Bondi, Resca, McDonald ed il futuro dei musei italiani: saldi in vista?

Il 14 novembre 2008 il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che già di suo non è una persona ferrata in materia, ha nominato l’ex direttore di McDonald Italia, Mario Resca, alla direzione generale dei musei italiani.

Le prime perplessità non si sono fatte attendere. «Dirigere una fabbrica importante o i musei italiani non è la stessa cosa» ha dichiarato al Corriere della Sera il 21 novembre Salvatore Settis, presidente del Consiglio nazionale dei beni culturali e direttore della Normale di Pisa. La nuova direzione rischia di creare problemi di competenze. «Visto, ad esempio – prosegue Settis – che (Resca, ndr) deve decidere sui prestiti, ma anche la sorveglianza sui poli museali di Roma, Napoli, Firenze, Venezia». Per dirla in breve, c’è il rischio che Resca non si limiti a far quadrare i conti, ma possa esprimersi nel merito della tutela, che è di stretta competenza dei dirigenti__.

Mario Resca ha replicato alle accuse dicendo che il fatto che non si sia mai occupato di beni culturali non è un problema: “Non sapevo nulla di ristorazione e per dodici anni ho guidato la Mc Donald’s italiana” ha affermato. “Non sapevo niente neanche di gioco e ora dirigo il Casinò di Campione”. Ed ha aggiunto: “ll patrimonio custodito nei musei italiani è una miniera d’oro a costo zero” (da www.teknemedia.net).

Nell’articolo “Cheeseburgers Get Into the Mix in the Italian Debate on Museums ” a firma di Elisabetta Povoledo sul New York Times (in lingua inglese), l’autrice si preoccupa della crescente “fast-food culture” ed ironizza sul “McCaravaggio and medium Coke.”

In un’intervista al The Daily Telegraph, Resca conferma la direzione mercantilistica del suo mandato: _“Roman ruins such as Herculaneum, Pompeii and Rome’s Forum would prove a spectacular backdrop to product launches (trad:_resti romani come Ercolano, Pompei e il Foro Romano sarebbero una scenario spettacolare per il lancio di nuovi prodotti )”.

Cosa dobbiamo aspettarci, quindi, dai prossimi 3 anni di super-direzione del nuovo super-direttore? La speranza è che Resca venga educato da persone come Settis e faccia suoi i consigli di associazioni competenti come l’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli.

Benché un bilancio sano ed in attivo sia cosa auspicabile anche per il sistema museale italiano non dobbiamo dimenticarci come il nostro compito primario sia quello della conservazione. Le opere non sono di nostra proprietà, abbiamo il dovere di “traghettarle” alle future generazioni nel miglior stato possibile (e così le future generazioni avranno lo stesso compito, in maniera ricorsiva). L’auspicio ultimo è che non partano i saldi di fine stagione anche nei musei italiani …

Nel frattempo, all’interno di questo dibattito, si inserisce il testo “La crisi dei Musei” dello storico dell’arte francese Jean Clair che insorge con veemenza contro la debolezza delle attuali politiche culturali, avide di affittare le collezioni nazionali. “La deriva mercantile trasforma l’arte in spettacolo e i musei in luna-park… I musei stanno diventando cenotafi, involucri vuoti, le cui collezioni sono in giro per il mondo. Per ora in affitto, ma presto potrebbero anche essere messe in vendita… una situazione che snatura radicalmente il progetto iniziale del museo” (acquista il libro).


Ultima modifica 2009/01/06