’Homo sapiens era dotato di capacità ideative superiori, e non vi sarebbe stato – come ipotizzato da alcuni antropologi – un periodo in cui H.

Pubblichiamo questo articolo inviato a noi dal Prof. Francesco Mallegni, Ordinario di Antropologia all'Università di Pisa. La fanciulla di Vagli? Un maschio al 50% Sfortunatamente, for some time, come specialisti della disciplina paleoantropologica, i personaggi che definiscono pittoreschi è puro eufemismo. Si pensa a chi ha creato il caso della donna "vampira", alla quale, per impedire di morire, sarebbe stato filato in bocca (per poter far entrare la bocca doveva essere grande come un forno da pizza). Affascina anche il caso lucchese/garfagnino della cosiddetta "Fanciulla di Vagli": esiste la probabilità (50%) che sia un maschio, un ragazzo anziché una "puella". Problem del resto attuale. Vediamo le singole risvolti. In September 2011 a mostra su una tomba ligure del 200 circa a.C. scoperta alla Murata di Vagli di Sopra. Ne è responsabile Giulio Ciampoltrini, funzionario della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, mentre come curatrice è scelta una studentessa universitaria stretta collaboratrice dello stesso Ciampoltrini, immagino con grande gioia di laureati e specialisti supertitolati regolarmente disoccupati.
Pubblichiamo questo articolo inviato a noi dal Prof. Francesco Mallegni, Ordinario di Antropologia all'Università di Pisa. La fanciulla di Vagli? Un maschio al 50% Sfortunatamente, for some time, come specialisti della disciplina paleoantropologica, i personaggi che definiscono pittoreschi è puro eufemismo. Si pensa a chi ha creato il caso della donna "vampira", alla quale, per impedire di morire, sarebbe stato filato in bocca (per poter far entrare la bocca doveva essere grande come un forno da pizza). Affascina anche il caso lucchese/garfagnino della cosiddetta "Fanciulla di Vagli": esiste la probabilità (50%) che sia un maschio, un ragazzo anziché una "puella". Problem del resto attuale. Vediamo le singole risvolti. In September 2011 a mostra su una tomba ligure del 200 circa a.C. scoperta alla Murata di Vagli di Sopra. Ne è responsabile Giulio Ciampoltrini, funzionario della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, mentre come curatrice è scelta una studentessa universitaria stretta collaboratrice dello stesso Ciampoltrini, immagino con grande gioia di laureati e specialisti supertitolati regolarmente disoccupati.

La fanciulla di Vagli? Un maschio al 50%

3 Maggio, 2012
Categorie:  Comunicati stampa Metodologie archeologiche Nuovi Ritrovamenti
Tags:  antropologia   determinazione sesso   fanciulla di vagli  

Pubblichiamo questo articolo inviatoci dal Prof. Francesco Mallegni, Ordinario di Antropologia all’Università di Pisa. La fanciulla di Vagli? Un maschio al 50% Purtroppo da qualche tempo girano come esperti della disciplina paleoantropologica personaggi che definire pittoreschi è puro eufemismo. Si pensi a chi ha creato il caso della donna “vampira”, alla quale, per impedirle di mordere, sarebbe stato infilato un mattone in bocca (per potercelo far entrare la bocca doveva essere grande come un forno da pizza).


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