Si è concluso ieri il convegno “Vesuviana – Archeologie a confronto”
[Bologna] – Era l’azzurro e non il rosso il colore per eccellenza dei pompeiani e degli ercolanesi duemila anni fa. La scoperta è stata fatta dagli esperti dell’Università di Bologna guidati dall’archeologa Daniela Scagliarini durante le ricerche effettuate su affreschi, mosaici e mobilio restituito dagli scavi in due secoli e mezzo di indagini archeologiche. I risultati degli studi saranno presentati nel corso del convegno “Vesuviana ““ archeologie a confronto” tenutosi dal 14 gennaio a mercoledì 16 nell’aula “Prodi” dell’Ateneo bolognese.
Secondo gli studiosi, i colori degli affreschi e dei mosaici sarebbero cambianti in seguito a reazioni procurate dal forte calore delle nubi di cenere e lapilli sprigionatesi durante l’eruzione. Le altissime temperature (secondo gli esperti circa 300 gradi centigradi) avrebbero cotto le superfici pittoriche riducendo a vilissimo nero i rossi brillanti dei colori ottenuti con il cinabro oppure il giallo ocra in rossi accesi. L’azzurro, invece, noto come “blu egiziano” e indicato da Plinio il Vecchio con il termine “caeruleus”, prodotto dal riscaldamento di minerali quali silice, malachite, carbonato di calcio e carbonato di sodio, sino ad ottenere un silicato di rame e calcio dalle stupende sfumature, veniva usato in gran misura e persino per verniciare le porte e le finestre delle case. Tracce consistenti del suo impiego sarebbero state rinvenute in tutta l’area vesuviana e anche a Pozzuoli. (via http://www.culturalnews.it)
Sono disponibili alcuni documenti riguardanti il convegno alla pagina http://www.vesuviana.info/convegno.htm