L’ORIZZONTE SONORO DEL MONDO ANTICO: INCONTRI DI ARCHEOLOGIA MUSICALE

Giunge alla sesta edizione “L’orizzonte sonoro del mondo antico: incontri di archeologia musicale”, iniziativa nata dal felice connubio tra archeologia e musica e promossa da ArcheoTrento in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento e il Conservatorio “F.A. Bonporti”, con il patrocinio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento. Coordinatore scientifico è Roberto Melini, già docente di Archeologia musicale del mondo antico presso il Conservatorio e l’Università di Trento. Gli incontri si tengono a Trento presso il S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, sito simbolo della Tridentum romana che racchiude duemila anni di storia della città in una ambientazione di particolare fascino.

Continua così l’avvincente viaggio – intrapreso nel 2007 in coincidenza con l’avvio presso il Conservatorio trentino del corso di “Archeologia musicale del mondo antico” tenuto da Roberto Melini, musicista ed archeologo – alla scoperta delle radici della musica con l’intento di illuminare aspetti inediti delle culture antiche e allo stesso tempo di comprendere meglio gli orizzonti artistici di oggi.

Nel corso degli anni l’iniziativa è andata sviluppandosi suscitando un interesse crescente e coinvolgendo numerosi e autorevoli studiosi (Bellia, Cassio, Castaldo, Ciarlantini, Hagel, Iannace, Lepore, Li Castro, Maniquet, Martinelli, Pappalardo, Restani, Rocconi, Roncador, Simini, Wallace, oltre allo stesso Melini) e un numeroso pubblico di addetti ai lavori e di appassionati che ha affollato le conferenze.

L’edizione 2012 si apre mercoledì 8 febbraio alle ore 17.30, con Grazia Tuzi, docente di Etnomusicologia presso l’Università di Valladolid (Spagna), che presenterà “Un’eredità azteca: la danza dei Voladores nella Sierra Norte di Puebla (Messico)”. Nelle comunità Nahua, abitanti la Sierra Norte di Puebla (Messico), è ancora praticata l’antica Danza dei Voladores, eseguita da uomini che volteggiano acrobaticamente nell’aria grazie al supporto di un enorme palo rituale. Eredità di una cultura risalente a prima dell’arrivo degli Spagnoli, nel tempo quest’azione cerimoniale è divenuta strumento di affermazione d’identità e di orgoglio politico: la presenza di cospicue testimonianze iconografiche relative a questa danza negli antichi codici aztechi costituisce segno di un’importante continuità storica, mentre l’interpretazione delle implicite valenze simboliche offre legittimazione all’autenticità della cultura indigena. A livello metodologico, questo studio è una riflessione sulle potenzialità di una ricerca basata sull’interazione fra archeologia della musica ed etnomusicologia, fra lo studio dei dati materiali/iconografici/testuali antichi e la lettura antropologica di determinate manifestazioni coreografico/musicali ancora vive.

Il secondo incontro, a cura di Raquel Jiménez Pasalodos, ricercatrice presso l’Università di Valladolid, si tiene il 29 febbraio e avrà per titolo “L’assedio di Numanzia visto da un archeomusicologo: l’orizzonte sonoro della penisola iberica prima e dopo la conquista dei Romani”. Il confronto tra i Celtiberi (popoli indigeni di tradizione celtica, che vivevano nel nord della penisola iberica durante l’età del Ferro) e i Romani, avvenuto a Numanzia tra 153 e 133 a.C., è diventato uno dei passaggi più noti della storia dell’Hispania antica. Questo episodio storico, trasmesso come un mito della resistenza di un popolo contro l’invasore, nasconde anche un tesoro archeomusicologico: i resti dei famosi “corni numantini”. Questi corni in ceramica rappresentano il più ricco patrimonio organologico protostorico iberico e ci forniscono indizi circa il comportamento musicale e sonoro dei Celtiberi. Sullo sfondo della storia del famoso assedio di Numanzia, narrato sulla base delle fonti scritte romane come pure tramite l’indagine sulle testimonianze archeologiche, si presenteranno questi particolari reperti nel loro contesto di utilizzo, che era probabilmente militare e religioso. Inoltre verrà mostrato come sia stato possibile, grazie ad un attento lavoro di archeologia sperimentale, tentare una ricostruzione di questi strumenti musicali: cotti in una replica di un forno ceramico della Seconda età del Ferro, i “corni numantini” tornano a suonare.

Il ciclo di conferenze si chiude il 28 marzo con “La musica della Bibbia, del popolo ebraico e dell’antica terra di Palestina”, a cura di Roberto Melini, musicista e archeologo. La ricostruzione dell’orizzonte sonoro dell’epoca raccontata nella Bibbia richiede di confrontarsi da un lato con le vicende di un popolo, quello ebraico, e dall’altro con la storia di un territorio, quello corrispondente all’attuale Israele/Palestina. Se in passatol’esegesi biblica poteva apparire una via sicura anche per la conoscenza degli aspetti riguardanti suoni e musica, solo negli ultimi decenni lo sviluppo dei metodi di ricerca ha consentito di superare preconcetti dogmatici e leggere obiettivamente i dati scientifici provenienti dall’indagine archeologica. Cospicue evidenze materiali (strumenti musicali, iconografie e strutture) testimoniano il “versante sonoro” di comunità che, strette fra le popolazioni egizie ad Occidente e quelle mesopotamiche ad Oriente, hanno prodotto una cultura originale benché stratificata: un crogiolo di etnie, idee e comportamenti che ancora oggi sul sincretismo fonda la sua complessa e difficile identità.

La partecipazione agli incontri è libera e gratuita.

Il programma

L’ORIZZONTE SONORO DEL MONDO ANTICO: INCONTRI DI ARCHEOLOGIA MUSICALE

6º edizione

S.A.S.S., Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas

Trento, piazza Cesare Battisti

 

mercoledì 8 febbraio 2012, ore 17.30

UN’EREDITÀ AZTECA: LA DANZA DEI VOLADORES NELLA SIERRA NORTE DI PUEBLA (MESSICO)

Grazia Tuzi, Università di Valladolid

 

mercoledì 29 febbraio 2012, ore 17.30

L’ASSEDIO DI NUMANZIA VISTO DA UN ARCHEOMUSICOLOGO: L’ORIZZONTE SONORO DELLA PENISOLA IBERICA PRIMA E DOPO LA CONQUISTA DEI ROMANI

Raquel Jiménez Pasalodos, Università di Valladolid

 

mercoledì 28 marzo 2012, ore 17.30

LA MUSICA DELLA BIBBIA, DEL POPOLO EBRAICO E DELL’ANTICA TERRA DI PALESTINA

Roberto Melini, Conservatorio “F.A. Bonporti” Trento

 

Coordinatore scientifico Roberto Melini

Informazioni

Provincia autonoma di Trento

Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici

Via Aosta, 1 – 38122 Trento

Tel. 0461 492161

[email protected]

www.trentinocultura.net/archeologia.asp


Ultima modifica 2012/01/07