Rinvenuta statuetta dell'età del ferro a Bolsena. Riporta impronte digitali dell'artigiano.


Categorie:  Nuovi Ritrovamenti
Tags:  Bolsena   età del ferro   Italia   archeologia subacquea  
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La statuetta, di aspetto femminile e delle dimensioni di un palmo, è così ben conservata che mostra ancora i segni delle impronte digitali del suo creatore.
La statuetta, di aspetto femminile e delle dimensioni di un palmo, è così ben conservata che mostra ancora i segni delle impronte digitali del suo creatore.

Durante i lavori nel sito archeologico subacqueo del Gran Carro di Bolsena ad Aiola, i ricercatori hanno recuperato una rudimentale creazione in argilla dal lago vulcanico. La figura femminile in argilla, non completata, risalente tra il X e il IX secolo a.C., assomiglia più a una bozza che a un’opera d’arte finita. Tuttavia, sebbene l’artigiano non abbia completato la figurina, essa offre numerosi indizi su come si inserisce nella vita italiana dell’Età del Ferro.

La statuetta, di aspetto femminile e delle dimensioni di un palmo, è così ben conservata che mostra ancora i segni delle impronte digitali del suo creatore, secondo una dichiarazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, parte del Ministero dei Beni Culturali. L’impronta di un tessuto sotto il petto suggerisce che la figurina fosse probabilmente “vestita” in un certo momento.

Gli esperti del patrimonio culturale affermano che la figurina ricorda oggetti solitamente scoperti in contesti funerari, ma i subacquei che lavorano nel sito hanno trovato questa statuetta in quella che un tempo era un’area residenziale. Tuttavia, potrebbe aver avuto usi rituali, sia come oggetto domestico sia associato a una casa di rituali all’interno del nucleo residenziale.

L’area ricca di vulcani del Gran Carro di Bolsena ha una storia in parte sconosciuta. I subacquei hanno iniziato a ricostruire questa storia, che non era realmente nel radar archeologico fino al 1991, quando i ricercatori hanno dimostrato che l’ammasso di pietre senza forma che compone Aiola è collegato alla presenza di sorgenti termali calde, e che pali di legno e frammenti ceramici sul lato sud-ovest del lago risalgono all’inizio dell’Età del Ferro. Potrebbero esserci almeno altre quattro formazioni rocciose simili, sebbene più piccole, nello stesso lago, a testimonianza della potenza delle sorgenti che emettono gas e minerali a temperature fino a 40°C.

Nel 2020, gli esperti hanno trovato un tumulo di terra sotto le pietre, nella stessa area da cui provengono il legno e la ceramica. Questa scoperta ha portato gli esperti a determinare che Aiola esisteva durante il periodo delle case su palafitte ed era parte integrante del villaggio dell’inizio dell’Età del Ferro. Una scoperta aggiuntiva di monete e vasi dell’era costantiniana prova che vi erano abitanti nel sito fino alla tarda epoca dell’Impero Romano.

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