La pietra dei celti o un cippo romano

Marche, provincia di Macerata , comune di Sarnano, centro storico , a fianco della chiesa di Santa Maria di Piazza Alta.

Chissà quanti per anni l’hanno sfiorata, magari osservata per un secondo, di sfuggita , forse gli è anche balenata in testa la domanda: Ma che cos"è ? e soprattutto perché si trova li ? Cercherò di rispondere al primo dei due quesiti, il secondo rimane un mistero anche per me. E" il 21 Novembre del 1986, quando nell’alveo del torrente Rio Terro , affluente del Tennacola, dopo giorni di piogge ininterrotte viene alla luce un manufatto di pietra calcarea ,di forma semicilindrica, scavato in parte sull’estremità superiore. le dimensioni della pietra sono ragguardevoli , alta circa 120cm ,del peso di 3 tonnellate , presenta un catino nella parte superiore di 47 cm di diametro e profondo 12 cm.

Subito dopo il ritrovamento venne posizionata a fianco della Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta e da li non venne mai più spostata. Le ipotesi sul suo significato sono diverse. la prima che vede concordi diversi studiosi, vuole identificare nella pietra un antico “cippo romano” di epoca augustea(I sec. a.C.) I cippi non erano altro che pietre, di grandi dimensioni , utilizzati per scandire le distanze o per segnare i confini .La seconda ipotesi, vuole invece identificare la pietra di Terro ( questo il nome usato per identificare in maniera scientifica il manufatto) come manufatto celtico , gemella di un “altra pietra rinvenuta a Terni negli anni cinquanta. Seguendo quest’ipotesi il suo utilizzo va inserito nella sfera magico rituale;si pensa che nella vaschetta venissero collocati diversi tipi di semi, il primo che avesse germogliato sarebbe stata la coltivazione scelta per quell’anno .

Data la mancanza di qualsiasi informazione scritta , sulla pietra stessa, ancora non ci sono certezze per nessuna delle due ipotesi, personalmente ritengo poco probabile si tratti di un cippo , vista la forma della pietra e soprattutto le dimensioni della vaschetta interna . Potrebbe tuttavia anche essere stata rimaneggiata in epoche più vicine a noi. Solo un attento studio potrà darci delle risposte chiare ed attendibili. L’augurio è che prima o poi si arrivi ad identificarne la provenienza e magari si possa trovare una collocazione più consona per un’oggetto tanto affascinante quanto unico nel suo genere.


Ultima modifica 2013/11/23