Comunicati stampa

Archeologia subacquea fluviale. Nuove scoperte dal fiume Stella

18 Febbraio, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Nuovi Ritrovamenti Scavi

Le nuove scoperte compiute dagli archeologi subacquei dell’Università di Udine nel fiume Stella nell’ambito del progetto Anaxum saranno presentati mercoledì 18 febbraio, alle 12, nella sala Gusmani di palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8). Saranno illustrati i risultati degli ultimi scavi nel sito Stella 1 e dello studio dei resti dell’imbarcazione dell’XI secolo rinvenuti sulle sponde del fiume, vicino a Precenicco. Interverranno il rettore dell’Ateneo, Alberto Felice De Toni; il soprintendente per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, Luigi Fozzati, e il coordinatore del progetto Anaxum, Massimo Capulli, archeologo subacqueo e docente di metodologia della ricerca archeologica all’università udinese.

Archeologia.org per valorizzare il patrimonio archeologico

25 Gennaio, 2015
Categorie:  Comunicati stampa Eventi Generale Visite

In un momento in cui i beni culturali e quelli archeologici nello specifico stanno vivendo un momento di profonda crisi, la speranza di certo non è cessata del tutto. Cercare di valorizzare il territorio attraverso l’archeologia è un compito molto arduo ma forse è una delle ultime possibilità di sviluppo che sono rimaste per l’Italia Il progetto Archeologia.org cerca di andare proprio in questa direzione. Si tratta di un portale che metterà in contatto associazioni culturali e imprese con appassionati e turisti dell’archeologia allo scopo di permettere la fruizione turistica del patrimonio archeologico, soprattutto di aree minori e periferiche, non quindi i soliti Colosseo e Pompei, ma un intero contesto su cui si basa la tradizione italiana, cioè di quello che siamo stati e il motivo vero per cui ora abbiamo questo tipo di società; una vera riscoperta delle radici storiche che risalgono a migliaia di anni.

L’antico che rivive: Le notti d’Annibale

18 Settembre, 2014
Categorie:  Comunicati stampa Curiosità Epoca Romana Eventi Generale Italici Scavi Visite
Tags:  animazione culturale   annibale   caiazza   Cammino di Annibale   eschilo   fenici   itinerario culturale   itinerario culturale del consiglio d'europa   laboratori dell'antico   orestea   Pontelatone   rotta dei fenici   Sanniti   trebula   trebula baliniensis   Trebula Balliensis   visite notturne  

La notte di Sabato 20 e Domenica 21 Settembre il Parco Archeologico dell’Antica Trebula (Treglia di Pontelatone, CE) si animerà di musica, poesia e teatro, con spettacoli e degustazioni che faranno vivere l’enogastronomia di qualità del Pontelatonese e rievocheranno gli antichi fasti della città sannita prima, poi romana, che fu contesa da Annibale e Fabio Massimo. La Notte del 20 Settembre ai piedi della porta megalitica si svolgeranno spettacoli musicali e teatrali aperti dai Cantica Popularia alle ore 21, che vivacemente narreranno tra musica e teatro la storia del territorio.

Abruzzo: Bando da 2 milioni di euro per progetti archeologici

20 Gennaio, 2014
Categorie:  Bandi e concorsi Comunicati stampa Lavoro
Tags:  abruzzo   bando   Lavoro   stanziamento  

È stato pubblicato in data odierna l’avviso pubblico “Talenti per l’Archeologia”, finanziato dall’assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione nell’ambito del P.O. Fse 2007-2013, volto a favorire la formazione e l’inserimento lavorativo di professionisti nei settori del recupero e della valorizzazione del patrimonio museale e archeologico abruzzese. Ne dà notizia l’assessore regionale Paolo Gatti il quale specifica che le risorse complessive previste ammontano a 2 milioni di euro. L’avviso finanzia tre macro-progetti collegati ad altrettante aree d’intervento nelle province dell’Aquila, Teramo e Chieti.

SECONDA GIORNATA ARCHEOLOGICA TREBULANA

25 Ottobre, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Conferenze Epoca Romana Etruschi Eventi Generale Italici Lavoro Metodologie archeologiche Nuovi Ritrovamenti Scavi Visite

Sabato 26 Ottobre alle ore 9:30 avrà luogo presso il Centro-Studi sull’insediamento Campano Sannitico di Treglia di Pontelatone (CE) la Seconda Giornata Archeologica Trebulana, che tratterà della ricerca, della valorizzazione e tutela dell’eccezionale patrimonio archeologico dell’Antica Trebula. La giornata sarà aperta da Antonio Carusone, Sindaco di Pontelatone, che illustrerà l’impegno istituzionale assunto da anni dal Comune per la rivalutazione delle aree archeologiche sannitiche (parco Archeologico dell?antica Trebula, Monte Castiglione la Colla, Monte Sant’Erasmo) a fini di sviluppo socio-economico .

I risultati della 4^ campagna della missione internazionale sostenuta da istituzioni americane, cipriote, greche e dalla Scuola di specializzazione interateneo in Beni archeologici di Udine [<img alt="1
I risultati della 4^ campagna della missione internazionale sostenuta da istituzioni americane, cipriote, greche e dalla Scuola di specializzazione interateneo in Beni archeologici di Udine [<img alt="1

Tre tombe micenee e un abitato preistorico: le scoperte dell’Università di Udine a Eghion

28 Settembre, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Periodo Greco Preistoria Protostoria Scavi
Tags:  corredi   eghion   Grecia   micenei   resti umani   sepolture   tombe   università di udine   villaggio preistorico  

I risultati della 4^ campagna della missione internazionale sostenuta da istituzioni americane, cipriote, greche e dalla Scuola di specializzazione interateneo in Beni archeologici di Udine Tre tombe micenee inviolate, databili tra il XV e l’XI secolo a.C., con corredi funerari comprendenti elaborate ceramiche e preziosi oggetti d’ornamento, e i resti di un abitato preistorico, fondato verosimilmente alla fine del III millennio a.C., sono stati riportati alla luce presso Eghion, in Grecia, dagli archeologi dell’Università di Udine.

ArcheoVirtual: il "museo del futuro" XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum ArcheoVirtual, fiore all'occhiello della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, dal 2006 è la più grande mostra internazionale in Europa dedicata alle recenti sperimentazioni di realtà virtuale e robotica applicate al patrimonio culturale. È realizzato in collaborazione con la più importante Rete di ricerca Europea sui Muse Virtuali, V-Must, e coordinato da Sofia Pescarin dell'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR. Le più avanzate tecnologie incontrano il mondo dell'archeologia in una galleria emotiva, in cui i visitatori che a migliaia in ogni édition interagiscono con le originali virtuali produzioni – saranno catapultati nell'antichità, per cimentarsi così in un viaggio nel tempo. ArcheoVirtual presenta applicazioni di un enorme impatto emotivo che permettono una vera e propria "immersione" nel passato, ma anche esempi di arte digitale premiati a livello internazionale e anticipazioni molto interessanti di tecnologie sperimentali – che entreranno nella nostra vita nei prossimi decenni – come le applicazioni comandate da semplici movimenti del corpo o da sensori dell'attività cerebrale.
ArcheoVirtual: il "museo del futuro" XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum ArcheoVirtual, fiore all'occhiello della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, dal 2006 è la più grande mostra internazionale in Europa dedicata alle recenti sperimentazioni di realtà virtuale e robotica applicate al patrimonio culturale. È realizzato in collaborazione con la più importante Rete di ricerca Europea sui Muse Virtuali, V-Must, e coordinato da Sofia Pescarin dell'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR. Le più avanzate tecnologie incontrano il mondo dell'archeologia in una galleria emotiva, in cui i visitatori che a migliaia in ogni édition interagiscono con le originali virtuali produzioni – saranno catapultati nell'antichità, per cimentarsi così in un viaggio nel tempo. ArcheoVirtual presenta applicazioni di un enorme impatto emotivo che permettono una vera e propria "immersione" nel passato, ma anche esempi di arte digitale premiati a livello internazionale e anticipazioni molto interessanti di tecnologie sperimentali – che entreranno nella nostra vita nei prossimi decenni – come le applicazioni comandate da semplici movimenti del corpo o da sensori dell'attività cerebrale.

'ArcheoVirtual: il "museo del futuro" alla XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum'

21 Settembre, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Metodologie archeologiche Nuove Tecnologie Visite
Tags:  archeovirtual   borsa mediterranea del turismo archeologico   Paestum   tecnologie  

XVI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum ArcheoVirtual, fiore all’occhiello della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, dal 2006 è la più grande mostra internazionale in Europa dedicata alle recenti sperimentazioni di realtà virtuale e robotica applicate al patrimonio culturale. È realizzato in collaborazione con la più importante Rete di ricerca Europea sui Musei Virtuali, V-Must, e coordinato da Sofia Pescarin dell’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del CNR.

La tradizionale campagna estiva di rilevamento e analysis dell'arte rupestre della Valcamonica si è conclusa con nuove scoperte e importanti conclusioni. Il team del Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici (CCSP), guidato da Prof. Umberto Sansoni e Prof.ssa Silvana Gavaldo, ha concentrato la sua ricerca sulle aree rupestri di Foppe di Nadro e della Boscatelle vicina. La suggestive area, apparsa nella comune di Ceto e inclusa nella Riserva naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, continua a permettere rilevanti scoperte, a decennio dall'inizio dei rilevamenti. FOPPE DI NADRO: rilevata in passato solo in sommità, la Roccia 24, superficie storicamente dominata dall'età media-tarda del Ferro, si rivela molto ricca di composizioni assai interessanti. Il settore sottostante presenta il tema del cervo cavalcato e della caccia al cervo: esso certamente non rappresenta un tentativo di domesticazione dell'animal, ma pone le basi per una simbolica lettura di tale animale, considerato nobile e prestigioso sino in era storica.
La tradizionale campagna estiva di rilevamento e analysis dell'arte rupestre della Valcamonica si è conclusa con nuove scoperte e importanti conclusioni. Il team del Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici (CCSP), guidato da Prof. Umberto Sansoni e Prof.ssa Silvana Gavaldo, ha concentrato la sua ricerca sulle aree rupestri di Foppe di Nadro e della Boscatelle vicina. La suggestive area, apparsa nella comune di Ceto e inclusa nella Riserva naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, continua a permettere rilevanti scoperte, a decennio dall'inizio dei rilevamenti. FOPPE DI NADRO: rilevata in passato solo in sommità, la Roccia 24, superficie storicamente dominata dall'età media-tarda del Ferro, si rivela molto ricca di composizioni assai interessanti. Il settore sottostante presenta il tema del cervo cavalcato e della caccia al cervo: esso certamente non rappresenta un tentativo di domesticazione dell'animal, ma pone le basi per una simbolica lettura di tale animale, considerato nobile e prestigioso sino in era storica.

Nuove scoperte sull’arte rupestre della Valcamonica

19 Settembre, 2013
Categorie:  Campi Scavo Comunicati stampa Nuovi Ritrovamenti Preistoria Scavi
Tags:  campo scavo   pitture rupestri   valcamonica  

La tradizionale campagna estiva di rilevamento ed analisi dell’ arte rupestre della Valcamonica si è conclusa con nuovi ritrovamenti e importanti conferme. L" équipe del Dipartimento Valcamonica e Lombardia del Centro Camuno di Studi Preistorici (CCSP), guidata dal Prof. Umberto Sansoni e dalla Prof.ssa Silvana Gavaldo, ha concentrato la propria indagine presso le aree rupestri di Foppe di Nadro e dell’adiacente Boscatelle. La suggestiva area, appartenente al comune di Ceto e inclusa nella Riserva naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, continua a permettere rilevanti scoperte, a decenni dall" inizio dei rilevamenti.

Il villaggio preistorico di Nola, sito archeologico dell'Età del Bronzo di inestimabile valore, sarà di nuovo interrato per le disposizioni della Sovrintendenza ai Beni Archeologici. Il pasākumu si è reso necessario perché, dal 2007 a oggi, non è stato in grado di arginare la falda acquifera che, in sette anni, ha sommerso il sito sotto due metri d'acqua. Scoperto nel 2001 il luogo Croce del Papa, al confine tra Nola e Saviano, il villaggio preistorico costituisce una delle più estese e meglio conservate testimonianze dell'Età del Bronzo. L'intero sito fu in effetti sepolto dall'eruzione del Vesuvio denominata "delle Pomici di Avellino", risalente al 1860 avanti Cristo, centinaia e centinaia di anni prima che avvenisse quella che distrusse Pompei e Ercolano. Le capanne dell'antico abitato si sono così conservate fino a oggi grazie allo stesso principio che ha reso possibile la conservazione delle due cittadine vesuviane: fango e cenere che ricoprono gli oggetti e li conservano dal corso del tempo. Prima di procedere all'interramento, alcuni archaeologi opereranno sotto l'acqua per fornire alla futura conservazione del sito operando sacche di sabbia.
Il villaggio preistorico di Nola, sito archeologico dell'Età del Bronzo di inestimabile valore, sarà di nuovo interrato per le disposizioni della Sovrintendenza ai Beni Archeologici. Il pasākumu si è reso necessario perché, dal 2007 a oggi, non è stato in grado di arginare la falda acquifera che, in sette anni, ha sommerso il sito sotto due metri d'acqua. Scoperto nel 2001 il luogo Croce del Papa, al confine tra Nola e Saviano, il villaggio preistorico costituisce una delle più estese e meglio conservate testimonianze dell'Età del Bronzo. L'intero sito fu in effetti sepolto dall'eruzione del Vesuvio denominata "delle Pomici di Avellino", risalente al 1860 avanti Cristo, centinaia e centinaia di anni prima che avvenisse quella che distrusse Pompei e Ercolano. Le capanne dell'antico abitato si sono così conservate fino a oggi grazie allo stesso principio che ha reso possibile la conservazione delle due cittadine vesuviane: fango e cenere che ricoprono gli oggetti e li conservano dal corso del tempo. Prima di procedere all'interramento, alcuni archaeologi opereranno sotto l'acqua per fornire alla futura conservazione del sito operando sacche di sabbia.

Nola: il villaggio dell’età del bronzo verrà nuovamente interrato

17 Settembre, 2013
Categorie:  Comunicati stampa Mala Archeologia Preistoria
Tags:  età del bronzo   nola   villaggio  

Il villaggio preistorico di Nola, sito archeologico dell’Età del Bronzo di inestimabile valore, sarà nuovamente interrato per disposizioni della Sovrintendenza ai Beni Archeologici. Il provvedimento si è reso necessario poiché, dal 2007 a oggi, non si è stati in grado di arginare la falda acquifera che, in sette anni, ha sommerso il sito sotto due metri d’acqua. Scoperto nel 2001 il località Croce del Papa, al confine tra Nola e Saviano, il villaggio preistorico costituisce una delle più estese e meglio conservate testimonianze dell’Età del Bronzo.

Una fornace romana e un elefante dell’età paleolitica sono stati scoperti nella comune di Bagnoregio, nella provincia di Viterbo, nelle locali di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è finita alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. Circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nella comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elefante dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali. Una scoperta a dir poco eccezionale: la terra ha conservato, oltretutto in buone condizioni, lo scheletro di un elefante per circa 750 mila anni. Durante gli scavi sono stati circoscritti tre quadranti: nel primo è stato rinvenuto l’epifisi; nel secondo la testa dell’omero e altre due costole; nel terzo i vertebre e tutto il processo spinale.
Una fornace romana e un elefante dell’età paleolitica sono stati scoperti nella comune di Bagnoregio, nella provincia di Viterbo, nelle locali di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è finita alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. Circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nella comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elefante dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali. Una scoperta a dir poco eccezionale: la terra ha conservato, oltretutto in buone condizioni, lo scheletro di un elefante per circa 750 mila anni. Durante gli scavi sono stati circoscritti tre quadranti: nel primo è stato rinvenuto l’epifisi; nel secondo la testa dell’omero e altre due costole; nel terzo i vertebre e tutto il processo spinale.

Fornace romana e elefante paleolitico. Nuovi reperti dal viterbese

12 Settembre, 2013
Categorie:  Archeozoologia Comunicati stampa Epoca Romana Nuovi Ritrovamenti Preistoria
Tags:  elefante   fornace romana   paleolitico   Viterbo  

Una fornace romana e un elephant dell’età paleolitica sono stati scoperti nel comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nelle località di Vetriolo e Castel Cellesi. La campagna di scavo è terminata alla fine di agosto e i reperti sono stati accuratamente coperti in attesa di una relazione dettagliata, video-fotografica, da parte della Soprintendenza. A circa due chilometri dalla frazione di Castel Cellesi, invece, sempre nel comune di Bagnoregio, su una strada di proprietà dell’università Agraria, sono stati ritrovati i resti di un elephant dell’età paleolitica: 4 metri di altezza per 120 quintali.


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