"ANTINOO DOPO E OLTRE" in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Si intitola “Antinoo dopo e oltre. Dall’Egitto Copto alle Opere di Paola Crema” la mostra, allestita nel Salone del Nicchio del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che trasporta i visitatori nella città di Antinoe, fondata in Egitto subito la morte di Antinoo, dalla sua fondazione al suo abbandono, e oltre, attraverso le suggestive opere scultoree di Paola Crema, artista contemporanea, e con un doveroso omaggio a Marguerite Yourcenar, autrice delle “Memorie di Adriano”.

La città di Antinoe fu fondata nel Medio Egitto per volontà dell’imperatore Adriano che volle commemorare Antinoo, il suo amante giovane e bellissimo, divinizzato dopo la morte. Un oracolo aveva predetto, durante il soggiorno di Adriano e Antinoo in Egitto, che uno dei due sarebbe dovuto morire. Il giovane amante si annegò nel Nilo, salvando così la vita all’imperatore. Da questo evento nefasto nacque una splendida città, che andò acquistando col tempo notevole prestigio e divenne un centro fiorente, soprattutto in età copta (convenzionalmente dal 313 d.C al 640 d.C., quando giunsero gli Arabi), mentre fu abbandonata tra l’VIII e il IX secolo d.C.

Di quella splendida città oggi non resta praticamente più nulla, ma dal 1935 l’Istituto di Papirologia Fiorentina “G. Vitelli” conduce scavi archeologici nell’area, scavi che hanno arricchito negli anni le collezioni del Museo Egizio di Firenze.

Dai reperti recuperati in questi scavi nasce la mostra. Si tratta di materiale databile al periodo copto, collocabile cronologicamente tra il IV e il VII secolo a.C.: vasellame in sigillata africana e la sua imitazione locale, la cosiddetta Egyptian Red Slip Ware A e B, oltre all’anfora vinaria, prodotta proprio ad Antinoe, Late Roman 7; è presente in mostra anche una particolare produzione di ceramica con decorazione dipinta copta e lucerne che portano sul disco la particolare croce ansata: una croce che deriva il suo modello dal segno dell’Ank egizio, che significa “vita”, e che probabilmente è alla base del monogramma di Cristo. Numerosi sono gli oggetti in materiale deperibile straordinariamente conservatisi grazie alle particolari condizioni ambientali dell’Egitto: icone dipinte su legno ma soprattutto i cosiddetti “tessuti copti”, una produzione tessile egiziana sviluppatasi tra III e VII secolo d.C.

L’esposizione dei reperti archeologici è immersa nelle opere scultoree dell’artista contemporanea Paola Crema, fortemente ispirate dall’antico, e si conclude con un omaggio a Marguerite Yourcenar che seppe mirabilmente descrivere, compiendo un accurato lavoro di studio sulle memorie lasciate da Adriano, la vita e le opere dell’imperatore, ma soprattutto, con grande intensità, l’amore per il giovane Antinoo.

Info: Antinoo dopo e oltre

Fino al 10 gennaio 2010

Firenze, Museo Archeologico Nazionale, Piazza SS. Annunziata, 9

Biglietto: compreso nel biglietto d’ingresso al Museo

Immagine: http://www.archeologiaviva.it/index.php/news/87/ANTINOO,_DOPO_E_OLTRE.html


Ultima modifica 2009/12/13