Importante missione archeologica italiana sulle tracce di Kubilai Khan in Giappone

Missione archeologica della Soprintendenza del Mare in Giappone, in collaborazione con l’Università di Bologna

Un gruppo di ricerca multidisciplinare, composto da ricercatori e tecnici della Soprintendenza del Mare, dell’Università di Bologna e dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, è partito alla volta del Giappone il 18 agosto e tornerà in Italia il 3 settembre.

Il progetto di collaborazione tra Italia e Giappone prevede la realizzazione di ricognizioni del fondale nell’isola di Ojika (prefettura di Nagasaki ““ Kita Kyushu), in previsione di effettivi scavi archeologici subacquei.

Quanto ritrovato finora (ceramica, ceppi d’ancora, ecc), è stato datato al XIII ““ XIV secolo ed è di provenienza cinese. Ciò legherebbe le suddette evidenze a quelle rinvenute nei fondali dell’isola di Takashima e quindi molto probabilmente relativi alla flotta di Kubilai Khan, distrutta nel 1281 da un tifone durante il tentativo di invasione dell’arcipelago.

Tale accostamento supporta la teoria che la flotta sia affondata in vari punti lungo la rotta del tifone e l’isola di Ojika (come tutto l’arcipelago di Goshima, di cui fa parte) si trova proprio sulla suddetta traiettoria. L’utilizzo di attrezzature ad alta tecnologia per le ricognizioni subacquee, permetterebbe un più approfondito, nonché rapido, risultato rendendo la presenza di queste strumentazioni fortemente auspicabile. Le indagini dei prossimi giorni saranno effettuate ad una profondità di circa 24 metri.

Lo scopo del progetto è quello di creare un Museo Archeologico Sommerso ed un itinerario turistico, con tutti i possibili sistemi di gestione predisposti a tal fine.
I Giapponesi, nella persona di Hayashida Kenzo, presidente dello A.R.I.U.A. (Asian Research Institute for Underwater Archaeology), nella consapevolezza dell’esperienza maturata in questi anni dagli italiani nella realizzazione di parchi sommersi, hanno richiesto ferventemente la collaborazione tra i due paesi ed in particolare della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Il museo sommerso di Ojika risulterebbe essere il primo e, finora, l’unico in tutto il Giappone ed in Asia orientale. Inoltre, l’evento storico a cui le evidenze fanno riferimento, risulta essere estremamente importante, in quanto ha condizionato tutta la storia di un Impero – quello mongolo – che ha inciso profondamente nella storia del mondo euro-asiatico. Ancora, ha permesso la rilettura di un importante evento finora conosciuto unicamente attraverso fonti scritte.

Gli otto componenti provengono dalla Soprintendenza del Mare e dal Museo D’Aumale della Regione Siciliana, dall’Università di Bologna, dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli; i giapponesi provvederanno al vitto e all’alloggio per quella che è la prima missione archeologica italiana che abbia mai effettuato ricerche subacquee in Giappone.


Ultima modifica 2009/08/25