Messina – Appello per lo scavo di via La Farina. 80 mila euro per Ron, solo 35 per gli archeologi

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18 Gennaio, 2008

3 thoughts on “Messina – Appello per lo scavo di via La Farina. 80 mila euro per Ron, solo 35 per gli archeologi

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  2. Io personalmente non ero a conoscenza di questo “sito archeologico”, fino a prima del 2006, anno in cui casualmente, passando per la via industriale rimasi colpito dalla bellezza di questa struttura, o almeno di quel che il tempo aveva ancora lasciato integro e del fatto che essa sia un bene archeologico, di valore inestimabile, per tutto il mondo. Giorni fa (16/06/2010), son passato nuovamente nella via industriale per verificare il mantenimento della struttura, in quanto appassionato di ritovamenti archeologici a Messina, e anche per vedere quello che il comune sta attuando: valorizzare i beni culturali della citta’. A vedere la situazione, ci sono rimasto troppo male: dei resti non c’e’ più nulla. hanno costruito un grande eco-mostro ed ancora stanno continuando a costruire. In me, si è destato ancor di più un segno di amarezza e di delusione nei confronti della politica messinese e siciliana, ma anche delle altre istituzioni (come ad esempio quella dei beni culturali), che non sanno cogliere quello che la povera messina ci ha lasciato.

    La cosa bella, ma allo stesso tempo buffa, è che sentiamo parlare l’attuale sindaco e le altre istituzioni, le quali puntano ad un incremento del turismo a Messina: come si fa a dire cio’ quando opere di inestimabile valore, vengono assalite da particolari interessi di certa gente , e vengono letteralmente cancellate? sinceramente sono discorsi alquanto incoerenti.

    Parlando dello stesso problema dal punto di vista economico, si potrebbe dire che i guadagni per le casse del comune, potrebbero essere incrementati facendo visitare questi siti archeologici, “non mandando” (i turisti che scendono a Messina) a Taormina ed in altre zone dove sono presenti siti archeologici di interesse globale.

    Lo stesso problema si ha per alcuni forti, sparsi per il territorio peloritano ( in cui sono molti i forti del secondo conflitto bellico, lasciate in malora), ma anche per i ricoveri (presenti al centro ed alle periferie della città), e per i sottopassaggi della “cittadella” che collegavano le varie vie di Messina.

    Concludo dicendo che, invece di guadagnare, concedendo appalti e il via libera alla costruzione di eco-mostri, guadagnate con la cultura: rivalorizzate, care istituzioni ed enti competenti, quello che messina ci ha lasciato. è un modo più acculturato, lecito ed intelligente, per far crescere Messina, sia dal punto di vista economico-sociale, sia per quanto concerne introidi per le casse comunali, alberghi, mezzi di trasporto e tutto cio’ che potrebbe servire per il turismo.

  3. Il bene archeologico di valore inestimabile ??? è stato abbandonato , non sarà più fruibile ,ricadendo in un’area privata , al massimo ci ritroveremo con una targa commemorativa sul portone d’ingresso di uno dei tanti condomini ( vedi via Garibaldi angolo via primo settembre.Mi sorge il dubbio leggittimo che il ritrovamento non sia per niete di inestimabile valore e sia sicuramente servito a farsi un poco di sana pubblicità .

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