Nuova luce sugli scavi di Ercolano

Il nuovo impianto di illuminazione degli Scavi di Ercolano è un progetto realizzato con fondi propri della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e reso possibile dalla preliminare opera di potenziamento e di messa a norma, secondo i parametri ENEL, della cabina elettrica di ricezione e di trasformazione e dai diffusi interventi di restauro e manutenzione eseguiti con fondi ordinari e soprattutto nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project, il programma di conservazione finanziato dal Packard Humanities Institute e attuato dalla British School at Rome. Restauri che hanno infatti migliorato sensibilmente le condizioni generali del sito, al punto da rendere possibile una sua esaltazione notturna. La stessa realizzazione dell’impianto di illuminazione ha d’altro canto costituito un’ulteriore occasione di risanamento, comportando ad esempio il rifacimento del 75% di tutti i colmi murari di restauro presenti nel sito e al cui interno sono stati condotti i cavi elettrici.

L’illuminazione notturna degli scavi, che si qualifica come un grande intervento di valorizzazione degli stessi, con conseguente potenziale incremento della fruizione, ha però come presupposto essenziale la grande opera di risanamento del parco archeologico che è stata condotta dalla Soprintendenza soprattutto nell’ultimo quinquennio.

Gli edifici illuminati sono la Casa di Aristide, la Casa d’Argo, la Casa dello Scheletro, il thermopolium d’angolo fra il cardo III inferiore e il decumano inferiore, le Terme maschili e femminili, la Sede degli Augustali, la Casa Sannitica, la Casa e la bottega di Nettuno e Anfitrite, la Casa del Bel Cortile, la Casa del Tramezzo di Legno, la Casa dei Cervi, l’ingresso della Palestra e il fronte meridionale della città antica, con le imponenti sostruzioni voltate su cui si impongono l’Area Sacra Suburbana e la Terrazza di Marco Nonio Balbo. Sono state inoltre create le predisposizioni per l’estensione dell’illuminazione anche alla Casa dell’Atrio a Mosaico, alla casa del Rilievo di Telefo e alle Terme Suburbane, attualmente interessate da progetti o da interventi di restauro.

Il percorso di visita è stato stabilito sulla base di uno stretto coordinamento fra l’Ufficio Tecnico e la Direzione degli Scavi, con l’obiettivo di valorizzare al meglio edifici esemplificativi della grande varietà edilizia rappresentata nel parco archeologico ercolanese nell’assoluto rispetto delle strutture antiche. A livello operativo, oltre a far correre i cavi lungo i colmi murari, le tracce sono state aperte sempre ed esclusivamente nelle murature di restauro e si è anche cercato di utilizzare le nicchie già esistenti per le cassette di derivazione mentre i quadri elettrici sono stati collocati in zone ben protette, non accessibili al pubblico, ma facilmente raggiungibili per una corretta e costante manutenzione.

Si è cercato innanzitutto di esaltare processi sequenziali di lettura attraverso percorsi stabiliti che permettessero all’osservatore di cogliere taluni particolari attraverso sapienti fasci direzionali di luce. Particolare attenzione è stata poi rivolta alla definizione dell’intensità luminosa per far emergere valenze spaziali, visioni prospettiche, tessiture murarie. La scelta dei corpi illuminanti non è stata esclusivamente di ordine estetico, ma in rapporto allo stato di conservazione dell’opera e cercando altresì di utilizzare appieno i molteplici linguaggi della luce, sia scenografici, sia emozionali oltre che funzionali, attraverso il proprio contenitore.

Fonte:
www.casertanews.it

Foto:
Riccardo Helg


Ultima modifica 2008/07/31