
E’ una giornata storica quella che lunedi' è iniziata all’ombra della reggia nuragica di Barumini. Gli archeologi sono tornati al lavoro a sessant’anni di distanza dallo scavo che fu diretto da Giovanni Lilliu, il padre dell’archeologia preistorica sarda.
Vedi il video dello scavo a questo link:
L’Università di Cagliari ha ottenuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, per il 2015, la concessione di scavo archeologico per il sito archeologico Su Nuraxi di Barumini (Direttore degli scavi Dott. Riccardo Cicilloni, Docente e Ricercatore presso l’Università degli Studi di Cagliari).
Il progetto è stato elaborato in collaborazione con il Comune di Barumini e con la Fondazione Barumini Sistema Cultura. Le attività di ricerca saranno possibili grazie ad un finanziamento concesso dallo stesso Comune di Barumini.
L’importantissimo complesso protostorico di Su Nuraxi di Barumini, infatti, malgrado rappresenti oggi il monumento nuragico più conosciuto al mondo, grazie anche all’iscrizione nel 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, pone ancora, infatti, numerosi problemi di tipo scientifico che solo un moderno scavo archeologico può risolvere. Difatti, dopo i meritori scavi del Prof. Giovanni Lilliu, dell’Università degli Studi di Cagliari (campagne degli anni ’50 del secolo scorso) e sporadici interventi successivi legati soprattutto ad operazioni di restauro, il sito non è stato più oggetto di scavi sistematici. Mancano quindi, allo stato attuale, dati sicuri relativi alla cronologia assoluta delle varie fasi del sito, analisi di tipo archeometrico dei reperti, dati relativi all’archeobotanica ed all’archeozoologia che ci permettano di conoscere meglio questo straordinario sito.
L’Università di Cagliari, dunque, riprenderà gli scavi portati avanti a suo tempo dal suo Esimio rappresentate, Prof. Lilliu, in un’ottica di continuità di ricerca istituzionale. Alla campagna di scavi, prevista tra agosto e settembre 2015, parteciperanno assegnisti di ricerca, borsisti e studenti dei corsi di Beni culturali e di Archeologia dell’Università di Cagliari, insieme ad alcuni Dottorandi di ricerca dell’Università di Granada, con cui da vari anni sono in corso collaborazioni di ambito scientifico. Gli scavi saranno condotti in stretta collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna.
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