Conclusa la II Campagna di Scavo a Bibbiena (Arezzo), indagato l’impianto termale della Villa Romana di Domo

A BIBBIENA

Si è conclusa domenica 17 agosto la seconda Campagna di Ricerca Archeologica realizzata dagli archeologi dell**“Archeodomani s.a.s.** nel territorio del Comune di Bibbiena (Arezzo).

Sul cantiere, nel corso del mese di intenso lavoro (gli scavi sono infatti iniziati il 19 Luglio) si sono alternati oltre 60 studenti provenienti dal tutta Italia (Firenze, Milano, Arezzo, Napoli, Vasto, Roma, Reggio Emilia, Parma, Bologna ecc.) con la direzione scientifica Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana (Soprintendente dott.ssa Fulvia Lo Schiavo, funzionario incaricato dott. Luca Fedeli). Il cantiere è stato diretto, per Archeodomani s.a.s., dal dott. Alfredo Guarino, con il coordinamento del dott. Lorenzo Dell’Aquila.

L’indagine archeologica ha riguardato gli ambienti delle “Piccole Terme” (indagati agli inizi degli anni “80 e successivamente abbandonati fino alla Campagna dell’estate 2008) della parte residenziale (pars dominica) della villa romana di Domo, attiva per quasi tutta la romanità.

Importanti risultati sono stati raggiunti nella parte antistante le Piccole Terme dove i ritrovamenti ed i rapporti stratigrafici (il cui studio ha consentito di articolare ulteriormente la messa in fase del sito) permettono di ipotizzare la presenza di una fila di ambienti esterni agli edifici termali, ampliando così il presumibile perimetro dell’insediamento.

Significativi e particolareggiati approfondimenti sono stati forniti dall’indagine della stratigrafia sottostante l’acciottolato venuto alla luce durante la scorsa Campagna di Ricerca Archeologica. L’asportazione di porzioni di acciottolato, il loro studio ed il successivo riposizionamento, sono stati effettuati previa autorizzazione accordata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana

E” stata inoltre messa in luce la cosiddetta “cisterna delle Piccole Terme”. Considerata finora contemporanea alle strutture delle Piccole Terme è invece da ritenersi, per il posizionamento delle strutture ed i conseguenti rapporti tra i muri, ad essa precedente e forse usata solo in un secondo momento come cisterna.
Verificata la criticità degli intonaci interni si è proceduto a un accurato intervento di consolidamento effettuato da restauratori professionisti, con il supporto degli archeologi.

Si è poi verificato sperimentalmente il sistema di scarico d’acqua della “cisterna”, fistulae e canaletta, risultato ancora funzionante seppur danneggiato dal passare dei secoli, testimonianza di un’ingegneria idraulica che non ha nulla da invidiare ai complicati impianti dei nostri giorni!

Lo scavo è stato reso accessibile ai visitatori durante tutto il periodo di scavo. Oltre alle affascinanti strutture d’epoca romana, quindi, i numerosi turisti e curiosi che hanno deciso di passeggiare tra i campi del casentino hanno potuto vedere gli archeologi in azione.

CONTATTI:
Lorenzo Dell’Aquila (Presidente)
Cell. 3397786192
Tel/fax 0665744547


Ultima modifica 2009/08/24